Il Primo Ministro Alexis Tsipras permette al popolo greco di decidere il proprio futuro attraverso un referendum democratico. Ciò è’ abbastanza per procurare alla Troika – la Banca Centrale Europea (BCE), la Commissione Europea (CE), e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) – una rabbia parossistica. Ecco, in breve, tutto ciò che c’è da sapere sul “sogno” europeo.
Tsipras ha, ovviamente, ragione; ha dovuto indire un referendum perché la Troika ha dato “un ultimatum alla democrazia greca e al popolo greco”. A dirla tutta, “un ultimatum in disaccordo con i principi fondanti e i valori dell’Europa”.
Ma perché? Perché l’apparentemente intricata rete politico-economica delle “istituzioni” europee – la CE, l’Eurogruppo, la BCE – ha dovuto prendere una decisione politica seria; e, essenzialmente a causa del loro indecente miscuglio di avidità e incompetenza, non ne è stata in grado. Almeno i cittadini dell’UE ora cominciano a capire chi è il loro nemico: le “istituzioni” non trasparenti che dovrebbero rappresentarli.
I – per ora – 240 miliardi di euro per il salvataggio della Grecia (che coinvolgevano la Grecia solo per riciclare i salvataggi delle banche francesi e tedesche) hanno piegato l’economia di un’intera nazione, in calo del 25%; diffuso la disoccupazione; e la povertà ha raggiunto livelli mai visti prima. E per le “istituzioni” europee – oltre al FMI – non c’è mai stato un piano B. L’alternativa era o la strada dell’austerità – una specie di Colpisci e Terrorizza economico – o l’autostrada della disperazione. Il pretesto è quello di “salvare l’euro”. Ciò che rende il tutto ancora più assurdo è che la Germania non potrebbe essere meno preoccupata di così se la Grecia facesse bancarotta e il Grexit fosse inevitabile.
Se l’UE si comporta come un goffo e reazionario colosso, lo sconcertante spettacolo rimane invero nelle mani di rispettabili intellettuali, come Jurgen Habermas, che denuncia Syriza come partito “nazionalista” ed elogia l’ex prediletto di Goldman Sachs, il presidente della BCE Mario Draghi.
Aspettando Diogene
Il referendum del 5 luglio va ben oltre la decisione dei greci se accettare o meno mostruosi aumenti delle tasse e tagli delle pensioni (che colpiscono molti fra quelli che sono già sotto la soglia di povertà); è un sine qua non per la Troika – definite come “misure barbare” da molti ministri greci – per sbloccare un’altra misura di salvataggio.
Si può portare avanti l’idea che un referendum più pertinente il 5 luglio porrebbe questa domanda: “Qual è la linea rossa affinché la Grecia rimanga nell’euro?”
Il Primo Ministro Tsipras e il ministro delle finanze Varoufakis hanno messo sottosopra le voci insistenti che dicevano che avrebbero accettato ogni umiliazione pur di rimanere nell’eurozona. Questo è servito solo per radicalizzare ancor di più l’elite politico-economica tedesca – dalla Lady di Ferro Merkel al ministro delle finanze Schauble. Il loro “segreto”, non così nascosto, è che vogliono la Grecia fuori dall’euro adesso.
E questo sta portando non pochi greci – che credono ancora nei benefici di una supposta finanza comune – ad accettare lentamente una Grexit. A testa alta.
La BCE non ha ancora usato le armi nucleari – distruggendo l’intero settore bancario greco. Ma di fatto, bloccando l’Erogazione di Liquidità di Emergenza (ELA) lo scorso weekend, l’inferno si scatenerà se milioni di greci decideranno di prelevare tutti i loro risparmi questa settimana, prima del referendum.
La Banca di Grecia, “in quanto membro dell’Eurosistema”, come sottolinea un comunicato, “prenderà tutte le misure necessarie per assicurare stabilità finanziaria ai cittadini greci in queste difficili circostanze”. Questo comporta seri limiti ai prelievi bancari – seppur garantendo ai greci di sopravvivere fino al giorno del referendum.
Per ora, nessuno sa cosa accadrà dopo il 5 luglio. La Grexit rimane una possibilità concreta. Proiettandoci in avanti, e prendendo una foglia dall’Anello di Wagner, sembra chiaro anche che le stesse “istituzioni” europee hanno alimentato il fuoco che alla fine consumerà l’eurozona – una diretta conseguenza del loro zelo nell’immolare i greci, proprio come Brunilde.
Ciò che la Grecia – culla della civiltà europea – ha già mostrato al mondo dovrebbe rendere fieri i suoi cittadini; non c’è niente come un colpo di democrazia per far infuriare gli Dei del Neoliberalismo. Qualcuno potrebbe essere tentato di invocare un post-moderno Diogene, il primo filosofo senzatetto, che con una lanterna va alla ricerca di un uomo onesto (a Bruxelles? Berlino? Francoforte?) senza mai trovarlo. Ma, anziché incontrare la più grande celebrità del tempo – Alessandro Magno – immaginiamoci un altro incontro, mentre il nostro Diogene post-moderno prende il sole in uno spazio aperto di Atene.
“Io sono Wolfgang Schauble, il Signore della finanza tedesca.”
“Io sono Diogene il Cinico.”
“C’è qualcosa che posso fare per te?”
“Sì. Spostati che mi fai ombra.”
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Articolo di Pepe Escobar apparso su Sputnik il 29.06.2015.
