Il Generale Ratko Mladić, ora 75enne, è stato condannato la settimana scorsa al carcere a vita dal tribunale illegale della NATO, noto come Tribunale Penale Internazionale per l’Ex-Jugoslavia (ICTY). Vale la pena ricordare qui che, proprio come il Presidente Serbo-Bosniaco Radovan Karadžić e il Presidente serbo Slobodan Milošević, Mladić è stato arrestato e consegnato ai suoi tormentatori della NATO dalle autorità serbe. Questo ci dice tutto ciò di cui abbiamo bisogno per conoscere l’attuale status coloniale della Serbia e la natura compradora del regime al potere a Belgrado.

Per l’Impero Anglo-Sionista, si tratta solo di umiliare la nazione che ha osato sfidarla. Perché, non fatevi ingannare, questo è il vero peccato imperdonabile di cui i serbi sono veramente colpevoli e per il quale ora vengono umiliati: hanno osato sfidare l’Impero Anglo-Sionista e lo hanno fatto da soli, senza alcun sostegno significativo dalla Russia. Di fatto, solo i serbi di Bosnia hanno osato sfidare gli Stati Uniti, l’UE e la NATO non solo senza il sostegno della Russia, ma anche senza il sostegno delle autorità jugoslave di Belgrado (Slobodan Milošević ha imposto sanzioni ai suoi fratelli serbi in Bosnia!). In tal modo i serbi di Bosnia hanno mostrato al mondo un livello di coraggio che il tipico europeo moderno non può neppure iniziare ad immaginare, e mai comprendere. Allo stesso modo, la guerra in Bosnia è stata in gran parte fraintesa, e ora è quasi dimenticata. Tuttavia, direi che questa guerra ha avuto un ruolo assolutamente cruciale nel plasmare i decenni successivi. Quindi ricordiamo alcune cose che sono successe a quell’epoca.

Prima di tutto, questo è stato un caso di monumentale e strabiliante ipocrisia, tradimento e vigliaccheria. Ipocrisia perché ai serbi venne dato un unico Comandamento, “tu non secederai”, mentre agli sloveni, ai croati, ai Musulmani bosniaci e, in seguito, agli albanesi venne dato il comando esattamente opposto: “tu secederai”, trasformando i confini amministrativi in ​​confini nazionali. Tradimento perché la Jugoslavia era membro fondatore del Movimento dei Paesi non Allineati, ma tutti i presunti non allineati si allinearono completamente con l’Impero e contro la Jugoslavia. E vigliaccheria perché nessuno, non un solo paese, ebbe il coraggio di dire la verità sulla storia del genocidio dei serbi durante la Seconda Guerra Mondiale in Croazia e Bosnia, producendo allo stesso tempo tsunami di lacrime di coccodrillo per la Cambogia, il Ruanda e, naturalmente, l’obbligatorio “Olocausto”. Tutti guardarono altrove, e quelli che ieri si erano impegnati in atti di indicibile atrocità (in particolare croati e tedeschi) dissero “generosamente” alle loro vittime serbe che il passato era il passato e che la storia non aveva importanza. E quando alla fine il diritto internazionale venne violato apertamente e brutalmente, con le “democrazie occidentali” che usarono la loro forza aerea per sostenere i terroristi e i teppisti dell’UÇK, non un solo avvocato o politico ebbe il cervello per rendersi conto che ciò che morì il giorno in cui cadde la prima bomba sulla Serbia fu l’intero ordine internazionale creato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Per me è difficile immaginare un comportamento più vergognoso e disgustoso da parte di tutti i paesi europei, che non solo non difesero uno di loro, ma assistettero perfino con entusiasmo gli Anglo-Sionisti nella loro feroce e vergognosa guerra contro il popolo serbo.

Davvero, in quella guerra tutti i possibili sporchi trucchi vennero utilizzati contro i serbi: attacchi sotto falsa bandiera, finti genocidi, operazioni segrete illegali per armare gruppi terroristici, consegne segrete di armi ad entità ufficialmente sottoposte ad embargo, attacchi deliberati contro i civili, uso di armi illegali, uso di “zone demilitarizzate” per nascondere interi corpi d’armata (equipaggiati di tutto punto) – qualsiasi cosa: se era disgustosa, è stata usata contro il popolo serbo. Perfino gli attacchi deliberati contro l’altrimenti sacrosanta professione giornalistica erano considerati del tutto normali fin quando i giornalisti erano serbi. Per quanto riguarda i serbi, vennero, ovviamente, demonizzati. Milošević divenne il “Nuovo Hitler” (insieme a Saddam Hussein) e quei serbi che presero le armi per difendere la loro terra e le loro famiglie divennero Cetnici genocidi.

