La storia della guerra di Corea non è scritta soltanto in inglese. È anche raccontata, registrata e scritta in coreano, cinese e russo – e le lingue degli altri che hanno partecipato a questa guerra mostruosa e in gran parte ‘dimenticata’.
Una delle questioni più controverse, e tutt’ora irrisolte è quella delle accuse – fatte nel febbraio del 1951 da Corea del Nord, Cina e Unione Sovietica alle Nazioni Unite – che gli Stati Uniti avessero usato tattiche di guerra batteriologica (BW) in Corea.
Queste accuse furono, e ancora oggi sono, respinte dagli Stati Uniti (e dagli alleati) e tacciate come ‘propaganda comunista’ o ‘bufale’.

Leitenberg: dalla parte del diavolo, naturalmente, come quasi tutti quelli che servono l’impero.
Il partito dei ‘negazionisti’ è capeggiato da Milton Leitenberg del Woodrow Wilson Centre e dai suoi soci. Le sue argomentazioni difensive si basano su 12 ‘documenti’ segreti sovietici, che sarebbero stati copiati dall’Archivio del Presidente Russo a Mosca da una persona che lavorava lì e consegnati a un giornalista giapponese, Yasuo Naito.
Il signor Naito rivelò per la prima volta le sue ‘scoperte’ in un articolo intitolato L’Uso di Armi Batteriologiche da parte delle Forze USA Durante la Guerra di Corea fu un’Invenzione della Cina e della Corea: Svelata da Documenti Riservati dell’ex Unione Sovietica (Sankei Shinbum, 8-gen, 1998.) Attualmente è il redattore capo di Japan Forward secondo cui la schiavitù Sessuale in Corea del Sud durante la guerra è una ‘Fake News’ [in inglese] (Japan Forward, 5-apr, 2017.)
Quando pubblicò le sue ‘rivelazioni’ il signor Naito era il corrispondente da Mosca del giornale di destra Sankei Shinbum. Un articolo [in inglese] dell’ultimo numero di Japan Focus rivela il ruolo che Sankei Shinbum gioca nelle ‘guerre della storia’ del Giappone come piattaforma per negare la storia dei crimini giapponesi in Corea, Cina e altrove e per denunciare attivisti pacifici e critici della deriva militarista del Giappone come ‘comunisti’ e ‘anti-giapponesi’.
Secondo Naito Leitenberg, i 12 ‘documenti’ sovietici provano che la guerra biologica fosse una ‘bufala’ concepita e coordinata da Stalin, Mao e Kim Il Sung per mettere in imbarazzo gli USA e i loro alleati agli occhi dell’opinione pubblica (Milton Leitenberg, New Russian Evidence on the Korean War Biological Warfare Allegations: Background and Analysis [Nuove Prove Russe sulle Accuse di Guerra Biologica: Retroterra e Analisi, in inglese] University of Maryland, December 1998.)
Stephen Endicott e Edward Hagerman hanno scritto un libro con molte meticolose ricerche sulla guerra batteriologica [tutti in inglese]: The United States And Bacteriological Warfare, Secrets from the early Cold War and Korea [Gli Stati Uniti e la Guerra Batteriologica. Segreti dall’inizio della Guerra Fredda e dalla Corea] (Indiana University Press, 1998). Hanno anche scritto una risposta dettagliata alle ‘rivelazioni’ di Leitenberg: Twelve Newly Released Soviet-era ‘Documents’ and allegations of U.S. germ warfare during the Korean War [Dodici ‘Documenti’ Appena Rilasciati dell’era sovietica e le accuse di guerra biologica da parte degli Stati Uniti durante la Guerra di Corea].
