E’ inconcepibile che gli organizzatori delle proteste siano all’oscuro dei legami che alcuni dei suoi membri hanno con il NED.

Martedì [12 giugno] i manifestanti di Hong Kong hanno provato ad assaltare il Parlamento per protestare contro un emendamento sull’estradizione dalla città autonoma al continente. Il messaggio della protesta e i gruppi associati a essa, comunque, sollevano un certo numero di domande proprio su quanto genuino sia il movimento.

Alcuni dei gruppi coinvolti ricevono significative sovvenzioni dal National Endowment for Democracy, la NED, una costola di soft-power della CIA che ha avuto un ruolo fondamentale in numerosissime operazioni di cambio regime a marchio USA.

La presidente della Camera Nancy Pelosi è intervenuta sul disegno di legge, che è in valutazione presso il Parlamento di Hong Kong, e ha detto che, se dovesse passare, il Congresso “non avrebbe altra scelta che rivalutare se Hong Kong sia ‘sufficientemente autonoma’ all’interno della struttura di ‘un solo paese, due sistemi’”.

Anche il Dipartimento di Stato ha detto la sua affermando che questo “potrebbe minare l’autonomia di Hong Kong e impattare negativamente sulla duratura difesa dei diritti umani, sulle libertà fondamentali e i valori democratici”.

I media britannici sostengono i manifestanti di Hong Kong, che temono che la Cina utilizzi “i crimini non-politici per processare le critiche”. Sono gli stessi media che hanno passato 9 anni a sostenere la persecuzione e la tortura di Julian Assange, fondatore della piattaforma di denuncia, per crimini non-politici. Guarda il link. [in inglese]
Vedi il tweet di Jonathan Cook (@Jonathan_K_Cook) del 12 giugno 2019  [in inglese]

 

Anche i ministri degli esteri canadese e britannico hanno appoggiato coloro che si stanno opponendo all’emendamento.

A quanto sembra, i manifestanti sono solo all’inizio. Mercoledì qualcuno ha riferito [in inglese] ai media internazionali che proveranno ad assaltare di nuovo il Parlamento. Contro i manifestanti la polizia ha usato lacrimogeni e proiettili di gomma.

I manifestanti sembrano cercare di sensibilizzare l’audience occidentale, utilizzando l’ashtag “AntiExtraditionLaw[legge anti-estradizione] e simboli in inglese. In una foto si vede un gruppo che sfila con una dozzina di vecchie bandiere di Hong Kong, del periodo in cui il territorio era sotto il controllo della corona inglese, e con uno striscione che accusa la Cina di “colonialismo”.

Le grandi proteste ottengono un piccolo cambiamento della legge

L’emendamento della legge sull’estradizione “permetterebbe ad Hong Kong di consegnare i fuggiaschi caso per caso a giurisdizioni che non hanno accordi di estradizione a lungo termine con la città”. Tra queste giurisdizioni ci sono la Cina continentale e Taiwan. Ian Goodrum, un giornalista americano che lavora in Cina per la testata governativa China Daily, ha dichiarato a MintPress News:

E’ spiacevole che ci sia tutto questo clamore su ciò che è un ragionevole aggiustamento legale di normale routine. Come prevede ora la legge, non c’è alcun modo legale per impedire ai criminali in altre parti della Cina di sfuggire alle accuse scappando a Hong Kong. E’ come se la Louisiana – che, vi ricordo, ha un suo specifico sistema giudiziario – si rifiutasse di estradare i colpevoli in Texas o in California, per crimini commessi in quegli Stati.
Onestamente, questa cosa avrebbe dovuto far parte di un accordo siglato prima del passaggio del 1997 [in inglese]. Allora dei cattivi attori fecero leva su una paura irrazionale del continente, e l’hanno tirata per le lunghe: oggi ne vediamo le conseguenze.

Ricordo che a Taiwan c’è un cittadino di Hong Kong che è ricercato per aver ucciso la sua fidanzata incinta, e che non può essere estradato per affrontare il processo.

Questo è ciò che vogliono mantenere gli abitanti di Hong Kong che stanno protestando. Vedi questo tweet [in inglese]

Guarda il profilo Twitter di Wes, B.A. (@ZhouChauster)

 

L’agenda USA si propaga attraverso le maggiori ONG

Come il governo americano, così il complesso industriale delle ONG sembra essere a pieno regime. Circa 70 organizzazioni non-governative, molte delle quali internazionali, hanno sostenuto una lettera aperta che chiedeva di eliminare il disegno di legge. Tuttavia è firmata [in inglese] solo da tre direttori: Amnesty International, Human Rights Watch e la Hong Kong Rights Monitor (HKHRM).

Le proteste segnano la più recente deflagrazione delle tensioni che da lungo tempo esistono nella relazione tra Hong Kong e la Cina continentale. Nel 2014 molti dei gruppi associati all’attuale movimento avevano organizzato una protesta “Occupy” sui temi dell’autonomia.

