Washington è determinata a scatenare una guerra contro la Russia. Fa tutto parte del PNAC (Plan for a New American Century, Piano per un Nuovo Secolo Americano) per dominare il mondo. Dopo la Russia, la Cina dovrebbe seguirla. Questo è il piano. La Cina è circondata, ora, mentre ne parliamo. Non importa che Russia e Cina abbiano di recente concluso un patto, una stretta alleanza finanziaria e militare – quasi impossibile da sconfiggere.
A meno che – e qui sta il nocciolo della questione – a meno che Washington non inizi una guerra nucleare totale, distruggendo il pianeta, incluso se stessa – ma soprattutto l’Europa.
Dei 28 Paesi membri della NATO, 26 sono in Europa, di cui 12 in Europa orientale, Paesi che erano il “cortile di casa” della ex Unione Sovietica. E tutto ciò è accaduto nonostante la promessa di Washington, al momento della caduta del Muro di Berlino, di non di espandere la NATO verso est. Una menzogna e un vero affronto verso la Russia.
Questa provocazione è aggravata oggi dall’ulteriore rafforzamento delle basi NATO in Polonia e Lettonia da parte statunitense, e dalla considerazione che la NATO dà alla richiesta urgente dell’Ucraina – o meglio, dei teppisti nazisti di Kiev insediati da Washington – di protezione della NATO e di diventare Paese membro, non appena possibile.
Immaginate, la NATO alle porte di Mosca. Il Cremlino dovrebbe sottomettersi e accettarlo? Difficile. E con basi NATO in 26 Paesi europei – indovinate un po’ – quale sarebbe il centro logico del prossimo teatro di guerra?
I tirapiedi di Obama non ci arrivano? – I vassalli non hanno cervello? O i leader codardi (sic) scapperebbero in Florida, mentre i loro popoli vengono inceneriti? – Sveglia, Europa ! Svegliati! – Cittadini europei, riprendetevi i vostri Paesi dalle marionette neoliberali, dai vostri leaders vigliacchi senza cervello e spina dorsale.
L’Occidente, guidato dall’Imperatore nudo, sta conducendo una guerra contro la Russia su diversi fronti: implacabile propaganda russofoba e anti-Putin da parte degli MSM Anglo-Sionisti; armando ed equipaggiando i criminali di guerra di Kiev, che ha portato al massacro di almeno 5.000 abitanti del Donbass, la maggior parte dei quali civili, donne e bambini, e più di un milione di profughi rifugiati in Russia; operazioni sotto falsa bandiera ispirate dalla CIA, come l’abbattimento del volo MH17 della Malaysian Air da parte dell’aviazione di Kiev, uccidendo 298 persone; una salva di innumerevoli sanzioni economiche, nonostante danneggino più l’Europa che la Russia; e una guerra valutaria, con una caduta calcolata del rublo, in combinazione con un crollo artificiale dei prezzi del petrolio, ottenuto cospirando per la sovrapproduzione con i clown sauditi: una pugnalata non solo alla Russia, ma anche alle altre economie che rifiutano di piegarsi a Washington, come l’Iran e il Venezuela.
La Russia sta prendendo tutto con calma. Vladimir Putin è un eccellente giocatore di scacchi, in grado di spiazzare l’Occidente ad ogni mossa. Oltre alle grandi riserve in valuta estera della Russia – stimate in quasi mezzo trilione di dollari equivalenti – Ms. Elvira Nabiullina, presidente della Banca Centrale di Russia, ha stipulato un accordo di currency swap con la Cina, mettendo le loro economie combinate, che costituiscono circa il 27% del PIL mondiale (stima 2014: 85 trilioni di dollari) contro le aggressioni economiche occidentali.
Pochi giorni fa la Banca Centrale russa ha iniziato il riacquisto di rubli svalutati e declassati con le sue riserve di valuta estera in eccesso. La valuta russa ha guadagnato il 10 % solo il 17 dicembre, ultimo giorno di contrattazione prima del fine settimana. Con la caduta del rublo, azionisti stranieri di società russe, soprattutto in Europa e Stati Uniti, temevano le perdite dovute al crollo del rublo. Hanno quindi ceduto le loro quote – che la Russia ha rapidamente rimpatriato, e in tal modo non solo è tornata in possesso delle partecipazioni estere nel mercato russo, ma ne ha anche incassato i dividendi. Secondo alcune fonti (Spiegel Online), solo con questa mossa la Russia ha guadagnato circa 20 miliardi di dollari.
Apparentemente la guerra economica e di propaganda la sta vincendo la Russia. Anche sul fronte politico le cose si stanno sgretolando per l’Occidente. Il governo ungherese, membro dell’UE e della NATO, ha appena dichiarato un’alleanza con la Russia contro Washington. La Turchia, un tempo candidata ad entrare nell’UE, è disgustata dell’Europa e punta invece a diventare membro della SCO (Shanghai Cooperation Organization, Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione).