Uno dei peggiori aspetti della guerra fu il comportamento assolutamente vergognoso delle nazioni e delle comunità musulmane di tutto il mondo: tutti sostenevano i loro presunti “fratelli” in Bosnia, anche se questi ultimi erano: 1) utili idioti per l’Impero 2) per lo più laici e 3) quando religiosi erano del tipo “Wahhabita saudita” importato (proprio come in Cecenia, insomma). Invece di cercare di dare un senso a ciò che stava realmente accadendo, la stragrande maggioranza dei musulmani di tutto il mondo reagì in una maniera istintiva, che io chiamo “giusto o sbagliato – è la mia Umma!”, perfino gli iraniani caddero nella trappola Anglo-Sionista. I Musulmani di tutto il mondo vennero gabbati dall’Impero solo per trovarsi esattamente nella stessa situazione dei serbi solo un decennio dopo. Alcuni direbbero che questa è solo giustizia karmica, ma non mi rallegro di ciò, dato che i musulmani che finirono col subire le politiche dell’Impero furono in larga maggioranza vittime innocenti, diversamente da quei politici che si allearono con i moderni Crociati e gli ebrei contro i loro vicini ortodossi. Oggi il (finto) “genocidio” dei bosniaci musulmani da parte dei serbi e, in particolare, il mito di Srebrenica, vengono ancora utilizzati dall’Impero per cercare di dividere cristiani ortodossi e musulmani per dominarli meglio o, meglio ancora, lasciare che si combattano l’un l’altro.

Sì, tutte le guerre anti-musulmane contro il terrore dopo l’11 settembre hanno le loro radici metodologiche in Croazia, Bosnia e Kosovo. Verrà un giorno in cui i musulmani arriveranno a comprendere questo fatto e rivaluteranno poi ciò che pensavano di sapere sulle guerre in Bosnia e in Kosovo.

Oggi gli stessi ipocriti occidentali che piagnucolano dell’“occupazione russa della Crimea” dimenticano che lì è stato organizzato un referendum in cui il 96,77% della popolazione ha votato per unirsi alla Russia. O, quando lo menzionano, dicono che era illegale perché la gente doveva votare “col fucile puntato”. Ma ciò che non viene mai menzionato è che in Kosovo non si è mai tenuto alcun referendum, nemmeno dopo la completa pulizia etnica del Kosovo (il più grande bugiardo di tutti, Obama, ha perfino detto [in inglese] che il Kosovo ha lasciato la Serbia solo dopo un referendum!).

[Nota a margine: mi rendo conto che nei paragrafi precedenti ho usato parole che non vengono normalmente utilizzate nelle analisi politiche. Parole come “ipocrisia”, “tradimento”, “vigliaccheria”, “vergognoso”, “disgustoso” o “scandaloso” di solito vengono viste come troppo di parte, troppo emotive e non oggettive o neutrali. Bene, proclamerò *orgogliosamente* la mia posizione totalmente non neutrale su questa guerra assolutamente disgustosa e immorale contro la nazione serba. Come possiamo sperare di apportare un cambiamento al disgustoso mondo in cui viviamo se non usiamo categorie morali e se rifiutiamo di mostrare indignazione quando l’indignazione è giustificata? Proprio come Kennedy dichiarò di essere un berlinese, e decine di migliaia di droni telespettatori vittime di lavaggio del cervello dichiararono di “essere Charlie”, con la presente mi dichiaro un orgoglioso e impenitente serbo di Bosnia Cetnico! Sulla questione della nazione serba non ho e non voglio nessuna “neutralità”, punto!]

C’è un altro evento che è stato in gran parte dimenticato da allora, ma che ora viene visto come uno spartiacque: il 24 marzo 1999 il primo ministro russo Evgenij Primakov era in viaggio per Washington D.C. quando seppe che gli Stati Uniti e la NATO avevano attaccato la Jugoslavia. Primakov quindi ordinò al suo pilota di fare un’inversione ad U sull’Oceano Atlantico e tornare in Russia. Primakov, scomparso nel 2015, era uno statista e un diplomatico molto rispettato, e lo è ancora oggi. La sua inversione a U sull’Atlantico passerà alla storia come il primo segnale della resistenza russa all’Impero. Si potrebbe dire che l’inversione di marcia di Primakov segnò la fine di un’epoca in cui la Russia nutriva ancora delle ingenue speranze che i suoi partner occidentali non fossero gangster e teppisti. Un’altra cosa: Primakov era *esattamente* il tipo di attore dello Stato Profondo russo che avrebbe potuto svolgere un ruolo chiave nel processo di successione a Eltsin. Un giorno potremmo scoprire che il linciaggio della nazione serba da parte dell’Occidente ha giocato un ruolo cruciale nel portare Vladimir Putin al potere. Anche quella sarebbe giustizia karmica.