L’articolo inizia così:
“Nel 1998 un giornalista giapponese del giornale di Tokio, Sankei Shimbun, trovò, o ricevette, undici documenti del 1953 ed uno del 1952 dagli Archivi Presidenziali a Mosca che secondo lui dimostravano che le accuse di cinesi e dei nordcoreani agli Stati Uniti di usare armi biologiche nella Guerra di Corea fossero false e fraudolente. (…)
“I documenti non sono il genere di prova su cui si basa in genere la ricerca degli studiosi. In questo caso la fonte originale non è rivelata, il nome della raccolta non è identificato, e non c’è neanche un numero di volume che consentirebbe ad altri studiosi di trovare e controllare i documenti. Questi a loro volta non sono fotocopie, ma solo copie scritte a mano o appunti presumibilmente presi dagli originali. (Quando verranno chiarite queste questioni, sarà il momento in cui le virgolette attorno a questi ‘documenti’ potranno essere tolte). Ulteriori domande riguardo alle motivazioni del trasferimento dei documenti sorgono perché sono stati ottenuti da una fonte non identificata e dati a un cronista di un giornale di destra giapponese. Non di meno, appena tradotti in inglese da Kathryn Weathersby del Cold War International History Project del Woodrow Wilson Center di Washington, e pubblicati da Milton Leitenberg nel pamphlet di 40 pagine The Korean War Biological Warfare Allegations Resolved [Spiegate le Accuse di Guerra Biologica della Guerra Coreana], (Stoccolma, maggio 1998), sono diventati fonte di alimento per articoli di giornalismo sensazionalistico e materia di analisi e interpretazione da parte degli storici occidentali.” (Si veda anche On Wuzhili’s ‘false alarm‘ [Sul ‘falso allarme’ di Wuzhili, in inglese] di Endecott e Hagerman.)
Ma cosa dicono, scrivono o pensano i russi della guerra in Corea? Poiché parlo e leggo il russo, ho deciso di fare una ricerca online in Russia e vedere cosa ne viene fuori. Dunque eccovi alcune delle mie scoperte…
Negli Stati Uniti, in Australia e in altri Paesi che combatterono nella guerra di Corea sotto il comando degli americani, la Guerra di Corea è nota come ‘la guerra dimenticata’. Nell’Unione Sovietica – adesso ex-Unione Sovietica – era ed è nota come ‘la guerra segreta’. L’URSS era alleata con la Corea del Nord e la Cina, ma non partecipò ufficialmente alle operazioni militari. In realtà partecipò, ma in segreto. L’Unione Sovietica mandò consiglieri militari, piloti e aeroplani, unità antiaeree, operatori radio e altro personale di supporto alla Corea, e questi presero parti ad azioni militari.
Secondo l’articolo Piloti Sovietici nei Cieli Coreani, [in russo] gli equipaggi sovietici vennero schierati prima in Cina nell’agosto del 1951 e in Corea nel 1952. A novembre del 1952, c’erano 441 piloti e 321 aerei. Il nuovo MIG-15 si dimostrò estremamente efficace nel combattimento aereo.
“Durante il periodo delle operazioni di combattimento, i piloti sovietici condussero 19.203 missioni. …Dal novembre del 1950 al gennaio del 1952, vennero abbattuti 564 aerei nemici in battaglie aeree. Le perdite sovietiche nello stesso periodo furono: 34 piloti e 71 aerei. L’aviazione sovietica e l’artiglieria antiaerea disgregarono gli attacchi aerei nemici, disperdendone gli ordini di combattimento e riducendone la precisione nei bombardamenti.”
Il 12 aprile 1951 sarà ricordato come il Giovedì Nero dalla U.S. Air Force secondo quest’articolo [in russo] della TV Zvezda.
“Quel giorno, 28 bombardieri americani B-29 decollarono, scortati da 80 caccia a reazione. 48 MiG-15 vennero mandati a intercettarli e tutti fecero ritorno alla base dopo la battaglia. Le perdite del nemico furono: dieci bombardieri B-29 abbattuti e 15 colpiti. Circa 120 avieri vennero catturati. Questo giorno venne registrato nella storia dell’aviazione americana come ‘il Giovedì Nero’.
“Le perdite totali dell’aviazione durante la Guerra di Corea ammontarono a 319 MiG-15 da parte sovietica e a 1.097 bombardieri e caccia da parte degli Stati Uniti.
“La guerra in Corea chiarì alle forze armate americane che forze avrebbero dovuto affrontare nel caso in cui avessero tentato di attaccare l’Unione Sovietica.”
Gli esperti senza dubbio metteranno in discussione questi numeri, ma questi sicuramente sfatano il mito – protetto in parte dalla segretezza sovietica – della totale supremazia aerea americana in Corea. Credo che questo sia un punto importante.
Un altro articolo [in russo] tratta della guerra batteriologica. È scritto da un biologo, Mikhail Supotnitskiy [in russo]. Fa una presentazione dettagliata dei vari metodi di distribuzione degli agenti batteriologici usati dagli Stati Uniti in Corea, molti dei quali ideati dalla famigerata Unità 731 giapponese e adottati dagli americani.