La Turchia è un membro strategico della NATO. Altri seguiranno il suo esempio, dal momento che sempre più stanno scoprendo la nudità dell’Imperatore e la sua malignità?
I veli stanno cadendo. Uno dopo l’altro. Cosiddetti alleati dell’Impero sono cauti da tempo. Timorosi di “sanzioni”, o peggio, di un possibile intervento della spietata macchina di morte, hanno annuito e collaborato. Ma, come vedono possibile l’implosione della bestia, hanno sempre più il coraggio di saltar giù dalla nave.
Europa – stai in guardia! Il centro della prossima guerra potrebbe di nuovo essere l’Europa. Una bestia morente non conosce pietà. Distrugge l’universo e se stessa piuttosto che lasciare sopravvissuti. A meno che i suoi tentacoli velenosi non vengano paralizzati: dall’isolamento economico; abbandonando il dollaro; facendo diventare irrilevante e obsoleta questa moneta senza valore. Una volta per tutte.
Europa – non è troppo tardi! Il vostro futuro economico è nella vostra indipendenza; in un’alleanza di voi, l’Europa, una coalizione di nazioni sovrane, con l’Est – un’alleanza con l’annunciata nuova Via della Seta. L’offerta della scorsa primavera del signor Xi Jinping alla signora Merkel è ancora valida. Il pensiero neoliberista è pensiero a breve termine. Profitto immediato per debito immediato.
Europa, prendi l’iniziativa. Staccati dal sistema corrotto del dollaro, un casinò che genera debiti. Un nuovo sistema monetario basato su rublo e yuan è in divenire. E presto potrebbe estendersi ad altre valute dei BRICS – e, chissà, forse all’Euro? – I nostri figli, nipoti e i loro figli meritano un futuro di pace, armonia e benessere.
Peter Koenig è un analista economico e geopolitico. E’ stato dipendente della Banca Mondiale e ha lavorato molto in tutto il mondo nei settori dell’ambiente e delle risorse idriche. Scrive regolarmente per Global Research, ICH, RT, the Voice of Russia (ora RIA Novosti), The Vineyard of The Saker Blog, e altri siti Internet. E’ autore di Implosione – un thriller economico su guerra, distruzione ambientale e avidità aziendale – finzione basata su fatti reali e 30 anni di esperienza di Banca Mondiale.
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Originariamente pubblicato il 29 dicembre 2014
Traduzione a cura di Luciano M. per sakeritalia.it
Peter Koenig ha scritto parole profetiche:”Una bestia morente non conosce pietà. Distrugge l’universo e se stessa piuttosto che lasciare sopravvissuti”. E’ vero, gli Usa hanno iniziato la fase discendente, il loro impero scricchiola, non rinunceranno mai al predominio conquistato per diventare uno dei tanti Stati di questo Mondo. Noi, popoli europei, ci stiamo svegliando ed anche la maggior parte dei politici parassiti che ci governano propendono al rifiuto di uno scontro militare con la Russia. Quello che preoccupa è il cieco fanatismo delle Repubblichette ex Urss ( Lettonia, Lituania, Estonia…) che agognano all’installazione di basi Nato nel loro territorio e non hanno capito che saranno proprio loro ad essere carne da macello in un probabile scontro bellico. Altra situazione preoccupante è quella dell’ Italia e della Germania che, da sole, ospitano circa 150 basi o postazioni militari Usa e Nato. Va da sé che, in caso di conflitto armato con la Russia, questi saranno i Paesi a subire le conseguenze più deleterie.
L’Italia da sola ne ospita circa 130 ( tra grandi e piccole )……!! pertanto in ambedue i Paesi sono molte ma molte di più.
Ormai è quasi sicuro che siamo diretti verso lo scontro vero e proprio quello che culminerà con il crollo dell’economia globale, la Russia ha dichiarato apertamente all’Occidente che è pronta alla sfida(avrà sicuramente a disposizione armi particolari, altrimenti non avrebbe reagito in modo spettacolare). Siamo diretti verso lo scontro simile al passato, tra Ciro il Grande e Babilonia. Questa volta Babilonia non capitolerà, subirà delusioni su delusioni, ma resterà la Signora del Pianeta. Ma la Russia ed i suoi satelliti daranno filo da torcere all’Occidente sino alla settima coppa dell’Ira di Dio. Se siamo diretti verso il periodo più buio dell’umanità certamente nei prossimi anni inizierà l’Era dell’Anticristo, si sentirà parlare sempre di più del Terzo Tempio di Gerusalemme. Ma tutto questo accadrà non all’improvviso, ma sarà come l’apertura di un fiore, non percepibile, ma sboccerà, infatti il Maestro disse: non si avvidero di nulla……in tanti pianteremo vigne e costruiremo case…..non prenderemo in considerazione gli avvertimenti del Messia, saremo avvolti dalle nostre ansietà, non resta che fermarci e guardare in alto in una notte limpida, e dire al Padre Eterno di darci la possibilità di riflettere sugli avvenimenti che condurranno all’era dell’Anticristo.
