Gli interessi di Stati Uniti ed Europa continuano a rappresentare il governo e la nazione della Corea del Nord come una minaccia alla sicurezza perpetua per l’Asia e il mondo. Le accuse per quanto riguarda i programmi di armi nucleari e missili balistici [in inglese] della nazione sono continuamente utilizzate come giustificazione non solo per una continua presenza militare degli Stati Uniti nella penisola coreana, ma come giustificazione per una presenza costante più ampia attraverso tutto il Pacifico asiatico.
In realtà, ciò che viene raffigurato come un atteggiamento irrazionale e provocatorio da parte del governo della Corea del Nord, è invece guidato da un atteggiamento molto palese, e sinceramente provocatorio, da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati all’interno del governo della Corea del Sud.
Durante le operazioni militari congiunte “Foal Eagle” fra USA e Corea del Sud di quest’anno, fonti dei media degli Stati Uniti-Europa e Corea del Sud hanno fatto intenzionalmente menzione dei preparativi per un attacco che potrebbe “decapitare” la Corea del Nord. Tale operazione sarebbe volta ad eliminare rapidamente la leadership militare e civile, a paralizzare del tutto lo Stato e ogni possibile risposta a ciò che seguirebbe quasi certamente, cioè l’invasione, l’occupazione e la sottomissione della Corea del Nord.
Il Business Insider, in un articolo intitolato “Si riferisce che il SEAL Team 6 si sta esercitando alla decapitazione del regime dela Corea del Nord””, parla di un’esercitazione per un “attacco letale” contro il regime di Kim della Corea del Nord,”:
Alle esercitazioni militari annuali Foal Eagle tra gli Stati Uniti e la Corea del Sud quest’anno parteciperanno alcuni pezzi grossi – il team di Navy SEAL che ha catturato Osama bin Laden, Forze Speciali dell’Esercito, e gli F-35 – riferisce il quotidiano Sudcoreano Joon Gang.
Le agenzie di stampa sudcoreane riferiscono che i SEAL, che si uniranno alle esercitazioni per la prima volta, simuleranno un “attacco letale”, oppure uno attacco per rimuovere la leadership della Corea del Nord.
Per introdurre un elemento di negazione plausibile nei rapporti con la Corea del Sud, l’articolo avrebbe continuato affermando:
Il portavoce del Pentagono Comandante Gary Ross ha poi dichiarato a Business Insider che l’esercito degli Stati Uniti “non si allena per missioni letali” di alcun tipo.
Eppure questa è una dichiarazione categoricamente falsa. Per tutta la durata della Guerra Fredda, i politici americani, pianificatori militari e preparatori operativi erano concentrati quasi esclusivamente sull’elaborazione di metodi di “decapitazione” della leadership politica e militare dell’Unione Sovietica.
In anni più recenti, documenti politici relativi alle guerre ispirate dagli Americani hanno dimostrato casi documentati di operazioni di tentativi di “decapitazione”, tra cui l’assalto 2011 USA-NATO in Libia, in cui il governo di Muammar Gheddafi è stato l’obiettivo dei raid aerei volti a paralizzare lo stato libico, e ad assassinare sia i membri della famiglia Gheddafi che i membri del governo allora al potere.
Operazioni simili sono state realizzate in precedenza in Iraq durante l’invasione e l’occupazione del 2003 da parte delle forze a guida USA.
Per quanto riguarda la Corea del Nord più specificamente, interi documenti politici sono stati prodotti da eminenti think-tanks degli Stati Uniti, tra cui il Council on Foreign Relations (CFR), i quali hanno elaborato piani per la decimazione della leadership civile e militare della Corea del Nord, per l’invasione e l’occupazione della nazione e per confondere la capacità della Corea del Nord di resistere a quella che sarebbe inevitabilmente stata la sua integrazione con il suo vicino meridionale.
Un rapporto del 2009 intitolato “Preparazione per un improvviso cambiamento in Corea del Nord” [in inglese] delinea raccomandazioni politiche in materia di cambiamento di regime in Corea del Nord. Essa afferma nella sua descrizione:
Gli autori considerano le sfide che questo scenario porrebbe, che vanno dalla messa in sicurezza dell’arsenale nucleare di Pyongyang fino a fornire assistenza umanitaria – e analizzare gli interessi degli Stati Uniti e degli altri. Forniscono poi raccomandazioni per la politica degli Stati Uniti. In particolare, sollecitano Washington a sostenere la pianificazione e le capacità di cooperazione con la Corea del Sud, Giappone e altri, e di costruire un dialogo con la Cina la quale potrebbe rispondere alle preoccupazioni da ogni lato.
I preparativi per questi piani documentati che comprendono disposizioni per l’invasione, l’occupazione e l’eventuale integrazione della Corea del Nord con la Corea del Sud sono in corso da anni, e le più recenti esercitazioni Foal Eagle potrebbero essere semplicemente la loro ultima e più palese manifestazione.