Secondo Supotnitskiy, già nel 1951, gli Stati Uniti e i loro alleati avevano perso la superiorità aerea, la guerra diventò di posizione, con i nordcoreani e i cinesi rintanati nelle profondità del sottosuolo o riparati in caverne e gallerie. La Corea è un Paese montuoso – specialmente il nord – quindi non mancavano posti per nascondersi dalle bombe americane.
Il Napalm non era efficace contro truppe rintanate sottoterra e gli attacchi chimici rischiavano di provocare una risposta nordcoreana-cinese – i giapponesi avevano avanzato abbondanti riserve di agenti chimici mortali dalla Seconda Guerra Mondiale e dalla guerra sino-giapponese.
Quindi, proviamo a tratteggiare la situazione alla fine del 1951, inizio del 1952. Le due parti si fronteggiavano in battaglie che per la maggior parte erano statiche in varie posizioni attraverso il 38-esimo parallelo, dove aveva avuto inizio la guerra a luglio 1950. Gli Stati Uniti avevano perso il loro monopolio nucleare nel 1949, quando l’URSS sperimentò con successo la sua prima bomba atomica. Per allora, gli Stati Uniti avevano perso anche la loro iniziale supremazia nell’aria nei confronti delle aeronautiche sovietica, cinese e nordcoreana combinate. Agli alti comandi americani sicuramente non poteva piacere questa situazione. Era il primo conflitto armato dell’era nucleare – e della Guerra Fredda – e gli Stati Uniti non lo stavano vincendo, come da previsioni, e da potenza militare e divina.
Gli Stati Uniti avevano portato avanti un programma di guerra biologica attiva sin dal 1942. Dopo la sconfitta del Giappone nel 1945, gli americani assorbirono la ricerca in ambito di guerra biologica dei giapponesi, a uno stadio più avanzato e iniziarono un programma di sviluppo accelerato a Fort Detrick nel Maryland, e in altre strutture segrete. Avevano già condotto delle sperimentazioni segrete nebulizzando antrace nella Baia di San Francisco, in Alaska e altrove. (Come rivelato nel documentario tedesco Codename Artichoke [Nome in Codice Carciofo, in inglese].) Adesso dovevano sperimentarle in condizioni di guerra reale, sui ‘musi gialli’ e sui ‘rossi’ che testardamente si rifiutavano di arrendersi alla forza militare convenzionale e alla superiorità naturale dell’Uomo Bianco Cristiano Timorato di Dio. (Se volete imparare quanto fosse profondamente e fondamentalmente razzista la Guerra di Corea, leggete l’ottimo The Korean War di Bruce Cumings.)
Secondo Supotnitskiy, lasciar cadere qualche topo con pulci infette dai batteri della peste, piume contaminate, insetti portatori di malattie ecc. all’interno di caverne e gallerie dove si nascondevano i ‘ratti rossi’ fu molto allettante ed efficace, sia dal punto di vista sperimentale che da quello operativo.
Un altro utile documento russo è la Storiografia Russa della Guerra di Corea compilata dallo storico Yuri Vanin (1930-2017) [entrambi i link portano a siti russi tradotti automaticamente in inglese]. È una rassegna dettagliata degli studi storiografici sovietici e post-sovietici sulla guerra coreana. È interessante imparare quanti storici in (e in Cina [in inglese]) hanno cambiato la loro versione nel momento in cui il vento politico girava e iniziava a soffiare e suonare verso ovest. Dal sostegno – con qualche riserva – alla Corea del Nord nel periodo sovietico, sono passati – alcuni con toni virulenti – ad avversarla e a seguire la linea occidentale di incolpare Stalin (principalmente), Mao e Kim Il Sung per tutto – compresa la guerra biologica. Ma gli anni ’90 furono tempi complicati in Russia, a seguito del crollo dell’Unione Sovietica e della società sovietica in generale – tra cui le sue istituzioni accademiche, le biblioteche, gli archivi e così via.
Vanin scrive anche che nel 1994 l’Archivio del Presidente della Federazione Russa relativo alla Guerra di Corea venne donato alla Repubblica di Corea (Corea del Sud). Questo è proprio lo stesso archivio da cui avrebbero avuto origine i 12 ‘documenti’ sovietici di Naito e Leitenberg nel 1998, secondo i quali sarebbero stati copiati da un ignoto archivista. Interessante…
Un altro documento importante in russo è la completa trascrizione del processo di Khabarovsk. È lunga 538 pagine. Inizia così:
“Dal 25 al 30 dicembre nella città di Khabarovsk, ha avuto luogo un processo nei confronti di dodici ex ufficiali dell’esercito giapponese accusati di preparare e usare armi batteriologiche.”
