Il 15 dicembre 2014 il reporter italiano Giulietto Chiesa, che era stato invitato a prendere parte ad una conferenza a Tallinn sulle relazioni russo-europee, è stato posto in stato di fermo dalle autorità estoni per alcune ore dopo essere stato dichiarato “persona non grata”. I fatti suggeriscono una mossa intenzionale da parte delle autorità estoni, intesa ad impedire al giornalista di presenziare alla conferenza, e a censurare così il discorso che doveva tenere. Prima di addentrarci nell’esposizione dei fatti, forniamo un qualche informazione biografica, come cornice di referenza. Giulietto Chiesa è un giornalista italiano ed ex parlamentare europeo. E stato corrispondente a Mosca per due giornali italiani (La Stampa e L’Unità) per 20 anni, a partire dal 1980. In Italia, attualmente, Chiesa è emarginato per le sue opinioni molto critiche su alcuni problemi che i principali media ancora considerano come tabù. Chiesa è un membro del Coordinamento Informativo sull’ 11 settembre, un gruppo il cui scopo è “presentare al mondo una esposizione chiara, basata sull’ opinione di esperti indipendenti, delle prove più eloquenti atti a smentire la versione ufficiale sull’ 11 settembre.” E’ conosciuto anche per essersi strenuamente opposto all’imperialismo occidentale e alla russofobia isterica diffusa dai media. Chiesa ha scritto molti articoli sull’aggressione Nato contro la Libia, la destabilizzazione della Siria, l’espansione ad est della Nato e l’appoggio occidentale al colpo di stato a Kiev.
Secondo la TV pubblica estone Chiesa era stato invitato a Tallinn il 15 dicembre 2014 dall’ ONG Impressum, per partecipare ad una conferenza intitolata “Deve l’Europa temere la Russia?”. Evidentemente le autorità estoni considerano l’ ONG Impressum come un agente di propaganda russa. Chiesa aveva già parlato ad eventi organizzati da Impressum in due occasioni precedenti. Chiesa racconta di essere giunto a Tallin alle 12.45 e di avere rilasciato una intervista ad un canale televisivo estone,di avere pranzato, per poi ritornare alla sua camera di albergo per preparare la relazione che doveva presentare alle 19.00. Un’ora e mezzo prima dell’evento, un gruppo di quattro poliziotti estoni ha bussato alla porta della sua stanza e lo ha preso in custodia, chiedendogli di seguirli alla stazione di polizia locale. Chiesa è stato poi informato che era detenuto per via di un divieto di ingresso in Estonia, firmato il 13 dicembre 2014 e valido per un mese. Chiesa afferma di aver chiesto ripetutamente alla polizia di mostrargli i documenti relativi ma di non aver ricevuto risposta. E’ stato incarcerato per quattro ore, fino all’arrivo dell’Ambasciatore italiano, che è riuscito a farlo rilasciare alcune ore più tardi, dopo avere esercitato pressioni diplomatiche.
Mentre l’incidente è comparso sulla prima pagina di alcuni giornali on-line italiani, non ha ricevuto molta attenzione sulle reti televisive italiane che l’hanno menzionato al più di sfuggita. L’incidente ha provocato un attrito diplomatico tra Italia ed Estonia e l’Ambasciatore Estone a Roma è stato convocato per chiarimenti dal Ministro degli Esteri italiano. L’occorso ha pure provocato interpellanze al Parlamento italiano ed europeo, dove un gruppo di deputati (soprattutto della lista di sinistra “L’Altra Europa con Tsipras”) ha presentato una protesta contro quella che sospettano costituisca una detenzione extralegale, una violazione del Trattato sull’ Unione Europea, della Convenzione Europea sui Diritti Umani e dello Statuto Europeo sui Diritti Fondamentali. Il punto di vista delle autorità estoni è che Chiesa sia una minaccia alla sicurezza e che la sua detenzione fosse giustificata.
A dispetto degli aspetti legali, l’obbiettivo della detenzione di Chiesa era chiaramente la censura e l’intimidazione: le autorità estoni manifestano chiaramente insofferenza verso le opinioni del reporter italiano e hanno agito per impedirgli dal condividerle con qualche centinaio di persone che erano presenti alla conferenza. L’accusa che Chiesa sia un agente di propaganda russa e come tale sia una minaccia allo stato estone ha tanto il sapore di un pretesto: se davvero costituisse una minaccia seria ed immediata non lo avrebbero rilasciato dopo appena alcune poche ore. Ciò che è davvero preoccupante -anzi, terribile – è che, a prescindere dalla questione se siano state infrante le leggi o se le autorità abbiano compiuto un abuso di potere- un paese dell’UE abbia violato la libertà di espressione di un cittadino europeo, giornalista ed ex membro del parlamento europeo. A quanto pare, è il governo estone – e non i cittadini estoni che potevano partecipare alla conferenza e discutere o criticare il discorso – a decidere cos’ è propaganda russa e cosa non lo è. Il messaggio è chiaro e palesemente intimidatorio. Provate solo ad immaginare a come potrebbe reagire un giornalista molto meno noto, realizzando che esprimere opinioni fortemente critiche che non si conformano ai parametri prestabiliti come legittimi dalle autorità potrebbe fruttargli il marchio di agente russo e di minaccia alla pubblica sicurezza.
Sarebbe anche interessante sapere quello che le autorità di tutti gli altri paesi occidentali che sponsorizzano pesantemente la presenza delle ONG all’estero pensano dell’atteggiamento delle autorità estoni nei confronti delle ONG accusate di essere strumenti della propaganda russa. Se condividono la valutazione, allora come è possibile giustificare razionalmente il doppio parametro? Questo incidente getta un’altra ombra sull’Europa: sembra che la lacerazione del tessuto democratico e la degenerazione del senso comune apparsi al seguito della campagna mediatica anti-russa, stiano diffondendosi all’ intero continente.
*****
– Leonard0, traduzione a cura di Matteo –
Insomma ,in Estonia,soprattutto nella capitale Tallinn,vige il sistema,come si dice> dei due pesi e delle due misure> e tanti saluti alla cd Europa democratica dove come recita l’attuale martellante propaganda televisiva,>tutti i cittadini Europei hanno gli stessi diritti e doveri in ogni paese sia da quello di origine fino a quello nel quale un cittadino Europeo, si può trovare x lavoro,turismo o qualsiasi altro motivo>.
Detto questo buonanotte Europa!
un saluto
Alexfaro