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3 set 2019 9:02
Le proteste ad Hong Kong vanno avanti da oltre due mesi con violenza crescente. Ma come siamo arrivati a questo punto? E che cosa le ha provocate?
Un thread sulle cause e sulle infiltrazioni nei disordini di Hong Kong.
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Tutto è iniziato con l’assassinio di Poon Hiu-wing, una donna incinta di Hong Kong che è stata strangolata dal suo compagno Chan Tong-kai a Taiwan l’anno scorso.
[qui, in inglese, un articolo del South China Morning Post pubblicato il 13 aprile 2019]
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Chan scappò ad Hong Kong e fu condannato a 29 mesi di carcere dopo essere stato accusato di riciclaggio di denaro. Non fu processato per omicidio perché Hong Kong e Taiwan non avevano un accordo per l’estradizione.
[qui, in inglese, un articolo del The Standard pubblicato il 30 aprile 2019]
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Questo caso portò alla luce il problema di una scappatoia legale ad Hong Kong su cui era necessario intervenire. Il governo di Hong Kong decise di sottoscrivere un emendamento, il Fugitive Offenders and Mutual Legal Assistance in Criminal Matters Legislation Bill 2019, che fu sottoposto al vaglio del Consiglio Legislativo per essere approvato nell’aprile di quest’anno.
Questo [in inglese] è il pdf dell’emendamento.
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L’obiettivo dell’emendamento era quello di stabilire un sistema per trasferire i fuggitivi in Cina, Macao e Taiwan, che non era previsto nelle leggi già esistenti di Hong Kong. L’emendamento proposto poteva essere applicato soltanto a 37 categorie di crimini estradabili, tra cui omicidio, sequestro di persona e stupro. Si trattava di una revisione di leggi già esistenti.
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Il 19 giugno, il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi rilasciò [in cinese] una dichiarazione, affermando: “alcune forze straniere stanno usando questi fatti”.
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Chi sono dunque queste “forze straniere”?
Hong Kong è la residenza di migliaia di funzionari dell’intelligence, motivo per cui Hong Kong viene soprannominata “the Asian Division of the CIA”.
Funzionari provenienti dal Regno Unito e dagli USA operano ad Hong Kong senza il minimo problema a causa dell’accordo “One Country, Two Systems”.
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La Cina non può processare questi funzionari se commettono crimini fin quando si trovano ad Hong Kong, anche se di fatto Hong Kong è parte della Cina.
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Adesso analizziamo il profilo di questa Organizzazione Non Governativa, the National Endowment for Democracy (NED).
La NED si definisce una “fondazione senza fini di lucro dedicata alla crescita ed al rafforzamento delle istituzioni democratiche in tutto il mondo”.
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Ma la realtà è ben diversa.
Infatti, si tratta di una “seconda CIA”, come afferma [in inglese] Allen Weinstein, uno dei suoi fondatori.
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“Molto di ciò che facciamo oggi veniva fatto di nascosto 25 anni fa dalla CIA. La differenza principale è che quando queste attività vengono svolte apertamente, il potenziale fallimento è prossimo allo zero.”
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Ma qual è la connessione tra la NED e le proteste ad Hong Kong? Il 14 maggio, una delle maggiori figure dell’opposizione ad Hong Kong, Martin Lee, ha avuto un incontro [in inglese] con i rappresentanti della NED Lee Cheuk-yan, Mak Yin-ting e Nathan Law ad Hong Kong.
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Due giorni dopo, Lee ha incontrato [in inglese] il Segretario di Stato degli USA Michael Pompeo a Washington, che ha espresso la sua preoccupazione circa la proposta dell’emendamento.
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L’emendamento ha causato preoccupazione anche tra alcuni abitanti di Hong Kong.
Nonostante i chiarimenti delle autorità, la voce secondo cui Hong Kong stesse perdendo la sua indipendenza da Pechino ha continuato a diffondersi. I leader dell’opposizione hanno approfittato del clima incerto per istigare maggiore instabilità.
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Il 12 giugno, una manifestazione [in inglese] contro l’emendamento si verificò vicino alla sede del Consiglio Legislativo di Hong Kong. Ci fu uno scontro duro tra manifestanti e polizia.
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Il 7 luglio, il Capo Esecutivo del governo di Hong Kong Carrie Lam ha dichiarato [in inglese] che il lavoro sull’emendamento si era rivelato un fallimento.
