Perché questo titolo? – Perché la Grecia non è obbligata a continuare a giocare la carta della vittima, né ad essere masochista. La Grecia sembra soffrire la Sindrome di Stoccolma – è innamorata del proprio sequestratore. La Grecia potrebbe cambiare questa (situazione). Uscire dalla prigione, uscire dalla UE e uscire dall’euro. La Grecia potrebbe tornare alla propria moneta sovrana, alla propria banca centrale sovrana, fare la propria politica monetaria e realizzarla con un sistema bancario pubblico che funzioni ad esclusivo beneficio dell’economia greca. In meno di 10 anni la Grecia si riprenderebbe e sarebbe addirittura in grado di ripagare una  parte del suo debito illegalmente creato.

Benché, qui si deve aggiungere che, secondo la legge internazionale, la maggior parte del debito della Grecia è stato imposto dalla Troika in circostanze illegali. È chiamato anche “debito odioso”, alla cui descrizione si legge “Nella legge internazionale, il debito odioso, noto anche come debito illegittimo, è una dottrina giuridica che sostiene che il debito nazionale creato da un regime per scopi che non servono ai migliori interessi della nazione, non dovrebbe essere esecutivo. Tali debiti sono, pertanto, considerati da questa dottrina come debiti personali del regime che li ha creati e non debiti dello Stato.” Questa dottrina ha un complemento in un’altra simile inscritta nello statuto del FMI, che dice che il FMI non aprirà mai crediti nei confronti di un Paese in difficoltà, che difficilmente sarà in grado di rimborsare il debito e pagare il  servizio del debito.

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Non passa giorno senza che la Grecia compaia sui titoli dei giornali per gli abusi che subisce dalla Troika (FMI, Banca Centrale Europea – BCE e i mai eletti della Commissione Europea – CE) e dai tedeschi. Eccovi tre degli esempi più recenti, ma ce ne sono molti altri – “Distruggere la Grecia, saccheggiare la Grecia. Le ultime novità” (di Leonidas Vatikiotis); “Austerità: Ospedale pubblico interrompe chemioterapia, allontana malati di cancro, a causa di ‘Sforamento Budget’”; e “Crisi Greca: malati di cancro patiscono i problemi del sistema sanitario” (Giorgos Christides).

Già qualche anno fa, The Lancet riferiva di un aumento del tasso di suicidi e della mortalità infantile in Grecia. La miseria in effetti è reale, e cresce ogni giorno. Abbondano su base quotidiana le atrocità di imposizione occidentale. Tagli salariali – e non meno di cinque riduzioni delle pensioni dal 2010, una rete di sicurezza sociale quasi completamente smantellata. Coloro che vi dipendono sono generalmente poveri. Più di 4 milioni di persone su una popolazione di 11 milioni vivono al limite de, o sotto, la soglia di povertà; il 15% vive in stato di estrema ed assoluta povertà. Circa il 28% dei bambini vive in povertà assoluta, che significa malnutrizione e malattie, che compromettono la crescita e lo sviluppo cerebrale. Almeno una generazione di greci potrebbe essere in parte mentalmente ritardata, con potenziali implicazioni di rischi per la salute e limiti allo sviluppo economico per la prossima ventina d’anni. La disoccupazione si aggira attorno al 25% – 30%, arrivando quasi al 50% per i giovani (18-35 anni). La prospettiva è cupa e promette di incupirsi ancora di più.

Gli ospedali pubblici e le scuole vengono privatizzati o chiusi a causa della mancanza di fondi. I farmaci sono scarsi, come parte delle restrizioni imposte sulle importazioni, imposte dagli affezionati vicini europei della Grecia e dai suoi alleati o padroni all’estero. I farmaci specialistici e costosi, per esempio le medicine per il cancro, scarseggiano in modo speciale. Le persone muoiono di influenza, raffreddore, polmonite – perfino malattie intestinali che potrebbero essere curate con cure di routine, ma non c’è sufficiente disponibilità di antibiotici. Austerità – tagli ai budget. Grazie ai fratelli europei – e nuovamente, loro padroni all’estero.

