Le elezioni italiane di domenica 4 marzo sono state fortemente attese in tutta Europa. Alcuni commentatori le consideravano cruciali, poiché ci si aspettava che i partiti anti-UE facessero grandi risultati e l’adesione dell’Italia all’UE sarebbe quindi stata messa in discussione.
Oh no! E se l’Italia se ne andasse? Un paese ricco, una grande economia, un membro fondatore? Come può la povera Europa sopravvivere se un altro paese segue la strada del Regno Unito, che si è reso una barzelletta vivente?
Le elezioni hanno effettivamente portato a grandi risultati per l’anti-politico Movimento Cinque Stelle e la Lega, che una volta era una raccolta di partiti secessionisti del nord, famigerata per il rifiuto di parlare l’italiano standard, e che raffigurava i meridionali come cani e scimmie che rubano le tasse dei settentrionali [in inglese]. Entrambi i partiti sono profondamente euroscettici, e la loro ascesa riflette una serie di successi nelle elezioni locali, che li rende più che semplici fuochi di paglia.
Ma questo farà davvero la differenza per l’UE? È molto improbabile. Se la stessa cosa fosse accaduta in Belgio, l’UE avrebbe avuto un problema, ma questa è l’Italia.
Elezioni italiane: niente di interessante, politiche torbide come sempre
L’unica cosa che si può predire è che nulla nella politica italiana cambierà mai: non perché ciò non sia possibile, ma perché manca l’ingrediente vitale di ogni cambiamento, e nessuno è veramente interessato a trovarlo, essendo troppo abituati ai loro metodi corrotti per fare qualcosa al riguardo.
Il sistema politico italiano è sempre stato notoriamente corrotto. Anche senza gli intricati sistemi di tangenti dilaganti che hanno mandato in galera un numero enorme di politici durante Tangentopoli, ha sempre avuto un grave difetto.
Quali che siano le caratteristiche formali del sistema, e ci sono stati molti cambiamenti nell’ultimo secolo o giù di lì, accadono le stesse cose: i partiti e gli individui si vendono al miglior offerente, dando i loro voti in cambio di investimenti locali, favori o vera e propria corruzione [in inglese]. Ogni tanto arrivano grandi capi come i fascisti e i vecchi democristiani, e lo scuotono. Ma inevitabilmente rifanno le stesse cose a livello interno, perché è così che i politici italiani operano, nel bene e nel male.
Una delle caratteristiche delle elezioni italiane tra la Seconda Guerra Mondiale e gli scandali degli anni ‘90, che distrussero i partiti attivi allora, è che il sostegno dei partiti è rimasto sostanzialmente lo stesso di volta in volta. I partiti ottenevano o perdevano il sostegno solo attraverso una diversa affluenza piuttosto che catturando gli elettori “indecisi”. La lealtà rifletteva una lealtà tribale piuttosto che un qualche impegno verso una particolare ideologia, o programma per il cambiamento o la continuazione.
Di conseguenza, niente è mai cambiato molto. I democristiani sono stati al governo per oltre 40 anni come partner dominante di diverse coalizioni, che a volte includevano elementi improbabili come i socialisti o anche i comunisti, non in grandi coalizioni solo perché questi gruppi apparentemente contrari erano stati comprati dal partito che reggeva i cordoni della borsa nel modo tradizionale.
I politici italiani giocano il loro gioco privato, che non ha nulla a che fare con il benessere pubblico. La gente lo sa, quindi non aprirebbe mai le sue porte ad un politico, né voterà per qualcuno nella speranza di ottenere qualcosa. Persino ora, con i vecchi partiti che si sono dissolti e sono diventati nuove alleanze, le persone si sono riallineate allo stesso modo, con la stessa aspettativa che la politica rappresenti l’identità piuttosto che l’azione pratica.
Questo è il sistema che ha creato i Cinque Stelle e la Lega come reazione ad esso. Entrambi possono essere paragonati, in modi diversi, a movimenti populisti come Syriza in Grecia. Questo è stato eletto come partito anti-austerità, e per estensione anti-UE, in quanto era Bruxelles che imponeva l’austerità. In quanto tale, è stato visto come parte di una nuova ondata di controllo pubblico che avrebbe ripulito il sistema dalla corruzione intrinseca, come anche agli italiani piace fingere di voler fare.