Si, Koenig vede bene, ed anche gli anticristiani d’Occidente vedono, dal più grande maiale istituzionale al più piccolo pidocchio schiavo, ma non vogliono guardare, perchè a loro piace il marciume di Lucifero, signore dei mercanti di Babilonia, che oggi sono i re della Terra grazie ad un miliardo di depravati che li hanno arricchiti con le spese della loro grassa opulenza, un milardo di dannati che lavorano (rubando), sperperano e pagano le tasse profumatamente, dando così corpo alla macchina infernale bellica, vermi destinati all’inferno, distrutti dagli stessi arsenali che hanno pagato con i loro soldi; alla fine i loro dieci re li useranno contro di loro, avendo un unico pensiero, quello di Dio. E’ la morte di Bbilonia arsa viva.
Hiroschima e Nagasaki saranno ripetute all’ennesima potenza quando questa generazione sarà finita,
perchè ogni cosa che l’uomo semina germoglia, cresce e porta frutto abbondante a suo tempo.
Però c’è da dire che il lavoro diplomatico che la Russia sta compiendo a livello internazionale incomincia a dare i suoi frutti e potrebbe dare il giusto corso agli eventi: In un’intervista con i giornali spagnoli che è stata pubblicata il 31 ottobre, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha condannato la richiesta del presidente americano Barack Obama di rimozione del presidente siriano Bashar al-Assad con queste chiare parole: “Il futuro del presidente Assad deve essere decisa dal popolo siriano. Ora, io non voglio interferire nel processo di Vienna, ma penso che sia assolutamente ingiusto e irragionevole che il destino di una persona possa paralizzare tutto questo negoziato politico. Questo non è accettabile. Non è giusto. Il governo siriano insiste sul fatto che Assad dovrebbe essere parte della transizione. Molti paesi occidentali si oppongono alla posizione del governo siriano . Nel frattempo, abbiamo perso anni. 250.000 persone sono state uccise. Ci sono 13 milioni di rifugiati o di sfollati. Oltre il 50% degli ospedali, scuole e infrastrutture sono state distrutte in Siria. Non bisogna perdere più tempo. Questa crisi va oltre la Siria, oltre la regione. Essa colpisce l’Europa. Si tratta di una crisi globale “.
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=13235
Il condizionale usato dall’articolo per le pratiche manipolatorie, di occultamento e falsificazione operate dai mezzi di informazione, mostra come sia necessario, in questo delicato momento, l’impegno dei mezzi di informazione indipendenti come questo blog.
Purtroppo la Siria è solo la punta dell’iceberg, Assad è l’ultimo pilastro che tiene in piedi il M.O. e non perchè non possa essere sostituito, ma perchè questa ennesima destituzione o sconfitta accenderebbe tutte le micce latenti sparse in Africa ed Asia minore, a prescindere dalla buona pace futura in Siria.
Ormai la partita si gioca sugli uomini, Obama sta per entrare nel semestre critico, Putin dovrà lasciare il posto nello stesso periodo, ma pare che i loro sostituti non possano guidare questo momento critico, in cui la Cina alza i toni, la Corea del nord si prepara a “difendersi”, l’ISIS inferocito non molla, l’Iran e l’Arabia Saudita litigano, la Turchia ostenta manie saracene e l’economia mondiale versa in condizioni pietose, con il prezzo del petrolio in vertiginosa flessione a causa dei boicottaggi.
Cambiare il cavallo mentre si guada il fiume è molto pericoloso, il tempo stringe ed in questi casi gli avvenimenti possono accavallarsi disastrosamente se scocca una scintilla in qualunque luogo.
Chi è colluso col kaos vuole questo. Negazione assoluta del bene e potere sul kaos. È una sorta di Dio… ma al contrario. Sapere di avere il potere sulla distruzione di tutto ciò che è . Pur sapendo che innaggiando ciò… si finirà per essere kamikaze dei propri ideali. Ma Loro governano. Ed è ciò a cui bramano.
Un saluto.
Michele
è inutile gli U.S.A non potranno mai dichiarare guerra alla Russia:
immaginatevi voi vi picchiereste mai con uno che forte come te se non più forte?
agiranno con azioni economiche e con qualche guerriglia qua e la in medio oriente e poi se dovessero usare l’atomica non credo che la guerra durerà tanto perché una nazione dopo gli effetti della bomba si arrenderà per le troppe vittime.
qualcuno si domandava perché la Russia con la sua aggiornata potenza militare non eserciti una politica estera più dura così da far intimorire o rendere più prudente gli USA?
Mi prendo la libertà di suggerire che i Russi sono prudenti per le esperienze passate e per la loro capacità di non sottovalutare i pericoli.
Gli americani invece hanno una percezione del Mondo che derivano dall’ideologia della loro fabbrica dei sogni americani:Hollywood e da un ceto politico che vive di rendita sul potere del dollaro nella economia mondiale sicché riesce a sanzionare,depredare,depauperare tutti gli Stati che osano opporsi ai loro desiderata.
