L’Unione Economica Euroasiatica (UEE, [EAEU in inglese]) è attualmente una delle più giovani e promettenti alleanze economiche al mondo. In un lasso di tempo relativamente breve, l’Unione ha raggiunto un considerevole successo ed è diventata un partner interessante per molti stati “esterni”. La UEE si focalizza principalmente sul consolidamento della cooperazione economica tra i paesi orientali: su questa base, è già stata definita un’area di libero scambio (FTA, Free Trade Agreement) con il Vietnam, ed entro la fine del 2017, dovrebbe essere firmato un accordo di libero scambio con Singapore. Attualmente sono in corso trattative con Iran, Thailandia, India e altri stati.
Anche se l’obiettivo principale dell’UEE è l’integrazione economica dei paesi orientali, l’influenza di questa associazione multinazionale sta cominciando ad allargarsi oltre l’ambito geografico. Per esempio, l’Egitto, uno degli stati più sviluppati dell’ Africa, sta mostrando grande interesse nello stabilire delle modalità di cooperazione con l’UEE.
L’UEE comprende cinque stati (Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Russia e Kirghizistan), paesi ricchi di risorse naturali e con una popolazione complessiva di circa 184 milioni di persone. Nei primissimi mesi dall’inizio dei lavori della UEE nel 2015, la cooperazione economica tra i suoi membri è cresciuta esponenzialmente. Questo dato ha attirato l’attenzione di altri paesi.
Nel maggio 2015, la Repubblica Araba d’Egitto, importante partner per i paesi dell’UEE, ha fatto formale richiesta di creazione di una zona di libero scambio con l’Unione Economica Euroasiatica. Il 26 dicembre 2016, il Supremo Consiglio Economico Euroasiatica (SEAEC, Supreme Eurasian Economic Council [in Inglese]) ha tenuto un incontro durante il quale ha adottato la decisione “in merito all’inizio delle trattativa con la Repubblica Araba d’Egitto sulla definizione di un accordo per una zona di libero scambio”. Secondo il documento, tutti gli stati membri dell’UEE avrebbero iniziato le trattative con l’Egitto sulla zona di libero scambio, con la facilitazione della Commissione Economica Euroasiatica (CEE, Eurasian Economic Commission [in Inglese]).
Nel marzo 2017, una delegazione del Consiglio della Federazione Russa, guidata dalla sua Presidentessa Valentina Matvienko, è andata in visita ufficiale in Egitto. Al Cairo, la Matvienko è stata ricevuta dal Presidente egiziano Abdul-Fattah Al-Sisi, con cui ha continuato a discutere i dettagli dell’accordo sulla zona di libero scambio tra UEE ed Egitto. Successivamente, rivolgendosi alla stampa, la Presidentessa del Consiglio della Federazione Russa ha affermato che contava su una veloce creazione della zona di libero scambio, zona che avrebbe portato alla crescita della cooperazione commerciale, economica e finanziaria tra Egitto e Russia, e tutti i paesi dell’UEE.
Un altro Stato prossimo a stabilire una zona di libero scambio con l’Unione Economica Euroasiatica è la Repubblica Islamica dell’Iran, che ha numerosi legami grazie a progetti economici congiunti con Russia e Armenia. Nel febbraio 2017, il vice Primo Ministro russo Igor Shuvalov è andato in visita ufficiale a Teheran, capitale dell’Iran. Uno dei temi principali nei colloqui con il Ministro dell’Industria, Miniere e Commercio Mohammad Reza Nematzade e altri importanti membri del governo iraniano, è stato la creazione di una zona di libero scambio.
Nel marzo 2017, il Presidente iraniano Hassan Rouhani è andato in visita in Russia. Durante un meeting con lui, il Presidente russo Vladimir Putin ha ricordato che nel 2016 il fatturato commerciale tra Russia e Iran è cresciuto del 70%. Con rapporti commerciali così intensi, la creazione di una zona di libero scambio sarà molto probabilmente di particolare beneficio a entrambe le parti. Il leader iraniano ha anche osservato che la cooperazione economica tra Iran e Russia ha raggiunto eccellenti risultati, e che una zona di libero scambio con l’UEE permetterà all’Iran di sviluppare il commercio con i paesi dell’Unione e di creare nuove condizioni a livello regionale.