Il risultato? Syriza ha adottato misure di austerità maggiori rispetto a prima, solo per rimanere al potere. Non ha portato i suoi sostenitori da nessuna parte. Se questo accade in un paese con tradizioni politiche molto diverse da quelle che ogni italiano conosce e capisce, non c’è alcuna possibilità di cambiare qualcosa in Italia.
Sia i Cinque Stelle che la Lega dovranno fare gli stessi vecchi accordi per ottenere qualcosa nella politica italiana. Il popolo italiano risponderà isolandosi dai politici che hanno voltato loro le spalle, come hanno sempre fatto, e in fondo preferiscono che sia così.
Votate per la Zia Maria
L’Italia ha una serie di tradizioni che sembrano bizzarre agli stranieri. Ad esempio, è molto difficile per qualsiasi governo incassare le tasse, perché ogni persona deve dichiarare i suoi redditi autonomamente, non è un processo automatico. Se possono evitare di farlo, lo faranno, e tutti lo sanno, quindi il sistema tiene conto di ciò.
Allo stesso modo, ci sono molte diverse e molto distinte forme di forze di polizia. La Polizia di Stato non sono i tradizionali Carabinieri [in inglese] e non sono la Polizia Stradale o la Guardia di Finanza, che sono istituzioni separate. Inoltre, i poliziotti sono spesso di bell’aspetto e ben curati, perché devono fare in modo che le persone li ascoltino. Se gli italiani vedono che esiste una legge, la infrangeranno solo perché qualcuno gli sta dicendo di non farlo, e il sistema è obbligato ad accettarlo e ad agire di conseguenza.
In una tale cultura non c’è spazio per una politica basata sulla gente. Tutti i politici saranno sempre considerati cattivi, e quelli europei ancora di più, dato che i meccanismi dell’UE sono ancora più arcani di quelli del sistema italiano. In molti modi, questo è inevitabile. Le persone tendono a conoscere solo i politici e i partiti dei loro paesi, a parte alcune superstar come la Merkel o Blair. Quando le decisioni che riguardano la vita delle persone vengono prese da persone di cui non hanno mai sentito parlare e di cui non capiscono la politica, ma gli si dice comunque che questo è un sistema democratico, ci sarà una reazione comprensibile all’intero concetto di politica e politici.
Ma in Italia si addice ai politici vivere in un mondo tutto loro, isolato dalla gente, e si addice alle persone lamentarsi di ciò. Se le persone sentissero di essere connesse con i loro politici, non avrebbero nessuno da incolpare se non loro stesse, se quei politici facessero cose che non gli piacciono. Cinque Stelle e Lega vanno bene come gesti, mezzi per puntare due dita contro i veri politici. Ma se davvero facessero qualcosa di diverso non darebbero nulla alla gente di cui lamentarsi, e questo è qualcosa che i loro stessi sostenitori non vogliono assolutamente vedere.
In Italia le autorità devono essere una cosa, le persone il loro opposto. Cinque Stelle e Lega sono stati sostenuti con precisione in modo da poter tradire nuovamente gli elettori. Dovrebbero essere diversi, ma lo saranno solo per il tempo in cui le persone possono ancora pensare di essere diversi dai loro politici. Quando i loro membri verranno stati trasformati in politici dagli stessi elettori, dovranno tornare a scrivere a macchina per avere un futuro, anche se potrebbero voler sinceramente avvicinare la gente al governo e cambiare il sistema corrotto che tutti hanno dovuto sopportare per così tanto tempo.
Lo stato profondo può solo diventare più profondo
C’è ancora molta strada da fare prima che si formi un nuovo governo italiano. Ma anche la più grande delle alleanze euroscettiche non sarà in grado di governare da sola. Alcuni degli europeisti più tradizionali, che ora sono stati puniti dagli elettori, dovranno entrare a far parte del governo, e quando lo faranno eserciteranno un’influenza sproporzionata rispetto al loro numero, perché l’intero sistema politico non cambierà a causa di una sola elezione.
La resistenza del pubblico a tutte le autorità ha dato ai politici italiani mano libera per fare tutto ciò che vogliono. Quasi tutte le istituzioni, dalle autorità pubbliche alle imprese private, sono gestite da commissioni di incaricati politici. Se queste persone non iniziano in quel modo, devono diventare persone politiche per rimanere al loro posto. Di conseguenza, ogni istituzione oscilla nel modo in cui oscilla il governo, a destra o a sinistra, per il periodo di tempo della durata questi patrocini clientelari.