Questi “ex ufficiali” appartenevano all’Unità 731. Mentre molti tra i peggiori criminali di guerra giapponesi vennero processati e condannati a morte da un tribunale militare statunitense a Tokyo, il capo dell’Unità 731, Generale Shiro Ishii, e i suoi primi aiutanti, ebbero garantita l’immunità e vennero richiesti per lavorare al programma di ricerca e sviluppo di guerra biologica USA.
Se volete leggere un’esposizione puntuale dei crimini di guerra giapponese in inglese (170 pagine) la trovate qui. O potete guardare il documentario della BBC, Unit 731, Japan’s biological force.
Mio padre, il giornalista Wilfred Burchett, lesse la trascrizione del processo di Khabarovsk quando si trovò in Cina nel 1951. Era andato anche ad una conferenza stampa a Chungking a fine novembre 1941 nel corso della quale il portavoce ufficiale del Kuomintang cinese, il dott. Tsiang Ting-fu, accusò i giapponesi di aver sparso pulci infette nel distretto di Changde della provincia di Hunan, causando un’epidemia di peste bubbonica in un’area in cui era precedentemente sconosciuta. (Il documentario della BBC menzionato sopra indaga su questo episodio).
Così quando i nordcoreani e i cinesi pronunciarono le loro accuse contro gli Stati Uniti nel febbraio del 1952, aveva tutte le ragioni per crederci, indagare e riferirle al mondo.
Un mese dopo che gli Stati Uniti sganciarono la bomba atomica su Hiroshima, dalle rovine della città ancora fumanti scrisse:
“A Hiroshima, 30 giorni dopo che la prima bomba atomica distruggesse la città e scuotesse il mondo, la gente ancora muore, in modo misterioso e orribile – gente che non era stata colpita dal cataclisma – di un qualcosa che io posso solo descrivere come una peste atomica.”
Le autorità militari americane bollarono La sua testimonianza di prima mano [in inglese] come ‘propaganda giapponese’ e tentarono di espellerlo dal Giappone. La sua macchina fotografica Contax con le foto di Hiroshima sparì misteriosamente…
A tutt’oggi, Wilfred Burchett è accusato di essersi ‘inventato’ la ‘bufala’ della guerra biologica – uno dei suoi tanti ‘peccati‘ [in inglese]. (Si veda il mio Dirty Secrets of the Korean War [Gli Sporchi Segreti della Guerra di Corea, in inglese] CounterPunch, 26-gen, 2018.)
Se non altro i 12 ‘documenti’ sovietici di Naito-Leitenberg’s dissipano quel mito. A fidarsi di loro, i ‘burloni’ della guerra biologica furono Stalin, Mao e Kim Il Sung.
Le prove che gli Stati Uniti – e il Giappone – si impegnarono nella guerra biologica in Corea e in Cina sono schiaccianti e definitive – anche se nel caso degli USA non è stata ancora prodotta una ‘pistola fumante’. E probabilmente mai lo sarà.
12 ‘documenti’ sovietici sospetti, copiati surrettiziamente da un archivio rimosso dalla sua originale collocazione all’interno del ‘territorio nemico’ (Corea del Nord e del Sud tecnicamente sono ancora in guerra – come ci viene ricordato quasi ogni giorno) non possono controbilanciare le prove documentali delle colpe americane. Tra le quali ci sono le prove estensive e dettagliate raccolte dalla Commissione Scientifica Internazionale di Indagine sui Fatti riguardanti la Guerra Batteriologica in Corea e in Cina, guidata dal Professor Joseph Needham [in inglese] dell’Università di Cambridge – uno dei più eminenti scienziati e studiosi britannici. Anche i risultati del lavoro della Commissione Scientifica Internazionale vennero bollati come ‘propaganda comunista’ e i suoi onorati membri denunciati come ‘babbei’ e ‘utili idioti’.
I ‘negazionisti’ sono sostenuti da un’enorme e potente macchina di propaganda che serve il complesso militar-industriale, con le sue armate di scagnozzi, agenzie di intelligence, studiosi, istituti, think tank, ecc.