Ma le proteste non si sono fermate, diventando sempre più violente.
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Il 6 agosto, ci sono stati due incontri separati tra una rappresentante degli USA e i leader separatisti.
Julie Eadeh, che lavora al Consolato Generale degli USA ad Hong Kong, è stata fotografata [in inglese] mentre incontrava le figure dell’opposizione Martin Lee e Anson Chan.
Più tardi quel giorno, Eadeh ha incontrato anche Joshua Wong, uno dei leader del movimento “Occupy Central” del 2014.
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Ma molto prima di questi incontri testimoniati, vi erano sempre più sospetti [in inglese] che vedevano gli USA come la mano che aizzava le proteste ad Hong Kong, dopo che alcuni politici americani avevano incontrato [in inglese] Lee e altri leader dell’opposizione, tra cui Jimmy Lai e Anson Chan.
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Lai, il fondatore di Apple Daily, è stato fotografato [in inglese] ad Hong Kong il 3 agosto mentre incontrava un uomo ad un ristorante.
Quell’uomo era Mark Simon, il braccio destro di Jimmy Lai, che è stato definito “Un uomo misterioso legato alla CIA”.
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Anche se lui ha negato queste accuse, un’indagine [in inglese] del South China Morning Post ha rivelato che il padre di Simon ha lavorato con la CIA per 35 anni, e che anche Simon stesso aveva rapporti con la CIA.
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Anche se l’agenda di questi incontri non è stata promulgata, il movimento “Occupy Central” del 2014 può aiutare a comprendere altri dettagli sugli avvenimenti attuali di Hong Kong.
Prima che il movimento “Occupy Central” nascesse, Martin Lee, Anson Chan e Jimmy Lai sono andati a Washington per incontrare la NED e alcuni politici americani per organizzare [in inglese] il “movimento per l’indipendenza”.
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La NED ha negato l’incontro con Martin Lee. Ma Michael Pillsbury, un ex consigliere del Dipartimento della Difesa degli USA, ha rivelato [in inglese] a Fox News che in realtà la NED era coinvolta.
“Noi abbiamo anche finanziato con milioni di dollari i programmi della National Endowment for Democracy quindi, in un certo senso, le accuse cinesi non sono totalmente false”.
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Principalmente tre gruppi hanno ricevuto soldi dalla NED. Si tratta di: American Center for International Labor Solidarity (ACILS), Hong Kong Human Rights Monitor (HKHRM), National Democratic Institute for International Affairs (NDI).
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Gli investimenti della NED ad Hong Kong hanno raggiunto [in inglese] un nuovo picco nel 2014. Una figura dell’opposizione, Lee Cheuk-yan, agente di Jimmy Lai, ha chiesto alla NDI 1.3 milioni di dollari di Hong Kong per promuovere il movimento “Occupy Central”.
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E Lai ha donato [in inglese] più di 40 milioni di dollari di Hong Kong negli ultimi 3 anni a 9 gruppi di opposizione e 14 di separatisti.
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Prima di focalizzarsi sulla Cina, la NED ha distrutto la stabilità di altri paesi nel mondo.
Stephen Kinzer, un membro dell’International and Public Affairs alla Brown University, ha scritto [in inglese] sul Boston Globe che la NED ha cercato di influenzare le elezioni in alcuni paesi, tra cui la Mongolia. Ha inoltre favorito movimenti anti-Russia nei paesi vicini.
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Kinzer afferma che il gruppo dovrebbe essere chiamato il “National Endowment for Attacking Democracy”.
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Infine, la NED risulta coinvolta [in inglese] anche nel finanziamento dell’opposizione in Venezuela, con il chiaro obiettivo di sovvertire il governo del paese.
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Come si può notare, ci sono numerose prove che attestano la presenza degli Stati Uniti nell’organizzazione di queste proteste e negli affari interni della Cina, come di altri paesi.
Molti manifestanti inoltre rendono le loro simpatie abbastanza palesi, sfoggiando spesso bandiere USA o utilizzando Pepe The Frog, noto simbolo dell’alt-right americana.
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La situazione ad Hong Kong è molto complessa, ma la narrazione che viene fatta delle proteste “per la democrazia” è semplicistica e lontana dalla realtà.
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Serie di tweet di Fischiailvento su Twitter pubblicata il 3 settembre 2019
Reimpaginazione di Fabio_San per SakerItalia
[le note in questo formato sono dell’editor]
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