Il solo fatto che la Cina abbia dispute territoriali con alcune delle nazioni adiacenti al Mar Meridionale Cinese non significa che le stia minacciando – nonostante questo gli Stati Uniti pare necessitino di un antagonista.
La politica estera della “nazione indispensabile” diventa ancora più complicata.
Avremmo potuto pensare che con le varie crisi in corso in Ucraina e Medio Oriente gli Stati Uniti avessero le mani occupate.
Per niente, parrebbe.
Mentre gli Stati Uniti combattono con altre crisi, hanno simultaneamente eletto se stessi come guardiani del Mar Meridionale Cinese, proteggendo presumibilmente le nazioni della regione (Vietnam, Indonesia e le Filippine) da una “aggressione cinese”.
Al nord gli Stati Uniti hanno coinvolto sé stessi nella disputa tra Cina e Giappone per quanto riguarda le isole Diaoyu (“Senkaku”), reclamate dalla Cina ma occupate dal Giappone.
Per quanto riguarda le isole Diaoyu il diritto parla chiaro. Per ragione e legge queste isole appartengono alla Cina.
Prima del 1895 nessuno dubitava che le isole appartenessero alla Cina.
Il Giappone annetté le isole nel 1895 dopo la vittoria nella Prima Guerra Sino-Giapponese – una guerra universalmente vista come aggressiva da parte del Giappone contro la Cina.
Gli Stati Uniti occuparono le isole in seguito alla sconfitta giapponese del 1945. Nel 1972, quando terminarono la loro occupazione, invece di restituire le isole alla Cina, gli Stati Uniti le consegnarono al Giappone.
Nel caso del Mar Cinese Meridionale il problema potrebbe essere ancora più complicato data la vastità dell’area. Nonostante questo la dominazione storica dell’area da parte della Cina è indubbia.
Il solo fatto che la Cina abbia dispute territoriali con alcune delle nazioni adiacenti al Mar Meridionale Cinese non significa che stia minacciandole.
La Cina non ha alcun interesse ad andare in guerra contro questi Paesi né ha alcun desiderio di farlo. Nemmeno una di queste nazioni vuole andare in guerra contro la Cina, che non solo è molto più potente di loro, ma che guarda caso è il loro più grande partner commerciale.
Lasciate sole, la Cina e queste nazioni, che hanno coesistito pacificamente per millenni, risolverebbero le loro dispute pacificamente.
Questo dopo tutto è ciò che accadde alla disputa lungo i confini tra Cina e Russia durante gli anni ’90. Quando vennero messi da parte i problemi ideologici che provocarono le liti tra Cina e Russia negli anni ’60, le questioni territoriali furono risolte tra loro, velocemente e pacificamente, in maniera amichevole.
La Cina e la Russia non “beneficiarono” però dell’”aiuto” della “nazione indispensabile”. Se l’avessero fatto la loro disputa, invece che risolversi, si sarebbe aggravata.
Questo è ciò che sta accadendo in questo momento nel Mar Meridionale Cinese.
Nonostante gli Stati Uniti siano geograficamente molto distanti dall’area, si sono comunque introdotti nella lite proclamandosi – senza che fosse loro richiesto – i “protettori” delle nazioni in disputa con la Cina.
Coinvolgere in un contenzioso un outsider potente che bada solo ai suoi interessi come gli Stati Uniti è ovviamente una formula per peggiorare il dialogo, ed è precisamente ciò che sta accadendo.
Va detto chiaramente che questa è l’intenzione degli Stati Uniti.
A prescindere dal fatto che gli Stati Uniti hanno bisogno di dispute tra la Cina e i suoi vicini che assecondino le loro strategie geopolitiche anti-cinesi, una situazione dove le nazioni sono lasciate a risolvere da sole le loro dispute, pacificamente, rischierebbero di far apparire la “nazione indispensabile” come una nazione “non necessaria”.
E’ dunque meglio sia per le strategie anti-cinesi degli Stati Uniti, sia per l’immagine di sé stessa, che queste dispute continuino e vadano peggiorando.
Di fatto assistiamo ormai ad una situazione assurda dove dicono che gli Stati Uniti starebbero divenendo progressivamente più scontenti poiché le nazioni che “proteggono” esitano ad adottare le strategie anti-cinesi imposte dagli Stati Uniti, i loro autoproclamati “protettori”.
Questo la dice lunga su chi realmente desidera che queste liti non si fermino e si deteriorino.
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Articolo di Alexander Mercouris apparso su Sputnik il 9 Giugno 2015
Traduzione in Italiano a cura di Sascha Picciotto per SakerItalia.it
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