Cinque Stelle e Lega attaccano questo sistema perché dietro i contratti corrotti, che vedono, per esempio, la spazzatura accumularsi nelle strade di Roma perché il contratto della raccolta dei rifiuti era una bustarella politica senza alcun criterio esecutivo applicabile. L’attuale Sindaco di Roma, Virginia Raggi, è dei Cinque Stelle, e conquistare la capitale è stato uno dei risultati più importanti delle ultime elezioni locali [in inglese]. Ma la Raggi non può licenziare tutti i funzionari di tutte le agenzie pubbliche, o sostituirli tutti con sostenitori dei Cinque Stelle, che odiano comunque l’idea di quelle agenzie pubbliche corrotte.
Tali contratti continueranno ad essere firmati perché sono una delle risorse alla quali i politici sconfitti devono aggrapparsi per mantenere il potere effettivo. Coloro che potrebbero essere stati esclusi dal processo in passato, ma non fanno parte né dei Cinque Stelle né della Lega, saranno facilmente introdotti nel processo perché non c’è nessun altro posto dove possano andare. O i Cinque Stelle e la Lega dovranno fare lo stesso, o i contratti si moltiplicheranno fino a che non travolgeranno la forza dei nuovi anti-politici perché facciano qualcosa al riguardo, mentre Cinque Stelle e Lega, da nuovi responsabili, verranno incolpati dagli elettori più che felici di aver avuto di nuovo ragione riguardo ai loro politici.
Labirinti e catacombe
Quindi, da dove parte tutta questa paura per l’abbandono dell’UE? È giusto essere preoccupati per il gesto che hanno fatto gli elettori italiani. Ma come per la Brexit, l’UE ha in mano tutte le carte, perché il diavolo è nei dettagli. Gli aspetti pratici di misure come l’accaparramento dei contributi di bilancio dell’UE, possono essere resi indissolubili dall’UE, e lo farà indubbiamente e la passerà liscia perché a troppi italiani sta bene mantenere le cose in questo modo.
I politici italiani che partecipano a tale sistema sono generalmente europeisti perché l’Europa funziona in modo simile. Allo stesso modo, l’estrema sinistra e l’estrema destra spesso si trovano d’accordo su questioni specifiche, come la Brexit, pur essendo diametralmente agli opposti nel quadro generale, la più democratica UE viene vista in modo favorevole dalla maggior parte dei politici italiani perché ha le stesse strutture complesse e metodi di lavoro sottobanco che loro stessi nascondono.
Cinque Stelle e Lega dovranno penetrarli per abbatterli e non avranno mai il tempo o il potere personale per avere successo. Questo esporrà il loro euroscetticismo come un’atteggiamento, un essere contrari all’ordine stabilito solo per il gusto di farlo. Non ha alcuna conseguenza reale per l’UE, che ha già esposto i favorevoli alla Brexit come opportunisti che hanno mentito ogni volta per adattarsi a loro stessi, non a coloro che sostenevano la loro causa.
L’Unione Europea ha tutti gli strumenti per acquistare i politici dell’establishment che a Cinque Stelle e Lega non piacciono, e allo stesso tempo rendere Cinque Stella e Lega l’odiato establishment, se questo è ciò che gli si addice. La stessa UE che può lodare Mikheil Saakashvili come riformatore democratico illuminato non avrà remore a trasformare le odierne figure di odio, come l’ex Primo Ministro di centrosinistra Matteo Renzi, in moderati e ragionevoli guardiani della nazione italiana che proteggono le persone dagli eccessi del loro governo.
Se le figure dell’establishment faranno parte di quel governo, la loro presenza sarà vista come un quid pro quo per il futuro sostegno europeo, e quindi la rete di sicurezza italiana non si arrenderà. Come ha dimostrato la Brexit, le persone vogliono solo non perdere denaro nel processo [in inglese].
L’UE non ha nulla da temere da ciò che è accaduto in Italia. Non ci sarà una Marcia su Bruxelles come la Marcia su Roma, con degli estranei che presumibilmente rovesciano il sistema per prenderne il controllo [in inglese].
Piuttosto, possono aspettarsi che il nuovo governo italiano, se si formerà, faccia come fece Mussolini in quell’occasione: lasciare che gli altri facciano tutto il lavoro sporco, arrivare in treno quando il trambusto è finito e impegnarsi a mantenere gli stessi governanti al potere con un’immagine diversa, che consisterà in gesti accettati dalla gente semplicemente perché sono gesti.
