Cominciamo col dire l’ovvio: chi sostiene che il vertice di Biden-Putin non abbia prodotto nulla di tangibile e sia stato, nella migliore delle ipotesi, una perdita di tempo, si sbaglia chiaramente, soprattutto perché ha frainteso la vera posta in gioco (e ciò che resta ancora in gioco dopo il vertice).
Quali sono le prove di questo?

Il loro sogno vive ancora.
Il primo e più evidente segnale che qualcosa di molto reale è accaduto è la reazione assolutamente isterica del Partito della Guerra (che io definisco come segue: tutti i media statunitensi, i Neoconservatori, la banda MAGA-Repubblicana al Congresso, la “banda non Biden” all’interno del Partito Democratico, il settore energetico degli Stati Uniti, il complesso militare-industriale degli Stati Uniti, l’intero “Stato Profondo” degli Stati Uniti, la lobby israeliana, la lobby ucraina, la lobby britannica, la lobby polacca, ecc.) L’amministrazione Biden sta subendo ENORMI pressioni dal Partito della Guerra per continuare a minacciare la Russia con ogni sorta di sanzioni e “conseguenze” se la Russia non si ritira dalla sua attuale posizione “minacciosa” e rinunci al “sogno” di Putin di invadere l’Ucraina e “ripristinare l’Unione Sovietica”. Il fatto che nessuna di queste verbosità abbia alcun legame con la realtà non è un impedimento per il Partito della Guerra. Si potrebbe dire che il Partito della Guerra è un coro che sa cantare solo una canzone.
[Nota a margine: in un recente talkshow su Russia TV un ospite ha osservato che è davvero esilarante vedere l’Occidente minacciare la Russia con “sanzioni infernali” mentre queste ultime sono assolutamente uno scherzo rispetto alla devastante crisi a cui la Russia è sopravvissuta negli anni ’90, quando l’Occidente stava “aiutando” la Russia. Ha ragione. Vorrei anche aggiungere che è improbabile che un paese che ha perso 27 milioni di persone piuttosto che inchinarsi e accettare di diventare una colonia dell’“Europa unita” (di Hitler) venga scoraggiato dalla disconnessione dallo SWIFT, soprattutto perché ciò paralizzerebbe l’UE molto più della Russia!]
In secondo luogo, ci sono segni indiretti ma consistenti di una lotta interna molto seria all’interno dell’amministrazione “Biden”. Non è una novità, tutto è iniziato con Obama, è continuato sotto Trump e sta accadendo ancora oggi: quando un presidente è molto debole, le varie agenzie e dipartimenti iniziano a sviluppare le proprie politiche estere (e interne), quasi private. Sotto Obama e Trump questo non era un grosso problema poiché il presidente non era né disposto né in grado di negoziare seriamente con il Cremlino (che è quando i russi hanno iniziato a parlare delle loro controparti statunitensi come “non in grado di fare accordi”). Questa volta, tuttavia, “Biden” ha chiaramente fatto uno sforzo concertato per cercare di avviare una sorta di dialogo, quindi questa volta c’è qualcosa di molto reale in gioco.
Terzo, il tono in Russia è cambiato in modo piuttosto drammatico. Basta leggere la trascrizione [in inglese] dell’intervista al viceministro degli Esteri russo Rjabkov: è particolarmente sorprendente sentire quel tipo di linguaggio provenire da un alto funzionario del Ministero degli Esteri (i diplomatici russi sono molto all’antica, e raramente usano un linguaggio così diretto). La cosa più sorprendente in questa intervista è il profondo pessimismo di Rjabkov sul fatto che gli Stati Uniti siano effettivamente in grado di raggiungere un accordo negoziato con la Russia praticamente su qualsiasi cosa.
Allora, qual è veramente la posta in gioco?
Innanzitutto, dobbiamo notare che ancora non sappiamo cosa sia realmente accaduto tra Putin e Biden. Tutto ciò che sappiamo è che entrambe le parti hanno concordato di continuare il dialogo a livello di esperti. Tuttavia, possiamo formulare alcune ipotesi plausibili basate su come si sono comportate entrambe le parti dopo il vertice.
In secondo luogo, ci sono chiari segni che l’amministrazione “Biden” stia ancora cercando di non cedere completamente al Partito della Guerra. Il problema è che questa posizione è solo parziale (diversi funzionari esprimono opinioni spesso divergenti) ed esitante (anche lo stesso Biden sembra zigzagare su ciò che sta effettivamente accadendo tra Stati Uniti e Russia). La maggior parte degli analisti occidentali vede questi problemi chiave tra la Russia e gli Stati Uniti:
- La Russia ha intenzione di invadere l’Ucraina
- Il Nord Stream 2
- Le azioni segrete sovversive russe in Occidente (Skripal)
- Il desiderio di Putin di ricreare l’URSS, se necessario usando la forza militare
- Il sostegno russo a forze e regimi non democratici in tutto il mondo (Siria)
Mi viene da pensare che tutte queste siano solo questioni secondarie, pretesti.