Traduzione in italiano a cura di Paola per SakerItalia.it
Spostati che mi fai ombra.Il valore di un vero uomo,che annichilisce un’altro uomo,gonfio della sua superbia di essere ricco.Il ricco non sa,che il vero ricco tra i due,è Diogene,perchè ricco di valori interiori,che rendono grandi gli uomini.Diogene era uno di questi grandi!
“…Per ora, nessuno sa cosa accadrà dopo il 5 luglio…”. Purtroppo, la situazione ha preso una piega sfavorevole per Tsipras.
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La maggioranza dei Greci non è pronta a lottare per la libertà, non riesce ad immaginare un futuro senza l’Euro. La propaganda mediatica al servizio dell’Eurocrazia sta facendo leva sulla paura che gli effetti del ‘NO’ potrebbero comportare facendo questo salto nel buio. Se la Merkel ha smorzato i tentativi di Junker per un accordo finale, c’è un solo motivo: l’insieme dei sondaggi dei vari Istituti danno, sia pur con percentuali diverse, il ‘SI’ vincente. Quindi, perché agevolare un Governo non gradito che potrebbe dare problemi in futuro ? Meglio nascondersi dietro il paravento del ” troppo tardi, non ci sono i tempi tecnici ” e restare a fauci spalancate in attesa che Tsipras ci cada dentro. Purtroppo, parte dell’opinione pubblica greca è stata già condizionata dall’egemonia eurocratica e dall’insicurezza dovuta alla chiusura delle banche. Se il premier greco non ha qualche asso nascosto nella manica, la vedo brutta, molto brutta…
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Per quanto riguarda i sondaggi, il più favorevole al Governo Tsipras è quello di Kappa Research che ha ottenuto questi risultati: ” Kappa Research dà i sì al 47,2%, i no al 33% e gli indecisi al 18,4% “. Il Premier greco sembra avviato al declino sia nel caso accetti un compromesso finale, sia che attenda l’esito del Referendum. Infatti,nell’ipotesi non tanto probabile della vittoria di un NO, ci sarà una frattura insanabile nel Paese e, nel caso di un ‘SI’ alle proposta della Trojka, Tsipras dovrebbe per forza di cose rassegnare le dimissioni.
Della serie c’era una volta la sinistra:
Conferenza sul debito che si svolse a Addis Abeba nell’estate del 1987, appello del compagno Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso:
http://www.youtube.com/watch?v=8TTAaDMPUaE
Altro che appelli ad un’altra Europa blabla .. prendere a esempio … 🙂
“..Altro che appelli ad un’altra Europa blabla .. prendere a esempio..” (samo79). La chiarezza di Sankara è stata così diretta ed inequivocabile da condurlo alla morte dopo soli tre mesi dal suo discorso. E così non ha potuto più essere utile al suo Paese… Chissà, se si fosse schermato con qualche ‘blabla’ da interpretare in senso contrario, il Burkina Faso non sarebbe caduto per oltre vent’anni nelle mani del suo killer, la cui longevità è stata garantita da Francia e Usa. Comunque, le medesime (più o meno) denunce di Sankara contro l’usura dei creditori, sono presenti nella relazione finale della Commissione Parlamentare del debito greco, relazione tenuta in ombra dai media main stream. Difficile assassinare TUTTI i componenti della Commissione e lo staff di governo ! 😉
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http://www.listatsipras.eu/blog/item/2988-la-verita-del-debito-greco-una-sintesi-della-relazione-della-commissione-del-parlamento-greco.html
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La percezione generica che la gente ha di Tsipras è a metà strada fra il ‘dilettante allo sbaraglio’ e il ‘ragazzotto con tanto cuore e poco cervello’. Magari, in seguito, scopriremo che è un ‘apprendista stregone della scuola di Putin’…..
@Chiara
“Magari, in seguito, scopriremo che è un ‘apprendista stregone della scuola di Putin’…..”
Hehe speriamo, evidentemente è destino che ancora una volta sia la Russia a dover salvare l’Europa da sé stessa, Marx un po’ ironicamente scrisse: La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa … la tragedia si concluse nel 45, oggi direi che siamo in piena farsa 😀
Sankara purtoppo fu ucciso in quel modo, era troppo isolato e come sappiamo quando una persona o un Paese si trovano isolati poi diventa sin troppo semplice toglierli di mezzo, un po’ lo stesso principio squadristico usato dalle nostre mafie regionali.
Forse a parziale scusante di Tsipras le sue titubanze (seppur non giustificabili) potrebbero essere viste anche all’interna di quest’ottica .. resta il fatto che i veri statisti si riconoscono proprio in questi particolari tornanti della storia, se lo diventerà anche lui sarà solo il tempo a dirlo
P.S.
Sentite questa che è fantastica è da un’idea più chiara di che razza di regime è l’UE, questo pomeriggio ero sintonizzato sul TG di Mediaset, in collegamento da Piazza Syntagma per la diretta c’era il noto “giornalista” Antonio Bartolomucci, “giornalista” passato dal calcio alla politica economica !
Beh dopo il consueto blablabla relativo ai vari aspetti tecnici della vicenda (no non parlava di fuorigioco eh!) il nostro si esprimeva cosi:
“Tornare alla Dracma ?
Ma nnooo, tra l’altro come mai si potrebbe? … nessuno saprebbe come fare e sarebbe improponibile, pensate solo che dieci e passa anni fa furono distrutte tutte le vecchie stampatrici !”
Poi ci si chiede come mai sempre più Europei ammirano i russi e il loro governo 😉
Beh, certo senza le vecchie stampatrici questi greci sono proprio condannati per sempre all’euro…però è un idea se vogliamo liberarcene allora basterà far saltare le macchine che lo stampano, buono a sapersi.