Infine, l’aggressione USA/NATO contro la Jugoslavia mostrò i limiti degli attacchi aerei e con missili da crociera contro un avversario ben trincerato: 78 giorni di missili e bombardamenti ferirono, mutilarono e uccisero molti civili, ma il corpo d’armata serbo in Kosovo rimase sostanzialmente intatto. Questo è il motivo per cui i bombardamenti aerei dovettero essere “allargati” a tutta la Jugoslavia per terrorizzare i civili, proprio come fecero gli inglesi nella Seconda Guerra Mondiale contro la Germania, o come fecero gli israeliani contro il Libano nel 2006. Ma ciò che decise il risultato non fu l’uso della forza aerea della NATO, ma un semplice e cinico accordo fatto tra Milošević e l’Impero: se avesse accettato di consegnare il Kosovo gli sarebbe stato permesso di rimanere al potere. Milošević accettò solo per poi ritrovarsi assassinato a L’Aia. Ecco cosa ottieni ad affidare il tuo futuro all’Impero…

Guardando indietro, si verrebbe perdonati per aver supposto che il popolo serbo sia stato totalmente umiliato e che il loro spirito di resistenza sia stato spezzato. E, in una certa misura, questo è senza dubbio vero oggi, da cui l’esistenza di movimenti politici filo-europei e filo-atlantisti in Serbia. Ma questi esistono solo perché l’Impero li sta finanziando e mantenendo (per esempio, i media serbi sono totalmente controllati dall’Impero). Ma lasciatemi suggerire il seguente esperimento mentale.

Immaginate per un minuto che per qualche ragione l’Impero sia crollato. Niente più NATO e probabilmente niente più UE. O forse solo un po’ di NATO e solo un po’ di Unione Europea, nonostante tutto. Ma, soprattutto, niente Camp Bondsteel [in inglese]. Cosa pensate che succederebbe?

Probabilmente non vale la pena combattere per i serbi di Croazia, vittime di pulizia etnica. Se tu fossi serbo, vorresti che i croati fossero i tuoi vicini? Sarebbe saggio rischiare la vita e la famiglia vivendo in alcune piccole enclavi fondamentalmente indifendibili, circondate da persone che hanno dimostrato più e più volte che, se ne avessero la possibilità, proverebbero a convertire 1/3 di voi, espellere un altro 1/3 e uccidere il restante 1/3? [in inglese] Naturalmente molti croati sono persone meravigliose e gentili che non vogliono avere niente a che fare con quel tipo di politica degli Ustascia, ma questi croati buoni non hanno fatto alcuna differenza, non nella Seconda Guerra Mondiale e non nell’ultima guerra Anglo-Sionista contro la nazione serba. Se fossi un serbo non penseresti mai di tornare nella Krajina: il rischio è semplicemente troppo grande.

La Bosnia è una storia molto diversa. I poveri bosniaci musulmani sono stati usati come strumento e con il tempo inevitabilmente si renderanno conto che in quella guerra si sono schierati con la parte sbagliata. Quindi c’è ancora speranza per la Bosnia, nonostante tutto. Inoltre, i serbi di Bosnia sono ancora i vincitori in questa guerra. Sì, hanno dovuto accettare un cattivo accordo perché stavano fondamentalmente combattendo l’intero pianeta da soli, ma si potrebbe anche dire che il loro coraggio ha costretto gli Anglo-Sionisti ad accettare l’esistenza di una Repubblica Serba in Bosnia, qualcosa che non volevano. Ho incontrato un numero sufficiente di serbi di Bosnia, e posso dire che si tratta di persone estremamente forti e coraggiose, e che non appena la NATO collasserà, cosa che avverrà, saranno facilmente in grado di stabilire i termini della loro futura convivenza con i bosniaci musulmani e i croati. Quando ciò accadrà, spero che la Russia promuoverà attivamente il suo “esempio ceceno” e metterà abbastanza pressione sui serbi di Bosnia perché agiscano con decenza e moderazione contro i loro ex nemici. Considerando che c’è, purtroppo, un innegabile nucleo di verità nell’accusa che i serbi di Bosnia commisero atrocità contro i civili durante la guerra, anche se non nei numeri rivendicati dalla propaganda Anglo-Sionista, la mia sensazione è che i serbi di Bosnia agiranno con moderazione e in modo onorevole.

Ma il Kosovo? Il luogo in cui centinaia di chiese e monasteri Ortodossi sono stati distrutti, e migliaia di serbi assassinati (mentre la NATO guardava e non faceva assolutamente *nulla* per fermare queste atrocità!)?

Mappa dei monasteri e delle chiese Ortodosse presenti in Kosovo. Si noti l’ampia prevalenza dei simboli bicolori, che stanno ad indicare un edificio sacro Cristiano distrutto o in rovina.

