Attenzione. Questo pezzo è stato esaminato dal Commissario Politico di Saker Italia. Alcune parti sono state espunte in quanto non conformi alla Linea. Abbiamo diligentemente provveduto a censurare i passi in questione.
4 марта итальянцы голосу… Ops. scusate. [il sergente Petrov dimentica sempre il cambio lingua]
Il prossimo 4 marzo, voi lettori di Saker non voterete il Partito Democratico.
Grazie alle allucinazioni oniriche seguite un epico convivio a base di tortellini sangiovese e carni rosse risorse di guerra psicologica messe a disposizione del nostro blog dal Quinto Dipartimento del Primo Direttorato del KGB, abbiamo eseguito una scansione neurale di massa dei nostri lettori e siamo dunque in grado di rivelarvi, in completa anteprima, il motivo per cui negherete il vostro sostegno al partito di Renzi.
Dobbiamo anticipare che i risultati della nostra indagine ci hanno sorpreso non poco. Infatti, nel corso delle discussioni intrattenute in una chat Telegram mentre il bambino cercava di demolire la TV con il telecomando assemblea top secret convocata dal nostro ufficiale di collegamento e dedicata alla sovversione delle democrazie occidentali con letali “notizie farlocche di distruzione di massa”, avevamo ipotizzato che gli elettori potessero aver preso le distanze dal partito di governo per alcune ragioni che potrebbero venire in mente a qualunque ingenuo (quindi anche a noi).
Magari (pensavamo) voteranno qualcun altro perché gli uomini del governo del Partito Democratico hanno tradito il paese che avevano giurato di servire. A tal proposito, in tema di confessione regina delle prove ricordiamo che:
Se ciascun popolo manda rappresentanti nei consessi internazionali perché tutelino i suoi interessi mentre tu mandi gente che tutela gli interessi altrui, poi non devi stupirti più di tanto se alla fine il risultato è che (per limitarci alla politica estera) i tuoi “alleati” destabilizzano i paesi da cui dipendono la tua sicurezza e la tua indipendenza energetica (Yugoslavia, Libia e Siria), ti destinano a centro di smistamento profughi e manodopera a basso costo (accordi di Dublino), sabotano progetti vitali per la tua economia (South Stream, Leviathan), distruggono l’ interscambio con uno dei tuoi più promettenti partner commerciali (la Russia) e pretendono pure che mandi i tuoi soldati a fare da mercenari o bersagli difendere coraggiosamente aree di fondamentale importanza strategica per un paese come il nostro: aree tipo l’ Estonia , il Curdistan o l’Afganistan. Sono almeno 20 anni che, materialmente o metaforicamente, bombardiamo i nostri interessi nazionali. Forse sarebbe il caso che qualcuno ne pagasse il conto.
Altra ipotesi: magari gli elettori del Partito Democratico lo tradiranno perché si sono resi conto che quella formazione è erede di una tradizione politica trentennale (che viene dal PCI) e il cui bilancio conclusivo si può oggi ben sintetizzare in questo modo: raccogliere il consenso del lavoro per fare gli interessi del capitale (ovvero un’ altra verietà di tradimento: non più del proprio paese ma dei propri rappresentati).
Basta sfogliare i cablo di Wikileaks per individuare le premesse storiche della cronaca odierna. Ad esempio il 5 maggio 1976 dalle colonne di Repubblica Giorgio Amendola invitava i lavoratori ad accettare “misure di austerità anti inflazionistiche”: Kissinger drizzava le orecchie e segnalava la circostanza ai suoi collaboratori. Circa un anno dopo, partecipando al convegno dello Hoover Institute (un evento anticipatore di tante tavole apparecchiate a cui gli odierni “democratici” si sono avvicinati con appetito) il rappresentante del PCI “lavorava sodo per confermare una immagine moderata del suo partito” (riferisce l’ informativa della CIA) visto che il PCI “sostiene una politica di tasse, riorganizzazione industriale ed austerità ed è in grado di convincerlo i lavoratori a seguirlo”. E di esempio in esempio si potrebbe continuare fino ai giorni nostri (ottimo lavoro fa, a tal proposito, l’account Twitter @theBsaint).