La Russia e Cina sanno benissimo che gli USA temono di essere stati superati riguardo all’apparato bellico e di essere in procinto di dover prendere atto che in Asia il potere del dollaro verrà sempre meno ,via via che la moneta cinese sostituirà,nelle transazioni economiche dei beni reali e in quelli finanziari,il potere dell’aggregato occidentale.
Stanno cercando come preparare e far digerire ai riluttanti europei la provocazione che darebbe via al conflitto ma per farlo hanno bisogno che avvenga una tragedia più grande di quella del 11 settembre 2001.
Dobbiamo sperare che dalle elezioni americane esca un risultato-sorpresa che sconsigli altre avventure guerresche nel Mondo.
Quindi, per sintetizzare:
1) la russia – come sostiene il buon Craig – è militarmente più forte degli Usa-Nato
2) però la russia – come aggiunge Joseph – applica semplicemente una politica “prudente” (e non Hollywoodiana)
Intanto lo stesso Putin poco fa (non mi si chieda in quale articolo l’ho letto) interrogato da qualcuno ha detto “noi (russi) abbiamo i nostri punti di forza, loro (gli Usa) hanno i loro.
Da queste espressioni non si ricava affatto che la russia si consideri militarmente più forte degli Usa ma che ci sarebbe una situazione di sostanziale pareggio.
Fatta questa premessa vengo al discorso sulla “prudenza” della Russia.
Domanda: qual è stato il risultato di questa “prudenza”?
In ucraina non solo continua a imperversare una junta nazistoide ma il problema del Donbass non è stato assolutamente risolto ma solo momentaneamente accantonato e un po’ raffreddato (sebbene mi risulta che continuino scambi di bombe) in attesa che l’impero Usa dia via libera per nuovi attacchi che, probabilmente, la prossima volta si dirigeranno direttamente contro la russia più che contro i russofoni delle repubbliche del donbass
Nel frattempo quelli di Kiev stringono alleanze con i turchi e, quel che forse è peggio, addirittura con i tagliagole dell’Isi.
In Siria, dove la russia si è dimostrata prudente ma meno prudente che in ucraina, le forze russe hanno ottenuto dei buoni risultati ma, a causa della limitatezza della forza impiegata e del tempo ridotto dell’intervento, una volta che i russi hanno lasciato un po’ il campo abbiamo visto che i tagliagole sono stati subito riarmati e foraggiati e hanno
ripreso gli attacchi quasi con maggiore vigore rispetto a prima…tant’è che i russi progettano di intervenire nuovamente con una portaerei.
Nel frattempo gli Usa-Nato installano una base lanciamissili in Romania e ne preparano un’altra in Polonia.
Nel frattempo la Nato stanzia altre truppe nel baltico e Cameron progetta di metterci addirittura una divisione corazzata.
Nel frattempo, inoltre, Usa-Nato – come sostiene lo stesso Joseph – progettano qualche false-flag peggiore di quello dell’11 settembre per dare il via ai giochi di guerra aperta e diffusa contro la russia.
Bene, se questi sono i risultati della “prudenza” russa direi che sono alquanto scoraggianti.
Sia chiaro che non sostengo che la russia in ucraina avrebbe dovuto scatenare il finimondo mandando le truppe fino a Kiev, ma forse qualche cosa di più avrebbe potuto farlo (tipo come ha fatto in Siria) non per occupare l’ucraina ma per distruggere l’esercito della junta golpista e ottenere così molto di più di quanto abbia ottenuto coi vari Minsk.
Credo che una dimostrazione di maggiore decisione forse avrebbe anche contribuito a dissuadere gli “stranamore” dai loro progetti di guerra.
Ovviamente non ne sono sicuro ma sono abbastanza sicuro che la “prudenza” di Putin, dai Porosckenko e “stranamore” vari, sia interpretata come segno di debolezza e li incoraggi nei loro programmi bellicosi.
Hai voglia poi a scrivere (come fa il buon Craig e il buon Saker) che i russi hanno armamenti migliori degli Usa! Gli “stranamore” sono talmente convinti della loro superiorità che considerano quello di Putin solo un bluff.
In conclusione, se davvero la russia è militarmente più forte degli Usa-Nato, la sua eccessiva “prudenza” ha ottenuto risultati in buona parte poco soddisfacenti e anzi controproducenti.
Se invece la “prudenza” di Putin è dipesa dal fatto che in realtà la russia ancora non è sufficientemente forte per sfidare l’impero allora posso ben capire le sue mosse…prudenti.
riscontro solo ora a Stefano ciò che ancora non avevo letto.
Mi colpisce che si disdegni la prudenza considerata una sorta di Timore o di Viltà.
Mi incoraggia a rispondere ai vari Stefano bellicosi prendendo a prestito la saggezza ed esperienza nella vita politica che fu già di Cicerone che scrive in difesa di un tale Marcello:
“L’avventatezza non è mai unita alla Saggezza ed il Caso non è mai ammesso ai consigli della Ragione”.