Di nuovo, questa è l’unica canzone che il coro del Partito di Guerra sa cantare, quindi perché aspettarsi qualcos’altro?

I nuovi “valori” democratici.
Allora, qual è veramente la posta in gioco?
Pensate al recente Summit per la Democrazia e chiedetevi: di cosa si è trattato? Di sicuro non si è trattato di democrazia o diritti umani, non con paesi come Israele o la Lettonia presenti, entrambi innegabilmente stati di apartheid. Per non parlare di ciò che gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno facendo a Julian Assange, la cui vita, a quanto pare, è molto meno preziosa di quella di Navalny. Tutte queste sciocchezze sono solo pubbliche relazioni, nient’altro.
Come ho menzionato nel mio articolo su questo summit, il vero scopo del summit era rilasciare certificati: gli invitati venivano certificati come leali Negri da Casa, mentre quelli non invitati erano etichettati come malvagi e pericolosi Negri da cortile [in inglese]. Ora, considerando l’estrema debolezza e vulnerabilità degli Stati Uniti, è abbastanza chiaro che il valore effettivo del certificato “buon Negro da Casa” era molto limitato per coloro che lo hanno ricevuto. Quindi non si è trattato affatto dei negri, si è trattato del padrone di casa e del suo bisogno di dimostrare che era ancora il padrone, e che poteva ancora comandare ad una forza considerevole di schiavi gentili e obbedienti di eseguire i suoi ordini. In altre parole, è stata una dimostrazione di forza per lo Zio Shmuel (altrimenti piuttosto disperato).
Questo è assolutamente cruciale: per un Impero morto e degli USA morti, le apparenze sono molto più importanti della realtà. Come ho accennato in passato, l’Impero Anglo-Sionista è morto l’8 gennaio 2020, quando gli iraniani hanno attaccato le basi statunitensi con i missili e gli USA non hanno fatto assolutamente nulla; mentre gli USA, almeno per come li conoscevamo, sono morti il 6 gennaio del 2021 (questi due eventi sono accaduti a distanza di quasi esattamente un anno, il che mi fa chiedere cos’altro potrebbe accadere nel gennaio del 2022?). L’obiettivo principale del Summit per la Democrazia era nascondere il più possibile queste realtà, e il fatto stesso che gli Stati Uniti abbiano dovuto organizzare un non-evento così sciocco per cercare di sembrare ancora rilevanti ci dice tutto ciò che abbiamo davvero bisogno di sapere sulla reale condizione dell’Impero e degli USA (entrambi morti).
Alla luce di quanto sopra, diamo ora un’occhiata al dialogo in corso (per quanto tenue) tra USA e Russia.
Posizione degli Stati Uniti: in primo luogo, e soprattutto, la Casa Bianca deve evitare di dare l’impressione che Russia e Stati Uniti stiano negoziando su un piano di parità. Questo desiderio di mantenere un’apparenza di superiorità è reso ancora più difficile dalla cruda realtà, che mostra che lungi dall’essere alla pari, la Russia è la parte più forte in questo negoziato, e con un grande margine (militarmente ovviamente, ma anche socialmente, politicamente ed economicamente). Questa è la chiave del dilemma degli Stati Uniti: come negoziare con un avversario più forte mantenendo l’apparenza della propria (inesistente) superiorità?
Posizione russa: il Cremlino è pronto a negoziare, ma solo se gli Stati Uniti accettano che entrambe le parti abbiano uguali diritti e doveri. Ad esempio, se gli Stati Uniti dichiarano di avere “interessi” a migliaia di chilometri da casa, allora la Russia può dichiarare che anche lei ha “interessi”, specialmente nei paesi confinanti.
Chiaramente, queste due posizioni si escludono a vicenda.
Inoltre, entrambe le parti lo riconoscono.
Il metodo degli Stati Uniti per affrontare questo problema è fare una cosa dicendo il suo contrario, ovvero accettare tranquillamente la posizione russa sui negoziati negandola pubblicamente.