Guidare in cerchio
Ora gli italiani si sono divertiti un po’, andranno avanti con le loro vite come al solito, pensando che nessun politico li aiuterà davvero. Il Movimento Cinque Stelle afferma di “fare ciò che è razionale”. Un paese con un partito di protesta che fa ciò che è razionale, piuttosto che ciò che è ideologicamente superiore o ciò che è meglio, ha problemi più grandi di quelli che un’elezione potrebbe risolvere o peggiorare.
Il sistema italiano funziona, poiché il paese è relativamente prospero, i livelli di istruzione e alfabetizzazione sono elevati e ha evitato un cambiamento rivoluzionario. Ma anche le dittature del terzo mondo spesso funzionano abbastanza bene, anche se piacciono a pochi, tranne a quelli che ricevono denaro da loro.
Il sistema italiano funziona perché ogni persona trova il proprio modo di riempirsi le tasche, letteralmente o metaforicamente. Come ha scoperto Václav Havel quando è diventato Presidente della Repubblica Ceca con un enorme sostegno popolare e poi ha buttato tutti fuori dal lavoro e dentro il libero mercato, le persone possono dire di non volere corruzione, ma non quando sono loro stessi vengono danneggiati dalla sua eliminazione.
L’Italia lascerebbe l’UE solo se l’UE diventasse un organismo trasparente e funzionale che risponde alle sue popolazioni e avesse una forte relazione con loro. In tali circostanze, l’Italia non si sentirebbe a casa, e questo l’UE non lo vorrebbe. Così com’è, i due corpi sono uniti all’altezza dell’anca a causa della loro stessa debolezza, e i loro elettori non vogliono che cambino finché possono preservare il loro senso di indipendenza.
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Articolo di Seth Ferris pubblicato su New Eastern Outlook il 12 marzo 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
Bho?
Comunque mi piacerebbe poter dire al caro Seth: “E ora, come la metti?”, dopo una auspicabile uscITA.
Leggevo, leggevo e poi, verrso metà, dove parla di fisco ed è evidente che non sa come funziona per i dipendenti, e dove descrive la organizzazione delle forze di pubblica sicurezza sono sta folgorato da un pensiero: vuoi vedere che … so andato al fondo ed era proprio così, … il solito straniero imbecille, che non ha capito una m..chia dell’Italia e scrive c.zzate a ruota libera. Ma non avete trovato di meglio come commento ai risultati elettorali?
sottoscrivo tutto. Aggiungo solo che “il solito straniero imbecille” può sparlare a ruota libera di questo paese e di chi ci abita perché purtroppo abbiamo da troppo tempo “la solita elite TRADITRICE “
Va bene la libertà di parola o di opinione ma la sua( quella dell’Autore) è probabile che sia ignorata come si merita considerando che ,quanto ha scritto, è offensivo per gli italiani che combattono la corruzione con l’unica arma che ancora possono brandeggiare nell’Urna, per punire la corruzione del costume politico e non tanto le promesse mancate ;e qui non si tratta di un sussulto di un nazionalismo quando ormai parlare di appartenenza alla Nazione sembra essere un delitto.
Gli Italiani non sono quelli che sono stati descritti perché essi sanno che sono unici nella loro complessa comunità e non si lasciano incasellare in categorie psicologiche che non hanno riscontro nella varietà culturale-storica e geografica.
li, 20 marzo 2018
fgl
Non ho capito l’italiano si arricchisce! A quale tipo di italiano intende? Operai?
Per la prima volta rimango fortemente deluso per un articolo pubblicato da Sakeritalia. Articolista pieno di pregiudizi e stereotipi sull’Italia. Riguardo, ad esempio, al livello di corruzione ed evasione nel nostro Paese, aggiornatevi qui :
https://scenarieconomici.it/corruzione-secondo-eurobarometro-e-istat-siamo-tra-i-meno-corrotti-deuropa-chi-lo-spiega-ai-signori-di-transparency-international/
e qui : https://scenarieconomici.it/corruzione-secondo-eurobarometro-e-istat-siamo-tra-i-meno-corrotti-deuropa-chi-lo-spiega-ai-signori-di-transparency-international/
Il governo 5 stelle ci sarà e ci porterà fuori dall’euro grazie anche all’aiuto degli Usa di Trump e, pensate, del mitico (quanto lo invidio ai Russi) Putin.