La Grecia non ha assolutamente più nessun controllo sul proprio budget. Ha dovuto firmare la cessione della sua responsabilità a Bruxelles per cosa? – un altro ‘pacchetto di soccorso’ – che altro. Nel settembre 2016, il Parlamento greco ha dovuto approvare d’urgenza, in meno di una settimana, un testo legislativo di 2000 pagine, redatto in inglese da Bruxelles, illeggibile in così poco tempo dalla maggior parte dei parlamentari greci, nel quale il Parlamento Greco cedeva non solo tutte le aziende e le infrastrutture pubbliche al “Meccanismo Europeo di Stabilità” (ESM) per 99 anni, periodo in cui queste potranno essere svendute per  essere privatizzate, o definitivamente demolite; ma, come se ciò non fosse abbastanza, il Parlamento ha firmato anche la cessione della propria autorità sovrana sul budget greco a Bruxelles.

Riuscite ad immaginarvelo?  Tutto questo nel XXI Secolo. Non succedeva da quando il Bundestag, il Parlamento tedesco, nel 1933 cedette tutti i propri poteri decisionali al “Führer” – Adolf Hitler. Questo è fascismo a tutti gli effetti, imposto dall’UE. Il mondo assiste in silenzio – e in piena complicità – al totale smantellamento di un Paese sovrano, con la schiavizzazione e l’impoverimento della popolazione che lo accompagnano.

Questa, purtroppo, non è una novità. È piuttosto ben nota. Se n’è scritto innumerevoli volte, da parte di innumerevoli giornalisti e scrittori, che in modo più o meno estensivo hanno criticato la Troika, il governo greco, l’austerità imposta da CE/FMI/BCE, visto che tutte e tre sanno benissimo che l’austerità non funziona, in nessun luogo. Non ha mai funzionato.

Quindi, perché ripeterla qui, in un altro articolo? – Perché deve essere detta ancora e ancora, e ripetuta così tante volte, finché il corpo governativo greco non ascolta. La Grecia potrebbe fermare questo salasso e l’immiserimento della maggioranza della propria popolazione quasi istantaneamente – lasciando l’euro e abbandonando l’Unione Europea. Non sarebbe lasciata sola. Arriverebbero azioni di solidarietà dall’Asia, dall’America Latina e perfino dall’Africa.  Offerte di questo genere sono già state fatte nel 2014 e nel 2015. Ma non sono state ascoltate, dato che l’élite greca vuole far parte dell’élite dell’UE, gomito a gomito, fare parte di questo club malvagio. Sono circolate molte, troppe, fotografie di Tsipras e i suoi compari che ridono e chiacchierano amabilmente con le Lagard e i Juncker di questo mondo.

La Grecia avrebbe potuto uscire dall’UE e dall’Eurozona dal primo giorno – con il primo pacchetto di soccorsi nel 2010. Ma non lo ha fatto, qualunque sia la ragione. Forse minacce personali alla famiglia Tsipras e al governo e/o al partito “di sinistra” Syriza? – Non lo sappiamo, ma tutto è possibile in una civiltà occidentale in cui gli oppositori dell’Egemone e dei suoi oscuri manovali a Washington, vengono semplicemente assassinati. John Perkins spiega chiaramente come funziona nel suo bestseller “Confessioni di un Sicario dell’Economia”.

Ma che fine hanno fatto l’integrità dei leader, del partito, i loro obblighi verso il popolo greco? L’integrità e il sostegno innanzitutto al greco medio, non all’élite greca che da molto prima dell’assalto tedesco/della Troika, ha trasferito miliardi dei propri possedimenti in euro in Svizzera e altri paradisi fiscali occidentali. Il governo Tsipras ha tradito i propri doveri nei confronti della vasta maggioranza dei greci, che devono sopravvivere del loro lavoro quotidiano e delle loro miserabili pensioni. L’integrità nei confronti di queste persone avrebbe richiesto l’abbandono dell’Eurozona e dell’UE.

Perché restare attaccati ad un’Unione Europea che disprezza soltanto la Grecia con la sua inazione, guardando passivamente alla distruzione del proprio fratello? Non ci sono alleati degni di fiducia nell’UE. Tutti quanti sono obbedienti a Bruxelles e a Washington. Ci sono soltanto avidi nemici. La Grecia è stata individuate come esempio del peggio che sta per arrivare. Altri Paesi dell’UE, per la maggior parte meridionali, a cui è stato dato il soprannome insultante di PIGS [porci] (Portogallo, Irlanda, Grecie e Spagna), sarebbero trattati allo stesso modo, cioè risucchiati nell’oblio – se osassero resistere alla sistematica mungitura da parte del sistema finanziario occidentale.

