E’ vero: Saker Italia è l’edizione nazionale di una realtà statunitense creata da uno svizzero di origini russe. Non è stano che nostra attenzione prevalente vada alla politica internazionale. Ma noi, volontari di Saker Italia, siamo cittadini italiani: non possiamo, né vogliamo, restare indifferenti mentre il nostro paese viene consegnato ad un destino di dura soggezione al tallone straniero.
Nella storia del blog ci siamo siamo rivolti a voi due volte. Vi abbiamo chiesto di votare “NO” il 4 dicembre 2016 e di votare “chiunque tranne il PD” alle elezioni del 4 marzo 2018. In entrambi i casi i risultati del voto hanno dimostrato che la nostra comunità è vicina al popolo, ne coglie gli umori, ne interpreta le speranze di cambiamento. Oggi, mentre è in atto il tentativo di delegittimare e di espellere dalle istituzioni e dal dibattito pubblico chiunque dubiti dei “magnifici destini” dell’Unione Europea e della NATO, sentiamo il bisogno di prendere di nuovo posizione.
Dopo che per 20 anni la martellante propaganda europeista e atlantica ha vilipeso la nostra comunità insegnandoci, con un cucchiaio di tossico quotidiano, che siamo collettivamente, come paese, pigri, oziosi, ignoranti, corrotti, mafiosi, strapaesani, furbi, sleali e che, quindi dobbiamo cedere senza discutere decenni di conquiste sociali e leccare le briciole sotto il tavolo dell’Unione e della Bundesverband der Deutschen Industrie, perché senza l’euro “saremmo la merda che siamo sempre stati” (frase che riscosse gli agghiaccianti applausi del pubblico), il nostro popolo, proprio come successe alla Russia nel 2001, dopo il decennio di servitù liberale, si è inaspettatamente riscosso. E il nostro dovere è essere al suo fianco.
Gli insulti non ci scoraggiano. Siamo “sovranisti”? Lo siamo, se questo significa che l’economia dell’Italia deve essere gestita nell’interesse del paese stesso, e non di potenze e di entità straniere. Siamo “putiniani”? Certo: crediamo che tutti i popoli abbiano diritto alla loro cultura, alla loro dignità, al loro angolo sotto il medesimo sole di questa terra. Siamo “populisti”? Lo siamo: non ci tappiamo le orecchie al dolore del popolo e siamo al suo fianco.
Al fianco del popolo. Il posto che spetterebbe alla dirigenza del paese, iniziando dal Capo dello Stato, proseguendo con i capitani dell’industria e con i maggiori sindacati (ormai da tempo purtroppo svuotati della loro funzione originaria), con la Corte Costituzionale, con i cosiddetti “intellettuali” e con gli operatori dell’informazione. Purtroppo nessuno di costoro (fatte salve eccezioni meritorie ma con un valore di mera testimonianza) si è schierato dalla parte giusta. Nell’ennesimo 8 settembre, nell’ennesima Caporetto della nostra storia, la dirigenza del paese, svuotati i forzieri e infilate le mazzette nella borsa, fugge, ci consegna al nemico con cui anzi collabora, si mostra vergognosamente prona agli interessi d’oltralpe abbandonando ed anzi schernendo il popolo perché manca degli strumenti culturali che lei stessa avrebbe il dovere di fornirgli. Il giudizio della storia non potrà essere clemente con costoro.
Vogliamo essere, in questa nostra condanna, molto precisi, come la sua gravità richiede: crediamo nella democrazia, crediamo nella legalità, crediamo nelle istituzioni della Repubblica Italiana. Invece non riconosciamo alcuna sovranità ad organizzazioni internazionali come l’Unione Europea o la NATO che (lo diciamo a costo di precisare l’ovvio) non sono “stati” e quindi non potrebbero (anche se lo volessero, e non lo vogliono) riconoscere ai cittadini gli stessi diritti democratici e sociali tutelati dall’ordinamento nazionale. Queste entità non possono esigere lealtà né sul piano morale, né sul piano istituzionale.
