America Latina
I palloni gonfiati, usati in Venezuela dagli Stati Uniti per il loro tentativo di cambio di regime, non hanno svolto il lavoro assegnato. Il New York Time dichiara che il loro movimento si è “sgonfiato”: Undici ore dopo la pubblicazione della storia [in inglese] (e dopo la chiamata dalla Casa Bianca?), il titolo è cambiato [in inglese]: Pur continuando a ripetere le affermazioni della propaganda, l’articolo fa chiarezza sulla mancanza
La democrazia diretta funziona che è una meraviglia. Diamo un’occhiata alle comuni del Venezuela …. Le comuni onnipresenti del Venezuela sono la prova che la democrazia diretta funziona. E, cosa abbastanza interessante, quelle stesse comuni sono potenti respingenti per i tentati golpe, proteggendo la sacralità della democrazia diretta del loro paese. Con ogni probabilità, John Bolton e Trump e Pence e Pompeo e Rubio sono stati scioccati al di là
L’arte di vincere la si impara nelle sconfitte (Simon Bolivar) Il tentato golpe raffazzonato di Juan Guaido degli ultimi giorni ha riportato sotto i riflettori mondiali il Venezuela. E con esso il solito insieme di cliché sulla sua situazione economica. I media non ci hanno risparmiato nulla: dal socialismo “che rende tutti poveri”, all’aneddoto dei cugini che “stavano benissimo” e ora “muoiono di fame”. Ma abbiamo anche sentito la campana
Certo. Invadiamo il Venezuela. Un’altra piccola allegra guerra. È pieno di Comunisti e ha un mare di petrolio. L’unica cosa che manca a quei venezuelani amanti dei cubani, sono le armi di distruzione di massa. Questa settimana, i principali Neoconservatori statunitensi hanno minacciato apertamente che se gli ultimi tentativi della CIA di organizzare un colpo di Stato per rovesciare il governo venezuelano di Maduro falliranno, Washington potrebbe mandare i Marines.
L’Impero ha subito dolorose sconfitte in Afghanistan e in Iraq, ma bisogna ammettere che questi sono paesi “tosti” da piegare. Sembra che l’Impero abbia anche perso il controllo della Libia, ma anche questo è un paese complesso, molto difficile da controllare. Abbiamo anche visto tutti i patetici affanni con la Repubblica Popolare Democratica di Corea. Ma siamo onesti: gli Stati Uniti non hanno mai avuto una possibilità di assoggettare la
Anche se ora sappiamo che non ci sono prove della collusione di Donald Trump con i russi, i mezzibusti Neocon continuano ancora a parlare in lunghi monologhi della ormai screditata teoria sulla cospirazione. Ad esempio, Samatha Vinograd, analista della “sicurezza nazionale” di Propaganda One della CNN. La signora Vinograd è un ex membro del NSC di Obama, e un ex consigliere senior del presidente, un David E. Rockefeller membro della
❍ @umanesimo 08:46 – 10 mar 2019 Dopo due settimane si accerta che Maduro non ha bruciato nessun aiuto umanitario, tra quanto si accerterà il sabotaggio americano alla rete elettrica venezuelana? Quello veicolato da giornali, come @repubblica, come un qualcosa attribuibile a Maduro. A due settimane dalla sua costruzione, la storia secondo la quale “Maduro sta bruciando i camion degli aiuti” si rivela falsa. Il @nytimes sta facendo
Eccoci: sabato 23 febbraio 2019, è ora arrivato e passato [i collegamenti di questo articolo portano tutti a pagine in inglese] e non si può dire che “nulla è cambiato”. In effetti, si sono verificati alcuni importanti cambiamenti, e nessuno di questi era quello auspicato dal “presidente” autoproclamato del Venezuela, Juán Guaidó, né di quelli ordinati dal Presidente degli Stati Uniti, Donald “Posso avere il mio premio Nobel per la
Maduro vince il primo round Lo stallo tra Venezuela e l’Impero anglo-sionista creatosi lo scorso fine settimana si è chiaramente concluso in ciò che possiamo solamente definire come una sconfitta totale per Elliott Abrams. Anche se non sapremo mai che cosa era stato pianificato inizialmente dalle folli menti dei neoconservatori, ciò che però ora sappiamo è che non è successo nullo di critico: nessuna invasione e neanche alcuna operazione “false
Come discusso nel precedente articolo [in inglese], i membri dell’Organizzazione degli Stati Americani non sono affatto uniti attorno al sostegno per l’intervento straniero ed al riconoscimento di un secondo “presidente” alternativo (Juán Guaidó). Contrari alla negazione del riconoscimento della legittimità di Maduro come leader eletto, restano non solo Cuba, Nicaragua, Bolivia, e per ora il Messico e l’Uruguay, ma anche stati dei Caraibi come la Repubblica Dominicana, Saint Vincent e