Il che significa che la Cautela/Prudenza si oppone all’Avventura temeraria nella quale Il Caso non è in grado di essere guidato dal rigore critico della Ragione che non si misura in risultati materiali di breve periodo ma sulla base di valori umanitari e politici che debellino i fautori della facile vittoria di conquista mai decisiva e sempre precaria.
Infine: i russi(intendo la Russia Moderna) non hanno mai fatto guerre di conquista verso l’europa ma le hanno sempre subite e vinto in difesa della propria terra e della propria cultura.
“Ascoltate la voce che viene dall’Oriente!
Molti diranno che è la voce del fiume.
Molti diranno che è la voce della tempesta.
Molti diranno ancora che è la voce del mondo che si sgretola.
E’ questo invece l’urlo della bestia che muore.
Cadrà trafitta da sette spade e rimarrà sepolta sotto le macerie del suo castello.
Si salverà solamente il trono sormontato dall’aquila a due teste.”
Di chi è questa profezia? Mi sembra comunque contraddittorio prima dire che “la voce che viene dall’oriente…è l’urlo della bestia che muore” (quasi lasciando intendere che la “bestia” sia ad oriente) salvo poi aggiungere che si salverà “solo il trono con l’aquila a due teste”, cioè, se non interpreto male, la Russia che, appunto, sta ad oriente.
Povero Putin, sostenuto da Cicerone! Peraltro quest’ultimo sarà anche stato un grande oratore ed avvocato ma, a parte la viltà che qualche storico gli addebita (contraddicendo l’immagine sacrale sempre propinataci dai libri di storia abituali) , con tutta la sua prudenza e il suo raziocinio non è riuscito a salvarsi la testa.
Spero che non succeda la stessa cosa a Putin.
Per entrare nel merito: anzitutto il sig. Joseph dovrebbe spiegare perché considera che Putin sarebbe stato “bellicoso” intervenendo in Ucraina mentre non è stato tale intervenendo, come poi ha fatto, in Siria.
Eppure mi sembra che per la russia e per Putin sia più pericolosa la situazione in ucraina che non quella siriana.
In secondo luogo io non ho detto che Putin avrebbe dovuto marciare su Kiev, bensì ho detto che se davvero (come affermano Craig e Saker) la russia è militarmente più forte degli Usa-Nato, avrebbe potuto fare qualcosa di più in ucraina senza neppure bisogno di mettere “gli stivali sul terreno” ma, ad esempio, facendo quello che poi ha fatto in Siria, cioè usare la sua forza aerea per distruggere l’esercito ucraino.
Infine, a causa della mancanza di questo “qualcosa in più” che la russia avrebbe potuto fare proprio per la sua maggiore forza militare rispetto agli Usa-Nato (almeno questa è la tesi di Craig e dello stesso Saker) , ho ipotizzato che, in realtà, la russia – almeno ai tempi dell’inizio della faccenda ucraina – ancora non era e non si sentiva affatto militarmente superiore agli Usa-Nato. Da questa situazione di relativa debolezza militare russa ho tratto anche la giustificazione per il sostanziale scarso intervento russo nella guerra del donbass.
Considerando che tra l’inizio della guerra nel donbass (aprile 2014) e l’intervento russo in siria (settembre o ottobre 2015) c’è un arco di tempo di almeno un anno e mezzo, aggiungerei che forse una maggior forza militare la russia l’ha acquisita solo in questo lasso di tempo…e forse questo spiega perché Putin non è intervenuto in ucraina mentre è intervenuto in Siria…ma francamente non credo molto a questa ipotesi.
In siria è intervenuto con un piccolo contingente aereo e per pochi mesi, o perché qualcuno(anche nello stesso occidente) glielo ha chiesto da dietro le quinte per mettere una pezza sulla questione del terrorismo dell’Isi o perché comunque era sicuro di non suscitare reazioni negative da parte di nessuno in occidente. In ucraina, non ha fatto la stessa cosa perché s’illudeva che facendo il moderato e il prudente non ci sarebbero state reazioni….oppure perché è stato frenato da qualcun altro all’interno del Cremlino.
Tutte le belle cose dette dallo stesso Lavrov in una sua recente intervista riguardo alla “fratellanza” tra russi e ucraini e che sarebbe stata la ragione fondamentale del non intervento russo in ucraina sono solo balle oppure può darsi che per lui questo sia stato il motivo frenante ma non credo proprio che la stessa ragione valga per Putin … Putin è un idealista e, quindi, la questione dei russofoni del donbass probabilmente, contrariamente a Lavrov, gli consigliava di intervenire (ricordiamoci il permesso che si era fatto dare dalla duma proprio per intervenire in ucraina).
Però Putin è anche un pragmatico e quindi c’ha ripensato ma non per motivi di “prudenza” come ritiene il sig. Joseph( cioè per evitare una guerra con la Nato o per evitare di impantanarsi in ucraina) ma o perché si sentiva militarmente debole o perché dissuaso dall’azione frenante subita da parte della quinta colonna filo-occidentale interna al suo stesso entourage.