Ancora: magari (si diceva fra noi) potreste votare altri perché il Partito Democratico si presenta espressamente come il garante locale di un progetto, l’Unione Europea, che si è dimostrato disastroso per la nostra economia (riportando agli anni sessanta il nostro livello di ricchezza rispetto alla media continentale) e che ha dissipato i frutti di una lunga serie di conflitti che nel corso di cento anni (da metà ottocento a metà novecento) avevano fatto dell’ Italia un paese indipendente e capace di resistere alle ambizioni imperiali del nord Europa. La storica sudditanza atlantica è stata quindi non sostituita, ma sovrapposta ad una nuova sudditanza teutonica (che negli ultimi 150 anni avevamo sperimentato, senza particolare fortuna, solo in vigenza del Patto d’Acciaio) giungendo alla perversione di festeggiare la giornata della liberazione dal dominio del terzo Reich inneggiando al quarto:
Un progetto, quello dell’ Unione Europea, che a livello economico è concepito per gettare sul lastrico la classe media attraverso la compressione salariale ed aumentare le diseguaglianze (tramite la leva del cambio fisso), che a livello politico sta svuotando il processo democratico, con la traslazione dei centri decisionali dal livello nazionale (la cui democraticità è garantita dalla Costituzione) ad uno sovranazionale svincolato dal controllo popolare (c.d. “pilota automatico”) e che a livello ideologico è inteso a disseminare fra gli Italiani il veleno più letale si possa somministrare ad un popolo: disistima e disprezzo di sé stessi. Il tutto marciando al passo di una melodia suadente: una narrativa favolistica del tutto avulsa dalla realtà secondo cui un progetto di scambio culturale tipo Erasmus viene elevato ad ideale totalizzante, mentre la bandiera del globalismo (libera circolazione di merci persone e capitali) e dell’ imperialismo europeo vengono inalberate ove quella dell’ internazionalismo (alleanza fra i lavoratori di tutti i paesi contro i propri rispettivi capitalisti) è stata da tempo riposta.
Un progetto, in una parola: eversivo.
Magari, immaginavamo, voteranno altri perché alcune figure di spicco del Partito Democratico (e del suo satellite che tratterrà nella stessa orbita i voti in fuga, Liberi & Uguali) si sono spese in prima linea nella battaglia per la nuova censura: la chiusura degli spazi di libera informazione organizzatisi online negli ultimi anni.
Pensavamo, insomma, a questi banali, immediati, motivi. Motivi che dovrebbero spingere chiunque a preferire il rimedio Muzio Scevola al voto per quel partito. Che dovrebbe indurre chiunque a preferire qualsiasi alternativa, nella coscienza del fatto che quelle sul campo non sono certo ottimali, visto che gli esponenti dell’ opposizione si candidano (spesso apertamente) a proseguire le stesse politiche attualmente praticate dal governo. Ma anche nella speranza che questi dirigenti di opposizione possano venire “educati” dallo spettacolo esaltante di un Partito Democratico devastato nelle urne.
Questo, pensavamo. E invece no. Il responso dello scanner neurale è stato inequivoco, e ci ha smentiti clamorosamente. Voterete contro il PD perché cinque account Twitter del Cremlino (complessivamente 1.100 followers) vi hanno fatto il lavaggio del cervello.
Noi altri Troll di Putin volevamo tenervelo nascosto, ma quei segugi de La Stampa ci hanno fatto sopra due inchieste bomba, per cui tanto vale gettare la maschera: nulla era riuscito, fino ad ora, a scuotere la vostra fede in Matteo Renzi. Le nostre fake news (oltre il piccolo dettaglio di un paese in coma) non vi avevano distolti dalla vostra fede progressista. Ma non avevate fatto i conti con i cinque, diabolici, account del Cremlino.
Ora lo sapete: controlliamo le vostre menti. Il 4 marzo andate, e fate quanto Putin vi ordina.
No! ottimo Saker ,
I progressisti del partito del Progresso, non sanno destreggiarsi/riposizionarsi/tradire il loro Partito che si è prostituito alla sirene di interessi sovranazionali ;
Voteranno perché sono lo zoccolo duro di una cultura-politica che si è prostituita ed incuranti delle prescrizioni della Costituzione ,riguardo alla Sovranità dello Stato, che i loro dirigenti richiamano fuori luogo in troppe circostanze, ebbene essi s’immoleranno perché la parola d’ordine ,che unisce i partitelli di sostegno , è l’Utilità senza aggettivi e non sappiamo se essa sia marginale o fondamentale.