Guardiamo al futuro: verrà fatto qualsiasi cosa per fermare questo nuovo Risorgimento. Verranno sfruttati gli evidenti limiti delle forze politiche che lo promuovono, cercando di metterle l’una contro l’altra. Verrà utilizzata la “bomba atomica finanziaria” per giustificare l’ennesima sospensione delle garanzie costituzionali (forse, questa volta, sine die) e imporre in maniera irresponsabile ad un paese diviso, stanco e già in fermento il governo più impopolare della storia della Repubblica. Preghiamo Dio che ci venga risparmiata la violenza dell’ennesima strategia della tensione ma purtroppo questa eventualità non può essere esclusa a priori. Sarà essenziale comprendere e disinnescare le provocazioni.
Poi ci saranno quelli che cercheranno di sfruttare la volontà popolare manovrandola a proprio vantaggio. Non ci riferiamo, ovviamente, alla remotissima e disinteressata Russia, ma ai ben più vicini Stati Uniti di Trump, che potrebbero usare l’Italia come strumento di pressione e campo di battaglia per contenere le ambizioni di Berlino. All’interno, il pericolo viene dalle parti economicamente più forti della coalizione popolare, che potrebbero pilotare l’evoluzione della crisi in senso classista o xenofobo eludendo la richiesta di giustizia sociale che viene forte e chiara da chi più ha pagato l’utopia dell’Unione. Sono rischi, reali, di cui bisogna tener conto, ricordando il prezzo che pagano le nazioni (Ucraina, Siria…) che prestano il proprio territorio alle guerre altrui.
E tuttavia rimanere equidistanti oggi sarebbe imperdonabile: il moto di libertà non può più essere arrestato: a ognuno puzza questo barbaro dominio! Vi invitiamo quindi a sostenere, assieme a noi, i partiti e movimenti che decideranno di partecipare alla riscossa nazionale, al Risorgimento, che già dilaga nelle nostre strade e nelle nostre piazze. Viva l’Italia! Viva la Repubblica! Viva il popolo italiano!
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Redazione SakerItalia
Beh, complimenti per il coraggio. Non su tutto sono d’accordo ma sui fondamentali sì. L’Italia si desti.
Un grazie di cuore da parte mia.
Albano Dario
Milano
Grazie di cuore. Ci voleva questa situazione disperante per avvicinare tutti gli italiani di buona volontà.
Kriss
Bravissimi.
Grazie .
Egregia redazione:siete favolosi.
Noi svizzerotti amiamo gente come la lega o i pentastellati. L’establishment non ci é mai piaciuto.
La democrazia diretta sarà antiquata…..ma il popolino deve avere sempre l’ultima parola.
Voi avete una coltura multimillenaria ( quando noi balzavamo ancora sugli alberi) e ora é il momento di scegliere il futuro: liberarsi dalla schiavitu’ europea e atlantista e prendere in mano il proprio destino.
Lo vuole veramente la maggioranza del popolo italiano? Un cambiamento radicale della costituzione: via il presidente e benaccetta la democrazia diretta. Agite democraticamente: meglio un fine col botto…che botti senza fine….
il 4 porta male ai treccartari bari. 4.12.2016-4.3.2018. Ci sarà un altro 4, magari il 4 agosto, perché no. Lo vogliono i mercati? Accontentiamoli. Peccato che la loro carta “straccia” sia solo virtuale. Fosse stata Il Foglio, avremmo potuto utilizzarlo nelle toilettes di casa nostra, appeso vicino alla “tazza” come si doveva fare in tempo di guerra, mi racconta mia nonna.
Per il resto i ## cancelletti di oggi sono:
Perché la Bitcoin moneta dei ricatti virushackers si ed i MiniBOT no? Noi almeno siamo uno Stato Sovrano, abbiamo territorio, mari, popolazione, monumenti antichi [chiese escluse…però se il suolo è mio e la chiesa è tua…c’è un conflitto di cervello] ed opere d’arte conosciute e sconosciute e 2450 tonnellate d’oro di caparra anticomunista a Fort Knox, quello di Amanda ! Poiché l’URSS è stata abbattuta col Muro Antifascista di Berlino ad opera dell’attore Karol giovanni paolo II [il I Primo fatto tempestivamente fuori in tempi strettissimi] con 4 anni d’anticipo sulla “scaletta” della cleptocrazia UE [termine copiato con ammirazione per l’Autore], “corre” l’obbligo morale e materiale di restituire la caparra per fine azione ricattatoria.