Ripeto cose già scritte in altri commenti. Gli USA vogliono una guerra e la vogliono prima del crollo del dollaro perché quando questo avverrà, la strada per la costruzione di un ordine multipolare sarà aperta e loro avranno perso.
Sanno che per mantenere l’ordine attuale hanno bisogno di una guerra mondiale, e ora spingono ancora di più in questa direzione per tornare a coinvolgere quella parte importante della finanza che ha deciso di abbandonare il progetto. Tutte le provocazioni americane vanno in questa direzione. I guerrafondai che dicono di sostenere la Russia si trovano nella stessa prospettiva dei guerrafondai americani, punto.
Ora, che ne siano consapevoli oppure no, stanno facendo gli interessi di quelli che si oppongono alla nascita di un mondo costruito su diversi equilibri e diversi valori. Motivo per cui queste persone finiscono per essere agenti, inconsapevoli o no, di chi la guerra la promuove.
La Russia è pronta alla guerra e questa preparazione è il primo passo per evitarla ma non basta, anche noi cittadini europei dobbiamo impegnarci a fare in modo che sia evitata, chiedendo con forza l’uscita dalla NATO e soprattutto coltivando dentro di noi la speranza del cambiamento come ATTO POLITICO.
Sig. Penzone mi piacerebbe che lei specificasse chi sono i “guerrafondai” che dicono di sostenere la russia ma che in realtà finirebbero col fare il gioco dei guerrafondai americani che “vogliono una guerra mondiale”. Spero di non essere troppo presuntuoso supponendo che si riferisca anche al sottoscritto per aver in parte espresso dubbi sulle scelte russe nella questione ucraina.
L’ho fatto anche a seguito del diverso atteggiamento assunto dai russi riguardo alla siria e che, specie se è vera l’ipotesi di alcuni analisti (Craig e Saker) riguardo alla superiorità militare dei russi, è abbastanza contraddittorio rispetto a quanto deciso dalla Russia sull’Ucraina.
Se la russia è militarmente più forte degli Usa-Nato perché mai ha limitato il suo aiuto al Donbass mentre ha deciso di intervenire apertamente in Siria?
Perché mai, come sostiene anche qualche altro commentatore, mobilitarsi maggiormente di quanto ha fatto nel Donbass, per Putin sarebbe stato favorire le forze Usa che vorrebbero una guerra mondiale, mentre non favorirebbe quelle stesse forze guerrafondaie l’intervento in Siria?
Peraltro non mi sembra che le crudeltà alle quali si sia ripetutamente abbandonata almeno parte del gruppo di potere ucraino siano inferiori a quelle messe in atto dall’Isi…basti pensare all’incendio della casa dei sindacati ad odessa con l’uccisione programmata di decine di persone cotte vive o squartate.
Si pretende forse di giustificare l’intervento russo in siria perché richiesto da Assad mentre nel donbass sarebbe stata un’interferenza negli affari interni dell’ucraina? Ma anche in ucraina c’era stata una richiesta di intervento da parte del presidente poi deposto! Richiesta disattesa dai russi. Poi c’è stata la richiesta pressante di aiuto da parte delle stesse forze separatiste del donbass, ma anche questa almeno inizialmente è stata sostanzialmente disattesa sebbene, va detto, che poi Putin, anche se più o meno nascostamente, ha appoggiato la ribellione dei separatisti.
A questi comportamenti contraddittori della dirigenza russa ho cercato di dare una risposta facendo delle ipotesi che credo siano logiche, razionali:
a) Putin, almeno sulla faccenda ucraina, non si sentiva militarmente superiore agli Usa-Nato al punto di opporsi più apertamente ai loro piani
b) Putin avrebbe voluto intervenire anche in ucraina salvo essere poi stoppato dalla quinta colonna filoccidentale interna al suo stesso entourage.
c) Putin s’illudeva che un suo atteggiamento “prudente”, “moderato” avrebbe evitato la rottura con gli Usa_Nato_Ue …salvo poi doversi ricredere e capire meglio che l’unico linguaggio che i guerrafondai capiscono è quello della forza e, quindi, reagire con maggiore decisione sia in ucraina (con maggiori aiuti) sia nella stessa siria.
Non mi convincono altre ipotesi tipo quella (sostenuta anche da Saker) che Putin decidendo di non intervenire in ucraina (e non parlo di invasione dell’ucraina) avrebbe evitato una trappola tesa dagli Usa allo scopo di impanarlo in ucraina o addirittura per trascinarlo in quella guerra mondiale che almeno alcuni guerrafondai americani vorrebbero.
Né mi convince l’altra ipotesi che la scelta in ucraina sia stata dettata da questioni di “prudenza” …specie tenendo per buona proprio l’ipotesi che la russia sarebbe militarmente superiore alla Nato.