Diciamo che se oggi avessi un amico albanese che vive in Kosovo, lo esorterei fortemente ad andarsene, finché ancora in grado di farlo. Il Kosovo sarà il primo posto in Europa dove il pendolo della storia invertirà il suo corso attuale. Semplicemente, i serbi non accetteranno mai il furto della loro terra ancestrale e culla spirituale da parte di una combinazione di gangster albanesi e aeronautiche occidentali. Né dovrebbero. Un Kosovo occupato dagli albanesi (alias “indipendente”), è una finzione che può essere mantenuta solo dall’Impero Anglo-Sionista – non appena i suoi carri armati se ne andranno, il Kosovo verrà liberato.

Il Kosovo Ortodosso oggi.

In questo momento la nazione serba è stata fatta a pezzi, e lo slogan “solo l’unità può salvare il popolo serbo[in inglese] si è dimostrato vero. In questo momento il popolo serbo sopravvive a malapena, e la sua unità è a brandelli. Persino la Chiesa ufficiale serba è controllata da vescovi ecumenisti filo-occidentali che si affidano alle autorità civili per perseguitare illegalmente quei vescovi che rifiutano di inchinarsi al Nuovo Ordine Mondiale, come il Vescovo Artemio di Ras e Prizren [in inglese].

Nella loro lunga e spesso tragica storia i serbi sono sopravvissuti a molto peggio, e non credo neanche per un secondo che l’attuale incubo estinguerà l’identità nazionale serba. In effetti credo che il popolo serbo si riunirà (il Montenegro o la Bosnia sono per la Serbia quello che più o meno l’Ucraina o la Bielorussia sarebbero per la Russia) e quando ciò accadrà tutti quelli che hanno partecipato al linciaggio Anglo-Sionista contro la Serbia si vergogneranno troppo di sé stessi per guardare negli occhi il popolo serbo.

Oggi l’Impero celebra l’apparente vittoria del tribunale illegale dell’Aia. Ma dimentica che la moderna identità nazionale serba è nata da una sconfitta molto più grande, subita, a proposito, poche miglia a nordovest della cosiddetta “capitale” del Kosovo “indipendente”, Pristina, nel luogo chiamato Piana dei Merli [Kosovo Polje]. Sì, la Serbia moderna è nata da un’enorme sconfitta! Quelli che oggi si rallegrano della loro vittoria contro i serbi dovrebbero meditare su questo fatto.

Nel frattempo l’Impero è ancora nel business dell’umiliazione, la sua ultima vittima è il Comitato Olimpico Russo e, cosa più rilevante, tutti gli atleti russi e, ancor più rilevante, tutti i russi. Questo fa parte del gioco, e sarebbe ingenuo aspettarsi qualcos’altro dal tipo di ordine mondiale internazionale che è nato nel giorno in cui l’Impero ha attaccato la Serbia. Nel futuro prossimo l’ipocrisia, il tradimento e la codardia rimarranno all’ordine del giorno, anche se simili anti-valori non possono costruire nulla. L’ipocrisia, il tradimento e la vigliaccheria sono anche infinitamente poco stimolanti, quindi portano con sé i semi della loro stessa fine. Quindi, la liberazione del Kosovo non sarà solo politica, ma soprattutto morale e spirituale. In un mondo dominato e perfino modellato dall’ipocrisia, dal tradimento, dalla vigliaccheria e, soprattutto, dalle menzogne, il Kosovo non può essere liberato. Direi che noi, tutti noi, non dovremmo *meritarci* un Kosovo libero fin quando permetteremo al male di governare il mondo come fa oggi. Ma so anche che le menzogne, o persino la morte, non possono sconfiggere la Verità e che il Kosovo sarà liberato.

Lo striscione recita, in serbo, “Russi e serbi, fratelli da secoli!”

AGGIORNAMENTO DEL SAKER:

Oh, ragazzi, ci sono già degli albanesi e dei croati che si lamentano perché io non saprei di cosa sto parlando, perché sono uno straniero, o perché non sono neutrale. Ho risposto a due di loro, e basta così. Non sprecherò più il mio tempo e le mie energie con loro. Se volete sapere qual è il “loro” punto di vista vi basterà leggere il 99.999999999999999999999999999% di quello che è stato scritto su questo argomento nei decenni passati dalla macchina propagandistica Anglo-Sionista. Questo è il “loro” punto di vista.

Il mio obiettivo era dirvi la verità come l’ho vista e come la ricordavo. Le dispute con i protetti di Camp Bondsteel o con i simpatizzanti degli Ustascia semplicemente non fanno parte del mio programma. Che Dio e la storia siano i loro giudici!

Cordiali saluti, 

Il Saker

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Pubblicato su The Saker.is l’8 dicembre 2017.

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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