L’arroganza e la protervia britannica sono dure a morire nella “Razza Imperiale”, che siano a destra o a sinistra, sopra o sotto, con gli USA o con la Russia sono sempre loro “gli intelligenti e distaccati britannici” (o anglosassoni) che guardano il mondo e le umane miserie dall’alto del loro ironico e divertito disprezzo…
Peccato perché a ben guardare sono loro i massimi (a loro modo geniali se si apprezza satana o il male in genere) creatori di corruzione. Tutto il mondo anglosassone nasce, si sviluppa e prospera sulla corruzione, sul furto, sull’annichilimento del loro interlocutore amico o nemico… quindi questo signore che immagina un Italia tribale che non cambia evidentemente è troppo preso da preconcetti stereotipati per calarsi nei veri mali italiani…
Quando gli italiani divennero i più ricchi del mondo, la nazione più prospera del pianeta viveva Dante Alighieri, il gettito tributario annuo della Repubblica Fiorentina (400.000 fiorini d’oro) era pari a quello del Regno di Francia (in quell’epoca in guerra con l’Inghilterra che era un “paesucolo” periferico, arretrato e primitivo). Ma il gettito di Firenze sommato a Milano, Venezia,Verona, Pisa,Genova,Bologna, Napoli, Palermo e non ho citato tutte le città comunali d’Italia arrivava a molti milioni di fiorini. Se gli Italiani fossero stati uniti e guidati da una figura che riunisse tutte le loro esigenze sarebbero stati la massima potenza mondiale del XIV secolo, ma al contrario erano divisi ed in guerra tra di loro. La potenza di Roma antica li univa, la divisione politica, la gelosia, l’invidia del ‘300 li divideva e bruciava le loro ricchezze in inutili guerre interne. Poi nel ‘500 gli stranieri piovvero come le cavallette a risucchiare quella ricchezza e spezzarono nei secoli successivi lo spirito di indipendenza che gli italiani avevano prima.
Ma il colpo di grazia arrivò a metà ottocento quando la gloriosa Gran Bretagna uso i suoi validi ed intraprendenti corruttori massoni per organizzare l’ultimo saccheggio d’Italia, grazie ad una classe borghese che fu lo strumento di una “Rivoluzione Colorata antelitteram” , che fu poi chiamato risorgimento e unità italiana.
La storia successiva fu la storia di una paese, come altri in Europa (vedi Grecia,Spagna, etc.) reso soggetto e succube del volere dei padroni del mondo : gli inglesi. Poi la prima guerra mondiale scosse quegli equilibri e quei poteri, nel 1919 quel mondo era finito. Ne i comunisti o i socialisti, ne i fascisti erano legati o succubi di quel sistema “liberal-democratico anglosassone” . Il fascismo tra i suoi molti errori sopratutto dopo il 1933 fino alla follia della guerra, creo però una unità di intenti che mai era stata vista in Italia. Sopratutto negli anni ’20 nacque l’industria italiana o si sviluppò in termini sconosciuti, arrivò l’industria cinematografica, le basi di quel boom che si videro dopo la guerra negli anni ’50 e ’60. Comunque se guardiamo alla MAFIA del sud Italia non possiamo negare che lo stato magari in modo imperfetto la schiacciò e furono proprio i “liberatori” corruttori anglosassoni americani a riportarla. Gli italiani nel ventennio non furono contro lo stato, ma in assoluta maggioranza con lo stato e le sue leggi, si sentirono difesi dallo stato, magari in modo insufficiente, ma fu una cosa nuova, incredibile per la maggioranza e dolorosamente crollata con la guerra e con le sue sporcizie omicide. Quindi il vero problema italiano è che da secoli sono stati succubi ai voleri stranieri o a classi che operarono (e operano) come agenti stranieri e quindi il cittadino o contadino italiano era nemico di quello stato, di quegli interessi depredatori . Questa è la triste verità di un popolo che è diventato anti-statale nei secoli successivi al XVI… Oggi più che mai siamo schiavi di interessi più forti di noi e ne siamo consapevoli. Il vero problema d’Italia è che non siamo un paese indipendente da 5 secoli salvo un ventennio problematico tragico e glorioso. Quindi siamo freddi ai partiti “democratici” ed alle loro promesse. Nel carattere italiano ci vuole un LEADER in cui identificarsi, in cui portare a dimensione umana gli interessi dei singoli e le loro esigenze. NON UN OLIGARCHIA come nel sistema anglosassone (un’oligarchia criminale…) .
