Armenia
Con un nuovo protocollo formale, Nikol Pashinyan sembra adottare una nuova immagine d’acciaio. Lo stile si tradurrà in sostanza? All’inizio di una riunione di Gabinetto il 24 giugno, il direttore dell’Ufficio del Protocollo del governo armeno ha dato un insolito avvertimento: quando il Primo Ministro entra, i membri devono salutarlo alzandosi in piedi. Il gesto, senza precedenti, non è passato inosservato e Romanos Petrosyan, Ministro dell’Ambiente, è stato costretto a
Le elezioni sono state un evento unico nella storia armena post-sovietica, poiché i risultati non erano scontati. Il presidente in carica ha vinto un mandato inaspettatamente grande per rimanere al potere. Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha vinto la rielezione in modo schiacciante, ottenendo un nuovo mandato nonostante abbia portato il paese ad una disastrosa sconfitta nella guerra dello scorso anno con l’Azerbaigian. Con quasi il 96 percento dei
Le forze armata dell’Azerbaijan, sostenute della Turchia, continuano la loro offensiva su larga scala per strappare la contesa regione del Nagorno-Karabakh alle forze armene. Secondo quanto riferito dal Presidente azero Ilham Aliyev, dopo quanto guadagnato nei giorni scorsi con la presa delle città di Talish, Jabrayil e Mataghis, le forze azere hanno avuto uno slancio nel distretto di Jabrayil e hanno preso i villaggi di Shikhali Agali, Sari jali e
Il 27 luglio, Robert Kocharyan, il secondo presidente dell’Armenia, è stato arrestato, dopo l’autorizzazione di un tribunale di Erevan. Sputnik News ha riferito che Aram Orbelyan, l’avvocato di Kocharyan, ha detto che l’ex presidente è stato arrestato in relazione alla repressione delle proteste nel paese il 1 marzo 2008. È stato accusato di rovesciamento dell’ordine costituzionale dell’Armenia per aver soppresso le proteste nel 2008. Inoltre, il 27 luglio, il colonnello
Il nostro concetto di successo cambia con l’età. Quando siamo giovani ma non abbastanza maturi, siamo in grado di impegnarci in ogni genere di ridicola impresa. Poi, quando non siamo più giovani, un viaggio riuscito fino alla dependance è abbastanza per festeggiare. Lo stesso vale per gli imperi che invecchiano. Quando sono giovani, riducono in rovina grandi paesi importanti, ma poi li aiutano a ricostruirli. Poi si limitano a ridurli
Negli ultimi giorni ci sono state molte speculazioni su se le recenti proteste in corso nell’ex repubblica sovietica dell’Armenia costituiscano un’altra destabilizzazione in stile rivoluzione colorata di Washington, o se rappresentino semplicemente la rivolta rabbiosa di cittadini stufi della profonda corruzione e della mancanza di sviluppo economico sotto il regime del Primo Ministro Serž Sargysan. Dopo giorni di grandi proteste, l’ex presidente è stato costretto a dimettersi il 23 aprile,
Continua in Armenia la “rivoluzione di velluto”. Dopo le dimissioni del primo ministro Serzh Sargsyan, l’opposizione non se n’è andata, e improvvisamente dalla piazza centrale di Yerevan sono sorte nuove richieste per la formazione del governo e per elezioni per acclamazione diretta (della piazza). Come dimostra la tecnica dei processi rivoluzionari, questo ultimatum al potere non sarà l’ultimo, e la crisi non farà che peggiorare. Non è un segreto per
Sia le dimissioni del Primo Ministro Hovik Abrahamyan, trapelate due giorni prima che avvenissero, che la candidatura del suo successore, non sono state una sorpresa. La mattina dell’8 settembre, Abrahamyan ha annunciato le sue dimissioni, e la notte stessa il Presidente Serž Sargsyan ha presentato un’unica candidatura per l’incarico di primo ministro, il primo vicepresidente di Gazprombank, Karen Karapetyan. Proprio dopo aver ottenuto l’incarico, Karen Karapetyan ha annunciato di voler presentare
La tattica di usare le organizzazioni non governative (ONG) per la preparazione delle cosiddette “rivoluzioni colorate” nel nord Africa, nel medio oriente e in un certo numero di ex stati sovietici è stato il modus operandi degli USA e dei suoi stati satellite, su cui si è discusso accuratamente in vari articoli del New Eastern Outlook. É curioso che queste ONG che sono fortemente sponsorizzate da Washington, scelgano di agire
L’intervento diplomatico russo in un’area di importanza strategica per Mosca potrebbe evitare un’escalation. Le notizie del divampare di combattimenti nel territorio caucasico del Nagorno Karabakh causeranno grosse preoccupazioni per il Cremlino. Il Nagorno Karabakh è un piccolo territorio che prima del 1998 era in gran parte armeno, ma che ora lo è nella sua interezza. Per complicate ragioni storiche, quando esisteva l’URSS, il Nagorno Karabakh, nonostante fosse prevalentemente armeno, anziché essere