Non è anticostituzionale incaricare Paolo Savona anzichè Giorgetti da parte degli Eletti. Biscazzieri bari e traditori: siete coi kiwi mosci alla mercè degli Occhi degli Elettori Sovrani [quelli che hanno votato] e fate veramente schifo.
Il fakenewssaro conducente questa mattina della trasmissione radiofonica prima pagina rai radio3 H08:33 spiegava a Noi Scemi Sovrani che non dobbiamo investire in carta straccia virtuale ad alti interessi. Mi risulta personalmente che le “banche” non danno alcuna remunerazione al mio deposito in conto corrente, anzi prelevano sostanziose commissioni per il servizio di “cassaforte”…molto insicura vista la loro moralità eccepibilissima. Alla Geenna lui e tutti quelli come lui che mentono sapendo di mentire. Ha anche avuto un lapsus freudiano: anziché “merkel” ha detto “merdel”. Oh, mi copiano anche gli sciacalli ienati !
Scemenze: in tempo reale, la realtà è aumentata? Mattarella e sorci han fatto tilt. Il truogolo si è rovesciato ed ora l’intruglio lo devono ingurgitare loro. Ci faranno votare in eterno? Bene, in eterno voteremo M5S e Lega…fifty fifty senza il traditore 82enne pedoputtaniere. Altrimenti tutto M5S che diventa M10S. Salvini compris?
Radio 24.Il sole 24 ore: pur di continuare a rifocillarsi sulle spalle dei Contribuenti Italiani Lavoratori Subordinati [pochi] e Pensionati Comuni [molti] REGALANO abbonamenti digitali onde rimpinguarne la quantità che permette loro di continuare ad essere sostanzialmente sostentati con le nostre pizzo tasse…[risulta da atti giudiziari di poco tempo fa].
Lo “spread” non è previsto in “Costituzione” che non solo è in Lingua Italiana, ma non è soggetta allo straniero tantomeno alla germania che ha perso peggio di noi la II GM.
Grazie per l’ottimo lavoro svolto e continuate a fare.
Qualsiasi cosa purché distanti da quei tronfi maiali di tedeschi.
Ora il nodo che si presenta al pettine è Mattarella.
Va messo in stato di accusa per attentato alla Costituzione.
Gli va ridotto lo stipendio del 50%.
Va sloggiato dal palazzo del Quirinale e collocato in un appartamento di servizio del centro storico di Roma. dellestesse dimensioni di quello destinato al Presidente del Senato. Personale di servizio uguale.
Va bandita l’esposizione della sua immagine fotografica da ogni sede di pubblici uffici.
Grandissimi!
Siete un ottimo riferimento per l’analisi geopolitica, vi confermate tali anche per questioni interne.
È proprio una bella comunità questa nata intorno al Saker.
La Redazione ha compreso che ,quanto è accaduto domenica ,non è stato un attentato alla Maestà del “Sovrano” del Quirinale( che si è montato la testa) ma un suo Atto da pesare, esaminare e sanzionare nel modi e tempi opportuni.
Temo tuttavia che il Popolo Italico a causa del proprio temperamento refrattario alla fatica nel perseguire i delitti politici si cheterà fra qualche giorno ; per quanto riguarda la propaganda filo Mercato Finanziario del sistema mediatico che ha sostenuto il presunto garante della Legge Fondamentale dello Stato,dovrà rivedere i suoi modi di fornire notizie unidirezionali, quindi sempre inattendibili.( Gli si dovrà tagliare agevolazioni e contributi( Mov5S e <Lega e F.lli Italia avranno il sostegno della popolazione votante).
Se ci saranno le elezioni ,e qui occorre vedere se il "non responsabile dei suoi Atti" le indirà e quando, auspico che il/i Partiti/Movimento verosimilmente vincitori sappiano porre mano ad una revisione Costituzione che non consenta al Presidente null'altro che pura rappresentanza come quella che i Sudditi inglesi consentono alla Regina.
Il Quirinale costa ca 240 000 000 Euro all’anno.
