In Italia il forte scandalo per l’arresto del “gruppo ucraino” armato fino ai denti, che è stato accusato di aver tentato di assassinare il vice primo ministro locale, Matteo Salvini, guadagna slancio.
La detenzione degli italiani che hanno combattuto nel Donbass, insieme al caso del soldato della Guardia Nazionale Markiv, che è stato condannato a 24 anni per l’omicidio del giornalista italiano Andrea Rocchelli nel Donbass, possono entrambi danneggiare la reputazione, già distrutta, dell’Ucraina in Occidente.
E sempre più spesso la parola “Neonazista” viene affiancata al nome dell’Ucraina.
Tuttavia, si racconta che Salvini abbia inventato la storia di un tentativo di omicidio per distogliere l’attenzione dai sospetti di essere stato corrotto dal Cremlino.
In che modo l’Italia ha reagito allo scandalo con l’Ucraina e cosa è stato scritto a riguardo?
“L’Ucraina è diventata tollerante in relazione all’ultra-destra”
Subito dopo il processo a Markiv, in provincia di Pavia, dove è avvenuto il processo, la polizia ha trovato [in inglese] un arsenale che avrebbe potuto armare come minimo un plotone, incluso un missile aria-aria, 9 fucili d’assalto, mitragliette “Skorpion”, 3 fucili, 7 pistole, 20 baionette, 306 parti di armi da fuoco e 831 unità di munizioni di vario calibro.
Le forze dell’ordine hanno arrestato tre persone. Si tratta di un ex-ispettore della dogana italiana e attivista del partito di estrema destra “Forza Nuova”, il cinquantenne Fabio Del Bergiolo, eletto al Senato italiano nel 2001, del 51enne italiano Fabio Bernardi, e dello svizzero Alessandro Monti, 42 anni. Questi ultimi due erano coinvolti nel piano per la vendita del missile.
È stato riferito che possono essere collegati ai mercenari che hanno combattuto nel Donbass – cosa di cui l’Italia è convinta – con i volontari dell’estrema destra (anche se i media occidentali hanno come da tradizione trovato la “mano del Cremlino” e li hanno collegati ai “mercenari russi”).
In casa di Bergiolo sono state trovate svastiche Naziste e simboli dell’unità militare nazista “Waffen-SS”.
Dopo questo Salvini ha dichiarato che un gruppo ucraino voleva ucciderlo.
“Questa è stata una delle tante minacce di morte che ricevo ogni giorno. Le agenzie di intelligence hanno parlato di un gruppo ucraino che cercava di uccidermi. Sono contento che ciò abbia contribuito a scoprire un folle arsenale (di armi)”, ha detto.
Secondo Salvini, le indagini sui Neonazisti da parte delle agenzie di intelligence sono iniziate dopo aver fatto la sua dichiarazione.
“Ho ricevuto una delle numerose minacce di omicidio che arrivano quasi ogni giorno. Le agenzie di intelligence hanno identificato la fonte di queste minacce e hanno trovato un gruppo di ucraini che stavano preparando un tentativo di assassinio”, ha detto Salvini.
Molti in Italia considerano attendibile la narrativa di un tentativo di assassinare Salvini pianificato dagli ucraini. Questo è chiaro anche se guardiamo ai toni dei media locali, che chiamano i membri arrestati del gruppo “Nazisti ucraini”.
Ad esempio, il quotidiano “Il Giornale” ha rimesso in discussione l’ipotesi dell’opposizione italiana – che suppone sia una “messinscena”, che “Putin ha pagato Salvini per” compromettere l’Ucraina (questa teoria è stata sostenuta con gioia dai bot a favore di Poroshenko). Salvini rappresenta il partito “Lega Nord”, che è considerato filorusso, ed è stato fotografato al Cremlino con una maglietta di Putin e ha sostenuto la rimozione delle sanzioni anti-russe.
