Un saluto alla comunità del Saker ed ai suoi lettori.
Questo è un aggiornamento sull’evoluzione degli eventi di cui ho parlato nell’articolo precedente.
Come i lettori del Saker forse già sanno, Grecia e Turchia si sono imbrigliate in una disputa nel Mediterraneo Orientale a causa dei limiti della Zona Economica Esclusiva (ZEE).
Dopo la collisione [in inglese] tra la fregata F-451 Limnos (classe S) e la F-247 TCG Kemalreis, pare che la Turchia abbia rinforzato la propria flotta attorno alla nave di ricerca Oruç Reis, rimpiazzando due obsolete corvette con delle fregate.
La Marina greca ha pubblicato una foto della fregata turca dopo la collisione con la Limnos, mostrando il danno subito.

Il danno alla fregata turca (foto della Marina greca)
Con una mossa senza precedenti la Grecia e la Francia hanno schierato i loro caccia a Cipro: la Francia tre Rafale e la Grecia in totale otto F-16. Questi hanno partecipato ad un’esercitazione di tre giorni, tenutasi dal 26 al 28 agosto tra Cipro, Grecia, Francia e Italia, alla quale hanno preso parte anche unità di marina e di terra. Se si considera che Cipro non è autorizzata ad avere accesso ad armamenti NATO, la presenza di una dozzina di caccia in una base cipriota per diversi giorni avrà certamente infastidito certi circoli all’interno dell’Alleanza.

Foto commemorativa dell’esercitazione
Caso vuole che la scorsa settimana si sia tenuta l’esercitazione Allied Sky della NATO sui cieli di tutta Europa. Si tratta di una tipica operazione nella quale i bombardieri strategici dell’USAF volano nei cieli dei maggiori membri NATO, e le forze aree di ciascun paese provvede al rifornimento ed alla scorta. Lo scopo è quello di esercitarsi in operazioni congiunte alle quali, ovviamente, partecipano anche Grecia e Turchia. Secondo [in greco] il Ministro della Difesa greco, venerdì 28 agosto, durante la staffetta tra l’aviazione turca e quella ellenica, i caccia turchi si sono rifiutati di ritirarsi nei punti designati (la Turchia contesta lo spazio aereo greco dal 1975), e sono stati allontanati dai caccia greci. Anche se gli USA hanno sempre mantenuto una posizione equidistante sulla questione greco-turca, sicuramente non vedono di buon occhio il fatto che i mezzi strategici americani vengano tirati dentro giochi a beneficio di questo o di quell’altro soggetto. Di solito succede il contrario. Anche se non ci saranno evidenti ripercussioni sulla Turchia, è comunque probabile che qualcosa si sia mosso dietro le quinte.

