– Zhenia Moskalevich –

Durante la conferenza stampa tenuta dal Presidente Putin e dal Primo Ministro Renzi il 5 marzo i due hanno passato in rassegna i progetti industriali comuni italo russi. In un passaggio notato da pochi commentatori il Presidente Russo ha affermato:  “Vi è poi un altro progetto  relativo alla costruzione vicino a Mosca di un impianto russo per la produzione di elicotteri Agusta. La Russia sta approntando un significativo pacchetto di ordini per queste macchine.”. Senz’altro un fattore di cooperazione positivo in un momento in cui la politica pare tentare ogni strada per ostacolare lo sviluppo delle relazioni commerciali fra i due paesi.

Motor Sich: un elicottero dell'azienda ucraina

Motor Sich: un elicottero dell’azienda ucraina

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NPO Avtomatiki di Ekateriburg

Ma se la geniale direzione politica italiana si sta prodigando per ostacolare la circolazione della ricchezza fra i due paesi (con un – 15,1 % di interscambio nel periodo gennaio novembre 2014), c’è chi riesce a far peggio. Stiamo parlando ovviamente del governo ucraino. Il 18 febbraio, poco prima della visita di Renzi, la Russia ha annunciato che rinuncia ai motori per elicotteri di produzione ucraina. Vladislav Masalov, direttore di ODK (Corporazione Unita Motori della Russia) ha detto che entro 2017 la Russia farà a meno dei motori assemblati all’estero, con particolare riferimento al famoso produttore di motori per elicotteri “Motor Sich” di Zaporodzje (secondo i termini del contratto, Motor Sich deve fornire 250 – 270 motori completi all’anno per il periodo 2011 – 2016 alla società “Elicotteri della Russia”(maggiori dettagli qui).
Nello stesso periodo (dal 18 al 22 febbraio) la Russia ha vinto un appalto di fornitura per elicotteri all’India. Nell’agosto 2014 Governo e Parlamento Ucraino  hanno introdotto sanzioni contro la Russia, sanzioni che prevedevano, fra l’altro: “l’ interruzione del collaborazione con la Russia nel campo dell’industria della Difesa”. In particolare il paragrafo 21 prevede: “la cessazione della validità degli accordi commerciali, dei progetti comuni e dei programmi industriali …nel campo Sicurezza e Difesa (con la Federazione Russa)“.
Una prescrizione che ha gettato nello sconforto Vjacheslav Boguslaev, direttore di Motor Sich, ed il motivo sta nei numeri visto che i motori della Motor Sich di Zaporodzje vengono montati sul 95% degli elicotteri prodotti dall’Ufficio Costruzioni Mil e Kamov russo. Nel 2014 la Motor-Sich pianificava fornire alla Russia 400 motori (il territorio russo ha una capacità produttiva massima di 50 unità).
Alla perdita di queste colossali commesse va poi aggiunto il danno erariale, quantificabile in circa un miliardo di grivnie (questo il contibuto fiscale annuo di Motor Sich all’esausto bilancio statale ucraino). Una situazione peraltro non isolata, visto che nelle stesse condizioni si trovano i produttori di motoristica navale  (la Zaria-Mashproekt di Nikolaev), e di componentistica spaziale (la Yuzhmash di Dnepropetrovsk): una situazione drammatica di cui è già parlato in queste pagine.
Ad oggi l’unica soluzione è una tacita trasgressione della legge, visto che ad oggi Motor Sich ignora la poibizione legale  di fornire motori alla Russia. Tale collaborazione reciprocamente vantaggiosa continua peraltro anche da parte russa: il 3 marzo scorso il deputato alla Duma Roman Hudjakov ha presentato alla Procura Generale una interpellanza mirata a verificare le attività dell’azienda russa AviaSnabService che, secondo il deputato, continuerebbe a fornire alle fabbriche ucraini componenti di elicotteri militari.
E’ pur vero che il progetto italo russo riguarda un prodotto civile: ma, almeno per una volta, e seppure in una corsa fra gamberi (in cui vince chi perde meno terreno), pare che una azienda italiana abbia una possibilità di consolidare la propria presenza in un settore che gli ucraini stanno abbandonando per cecità della propria direzione politica. E’ evidente, comunque, che la parte del leone nell’ elicotteristica, come negli altri settori in cui gli ucraini hanno interrotto la cooperazione, la faranno le aziende russe.

NPO Avtomatiki di Ekateriburg

E lo faranno nel modo più semplice: ovvero assumendo tutti gli specialisti ucraini ed acquisendone in questo modo il know how. Si veda, per esempio, questo video in cui il direttore di NPO Automatika, una azienda aerospaziale di Ekateriburg, annuncia l’intenzione di assumere tutti i tecnici della Yuzhmash ucraina. Una sorta di ripetizione moderna del trasferimento ad est del personale scientifico davanti all’incalzare dell’invasione tedesca ai tempi della seconda guerra mondiale.

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