Il Presidente russo dice personalmente che non ci sono evidenze sufficienti.

“La politica saudita del petrolio…. È stata soggetta ad un sacco di inaccurate congetture nelle recenti settimane. Noi non cerchiamo di politicizzare il petrolio….Per noi è una questione di domanda ed offerta, sono solo affari”

-Ali al Naimi, Ministro del Petrolio saudita

“Non c’è cospirazione, non c’è nessun bersaglio. Questo è un mercato che va su e giù”

-Suhail Bin Mohammed al-Mazroui, ministro del petrolio degli Emirati Arabi Uniti.

“Tutti noi vediamo l’abbassamento del prezzo del petrolio. Ci sono un sacco di discussioni sulle cause. Potrebbe essere un accordo tra U.S e Arabia Saudita per punire l’Iran e minare le economie della Russia e del Venezuela? Potrebbe esserlo.

Il presidente della Russia, Vladimir Putin

L’abbassamento del prezzo del petrolio è un piano tra US-Sauditi per infliggere un danno economico su Russia, Iran e Venezuela?

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro sembra pensarlo. In una recente intervista che è apparsa su Reuters, Maduro ha detto che pensava che gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita desideravano abbassare il prezzo del petrolio “per far male alla Russia”.

Il presidente boliviano Evo Morales si trova d’accordo con Maduro ed ha detto ad un giornalista di RT che:

“La riduzione del prezzo del petrolio era stato provocato dagli USA quale attacco alle economie del Venezuela e della Russia. Alla luce di questi attacchi politici ed economici le nazioni devono essere unite”

Il presidente Iraniano Hassan Rouhani ha detto la stessa cosa, con una piccola differenza

“La ragione principale per la caduta del petrolio è una cospirazione politica di certi paesi contro gli interessi delle regioni del mondo islamico…Iran e le persone delle regioni non dimenticheranno questo affronto contro gli interessi del mondo islamico”

“L’affronto” degli Stati Uniti e dei Sauditi”? E’ ciò che veramente butta giù il prezzo del petrolio?

No, secondo il ministro del petrolio dell’Arabia Saudita Ali al-Naimi. Al-Naimi ha ripetutamente negato le affermazioni che il reame sia coinvolto in una cospirazione.

Egli dice che la caduta dei prezzi sono il risultato di “una mancanza di cooperazione degli stati produttori non-OPEC, insieme con il diffondersi di disinformazioni e l’avidità degli speculatori”

In altre parole, tutti gli atri sono da biasimare eccetto il paese che ha storicamente tenuto i prezzi alti controllandone l’emissione.

Un poco allungato, non pensate? Specialmente –secondo il Financial Times- se il leader de facto dell’OPEC ha abbandonato la strategia tradizionale del cartello” ed ha annunciato che non taglierà la produzione anche se il prezzo scende fino a 20$ per barile.

Perché? Perché i sauditi abbandonano improvvisamente la strategia che gli ha permesso di rastrellare il doppio dei quattrini come fanno oggi? Non gli piace più il denaro?

E perché al-Naimi è così volenteroso nell’abbassare i prezzi, mandare i mercati del Medio Oriente in caduta libera, incrementare il deficit del reame ad un record del 5% del GDP e creare una diffusa instabilità finanziaria?

La cattura delle “quote di mercato” è così importante o c’è qualcosa altro che scorre sotto la superfice?

Larry Elliot del Guardian pensa che US e Arabia Saudita hanno iniziato una cospirazione per abbassare il prezzo del petrolio.

Egli si riferisce all’incontro di Settembre tra John Kerry e il re saudita Abdullah dove nacque l’accordo di alzare la produzione per colpire l’Iran e la Russia. Qui c’è un estratto da un articolo intitolato “Gli interessi sono alti mentre gli USA giocano la carta del petrolio contro l’Iran e la Russia

“:” con l’aiuto degli alleati sauditi, Washington sta cercando di pilotare al ribasso il prezzo del petrolio inondando un mercato già debole con il greggio.

Poiché gli Iraniani ed i Russi dipendono pesantemente dall’esportazione del petrolio, l’assunzione è quella che diventeranno più facili da manovrare…….

John Kerry, il segretario di stato degli US ha, presumibilmente, strappato un accordo con il re Abdullah a Settembre nel quale i Sauditi dovrebbero vendere il greggio al di sotto del prevalente prezzo di mercato.

Ciò potrebbe aiutare a spiegare perché il prezzo cadeva in un momento in cui, a causa dei tumulti in Iraq e Siria, causati dagli stati islamici, dovrebbe normalmente essere in salita. I sauditi hanno fatto qualcosa di simile a metà anni 80.

Allora, i motivi geopolitici per una mossa del genere, che portò il prezzo del petrolio sotto i 10$ a barile, fu per destabilizzare il regime di Saddam Hussein.

Questa volta, secondo specialisti del Medio Oriente, i Sauditi vogliono mettere sotto pressione l’Iran e forzare Mosca ad allentare il suo supporto al regime di Assad in Siria…. (Le scommesse sono alte riguardo gli Stati Uniti e il loro giocarsi la carta del petrolio contro Iran e Russia, Guardian)

Questo è il concetto della teoria di Elliot, ma ha ragione?

Vladimir Putin non è così sicuro. A differenza di Morales, Maduro e Rouhani, il presidente russo è stato riluttante ad addossare solo alla collusione USA-Sauditi la caduta del prezzo. In un articolo all’Itar-Tass, Putin ha espresso la propria opinione:

“c’è molta discussione intorno” per quel che concerne le cause per lo scivolamento del prezzo del petrolio, ha detto durante un’importante conferenza annuale

Qualcuno dice che c’è una cospirazione tra l’Arabia Saudita e gli Stati Uniti con lo scopo di punire l’Iran o di deprimere l’economia russa o esercitare pressioni sul Venezuela”.

“Potrebbe essere così o potrebbe essere differente, o potrebbe esserci la lotta tra i produttori tradizionali del greggio e quelli del petrolio da scisto” ha detto Putin.

“Data la situazione corrente sul mercato la produzione di petrolio da scisto e gas ha praticamente raggiunto il livello zero dei costi operativi” (Putin non accusa Arabia Saudita e Stati Uniti di manipolazione economica, non è però ancora stato escluso, Itar-Tass)

Come sempre, Putin assume la posizione più moderata, che è che Washington ed i Sauditi possano essere in combutta, ma che la caduta dei prezzi possa essere semplicemente un segno di sovrapproduzione e di riduzione della domanda.

In altre parole. Potrebbe esserci un complotto ma potrebbe anche non esserci. Putin è un uomo che evita di giudicare senza evidenze sufficienti.

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Traduzione a cura di Stanislao per sakeritalia.it
Articolo di Mike Whitney apparso su Russia Insider il 3 Gennaio 2015

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