Europa
Mentre i governi e i media occidentali continuano ad aggrapparsi alla speranza di una “vittoria” finale per le forze di Kiev in Ucraina, la “prima linea” viene silenziosamente spostata in Ucraina occidentale e persino in Polonia, appena oltre il confine. I recenti impegni della NATO e le consegne di armi per quest’anno e il prossimo sembrano essere diretti verso l’utilizzo della Polonia come il prossimo ariete che la NATO utilizzerà
Non c’è dubbio che la Polonia sia ed è stata la voce guida della NATO e dell’Unione Europea a favore di un approccio più aggressivo nei confronti della Russia nel contesto della guerra in Ucraina. A parte i quotidiani rimproveri del governo e del presidente polacco nei confronti di Mosca e nella sua linea perversamente asservita a Kiev, due recenti sviluppi sono una chiara testimonianza del fatto che la politica
La Polonia dovrebbe mettere da parte la sua orgogliosa storia militare [in inglese], le porte di Vienna, Krojanty e Montecassino [entrambi i link in inglese] e provare con la realpolitik finché c’è ancora tempo. Mentre il regime di Zelenskyj subisce ancora più battute d’arresto militari, Varsavia, come un moderno Don Chisciotte, si precipita in soccorso. Il problema di Varsavia, come quello di Don Chisciotte, è che abbaia e non morde.
L’aumento dei prezzi in Moldavia per cibo, medicinali, carburante e lubrificanti alla fine di maggio è diventato una valanga Le sanzioni anti-russe imposte dall’Occidente dopo l’inizio di un’operazione militare speciale in Ucraina stanno portando ogni giorno di più ad una crisi di scala planetaria. Gli Stati Uniti e i paesi europei si stanno avvicinando ad uno stato di stagflazione, ma ci sono stati che “si distinguono” anche in questo contesto.
In un video [sottotitoli in inglese] pubblicato ieri, Gonzalo Lira, attualmente agli arresti domiciliari a Karkov, si pone un’interessante domanda: “Cosa accadrà all’Europa quando la Russia vincerà?”. Lira afferma, e io sono d’accordo, che la Russia vincerà la guerra in Ucraina, prenderà il sud e l’est per, presumibilmente, crearne una nuova nazione, e lascerà il resto del cadavere alla Polonia, all’Ungheria, alla Romania, alla Lituania e agli altri per sbranarselo.
Il partito Die Linke [La Sinistra] è in caduta libera. Dal marzo dello scorso anno, ha perso pesantemente in sette elezioni statali consecutive. Nella Germania occidentale è ora rappresentato solo nei parlamenti statali delle città-stato di Amburgo e Brema e nello stato dell’Assia, che include Francoforte. Alle elezioni federali dello scorso settembre, i voti per il Partito della Sinistra sono scesi dal 9,2% al 4,9% (al di sotto alla soglia
Dall’inizio dell’operazione militare speciale russa, in risposta al tentativo di pulizia etnica dell’Ucraina nel Donbass, gli Stati Uniti e la NATO hanno fatto pressioni sugli stati membri, e persino sui membri dell’UE non ufficialmente nella NATO, affinché inviassero le loro armi dell’era sovietica, e altre di fabbricazione russa in Ucraina. Le ragioni per cui USA e NATO spingono in tal senso sono molteplici. In primo luogo, i paesi in questione
Dopo aver fornito attrezzature e incoraggiato un’Ucraina militarizzata, la Gran Bretagna ha ora iniziato ad armare gli albanesi del Kosovo con sistemi missilistici anticarro Javelin e NLAW. L’ambasciata britannica a Belgrado ha affermato che alcuni media serbi hanno pubblicato affermazioni inventate di esportazioni di armi dal Regno Unito al Kosovo, e ha affermato che non c’era verità in quelle accuse. Tuttavia, il ministro dell’Interno serbo Aleksandar Vulin insiste sul fatto
Se l’umore espresso dalla nuova coalizione di governo tedesca è quello di una Germania forte e vincente, in Francia l’umore è di declino nazionale che deve essere fermato. La “coppia franco-tedesca” è il principio cardine di quella che possiamo chiamare teologia europea, un mistero della storia che trasfigura i passati nemici in co-guardiani dello spirito europeo unificante. Se è ben noto da tempo che la guerra tra loro è totalmente
Nel 2011 ho scritto un articolo per una pubblicazione sconosciuta di nome “Chartist”. Era intitolato: “Europa: il progetto incompiuto”. Scrivevo quanto segue: “Al momento, il progetto della UE sembra essere bloccato nella terra di nessuno, incapace di andare avanti con l’integrazione politica o di ritirarsi in un’area di protezionismo del marco tedesco nordeuropea, lasciando gli Stati periferici alla tenera pietà del capitalismo globalizzato e senza limiti. Ma in questa fase