Il suddetto articolo di Business Insider potrebbe anche segnalare:
L’idea di una “forza di decapitazione” farebbe il paio con un rapporto del 1° marzo del Wall Street Journal in cui si dice che la Casa Bianca sta prendendo in considerazione l’azione militare contro il regime di Kim.
I SEALS a bordo della portaerei USS Carl Vinson dovrebbero arrivare in Corea del Sud mercoledì, riferisce il quotidiano Joon Gang.
La Corea del Sud stessa ha compiuto sforzi verso una forza “di decapitazione”, e gli appelli internazionali per l’azione sono aumentati di intensità dopo ultimo test missilistico della Corea del Nord, che ha simulato un attacco di saturazione per sconfiggere le difese missilistiche degli alleati degli Stati Uniti.
Mentre i media di USA-Europa e Corea del Sud continuano sostenendo che tali preparativi sono stati fatti in reazione ai programmi militari della Corea del Nord, un’attenta analisi del rispettivo potere economico e militare della Corea del Sud e della Corea del Nord mostra l’immensa disparità fra le due, e che le capacità militari della Corea del Nord sono esclusivamente difensive, e come eventuale risposta ad un primo attacco dei suoi vicini che comunque porterebbe quasi certamente a ritorsioni e alla distruzione della nazione.
L’arsenale nucleare della Corea del Nord e l’aumento delle prestazioni dei suoi missili balistici servono quindi solo come deterrente per aumentare i costi di qualsiasi attacco preventivo effettuato contro di essa da parte degli Stati Uniti e dalle forze della Corea del Sud. Le affermazioni che i preparativi da parte delle forze della Corea del Sud e degli Stati Uniti di questi attacchi preventivi sarebbero la risposta alle provocazioni della Corea del Nord, rispecchiano lo stesso inganno e tutto il fumo creato ad arte intorno alle operazioni riguardanti l’aggressione statunitense in Nord Africa e in Medio Oriente nel corso degli ultimi due decenni.
In definitiva, a prescindere da ciò che i leader politici a Washington e Seoul sostengono, la storia degli Stati Uniti e dei suoi alleati parla da sé. Le esercitazioni militari congiunte annuali e l’approccio contraddittorio ai negoziati e le relazioni con la Corea del Nord servono solo ad alimentare ulteriori tensioni sulla penisola Coreana e in tutta la più ampia regione Asia-Pacifico.
Per gli Stati Uniti, la perpetuazione di instabilità aiuta a giustificare la sua presenza, altrimenti ingiustificabile, in una regione letteralmente ad un oceano di distanza dai propri confini. E mentre Washington cita le armi della”Corea del Nord” come pretesto per la sua presenza costante in Corea del Sud, la sua decennale politica di accerchiamento e il tentativo di contenere la vicina Cina sono il suo vero scopo per rimanere coinvolti negli affari della Corea.
Le politiche provocatorie accoppiate con le esercitazioni militari altrettanto provocatorie, tra questi le più recenti esercitazioni che mirano apertamente alla leadership della Corea del Nord, sono la migliore giustificazione per una presenza continua degli Stati Uniti nella regione.
La scrupolosa coltivazione delle tensioni nella penisola Coreana da parte di Washington è solo uno dei tanti conflitti intenzionalmente progettati che si perpetua in tutta la regione. Washington sa bene che i cosiddetti “stati canaglia “che mettono nel loro mirino, tendono ad armarsi per difendersi dall’aggressione Americana. Ma siccome Washington controlla le maggiori piattaforme multimediali, riesce a spacciare per “provocazioni” la legittima difesa di questi stati. Essi, infatti, con l’aiuto dei media riescono a convincere vasti strati di popolazione sia al proprio interno che nelle regioni afflitte da instabilità, che solo Washington possiede la capacità di contenere tale instabilità con la sua costante presenza extraterritoriale.
In realtà, la vera soluzione per stabilire la pace e la prosperità in queste regioni è che gli Stati Uniti semplicemente si ritirino.
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Articolo di Ulson Gunnar pubblicato su Land Destroyer il 25 marzo 2017
Traduzione in italiano a cura di Hajduk per Sakeritalia.it
La Corea è un paese attaccato, invaso ed occupato militarmente dagli USA da 70 anni.
È ovvio, giusto e doveroso che il paese si prepari, continuamente e costantemente, a difendersi.
E’ inevitabile che gli USA cadano, vittime di se stessi ,e, infilandosi negli affari coreani ,senza prudenza e Necessità, proveranno l’umiliazione di dover sostenere una guerra dispendiosa e dolorosa contro la Cina e perderla perché la Causa era infondata ed il guadagno era invece una sicura perdita sia materiale sia di fiducia del Mondo che non appartiene all’Occidente.