E qui sembrerebbe che i loro dirigenti si siano infarinati alla scuola economica dei marginalisti senza avere compreso che la prostituzione del linguaggio politico li vedranno “traditi” da tutti gli altri elettori che in altre stagioni politiche li premiarono per le infondate promesse.
Tutti i partiti che dal governo di Monti a quello di Gentiloni sostennero la linea europeista della devoluzione della Sovranità saranno severamente puniti con voto di protesta e con l’Astensione.
Dostoevskji scrive in un suo romanzo che al suo tempo la classe dirigente governava perché la Nazione riconosceva in essa l’Onore che si deve a coloro che hanno la Responsabilità di tenerla unita nei suoi valori antichi e più recenti e ciò dopo che lo zar abolì la servitù della Gleba.
Oggi i nostri ” boiardi” esigono prebende immeritate e il rispetto che invece essi non hanno per la Nazione umiliata ogni volta che inneggiano alla U:E.
Nella notte fra il 4 ed il 5 marzo ci saranno le Idi di Marzo in anticipo e il popolo umilierà le “prostitute” politiche che si credevano Cesare.
giunge conferma dal Pacco Quotidiano:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/02/migranti-lo-studio-propaganda-russa-ha-costruito-lallerta-sullimmigrazione-e-favorito-lultradestra-alla-vigilia-del-voto/4197603/
Queste indicazioni di voto lasciano il tmepo che trovano.
In fondo il PD è l’erede di quel PCI che con la Russia e l’ URSS aveva ottimi rapporti.. Ma che l’Italia sia un paese a vocazione europeista non vi va giù. E’ dal 1951 che procede su questa strada, che tra l’altro ha un fondamento storico di antico fondamento (Impero Romano, Sacro romano impero, ecc.).
Meglio in fin dei conti gli antieuropeisti Salvini e 5Stelle, per non dire Berlusconi, amicissimo di Putin..
Pessimo articolo , di una miopia rara..
Anche commenti come questi lasciano il “tmepo” che trovano.
Per definizione, la miopia è l’incapacità di vedere lontano. Chi cita il Sacro Romano Impero (ovvero il progetto feudalista carolingio) per giustificare la propria lungimiranza non dovrebbe commettere l’errore fatale di considerare l’Impero Romano come l’antenato della “vocazione europeista” italiana.
Qui Eman mette una toppa peggiore del buco che imputa all’articolo.
L’Impero Romano non è quello di Carlo Magno e dei suoi successori “europeisti”. L’Impero Romano è morto nel 1453, mentre i Matteo Renzi e Paolo Gentiloni di quei giorni (i papi Eugenio IV e Nicola V) confermavano le sanzioni contro la capitale imperiale, e le negavano gli “aiuti europei”.
Se la “vocazione europeista” è quella di quei gigli di campo, dei loro predecessori del sacco del 1204 e dei loro eredi del sacco di oggi, come italiano CERTO che non mi va giù!
Coraggio, Saker blog, avanti così…
“In fondo il PD è l’erede di quel PCI” : come dire che Trump è un erede di Jefferson. Non c’è alcuna continuità in niente tra il PCI ed il PD.
“Il fondamento storico di antico fondamento” della vocazione europeista italiana. A parte la ridondanza, far discendere l’Italia dall’Impero Romano è come far discendere gli Stati Uniti dagli Sioux. Il Sacro Romano Impero, poi, era un impero germanico.
Essere critici nei confronti di un’istituzione che non ha nulla di democratico, come l’UE, dove il potere esecutivo e legislativo sono riuniti nelle mani di quattro burocrati messi lì da non si sa chi, non certo da coloro i quali dovrebbero rappresentare, non significa essere antieuropeisti. Bisogna mettersi d’accordo su cosa significa essere europeisti, prima di dire chi e cosa è un antieuropeista. Per deduzione inversa, dalle tue “parole” se il M5S è antieuropeista, allora un europeista è uno che sostiene in maniera ideologica e fideista l’idea di un’entità sovranazionale, autoreferenziale o al massimo referente verso poteri che non hanno alcun collegamento con alcun popolo sovrano, concetto peraltro avulso dalla struttura dell’Unione Europea di Maastricht e del Trattato di Lisbona.