Il metodo russo è ancora più semplice: non fare nulla, e semplicemente aspettare. Aspetta che l’UE si congeli, attendi che gli Stati Uniti anneghino ulteriormente nelle loro numerose e gravissime crisi interne, e attendi che il paese 404, il “tarallo ammuffito” per usare l’espressione molto accurata di Dmitrij Orlov [in inglese], semplicemente marcisca. Ecco come vede la situazione la stragrande maggioranza degli analisti e dei funzionari russi:
- La Russia non ha bisogno, pianifica, desidera o persino è interessata ad invadere il paese 404.
- L’NS2 è importante per la Russia, ma non in modo cruciale.
- Militarmente, la Russia può sconfiggere l’esercito ucraino in poche ore senza inviare un solo soldato oltre il confine.
- La Russia può anche sconfiggere gli Stati Uniti a qualsiasi livello di guerra, dalla tattica locale a quella strategica e nucleare.
- La Russia, essendo un paese molto più libero e democratico della maggior parte dei Negri da Casa invitati al vertice, non ha alcun interesse nella verbosità dell’Occidente sui diritti umani.
- La Russia non ha bisogno di sovvertire o interferire in nessuno dei paesi che le sono così ostili, semplicemente perché questi paesi sono già piuttosto impegnati a commettere un suicidio economico, morale, spirituale, politico e culturale da soli, senza bisogno di ulteriore aiuto da parte russa
- La Russia è abbastanza felice di lavorare con i “cattivi” Negri da Cortile per costruire un mondo multipolare, composto da paesi veramente sovrani che accettano di basare le loro relazioni sul diritto internazionale.
- Alla Russia semplicemente non importa cosa faranno o diranno i Negri da Casa, semplicemente perché non hanno autonomia (tranne alcuni casi speciali come l’India).
Allora che dire delle forze russe (relativamente) vicine al confine ucraino?
In realtà, diversi generali russi in pensione hanno ripetutamente spiegato di cosa si tratta. Questa forza semplicemente non è abbastanza grande per prendere in considerazione un’invasione (e la successiva occupazione!) dell’Ucraina. Il suo vero scopo è abbastanza semplice: sono abbastanza in grado di fermare qualsiasi invasione ucronazista della LDNR se le difese della LDNR crollano. E per questa missione molto più limitata, questa forza è più che sufficiente per eseguire rapidamente e con successo una tale missione. Non meno importante è che la presenza di una tale “forza assicurativa” sia un messaggio molto chiaro per il regime Nazista a Kiev: non c’è assolutamente alcun modo con cui invaderai mai la LDNR – provaci e sposteremo le nostre forze nella LDNR, ti disarmeremo e riconosceremo la LDNR come stati indipendenti.
È importante ripetere ancora una volta qualcosa: che la Russia possa invadere l’Ucraina non è il peggior incubo dell’Occidente. Il peggior incubo dell’Occidente sarebbe che la Russia non sposti un solo soldato oltre il confine. Questo è “l’incubo della pace” che il Partito della Guerra vuole, e che ha bisogno, di evitare ad ogni costo.
Allora, dove andiamo da qui?
Ho la sensazione che ci siano alcune persone nell’amministrazione Biden che sono abbastanza intelligenti da scegliere un “atterraggio morbido” per gli Stati Uniti su uno scenario di “schianto e incendio”. Sono abbastanza consapevoli di tutti i fatti che descrivo sopra, e ciò a cui mirano è un ritiro ordinato mentre negoziano le migliori condizioni possibili per gli Stati Uniti con la Russia (e altri paesi, tra l’altro). Il problema è che qualsiasi idea di ritirata ordinata è presentata dal Partito della Guerra come una resa abietta.
[Nota a latere: questo non è un problema solo degli Stati Uniti: da quando Putin è salito al potere ci sono stati quelli che hanno definito le numerose ritirate ordinate russe come segni di cedimento all’Occidente: dicevano che Putin era un obbediente agente di “Davos” o Israele, e lo hanno incolpato per la sua presunta debolezza e indecisione. La verità è che sia in politica che nell’arte militare, le ritirate ordinate sono una manovra molto difficile da portare a termine con successo e, peggio ancora, anche quando vengono eseguite con successo, ottengono ancora molto raramente qualche elogio ma, invece, ricevono solo accuse disgustate di debolezza che rasenta il tradimento. I “generali da poltrona” hanno il lusso e il tempo di chiedere un eroico contrattacco, ma non devono poi convivere con la responsabilità per le inevitabili conseguenze di questo “eroico” atteggiarsi.]
Tuttavia, sono convinto che ci sia chi nell’amministrazione Biden desidera una ritirata ordinata, non per il bene della pace, ovviamente, ma per guadagnare tempo per raggrupparsi, riorganizzarsi, riarmarsi, riqualificarsi e sostanzialmente mettere in cerchio i carri su un più piccola, ma meglio protetta, parte del nostro pianeta.