Noblesse oblige!
Noi poveri svizzeri che votiamo persino quanta carta da cesso puo’ usare un ministro,
mai voteremmo un tale presidente! I ministri assumono a turno per un anno il titolo di primus inter pares. Con un’indennita’ annuale di ca 10 000 Euro!!!!
Un impero come l’Italia deve avere un signor Presidente. Costi quel che costi. Garante che la grande Repubblica funzioni secondo la regia scritta a Washington e Bruxelles.
E il popolo italiano? Sembra che la parola coesione sia sconosciuta a sud delle alpi. I nordisti odiano i ” terroni”. Li giudicano come la Germania giudica l’Italia! Chi puo’ governare 60 millioni di individualisti?
Io apprezzo i sudisti: brava gente che si barcamena fra pizzi e lupare. Il mio primo lavoro di biologia l’ho scritto all’Isola delle femmene. Nei pressi di Palermo. Peccato che la Sicilia faccia parte del bel Paese.
Io sarei disposto a scambiarla col Ticino, oramai degenerato a Repubblica delle banane. Se non ci fossero gli Svizzeri Tedeschi ……
Non riesco a capire come una nazione ricca, col potenziale dell’Italia ( mare, papa, maschioni e femmene da capogiro….) volteggi fra una crisi politica e l’altra. Malgrado che il popolo vada regolarmente alle urne e elegga i candidati preferiti.
Bisogna riconoscerlo: dev’essere l’elettore che sbaglia!
Questa e’ la volta buona. Democrazia diretta a la Suisse. Il popolo decide. Ogni fine settimana alle urne. Non sono un indovino: ma avrete piu’ problemi di adesso!
Apprezzo molto il senso e la lettera (e la strategia che vi è incorporata. Penso che, sul terreno informativo, tutte le forze cui fate riferimento (e cui anch’io faccio riferimento) debbano studiare il modo di costruire uno strumento di informazione che consenta di sfidare il mainstream. Lo considero preliminare ad ogni futura battaglia. Senza informazione non ci potrà essere nessuna vittoria.
Giulietto Chiesa, direttore di Pandora tv
Gentile Giulietto,
Prima di tutto la ringraziamo per aver visitato di nuovo le nostre pagine che proprio lei tenne a battesimo con una sua intervista, quattro anni fa. Quell’intervista ci ha portato fortuna, visto che siamo ancora qui a dare il nostro piccolo contributo.
Venendo alla sua domanda, molto difficile, proviamo a rispondere dicendo che forse si possono distinguere due tendenze: una riguarda la causa della sovranità dell’Italia e degli altri popoli dell’Europa, l’altra quella della giustizia sociale.
Sotto il primo profilo, crediamo che in questa fase le forze che si oppongono alla globalizzazione, cosiddette “sovranista” stiano prendendo il sopravvento, e che il sistema mediatico dovrà prima o poi adeguarsi a questa tendenza.
Probabilmente questo governo provocherà una discreta virata nella comunicazione (almeno delle testate pubbliche) che riequilibrerà in parte la scandalosa monotonia che abbiamo ascoltato negli ultimi anni. Almeno ce lo auguriamo.
Poi c’è il tema della giustizia sociale: la lotta popolare per l’indipendenza sarà anche lotta “per il popolo” o si ridurrà ad un regolamento di conti fra le elite nazionali e straniere, ad un riposizionamento strategico (a nostro avviso comunque indispensabile) del nostro paese, un pò più lontano da Berlino e un pò più vicino a Washington (a quella, beninteso, di Trump) e, forse, Mosca?
Su questo versante siamo pessimisti.
Una informazione veramente popolare richiede un popolo consapevole, organizzato in grandi partiti di massa con una impostazione “ideologica” per fare valere i propri diritti. Una condizione che, francamente, si fatica ad intravedere oggi, a meno che la crisi non abbia sviluppi imprevisti anche per chi l’ha scatenata. Staremo a vedere se si apriranno degli spiragli a sorpresa, spiragli che noi, da parte nostra, non mancheremo di appoggiare.
La ringraziamo per la sua attenzione ed il suo ottimo lavoro. Cordialmente.
La redazione.