La questione è una sola ed è molto semplice, la Russia ha deciso di muoversi nel quadro del Diritto Internazionale. Putin vuole che la politica del suo paese sia all’insegna della franchezza e del rispetto delle norme che riguardano tutti. Un approccio che gli permette di trattare a viso aperto e trovare rispondenze in tutti gli interlocutori. Onestà e franchezza gli hanno consentito di costruire l’attuale quadro di alleanze, un quadro che si va sempre più allargando, e di proporre una prassi affidabile e veramente cooperativa. Ogni mossa, quindi, è in funzione della costruzione di un nuovo equilibrio mondiale e si pone in alternativa alle modalità di approccio disonesto e vessatorio che ha caratterizzato la prassi della politica internazionale dell’occidente. In Siria si è mosso nel pieno rispetto del diritto internazionale. . In Crimea ha aspettato che fosse la volontà popolare a chiedere l’annessione, anche se questo non li avrebbe messi al sicuro dal rischio di un intervento americano se non si fosse arrivati subito dopo al rafforzamento della base di Sebastopoli. Per questo motivo, fare lo stesso con il Donbass, senza qualcosa come lo scudo di una risoluzione delle Nazioni Unite, sarebbe stata una mossa strategica incauta, se non stupida. L’unica era rafforzare le truppe locali, cosa che poi è avvenuta, tanto che ora le repubbliche del Donbass hanno un vero esercito, capace di infliggere sonanti sconfitte a quello del regime, ai vari mercenari delle agenzie americane e a tutte le brigate neonazi che sono mandate sul loro territorio.
credo che Lei, sig. Penzone, semplifichi e idealizzi troppo.
Putin ha deciso – così dice – di muoversi in base al diritto internazionale. Penso che sia sostanzialmente vero ma mi permetto di insistere e di ricordare che anche Yanukovich (mi si abbuoni se il nome non lo scrivo in modo esatto) come Assad aveva chiesto (almeno informalmente) l’ aiuto russo…fa parte del diritto internazionale chiedere l’intervento di un paese amico? mi sembra di si ma nel caso dell’ucraina la russia ha finto di non sentire.
Idem riguardo ai separatisti del donbass e anche in questo caso il diritto internazionale di chiedere e ottenere aiuto non è stato soddisfatto dalla Russia (a parte, poi, l’intervento sotterraneo in aiuto dei separatisti).
Mancava – Lei dice – una risoluzione dell’Onu! Vero! Ma non mi risulta che la russia abbia mai chiesto formalmente una risoluzione per mettere fine ai massacri dei separatisti. Ammesso che l’abbia fatto e non l’abbia ottenuta, secondo Lei cosa prevale, la mancanza di una risoluzione Onu che sostanzialmente è uno strumento proprio in mano agli USA oppure il diritto e il dovere di soccorrere una parte di popolazione, quella del donbass, che è sostanzialmente russa? Io credo che moralmente e politicamente debba prevalere quest’ultimo principio
Ma evidentemente su questo non siamo d’accordo perché Lei esalta solo una parte del diritto internazionale (quello gestito dall’Onu e consimili) mentre io privilegio il diritto dei popoli all’autodeterminazione e a difendersi ed essere difesi dalle sopraffazioni di altri che, nel caso dell’ucraina, si sono serviti anche di veri e propri nazisti.
Provi a chiedere ai familiari di quanti sono stati massacrati a Odessa o sono ancora massacrati nelle zone separatiste se preferiscono il diritto internazionale dell’Onu o il diritto di vivere!
MI sembra che Lei mi indichi come un falso amico della Russia che in realtà, consapevole o meno, fa il gioco dei guerrafondai neocons e consimili.
Sig. Penzone, non so se le è chiaro, ma attualmente è in atto una guerra tra Usa e Russia (+ Cina) e in una guerra (pur se asimmetrica e per il momento ancora non convenzionale), non sempre i codici del diritto indicano la strada giusta da percorrere.
Putin fa bene a cercare di attenersi il più possibile ad essi ma, piaccia o no, non sempre è possibile farlo e quello ucraino è uno di questi casi.
L’ucraina è la cloaca del diritto interno e internazionale e Lei mi viene a raccontare che bisogna rispettare sempre il diritto internazionale dettato dall’Onu! Quando si ha a che fare con banditi e fogne purtroppo si deve essere preparati anche a sporcarsi le mani.
Per fortuna credo che Putin e parte del gruppo dirigente russo non sia così afflitto dai codici come Lei vorrebbe ma che le loro mosse siano ispirate soprattutto da altre considerazioni (economiche, politiche, militari) che hanno poco a che spartire con i codici.
Un’ultima considerazione che mi viene a mente solo ora: in Turchia, dopo l’abbattimento del caccia russo e l’uccisione selvaggia di uno dei suoi piloti Putin avrebbe avuto il sacrosanto diritto di reagire militarmente contro la turchia per quel diritto all’autodifesa sancito dalla stessa carta dell’Onu…è stato un bene che non l’abbia fatto perché è evidente che – quella si – è stata una vera provocazione per trascinare la russia in guerra contro la Nato.
Non credo che “giuridicamente”, se Putin avesse reagito militarmente avrebbe violato un qualche principio di diritto internazionale eppure non ha ritenuto di appellarsi al diritto di autodifesa .