In questo siamo come i russi, ed in loro una parte sempre crescente ripone la speranza di una rinascita magari nei prossimi decenni e generazioni se il mondo non finisce prima nella tragedia nucleare.
bell’articolo,la fotografia del pensiero reale…..di noi tutti……….
Sono il primo ad essere disgustato e a vergognarmi troppo spesso del costume e del comportamento della maggior parte degli italioti,ma questo articolo e’semplicemente uno stereotipato e supponente cliche’ sull”italiano ladro,ipocrita,ignorante,ecc…Bellissima la frase sugli italiani che se la UE fosse trasparente e facesse gli interessi dei cittadini allora vorrebbero uscire subito,mentre cosi’ come e’ci sguazzano…..! Cmq evidentemente opinioni di questo genere sono molto diffuse,non solo in ambito anglofono,(vedi Giovanni Fasanella)ma anche tra i nostri “alleati” e “partner”della UE,che ci considerano un paese in vendita,basta dare una caramella al politico di turno; Sono immensamente deluso che simili”analisi”siano selezionate dai curatori del sito,veramente il peggiore e piu’ inutile articolo che abbia mai letto in quasi 3 anni in questo sito…!
Tutti gli articoli che traduciamo sono disponibili su questo blog per dibattito, non per attaccare chi fa questo per voi, gratis.
E’ chiaro che tra tutti gli articoli che sono tradotti, migliaia di parole l’anno, ci sia anche qualcosa che non possa piacere, sarà mica perché non piace anche a noi e vorremmo discuterne?
In questa situazione ci ritroviamo con lettori che preferiscono attaccare la redazione per le sue scelte, senza minimamente discutere del tema in questione.
Numerose le reazioni negative, comprensibili, ma inaccettabili qualora vengono rivolte al Saker (che non organizza la nostra redazione) o ai traduttori (che traducono quello che la redazione decide o approva).
Chi se la prende con la redazione in compenso non fa altro che unirsi alle altre persone che non han capito l’intento di questa traduzione. Badate bene, non l’abbiamo scritto noi. Non porta la nostra firma. E l’autore non fa parte della schiera di autori che siamo pronti a difendere.
Se capito questo ci saranno ancora delle rimostranze contro di noi, farete meglio a presentarvi come volontari al Saker, al posto nostro, e rimboccarvi le maniche. Esattamente come abbiamo già proposto sui social, dove sono giunte le stesse critiche e poi un silenzio assordante.
Benissimo le critiche all’autore e al suo scritto, male invece prendersela con la redazione. Non siamo la RAI, non ci date un centesimo.
Risposta stupida della redazione. Per leggere certe stupidaggini non avevamo bisogno del vostro lavoro. Piuttosto fate in modo di pagare i traduttori, se devono oltretutto fare un lavoro senza partecipare alle scelte redazionali. Il lavoro volongtario è lavoro servile, che non fa onore a nessuno.
Rispondiamo divertiti a questo messaggio Paola, la ringraziamo per il suo parere e per le sue lezioni ma non cambiano di una virgola ciò che abbiamo scritto.
I traduttori scelgono cosa tradurre, nessuno li obbliga. Noi serviamo solo coloro che hanno voglia di leggerci. Lei non è tra questi? Amen, nessuno si butterà dalla finestra per questo. Se non avessimo avuto un discreto successo non avremmo nemmeno continuato. Eppure siamo ancora qui, un motivo ci sarà.
Lei mette in campo la questione dei soldi: appena mette il denaro in mezzo al meccanismo tutto si rompe, proprio perché pagandoci qualcuno potrebbe influenzarci. Invece non ci facciamo pagare da nessuno, non accettiamo neanche donazioni. Non perché siamo ricchi, ma perché dietro quei soldi può esserci chiunque. Oltretutto siamo una quindicina, per pagarci tutti adeguatamente ci vorrebbe ben altro che qualche donazione.
Guardando il mondo così com’è, è servo chi fa il giornalista accettando soldi per dire menzogne. Sarà per questo che di giornalisti onesti ce ne sono pochi oggi e sono trattati esattamente come noi.
La Redazione