Com’era stato previsto da molti, nonostante l’accordo firmato a Mosca, la situazione sul terreno nella guerra fra Armenia e Azerbaijan si è intensificata: gli armeni affermano che droni azeri hanno attaccato i loro missili balistici posizionati in territorio armeno, e gli azeri l’hanno confermato dicendo di aver mandato un segnale ed effettuato un attacco preventivo per proteggere i civili azeri.

Il succo della questione è questo: l’Azerbaijan ha ufficialmente attaccato il suolo armeno (ben distinto da quello del Karabakh) e l’Armenia ora ha il diritto di appellarsi alla CSTO. Finora, gli armeni non l’hanno fatto, ma ora lo possono fare e, io credo, probabilmente lo faranno.

Un altro sviluppo interessante è che gli Stati Uniti hanno accusato la Turchia di essere coinvolta in questa guerra. Ciò vuol dire che ora tutte e tre le nazioni (Russia, Francia e Stati Uniti) hanno dichiarato che i turchi (e/o i loro delegati “terroristi buoni” provenienti dalla Siria) sono coinvolti. L’azero Aliev è indignato, e accusa tutti di mentire.

Infine, pubblicazioni azere e turche affermano che i curdi stanno combattendo dalla parte degli armeni. Non ci sono fonti verificabili per questa voce probabilmente falsa.

Al contempo, il leader armeno Pashinian accusa Aliev di essere “Hitler”.

Che significato dare a tutto ciò?

Dunque, per prima cosa era inevitabile che il primo cessate il fuoco sarebbe stato rotto. In queste situazioni è tipico.

Il vero rischio attuale è che la Russia sia costretta ad intervenire. Ci sono almeno tre scenari possibile per un tale intervento.

Un’operazione di mantenimento della pace: possibile solo se tutte le parti in conflitto si accordano per attuarla. Tuttavia, la Russia manderebbe le sue forze solo se tutte le parti si accordano su una soluzione politica a lungo termine del conflitto.

Un’operazione di imposizione della pace: perché ciò avvenga, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deve accordarsi a dare alla Russia il mandato previsto [in inglese] dal Capitolo VII dello statuto dell’ONU. Mentre non sembra che la Turchia abbia nessun sostenitore nel consiglio, gli Stati Uniti e il Regno Unito odiano ogni e qualsiasi cosa russa, e voterebbero un probabile doppio veto (con un altro della Francia come ciliegina sulla torta) giusto per impedire che la Russia abbia successo in una qualunque cosa, incluso il portare la pace nella regione.

Intervento militare della CSTO: in altre parole, la Russia colpisce le forze azere e i loro equipaggiamenti per fermare l’aggressione azera sull’Armenia. Questo è qualcosa che la Russia eviterà assolutamente in ogni modo possibile, poiché non ha nessuna voglia di distruggere la sua eccellente intesa con l’Azerbaijan e la sua collaborazione molto tenue e instabile con la Turchia (in Siria).

La prossima mossa della Russia è ovvia: usando mezzi segreti e scoperti, cercherà di influenzare la situazione sul terreno in modo da forzare entrambe le parti ad accettare un’operazione di mantenimento della pace guidata dalla Russia.

Adesso il problema principale è Erdogan, che sta passando il tempo a rilasciare infiammate dichiarazioni e che sta chiedendo di includere la Turchia in qualsiasi negoziato. Il modo in cui i turchi vogliono questo è che la Turchia negozi per conto dell’Azerbaigian, e la Russia negozi per conto dell’Armenia e del Nagorno Karabakh. Finora la Russia ha respinto categoricamente questa opzione.

E quindi dove andremo da questo punto?

Beh, le cose probabilmente peggioreranno prima di migliorare. O questo, o peggioreranno prima di peggiorare MOLTO di più. Io spero nella prima opzione, ma se la Turchia e/o l’Azerbaijan continuano le incursioni in Armenia, oppure l’Armenia riconosce l’“Artsakh”, allora può succedere di tutto. Meglio che si preghi affinché il sangue freddo prevali in entrambe le parti, e la Russia riesca a fare ad Erdogan un’offerta che non possa rifiutare. Per esempio, i russi potrebbero dichiarare che il contingente russo in Armenia d’ora in poi proteggerà lo spazio aereo armeno con i sistemi di difesa russi (con base sia aerea che terrestre). Se, senza qualche ragione apparente, i mezzi azeri o turchi iniziassero a cadere dai cieli, allora Erdogan potrebbe riconsiderare la situazione.

Lo vedremo a breve.

Il Saker

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 Articolo di The Saker pubblicato su The Saker il 15 ottobre 2020
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]

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