Perciò non mi sembra che le scelte di Putin siano dettate sempre e solo dal “diritto internazionale” ma soprattutto da valutazioni di ordine politico-militare.
E’ che non c’è alternativa ad un comportamento il più possibile corretto e cristallino. Chi ha dominato i processi della “mondializzazione” ha usato qualsiasi pecca e neo per potersi ergere a difensore dei diritti umani, della democrazia, del buon governo, delle libertà individuali e del diritto internazionale, anche se tutto questo veniva puntualmente contradetto e negato dallo stesso “poliziotto” che aveva la pretesa di intervenire in tutti gli affari del mondo. Quello di corrompere la vita pubblica, istituzionale, di rendere i rapporti tra le nazioni conflittuali e fraudolenti, è stata la strategia che credevano permettesse loro di arrivare al dominio globale. L’idea di fondo era quella di creare le condizioni perché fossero le stesse società delle nazioni prese di mira a richiedere quel cambio nella società e nel governo che avrebbe permesso di instaurare il loro dominio. Chi vuole sottrarsi alle trappole così bene architettate e diffusamente collocate in tutti gli ambiti persino in quelli più strettamente personali, deve, pragmaticamente, scegliere una prassi che non offra il fianco, questa è la scelta che molto realisticamente ha fatto Putin. E’ chiaro che questa scelta presuppone comunque il recupero di valori e di una idealità, il tutto con lo scopo di alimentare il meglio di una società per renderla forte e inattaccabile. Purtroppo per loro gli sforzi per promuovere una miriade di operazioni capaci di dare corpo a un caos generalizzato sia a livello nazionale che internazionale, sia a livello economico che culturale e spirituale, ha ottenuto l’effeto di costringere una parte della popolazione mondiale a dare il meglio di sé. Hanno agito per sobillare, istigare, mettere gli uni contro gli altri, persino l’uomo contro la donna e la persona contro la sua stessa identità biologica per arrivare a destabilizzare anche la struttura psicologica dell’individuo. Lo hanno fatto con le religioni, con i partiti, con le nazioni, in modo da generare uno stato disumano dell’essere e un caos globale per tutti insopportabile. Tanto che alla fine, stanchi e sopraffatti, saremmo stati noi stessi a chiedere che intervisse qualcosa o qualcuno, un’entità salvifica che promettesse di portare l’ordine e la “pace”; un’entità sovranazionale e super partes, impersonale e agnostica ma portatrice di una visione escatologica capace di traghettare definitivamente tutti noi verso la “nuova umanità”. Una simile proposta ci è stata fatta, nel secolo scorso, dal Terzo Reich che vagheggiava il ritorno a un tempo aureo, quando una razza ariana pura viveva in comunione con la natura, ma la battaglia finale, l’Armageddon che doveva portare alle “nuove rive” produsse nell’umanità un rigetto, costringendo gli “Architetti” a riformulare la proposta in modo da renderla inevitabile perché unica e desiderabile. Purtroppo per loro la discesa in campo di Russia e Cina ha scompaginato le carte. L’azione di Putin ha portato alla luce del sole i loro piani, offrendo al mondo un’alternativa al caos e al loro governo unipolare.
Sig. Penzone, è strano, sottoscriverei praticamente tutto quanto Lei ha scritto eppure non siamo d’accordo sulla questione dell’Ucraina. Dipende probabilmente dal fatto che per Lei bisogna sempre e comunque essere dalla parte del diritto dell’Onu mentre io sono dalla parte del diritto dei popoli.
Comunque se Putin, come credo, ha aiutato e sta aiutando sotto banco il donbass, significa che non è poi così cristallino come Lei vorrebbe…e fa bene! Anzi, io vorrei che facesse qualcosa di più anche a costo di non essere cristallino e di fregarsene dell’Onu!
Sembra che il “fraterno” popolo ucraino (come dice Lavrov), dopo essere stato riarmato e riorganizzato dalla Nato e alla faccia degli accordi di Minsk2, stia riprendendo un’offensiva nel donbass e che abbia già riportato alcune vittorie con la riconquista di alcune cittadine.
Nel caso in cui quest’avanzata delle forze nazistoidi di Kiev dovesse avere altri successi significativi fino a punto di mettere in forse la stessa sopravvivenza delle forze separatiste, secondo Lei cosa dovrebbe fare Putin? accettare il dato di fatto perché non dispone di una risoluzione Onu che gli consente di intervenire oppure dovrebbe intervenire (nelle forme opportune…il che non significa mandare i carrarmati e la fanteria) per salvare la Novarussia? Mi auguro che la mia sia solo un’ipotesi scolastica e che né Putin né Lei dobbiate davvero trovarsi di fronte a questo dilemma.
Per l’Europa c’è un solo modo di evitare di finire in cenere: uscire dalla nato, meglio russi che morti bruciati vivi!!!
Con il rischio di fare la fine della Jugoslavia se usciamo dalla nato?