Pessimo commento, di un’insipienza rara.
[Nota del moderatore: censurate più parti poiché non conformi alle regole di moderazione.]
A parte che l’impero romano comunemente detto è finito nel 476 d.C., quello finito nel 1453 era l’impero bizantino e di europeo aveva ben poco, visto il suo baricentro orientale. All’epoca dei bizantini c’era una sanguinosa disputa tra ortodossia e cattolicesimo, non la prenderei a esempio di un passato comune.
A lei piace evidentemente un’Italia sola e vassalla, che a confronto con paesi come la Russia o la Cina è una pulce. A me piace invece il concetto di Europa come unione di paesi culturalmente e socialmente affini diventano una forza a livello mondiale… Di qui il paragone con l’impero romano, o se le piace di più con la Repubblica Romana, l’ultima volta in storicamente è esistita una valuta unica per tutto il continente, e un esercito unico.
“Comunemente detto” solo nei sogni bagnati di una storiografia di parte, quella stessa che ha diffuso il termine “bizantino” (nome che l’Impero ROMANO d’Oriente non si era dato mai per un solo nanosecondo della sua storia) solo DOPO la caduta di quell’impero.
All’epoca dei cosiddetti “bizantini” (che sarebbe come chiamare i francesi di oggi i “luteziani”) a cui accennavo io c’erano tutti i tentativi di “dialogo ecumenico” che si sono visti da sessant’anni a questa parte, incluso il Concilio di Basilea-Ferrara-Firenze, che anch’io non prenderei a esempio di un passato comune, ma per ben altre ragioni.
Quanto all’Italia vassalla, bisogna leggere questo blog con delle belle fette di salame sugli occhi per non rendersi conto che è un gigantesco sforzo di denuncia del vassallaggio “europeista” odierno (perfino il termine “vassallaggio” viene dalla mentalità europeista carolingia… come potrei volerlo io, o il Saker blog, resta un mistero).
Quanto all’Italia sola, non è necessario avere una moneta a trazione tedesca e oltre un centinaio di basi NATO per (fare finta di) diventare una forza a livello mondiale… nei BRICS riescono a diventarlo senza queste minuzie di servilismo, e mantenendo tutta la loro indipendenza.
La Repubblica Romana non “mi piace di più” nemmeno un poco, e se per questo neppure l’Impero Romano pagano. Che cosa abbiano questi in comune con i sospetti sull’europeismo carolingio, vallo a capire. L’Impero cristiano è decisamente un’altra cosa, ma occorre conoscere un po’ di storia, e un po’ più obiettiva, per capirlo.
–,c’è sempre da imparare da coloro che s’imbucano nei blog per conversare con se stessi e senza un minimo di attenzione ad altri convenuti ed al contenuto delle riflessioni del Saker.( e qui Eman ne rappresenta concretamente il personaggio).
Avremmo desiderato “conversare e/o dialogare” sulle ragioni possibili di destinazione del Voto dei progressisti duri e puri e di quelli della domenica, invece ci segnalano che non siamo aggiornati sulla Storia di antichi imperi del Mediterraneo).
E riguardo all’aggiornamento storico suddetto, rammento che il mio precettore d’antan mi raccomandava che non è sufficiente leggere bisogna anche saper interpretare sia lo scritto sia i fatti che esso descrive.
li, 8 marzo 2018 (da Torino)
…Premesso che nelle moderne democrazie generalmente, vince sempre il peggiore, perché “blablano” di populismo, di fascismo, ma l’Italia, grazie ai consigli dei “venerabili vecchioni”, non solo è stata consegnata nelle mani delle peggiori lobby del bottino, ma ha imposto nozze gay, fine vita, adozioni per coppie omosessuali e beghe de sinistra senza fine, anziché cercare soluzioni ai drammatici problemi di questo paese. Una sinistra di s-governo, alleata con una chiesa tutta mondana, (…perché quella di Cristo non aprirebbe mai un banchetto con i mercanti nel Tempio…) che lascia solo un paese di buche, nelle strade e nella coscienza delle persone. Vada come vada, il tracollo di questi sfascisti, intanto, è un piacere unico. Non si provava da tempo il gusto di vedere finalmente azzerato, un ibrido, un mostro alla frankenstain, il catto-comunismo che per decenni ha condizionato in peggio, le sorti d’Italia.