Questa UE – sistema euro non può essere riformata. E poiché la sua abolizione o semplicemente il suo collasso che è chiaramente scritto nelle carte, viene ritardato a qualunque costo, compreso il sangue e le vite della popolazione greca, c’è solo UN MODO per la Grecia di salvarsi – LASCIARE L’EURO – LASCIARE L’UE.

Il debito della Grecia oggi (gennaio 2018) è pari a 320,2 miliardi di €, pari al 190,4% del PIL (€ 168,2 miliardi) – e in continuo aumento – con un interesse annuo di 17,6 miliardi di €, che aumenta al tasso di 557 € al secondo (48,1 milioni di € al giorno) – Date un’occhiata all’orologio del debito greco: https://www.nationaldebtclocks.org/debtclock/greece. Quindi, non c’è nessun sollievo in vista, non importa quello che i vari esperti occidentali e il FMI sostengono. Tutte bugie, come sempre nel mondo occidentale. La Grecia non verrà mai fuori dalla sua montagna di debiti, se continua ad essere un membro dell’euro-zona e dell’UE.

Grecia – svegliati, hai l’opportunità di andare via dall’UE e salvare le vite di più di metà della tua popolazione, che rischia carestie e malattie mortali – Sig. Tsipras e Co., non importa quali complicate teorie e proiezioni economiche gli economisti dell’élite che vuole serbare i propri miliardi di euro nascosti in paradisi fiscali vi presenteranno – è vostro dovere, vostro obbligo civile come funzionari eletti, eletti dal popolo, per onorare gli interessi vitali del popolo e uscire da questo club orribilmente repressivo e abusante, chiamato Unione Europea.

Grecia – devi riconquistare la tua sovranità.

Lasciare l’UE e l’euro non significa che stai lasciando l’Europa. La Grecia, come sa qualunque scolaro, è ancorata geograficamente all’Europa. La Grecia è uno dei Paesi sud europei più belli, e continuerà ad essere visitata da milioni di turisti da tutto il mondo, e naturalmente dall’Europa. Altre nazioni vorranno commerciare e fare affari con la Grecia e il suo popolo affascinante, amichevole e allegro. L’amichevolezza e la bellezza sono tra i marchi di fabbrica della Grecia. La Grecia guadagnerà ancora più rispetto se si impegnerà per farsi valere.

È tardi – ma non è mai troppo tardi. Riprendente la vostra moneta locale autonoma, prendete il controllo della vostra economia tramite un sistema bancario pubblico locale con interessi bassi o nulli per stimolare la vostra – l’economia greca – non quella tedesca, non quella europea, ma l’economia nazionale greca. In meno di 10 anni la Grecia si riprenderebbe dall’attuale depressione. Altri lo hanno fatto, come l’Argentina, o la stessa Germania, in special modo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Non sarete lasciati soli. Ci saranno aiuti, se necessari, in modo particolare dall’Est, lì dove c’è il futuro.  Pensate alla Nuova Via della Seta Cinese (One Belt Initiative o OBI) – che è già collegata alla Grecia tramite il porto del Pireo. L’OBI è un programma di sviluppo economico da molte migliaia di miliardi di euro che includerà la Cina, la Russia, l’Eurasia, fino all’estremo ciglio occidentale dell’Europa, assicurando lavoro, sviluppo scientifico e culturale, trasporto intercontinentale terreno e marittimo, commercio e altro ancora – per qualche centinaio di anni. L’Occidente è andato; passé. La sua avidità e la sua economica trascinata dalla guerra sta lentamente, ma senza dubbio, suicidandosi.

Se la Grecia non afferra quest’ultima opportunità di uscire dall’euro e di uscire dall’UE, per salvare letteralmente la pelle del proprio popolo, ci si potrebbe chiedere legittimamente: la Grecia è diventata una vittima comoda, sottomessa alla propria élite e ai padroni a Bruxelles-Washington, o semplicemente sta godendo masochisticamente della propria miseria, sopportata incidentalmente dall’80% della propria popolazione?

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Articolo di  Peter Koenig per il blog del Saker del 19/01/2018

Traduzione in italiano a cura di Mario B. per Sakeritalia.it

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