Il volo del B-52 NATO
Un altro evento strano è accaduto al 115 Combat Wing, a Souda Bay, il 26 agosto. Un contingente aereo degli Emirati Arabi Uniti si è unito all’aviazione ellenica per esercitazioni congiunte. Il contingente consisteva di tre F-16, un C-130 e un Airbus A332 MRTT per il rifornimento in volo e supporto, più tre aerei da trasporto strategico C-17. Si tratta, quest’ultima, di una presenza piuttosto strana, dato che il C-130 e l’MRTT sono più che sufficienti per il supporto di tre F-16. Ciò ha generato voci, dato che la Grecia e gli Emirati hanno in comune diversi sistemi d’arma e munizioni. Il 17 agosto la Grecia ha annunciato la sottoscrizione di un accordo con gli Emirati per l’acquisto del loro stock di ricambi per gli Apache AH-64A, visto che gli Emirati hanno aggiornato la loro flotta secondo nuovi standard. Inoltre, gli Emirati dispongono di una riserva di 600 missili tattici Shaheen, la versione da esportazione degli Scalp-EG che la Grecia già utilizza. Nessuno ha confermato, e per buone ragioni, quello che i C-17 hanno trasportato ma tutto porta a supporre che qualcosa è stato consegnato.
La Grecia, con le proprie forze armate in alto stato di allerta per più di trenta giorni, si è resa conto dello stato di incuria causato dall’austerità, ed ha annunciato un programma di emergenza di 3 miliardi di euro per il riarmo. Secondo quanto riportato dalla stampa greca, la Francia ha offerto alla Grecia 18 caccia Rafale in sostituzione degli obsoleti Mirage 2000. È stato riportato che, dovesse la Grecia acquistare gli aerei, la Francia è pronta a soddisfare parte dell’ordine trasferendo direttamente unità della propria aviazione, dato che i tempi stringono. Se ciò fosse vero – la Francia fece lo stesso con i Mirage F1C ordinati dalla Grecia nel 1975 – starebbe ad indicare che nella disputa la Francia ha preso le parti della Grecia. Si tenga conto non solo che i Rafale sono di una generazione più recenti rispetto a qualunque altra cosa possieda la Grecia, ma che può anche trasportare più missili Scalp-EG invece di uno solo come gli attuali Mirage 2000-5. Certo, i piloti greci e il personale di terra avranno bisogno di tempo per adattarsi al nuovo aereo. Tuttavia gli attuali Mirage 2000-5 greci e i Rafale hanno gli stessi computer e utilizzano le stesse armi, che la Grecia ha già. A dire il vero, a meno che gli USA non siano disposti al trasferimento diretto di F-16 e munizioni, non c’è altro modo in cui la Grecia possa aumentare le proprie capacità aeree in pochi mesi, invece del paio d’anni tipicamente richiesti dall’introduzione di sistemi nuovi.
Dato che pure la Marina greca deve sostituire almeno nove delle proprie vecchie fregate, il Regno Unito le ha proposto il proprio surplus di fregate Type-23 [in inglese]. Di recente il Regno Unito sta seriamente ridimensionando le proprie forze armate, e la marina non fa eccezione. Attualmente sono in servizio sedici Type-23, datate tra il 1990 e il 2002, e la Royal Navy ha in programma di aggiornare alcune di queste, adibite ad un uso generalista, in ASW con nuovi radar e sonar, tra le altre cose. Si tratta di una proposta allettante visto che la Grecia potrebbe optare per l’installazione degli stessi aggiornamenti in caso di acquisto. È sempre meglio affidarsi ad aggiornamenti già programmati e testati piuttosto che partire da zero con studi per la loro integrazione. Il fattore chiave è il costo. Secondo i numeri che circolano è ipotizzabile l’acquisto di quattro o cinque di queste navi con l’aggiornamento ad un costo simile a quello per l’acquisto di due fregate nuove. È vero che le capacità non sarebbero le stesse, ma è anche vero che le Type-23 sarebbero disponibili dal 2021, contro il 2024-2025 per una fregata nuova. Con sedici navi di quel tipo in servizio nella Royal Navy esiste lo spazio per trattarne il trasferimento in Grecia nel corso della loro sostituzione, insieme ad uno stabile e constante flusso di ricambi ed aggiornamenti.
Sul fronte diplomatico, l’Unione Europea ha tentato di dimostrare di poter risolvere la disputa e di difendere i diritti dei propri stati membri, anche se i diversi incontri indicano un disaccordo tra il nord ed il sud. La Francia è quella che si fa più sentire contro la Turchia, tanto che Erdogan ha definito [in inglese] i vertici francesi e greci ingordi ed incompetenti. Il governo greco ha annunciato l’intenzione di estendere le acque territoriali a 12 miglia nautiche nel Mar Ionio e a sud di Creta, tanto per iniziare. La Turchia ha risposto rinnovando la minaccia che, nel caso la Grecia dovesse espandere le acque territoriali a 12 miglia nautiche nell’Egeo, ciò costituirebbe un casus belli. La Germania, al momento alla guida dell’UE, ha annunciato un’iniziativa di dialogo tra i due paesi per risolvere la questione. Personalmente, ritengo che ci siano poche possibilità di successo, dato che il dialogo richiede la buona fede delle parti, non certo minacce di guerra.
Nel frattempo, sia la Grecia che la Turchia hanno notificato bollettini a Navtex per l’area mediterranea orientale, tra i quali figurano esercitazioni con munizioni vere fino almeno a settembre. La Turchia ha incluso anche l’area a nord di Cipro.
Sembra che la tensione non sia destinata ad allentarsi in tempi brevi.
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Articolo di Kakaouskia pubblicato sul Saker Blog il 31 agosto 2020Traduzione in italiano di DS per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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