Alexander Gabuev @AlexGabuev
00:15 – 21 ago 2018
Per la prima volta nella storia, truppe cinesi parteciperanno alla Vostok-2018, la più grande esercitazione militare tenuta da Mosca fin dai tempi di Zapad-81 che riunì truppe sovietiche e del Patto di Varsavia. Questa è una pietra miliare per i legami sino-russi, ed è un evento molto importante.
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Dal 2005 la Cina ha partecipato a numerose esercitazioni congiunte con la Russia, la maggior parte delle quali sotto l’ombrello della “Missione di Pace” della SCO. Queste hanno incluso otto esercitazioni navali (nel 2018 entrambe le marine militari si sono addestrate nel Mar Baltico e nel Mar Cinese Orientale), oltre a due simulazioni elettroniche sulla difesa missilistica volte a contrastare i sistemi THAAD statunitensi.
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La Cina partecipa anche alle “Missioni di Pace” di quest’anno che si terranno dal 22 al 29 agosto nel poligono di Chebarkul e in cui saranno impiegati 700 soldati cinesi, 2 aerei da combattimento J-11, 4 cacciabombardieri JH-7, oltre a svariati carri armati e blindati. Ma la Vostok-2018 farà salire la collaborazione a tutt’altro livello.
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Secondo il Ministero della Difesa cinese, l’Esercito Popolare vi manderà 3.200 soldati, 900 carri armati, cannoni, blindati, oltre a 30 fra jet ed elicotteri. L’esercitazione avrà luogo [in cinese] nel poligono di Zabaykalsky Krai Zugol fra l’11 ed il 15 settembre.
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Più importante del numero record di truppe cinesi è il fatto che, per la prima volta nella storia, la Russia invita la Cina a partecipare ad una esercitazione strategica delle più importanti, un ruolo prima svolto esclusivamente dagli alleati della CSTO, come la Bielorussia durante la famigerata Zapad-2017.
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Le esercitazioni Vostok hanno lo scopo, per la zona della Siberia e del Lontano Oriente, di contrastarne le invasioni straniere e di affrontarne le minacce militari. La Cina, per lunghi anni, è stata fra i potenziali avversari, adesso il messaggio inviato da Mosca è che Pechino non viene più visto come avversario.
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Naturalmente la realtà è più complicata, e i dirigenti militari russi indagano scenari in cui la Cina non è il loro migliore amico ma è anche una sfida alla loro sicurezza. Ma, per adesso, Pechino e Mosca si stanno avvicinando più di quanto non lo siano stati dagli anni ’50.
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Il legame personale fra Putin e Xi Jinping è uno dei motori principali. Entrambi saranno presenti l’11 settembre al Forum Economico Orientale che si terrà a Vladivostok. Essi potranno ispezionare di persona le vicine esercitazioni congiunte, dimostrando le nuove profondità dei legami sino.russi, dall’area economica a quella militare.
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Non c’è bisogno di sottolineare come accorpando insieme la Russia e la Cina nella NSS-2017 [in italiano], così come affrontando Mosca e Pechino contemporaneamente, gli Stati Uniti stiano aiutando il riavvicinamento fra i due. È simbolico, ma sta andando oltre il puro simbolismo.
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I legami militari sino-russi portano conseguenze per l’Occidente, le più immediate delle quali sono le esportazioni di armamenti sofisticati come gli S-400 e i Su-35 che l’Esercito Popolare di Liberazione potrà usare nei punti caldi del Mar Cinese Meridionale, delle Senkaku e dello Stretto di Taiwan. Sminuirle come ha fatto Mattis a Singapore è una pericolosa noncuranza.
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E non dimentichiamoci delle esercitazioni navali! Quella denominata “Interazione Navale-2018” sarà tenuta a settembre nel Mar Cinese Orientale, al largo della costa del Qingdao. Ha una scala minore rispetto a quella dell’anno precedente, ma mantiene la natura annuale di questo formato.
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A luglio di quest’anno c’è stato un altro importante sviluppo, la partecipazione alle esercitazioni tenute in Russia dei bombardieri strategici cinesi, quelli che pattugliano lo Stretto di Taiwan nel Mar Cinese Meridionale. La prima esercitazione congiunta con una aviazione militare straniera
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Poiché la cooperazione militare sino-russa è basata sull’idea della reciprocità, è logico attendersi nel 2019 la presenza di truppe russe nelle grandi esercitazioni militari cinesi, come quelle ispezionate nel 2017 da Xi nella Mongolia Interna.
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Serie di tweet di AlexGabuev su Twitter pubblicata il 21 agosto 2018
Traduzione in italiano di Fabio_San per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
Quello che manca alla Russia è una rete di alleanze militari ed economiche strutturate come ha l’Occidente e come aveva l’URSS. La Russia sembra preferire le iniziative a se stanti come questa astenendosi rigorosamente da qualsiasi cosa che possa sembrare una alleanza perfino con le repubbliche ex sovietiche e privilegiando i traffici commerciali. Tra l’altro se non ricordo male ci sono state ripetute dichiarazioni ufficiali in questo senso. Sembrerebbe una visione un po’ ristretta o forse è uno dei gravami conseguenti la sconfitta strategica del 1989-1991. Tra le mille ambiguità spesso indecifrabili che ammantano la politica estera russa ed anche cinese vi sono gli ottimi rapporti politici e commerciali tra la Cina e l’Ucraina. La cosa positiva per la Russia è che almeno sui confini orientali non si trova ad essere circondata da nemici armati fino ai denti come su quelli occidentali e questo è un bene visto che la Cina se non lo ha già fatto, nel complesso, supererà militarmente la Russia sia come qualità che per qualità.