Tuttavia il momento esatto della creazione di una zona di libero scambio tra l’UEE e l’Iran deve essere ancora annunciato. Nell’aprile 2017, il Supremo Consiglio Economico Euroasiatico ha tenuto una riunione ordinaria, in cui Shuvalov ha osservato che l’accordo non è stato ancora finalizzato, e che sarà necessario lavorare ulteriormente per arrivare alla conclusione e alla firma.
E’ però improbabile che il progetto di una zona di libero scambio tra UEE e Iran possa incontrare seri ostacoli. Ricordiamo che, oltre ad intensi rapporti commerciali, l’Iran collabora con la Russia (che gioca un ruolo chiave nella UEE) nell’energia nucleare. Nessun altro paese ha fornito così tanto supporto al progetto nucleare iraniano come la Federazione Russa. Attualmente, gli esperti russi vanno avanti col progetto di costruzione di un impianto nucleare per l’Iran, a Bushehr. In più, Russia e Iran collaborano anche nell’industria petrolifera, che è la spina dorsale dell’economia iraniana. Infine, Iran e la Federazione Russa collaborano anche in ambito politico. E’ qui importante ricordare il ruolo che la Russia ha avuto nell’agevolare l’abrogazione delle sanzioni imposte all’Iran, in relazione al suo programma nucleare. In quest’ottica, la creazione di una zona di libero scambio tra Unione Economica Euroasiatica e Iran sarà molto probabilmente realizzata nel prossimo futuro.
Le zone di libero scambio dell’UEE con Egitto e Iran porteranno senza dubbio un incremento del commercio tra gli stati partecipanti. Secondo le previsioni degli esperti, dovrebbero crescere significativamente l’esportazione di carbone, metalli ferrosi e macchine, così come prodotti alimentari e prodotti del tabacco dai paesi dell’UEE verso l’Egitto. Con l’Iran crescerà non solo il fatturato commerciale ma anche la collaborazione nel settore della produzione petrolifera.
In ogni caso la creazione di una zona di libero scambio con questi paesi potrebbe avere un diverso e molto più significativo risultato, che avrà effetto sull’economia di tutta l’Eurasia. Del resto, l’Egitto è uno sbocco verso il Mar Mediterraneo, attraverso il quale, sin dai tempi antichi, è passato il commercio marittimo tra Europa e Africa, e verso cui portano le rotte terrestri provenienti dall’Asia. Il territorio egiziano è importante anche per la presenza del famoso Canale di Suez, che collega il Mediterraneo con il Mar Arabico e l’Oceano Indiano. Il Canale di Suez è uno dei corridoi più importanti del pianeta, attraverso cui passa praticamente tutto il traffico marittimo tra Europa e Asia. Anche l’Iran ha un accesso diretto al Mar Arabico.
Come detto prima, la costituzione di un’area di libero scambio tra l’Unione Economica Euroasiatica e Singapore è prevista nel 2017. Singapore è vicino allo Stretto di Malacca, un’altra porta verso il mare attraverso cui i passa il commercio marittimo tra il Sud est asiatico e il resto del continente euroasiatico. Quasi tutti i collegamenti via mare tra est e ovest dell’Eurasia passano attraverso lo Stretto di Malacca e il Canale di Suez, e l’UEE ha accesso ad entrambi attraverso Singapore ed Egitto. In più, l’Unione Economica Euroasiatica può accedere al centro di questa rotta marittima attraverso l’Iran.
A questo punto, ricordiamo che dopo la costituzione di una zona di libero scambio UEE-Iran, il corridoio ferroviario internazionale “Nord-Sud”, che collegherà il Golfo Persico ai paesi europei attraverso l’Azerbaijan e la Russia, potrà essere rimodernato, completato e messo in piena operatività. Creando, quindi, una zona di libero scambio con i paesi citati, l’UEE avrà accesso a una delle rotte marittime più importanti del mondo, con molti e importanti punti di collegamento ferroviario.
Aggiungiamo anche che questa rotta marittima tra Europa e Asia è la base del progetto infrastrutturale cinese “La Via della Seta del XXI Secolo”. L’integrazione con la Cina nell’ambito del suo progetto di “Nuova Via della Seta” è un passo importante sulla strada dell’integrazione economica euroasiatica, ed è uno degli obiettivi più importanti dell’UEE.
E l’Unione Economica Euroasiatica sembra si stia avvicinando alla sua attuazione.
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Articolo di Dmitry Bokarev pubblicato da NEO – New Eastern Outlook il 6 maggio 2017.
Traduzione in Italiano a cura di Elvia Politi per SakerItalia.it
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