Gli avversari del partito di governo “Lega Nord” hanno iniziato a parlare del collegamento tra Gianluca Savoini, l’assistente di Salvini, e gli arrestati Neonazisti. E hanno organizzato un’azione fuori dal quartier generale della “Lega Nord” con rubli e orsi. Il Giornale scrive:
Comunque hanno combattuto nella regione ucraina del Donbass contro i separatisti russi.
Non è un mistero, infatti, che a fianco dell’Ucraina nella parte orientale del Paese combatta il Battaglione Azov, di chiara ispirazione neonazista. Com’è noto che altre milizie filo-Kiev si rifacciano all’estetica e all’ideologia delle Waffen-SS
Inoltre, Il Giornale scrive dell’ascesa dei Neonazisti durante il mandato di Poroshenko.
“Sta di fatto che l’Ucraina è diventata talmente tollerante con l’ultra-destra tanto da consentire che un raduno di 1.500 neonazisti si tenga in pieno centro a Kiev. Nell’anniversario dell’invasione dell’Urss del 1941 da parte della Germania nazista – quando le truppe tedesche invasero la parte di Polonia occupata dall’Unione Sovietica (Operazione Barbarossa) – un noto club della capitale ucraina, alla fine di giugno, ha ospitato un concerto dichiaratamente neonazista. Solitamente, raduni di questo genere vengono organizzati in gran segreto, in luoghi che solo gli organizzatori e i partecipanti conoscono. Un po’ come i rave party. In Ucraina, al contrario, dopo la legittimazione di forze politiche radicali come Svoboda e del collettivo paramilitare Pravyj Sektor (Settore Destro), che emersero prepotentemente alla fine del novembre 2013 nella protesta Euromaidan a Kiev, con la conseguente cacciata dell’allora presidente legittimo Viktor Janukovych, i neonazisti non hanno certo la necessità di nascondersi e anzi, organizzano il loro evento a due passi dalla sede dell’Università Nazionale del Commercio e Economia di Kiev”, scrive la pubblicazione.
La diaspora è stata paragonata alla mafia
Come ha raccontato il giornalista italiano Fabio Moro alla pubblicazione ucraina “Strana”, dopo il caso di Markiv, che gli italiani fin dall’inizio del processo hanno definito un “assassino” e non hanno dubitato della sua partecipazione all’omicidio di Rocchelli, le notizie sulla preparazione di un tentativo di assassinare Salvini da parte dei suoi fratelli d’armi italiani hanno ulteriormente danneggiato la reputazione dell’Ucraina.
“Molti hanno deciso che questa è la vendetta per la condanna a 24 anni di carcere di Markiv. La Repubblica ha definito questo processo una “guerra italo-ucraina” e ha affermato che il nazionalismo ucraino è oggi il più pericoloso in Europa. Questo caso ha danneggiato l’Ucraina, anche perché Markiv è stato apertamente sostenuto dal governo a Kiev, anche se non ha fornito prove della sua innocenza e ha sviato le indagini. La parte ucraina insiste sulla revisione della sentenza. Inoltre, al suo processo si è presentata la diaspora con indosso abiti nazionalisti – e questo è stato percepito da molti come un tentativo di fare pressione sulla corte. E in Italia queste cose vengono condannate duramente – dopo tutto, la mafia, contro cui l’Italia combatte costantemente, cerca in continuazione di fare pressione sui giudici. Ecco perché le associazioni non sono le migliori”, ha detto Moro.
Il Giornale, citando Maurizio Marrone, il consigliere provinciale piemontese considerato un sostenitore della DPR, scrive che Roma chiede immediatamente al presidente ucraino Zelenskyj di scusarsi pubblicamente per l’omicidio di Rocchelli.
“Se ciò non accadrà, la rottura di qualsiasi rapporto di cooperazione politico-militare con il governo di Kiev deve essere l’unica reazione degna. Come può il governo italiano continuare a dialogare con chi celebra l’assassino dell’italiano come se fosse un eroe militare?”, ha detto Marrone.
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Articolo di Ollie Richardson e Angelina Siard pubblicato il 20 luglio 2019 su Stalker Zone.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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