Paradossalmente, il tema dell’autonomia non è importante solo per chi vive ad Hong Kong ma anche per il governo degli Stati Uniti. E non sono solo dichiarazioni dette in maniera brusca: il governo USA sta pompando alcuni degli organizzatori con un sacco di soldi, attraverso la NED.

Qualcosa nei messaggi delle proteste di Hong Kong sembra essere fatta su misura dell’audience occidentale. Molti simboli che sto vedendo ci sono anche in inglese vedi questo tweet [in inglese]

Guarda il tweet di Alex Rubistein (@RealAlex Rubistein) del 12 giugno 2019 [in inglese]

Per gli Stati Uniti mantenere la distanza tra Hong Kong e la Cina è stato importante per decenni. Un ex agente della CIA ha addirittura ammesso [in inglese] che “Hong Kong era la nostra postazione d’ascolto”.

Come riportato [in inglese] in precedenza da MintPress News:

Il NED è stato fondato nel 1983 a seguito di una serie di scandali che avevano denunciato le azioni sanguinose della CIA effettuate sotto copertura contro governi stranieri. Nel 1986 il presidente del NED Carl Gershman ha affermato che ‘Sarebbe terribile per dei gruppi democratici di tutto il mondo essere visti come delle filiali della CIA. L’abbiamo visto negli anni ’60 ed è per questo che è stato sospeso: non abbiamo avuto la capacità di farlo ed è per questo che è stata creata la sovvenzione’.

Un altro fondatore del NED, Allen Weinstein, ha ammesso a David Ignatius del Washington Post che ‘molto di ciò che facciamo oggi è stato fatto di nascosto dalla CIA 25 anni fa.

Il NED si articola in quattro rami principali, di cui almeno due sono attivi ad Hong Kong: il Solidarity Center (SC) e il National Democratic Institute (NDI). Quest’ultimo è attivo ad Hong Kong dal 1997, e il finanziamento dei gruppi con sede a Hong Kong da parte del NED è stato “costante”, come afferma [in inglese] Louisa Greve, vice-presidente dei programmi per Asia, Medio Oriente e Nord Africa. Mentre i finanziamenti del NED ai gruppi di Hong Kong risale al 1994, il 1997 è stato l’anno in cui l’area è uscita dal controllo britannico.

Nel 2018 il NED ha concesso [in inglese] 155.000 dollari all’SC e 200.000 dollari all’NDI per il lavoro a HONG Kong, e 90.000 dollari alla HKHRM, che non è un ramo del NED ma un partner a Hong Kong. Tra il 1995 e il 2013 l’HKHRM ha ricevuto più di 1.9 milione di dollari di finanziamento dal NED.

Il MacDonald, che si trova nell’atrio della fermata della metropolitana Admiralty, sta di nuovo facendo dei grandi affari. In ogni protesta occidentale che si rispetti, la prima cosa che faremmo è tirare un bidone su una vetrina. Questo posto è il ristorante dove si ritrova la protesta.  Nel 2014 era però un Mac aperto 24 su 24: mi chiedo se lo apriranno tardi per noi.
Vedi il tweet di Hong Kong Hermit (@HongKongHermit) del 12 giugno 2019 [in inglese]

Attraverso le sue due ramificazioni NDI e SC, il NED ha avuto una stretta relazione con altri gruppi di Hong Kong. L’NDI ha lavorato [in inglese] con l’Associazione dei Giornalisti di Hong Kong, il Partito Civico, il Partito Laburista e il Partito Democratico di Hong Kong. Non è chiaro se queste organizzazioni abbiano ricevuto dei finanziamenti dal NED. L’SC ha comunque dato 540.000 dollari alla confederazione dei sindacati di Hong Kong nell’arco di soli sette anni.

La coalizione citata dai media di Hong Kong (tra cui il South China Morning Post e Hong Kong Free Press [entrambi i link in inglese]) in quanto organizzatrice delle manifestazioni anti-estradizione, si chiama Fronte Civile dei Diritti Umani. Il sito di questa organizzazione elenca [in cinese] tra i membri della coalizione l’HKHRM finanziata dal NED, la Confederazione dei Sindacati di Hong Kong, l’Associazione dei Giornalisti di Hong Kong, il Partito Civico, il Partito Laburista e il Partito Democratico.

E’ inconcepibile che gli organizzatori delle proteste non siano a conoscenza dei collegamenti che il NED ha con alcuni dei propri membri. Durante le proteste Occupy del 2014, Pechino aveva dato molta importanza all’influenza del NED nelle proteste e alle influenze straniere che diceva rappresentasse. Greve, funzionario del NED, ha affermato in un articolo di Voice of America, la testata ufficiale del governo USA, che “gli attivisti conoscono i rischi legati al lavoro con i partner del NED” ad Hong Kong, ma lo fanno comunque.

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Articolo di Alexander Rubinstein pubblicato su Information Clearing House il 13 giugno 2019
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]

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