Il terzo attacco terroristico di fila che ha colpito la Gran Bretagna in meno di tre mesi ha causato la morte di sette persone e il ferimento di altre 48. Questa volta i terroristi hanno adottato la stessa strategia utilizzata nell’attacco del 22 marzo, facendo schiantare un veicolo contro la folla per poi attaccare altre persone con dei coltelli. Il minibus ha investito i pedoni nella zona del London Bridge, che collega la città con la zona di Southwark. Una volta che l’auto si è fermata nell’area di un’importante attrazione turistica – il Borough Market, i terroristi hanno utilizzato dei coltelli da caccia per cercare di uccidere altre persone.
Ma questa volta non si è trattato dell’attacco di un lupo solitario, considerato che tre sospetti erano coinvolti nell’attacco.
Senza dubbio, il governo britannico, e Theresa May personalmente, sono tenuti a dare una spiegazione su ciò che ha causato questa ondata di terrorismo nel Regno Unito, e sul perché i servizi di intelligence britannici non sono riusciti a contrastarla.
Alcuni avrebbero giustamente affermato che il peso della responsabilità della furia terrorista in atto in Inghilterra è sulle spalle di Theresa May, che ha occupato la carica di Segretario di Stato per gli Affari Interni [carica equivalente al nostro Ministro degli Interni] per sei anni prima di diventare Primo Ministro, e quindi ha avuto tutte le opportunità per introdurre meccanismi che avrebbero reso efficace la lotta al terrorismo sia in patria che all’estero, trovando partner in altri Stati per cercare di raggiungere questo obiettivo. Tuttavia, invece di fare il suo lavoro, ha chiaramente preferito impegnarsi pesantemente in giochi politici, accodandosi a Washington con le accuse russofobe invece di cooperare con la Russia nella sua lotta in corso contro il terrorismo.
Inoltre, è necessario ottenere una qualche spiegazione dal governo di Theresa May, se il livello della minaccia terroristica nel paese sarà nuovamente alzato al massimo, ovvero a livello critico. Dopo tutto, i crimini sul London Bridge e al Borough Market sono stati commessi dopo che il Primo Ministro aveva annunciato che il livello della minaccia terroristica era stato ridotto.
Questo recente attacco è stato il secondo a Londra, e il terzo nel Regno Unito in meno di tre mesi. Il primo degli attacchi si è verificato a Westminster, il distretto governativo di Londra, il 22 marzo. La polizia inglese ha ucciso l’aggressore solo dopo che questi è riuscito a uccidere cinque persone e ferirne diverse dozzine.
Il secondo attacco è stata un’esplosione [in Inglese] nella Manchester Arena, che si è verificato la sera del 22 maggio, alla conclusione di un concerto della cantante americana Ariana Grande. Questa esplosione ha ucciso 22 persone e ne ha ferite altre 75.
Attenzione particolare a questo proposito dovrebbe essere rivolta alle azioni degli agenti britannici, che sembrano soliti eliminare fisicamente gli aggressori tutte le volte. È possibile che la polizia del Regno Unito sia equipaggiata peggio di quelle delle nazioni più povere, visto che non dispone assolutamente di mezzi non letali per catturare i criminali. In caso contrario, perché non riescono semplicemente a rendere inoffensivi gli aggressori per interrogarli accuratamente, e chiarire tutte le circostanze degli attacchi?
O forse l’attuale governo del Regno Unito e i servizi speciali britannici non sono affatto interessati a queste informazioni, perché conoscono già chi c’è dietro questi crimini spregevoli?
Com’è stato osservato dal giornalista di Al Jazeera Alastair Sloan, coloro che hanno eseguito l’attacco terroristico di Manchester hanno precedentemente viaggiato in Libia. Il giornalista sottolinea [in Inglese]:
Ci sono state poche decisioni del governo britannico in questo secolo tanto dannose come quelle che hanno posto le basi per l’attacco di Manchester. Durante il regno di Gheddafi, l’agenzia di intelligence estera britannica, l’MI6, ha sponsorizzato un gruppo di mujaheddin che aveva recentemente combattuto in Afghanistan contro i Sovietici, dandogli il compito di assassinare Gheddafi. Al Gruppo dei Combattenti Islamici libici (LIFG) sono stati assegnati 160.000 dollari per un tentativo di assassinio, fallito nel febbraio 1996, in cui sono rimaste uccise diverse guardie del corpo. L’MI6 aveva strani compagni di letto quando sosteneva il gruppo – a quanto pare anche Osama bin Laden all’epoca finanziava il gruppo.
O forse il governo britannico in carica non è a conoscenza di come la capitale del lavoro della Gran Bretagna – Al-Birmingham, si sia trasformata in un vero e proprio nido per i terroristi, anche se questi fatti sono stati ampiamente riportati da diverse fonti, media britannici compresi?
O forse il governo britannico era così impegnato a seguire gli ordini di Washington che non ha avuto né il tempo né le risorse per rafforzare la propria sicurezza nazionale. Perché il governo non ha agito dopo le “rivelazioni” fatte da un amico di infanzia del terrorista che ha compiuto l’attacco di Manchester, Salman Abedi, in un’intervista a Sky News, dove affermava che c’è un gruppo radicale impegnato in attività di “lavaggio del cervello” [in Inglese] in tutto il Regno Unito?
Sì, ci sono troppe domande che richiedono risposte dal governo britannico, ma quella più importante è se si possa confidare in loro per governare il paese dopo le elezioni generali.
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Articolo di Jean Périer pubblicato su New Eastern Outlook il 6 giugno 2017.
Traduzione in Italiano di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[Le note in questo formato sono del traduttore]
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