Riconosco un pattern disgustosamente comune qui. Ricordo titoli come Il Compagno Burchett era un intruso del partito (Peter Kelly, The Australian, 7-gen 2006) o ‘Caso chiuso’ gli archivi sovietici provano che Wilfred Burchett apparteneva al KGB (Robert Manne, The Australian, 26-lug 2013) – solo per citarne due di un lungo e sostanzioso filone di calunniosi lavori d’ascia nei media australiani. Tutti quanti hanno in comune una cosa: sono quasi sempre basati su qualche ‘documento’ appena rinvenuto in qualche ‘archivio’ sovietico o di qualche ex satellite sovietico, o ‘rivelazioni’ di qualche ‘disertore’ e vengono strombazzati trionfalmente a mezzo stampa, onde radio, ecc. come le ultime ‘prove’ del ‘tradimento comunista’ di Burchett.’
Le persone che scrivono questa robaccia raramente, o forse mai, visitano i campi di battaglia; non vedono i cadaveri e il sangue, le rovine fumanti, i territori devastati, l’ambiente avvelenato… Si aggirano per uffici lussuosi, sale editoriali, università, ‘istituti’, think tank ecc, rovistano nella sporcizia degli altri, citano selettivamente e fuori contesto, riferiscono delle ’scoperte’ dei loro amici e scrivono saggi lunghi e pomposi che vengono lodati e che godono della promozione dei loro media e degli altri loro compari come LA VERITÀ’ (in genere divorziata dai fatti – dobbiamo accettarla per ‘fede’, perché loro hanno accesso a ‘informazioni’ riservate non nella disponibilità degli hoi polloi…) Quando la loro ‘verità’ si scopre essere una non-verità, non sono minimamente turbati, semplicemente creano un’altra ‘verità’. La verità è divertente perché non devono guardarla negli occhi, o affrontare le vittime delle loro ‘verità’ o quelli dal lato sbagliato delle loro ‘rivelazioni’ e ‘asserzioni’.
Questi ‘promotori della verità’, o guardiani della soglia, sono generalmente gentili, dal linguaggio forbito, dalle buone maniere, ben vestiti, ben curati, bevono buoni vini anziché il whisky… Denunceranno i crimini di Hitler, Stalin, Mao e così via con moderata convinzione, per nascondere i propri – piuttosto che i crimini presenti e passati di chi li tiene a libro paga. Dobbiamo contare i Paesi invasi e devastati a partire dalla Corea, nel nome di ‘Libertà & Democrazia’, le due garanti della ‘Verità’ – in contrapposizione alla sua nemesi ‘la Propaganda’? Lo storico William Blum fornisce una lista estesa in Killing Hope: U.S. Military and C.I.A. Interventions Since World War II – Updated Through 2003.[in inglese] (Avrebbe bisogno di un aggiornamento.)
Per i ‘cercatori di verità’ istituzionali di lusso, ‘la verità’ ha l’accento della BBC o viene data dalle star giornalistiche della CNN con significativo cipiglio. Il russo, il cinese e il coreano sono le lingue della ‘propaganda comunista’ o di qualunque altra narrazione sia attualmente disapprovata.
Ma io credo che la gente in tutto il mondo inizi a vedere attraverso la cortina fumogena e le menzogne, e che riesca a guardare attraverso la nebbia della guerra.
La gente ne ha le tasche piene di guerre infinite fondate su ingannevoli ‘dossier’, menzogne, inganni e manipolazioni mediatiche.
Quindi scalciare quel vecchio barattolo di germi dalla Guerra di Corea finché il coperchio non ne venga via e riversi i suoi oscuri segreti non è una perdita di tempo.
Sono grato agli storici e agli studiosi russi per avere aggiunto qualche altro elemento all’enorme cumulo di prove dei crimini di guerra americani – e giapponesi – in Corea.
Guerra biologica compresa.
Perché, come canta Bob Dylan:
Come, you masters of war
You that build the big guns
You that build the death planes
You that build all the bombs
You that hide behind walls
You that hide behind desks
I just want you to know
I can see through your masks…
[Venite padroni della guerra
voi che costruite i grossi cannoni
voi che costruite gli aeroplani di morte
voi che costruite tutte le bombe
voi che vi nascondete dietro i muri
voi che vi nascondete dietro le scrivanie
voglio solo che sappiate
che posso vedere attraverso le vostre maschere…]
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Articolo di George Burchett pubblicato su The Greanville Post il 26 febbraio 2018
Traduzione in italiano a cura di Mario B. per SakerItalia
[le note in questo formato sono a cura del traduttore]
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