Per i governanti degli Stati Uniti, è preferibile che le dimensioni della loro piantagione si riducano, anche in modo abbastanza significativo, piuttosto che avere una combinazione di Negri da Cortile che bruci completamente la loro casa. Quindi vogliono accontentarsi di una piantagione più piccola e di un minor numero di Negri da Casa.
Purtroppo, non vedo la Casa Bianca di Biden in grado di domare l’isteria del Partito della Guerra, se non altro perché il Partito della Guerra compensa pienamente ciò di cui manca in buon senso con una determinazione maniacale a prevalere, se non altro perché se “scoppiasse la pace” perderebbe il suo reddito. Spero proprio di sbagliarmi, ma ci vorrebbe un leader piuttosto carismatico per osare affrontare apertamente il Partito della Guerra (ricordiamo tutti come la palude bonificò rapidamente Trump piuttosto che il contrario).

La realtà sconfigge sempre le illusioni.
La maggior parte degli analisti pensa che il 2022 sarà l’anno di una massiccia crisi interna negli Stati Uniti, con inflazione, criminalità, rivolte, carenze, ecc. tutti in forte aumento. Gli ottimisti lo vedranno come un buon segno (sicuramente gli Stati Uniti non inizieranno una guerra quando sono essi stessi in uno stato di guerra quasi civile!) mentre i pessimisti lo vedranno come un segno che gli Stati Uniti inizieranno sicuramente una sorta di guerra ( la guerra è un vecchio ed efficace trucco per evitare di affrontare il collasso interno).
Qui possiamo solo sperare (e pregare!) per il meglio, mentre ci prepariamo al peggio.
Poi c’è la banda UK+3B+PU che è assolutamente alla disperata ricerca di un qualche tipo di guerra, si spera breve e trionfante. Sono assolutamente inorriditi all’idea che questa guerra potrebbe non esserci. Sì, in teoria, gli Stati Uniti hanno abbastanza peso per tenerli in riga, ma il problema è che l’esecutivo degli Stati Uniti è esso stesso molto diviso (e, non c’è bisogno di dirlo, molto corrotto). La Russia sicuramente non può fermarla, perché per loro persino perdere una guerra contro la Russia è preferibile che non averne affatto una.
In sintesi:
Gli Stati Uniti sono profondamente divisi e non possono nemmeno dare l’impressione di accettare la Russia come partner alla pari.
L’UE è gestita da una classe di narcisisti infantili che sono completamente fuori dal contatto con la realtà.
Il Partito della Guerra non farà che aumentare i suoi isterismi, poiché vede la guerra come l’unica opzione per rimanere rilevante.
La Russia ha fatto tutto ciò che doveva e poteva, costringendo gli Stati Uniti ad una ritirata strategica, e ora tutto ciò che può fare è aspettare.
La mia conclusione personale sarà sotto forma di un breve video che mostra eloquentemente cos’è successo l’ultima volta che l’Occidente voleva schiacciare la Russia.
Il Saker
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Pubblicato su The Saker.is il 14 dicembre 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
Video meraviglioso, viva la Russia vittoriosa.
Ragazzi, questo 2022 ci segnerà, restiamo uniti e aiutiamoci a vicenda …. Love!!!! Grazie x l’articolo, scritto in modo magistrale!!!
Per uscire da questa situazione geopolitca tremenda, spaendo che “il partito della guerra” usa-occidentaloide prevale, è fanatico, coeso e epricoloso,non resta che sperare in un repentino crollo usa, nell’inizio della seconda guerra civile americana – visto che esistono almeno due americhe sempre più lontane e in conflitto, oggi, come nel 1961 – con la fine conseguente della nato e, di conseguenza, quella dell’eurolager, evento che darebbe una speranza di liberazione per noi italiani e epr molti altri popoli, ma presenterebbe alcuni rischi:
1) chi controllerà le armi nucleari usa?
2) chi controllerà gli altri arsenali militari e la maggioranza delle truppe federali?
3) alcuni stati-canaglia dipendenti dagli usa e dalla nato potrebbero “dare di matto”, moltiplicando i rischi di guerra, non penso solo all’ukraina, ma, ad esempio, agli ebrei occupatori della Palestina, che si sentirebbero ancor più “accerchiati” e ai turcoidi di erdogan, che potrebbero intrapendere vere e proprie guerre di conquista … anche in Europa.
Che ne pensate?
Cari saluti
Scusate, intendevo il 1861 e non 1961 (epoca Kennedy, comunque, di contrapposizioni interne agli usa).