Contrariamente alla credenza popolare, il traffico più sanguinoso della storia, quando furono espiantati organi dai serbi del Kosovo catturati e imprigionati, non iniziò in Kosovo. Come riportato dai media serbi nel processo condotto dalla missione EULEX in Kosovo, “uno degli accusati ha confessato di aver partecipato alla vendita di organi umani”.

Driton Jiljta si è dichiarato colpevole dell’accusa di “abuso di autorità e attività medica illegale”. Questo caso è parte di un processo più ampio, e l’accusa ha incriminato sette albanesi e due stranieri di traffico, criminalità organizzata e trapianti descritti come “attività medica illegale” nell’ospedale Medicus di Pristina. Secondo l’accusa, l’ospedale nel 2008 ha eseguito 30 trapianti di rene illegali mentre, secondo quanto riferito, i poveri di Turchia, Russia, Moldavia e Kazakistan arrivavano nella clinica guidati dalla falsa promessa del pagamento di 15.000 euro per i loro organi.

Processo screditato

Tuttavia, il processo non ha alcun significato serio e il suo obiettivo è, attraverso i processi giudiziari controllati dagli Stati Uniti e dall’UE, convincere il pubblico che è in corso un lavoro significativo nelle indagini sul traffico di organi umani. Questo è ciò che dicono i media e i funzionari globali. Ma cos’è successo davvero? I processi sono iniziati dopo un rapporto di Dick Marty, alto funzionario delle Nazioni Unite, deliberatamente depistato da Washington e Bruxelles al fine di proteggere i potenti organizzatori del traffico di organi umani e la loro redditizia industria – l’industria della morte.

All’inizio Jiljta si è dichiarato non colpevole del traffico di organi umani, ma di abuso della pratica medica e pratica medica illegale. La rimozione illegale di organi chiamata “espianto di organi” è definita attività criminale quando è impegnata nella tratta di esseri umani. Per questi mostruosi crimini, secondo il “Codice penale provvisorio” dell’EULEX, egli è punibile solo da 2 a 12 anni di carcere. D’altra parte, l’EULEX è come l’ICTY ostile ai serbi – impone sanzioni draconiane, quindi non sorprende che i suoi giudici abbiano condannato Zoran Kolic a 14 anni di carcere per crimini di guerra, anche se egli ha dimostrato di non essere nemmeno presente nella zona e nel momento in cui è stato commesso il presunto crimine.

Inoltre, secondo l’accusa, il caso del traffico di organi umani in Kosovo si riduce ad una singola attività, eseguita su “poveri disperati provenienti da diversi paesi, bisognosi di denaro, che sono venuti per vendere i loro reni all’ospedale privato “Medicus” di Pristina”.

Come può un’attività ben organizzata svolta dal cosiddetto Esercito di Liberazione del Kosovo su migliaia di serbi rapiti e (ancora) dispersi, indipendentemente dall’età o dal sesso, essere improvvisamente ridotta ad un semplice atto criminale?

Il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner rise e definì “pazzo” un reporter di Voice of America in Kosovo, quando gli chiese di commentare il caso del traffico di organi umani in Kosovo. Secondo un rapporto di KIM Radio nell’enclave serba di Gračanica, il giornalista Budimir Ničić ha chiesto al ministro francese il suo riconoscimento e la sua posizione in merito alle accuse di traffico di organi umani.

Quando Ničić ha posto la sua domanda, secondo quanto riferito, Kouchner “rise”, e disse: “Ma tu sei malato, vero? Sei pazzo, non dire sciocchezze del genere”. Kouchner si è poi spinto a dire “non posso credere che qualcuno abbia fatto una domanda così assurda”.

“Qual è la casa gialla? Perché gialla? Signore, dovrebbe consultare (uno psichiatra). Non c’era nessuna casa gialla, non c’era nessun traffico d’organi. Le persone che parlano di cose del genere sono barboni e assassini”, ha affermato la radio citando l’importante diplomatico francese. (Nota: le persone che PARLANO di questo sono barboni e assassini, non quelli che l’hanno FATTO). Kouchner è stato amministratore delle Nazioni Unite in Kosovo dal 1999 al 2001.

I pubblici ministeri dell’EULEX hanno accusato solo una figura insignificante al fine di proteggere i veri organizzatori di questo mostruoso crimine.

Naturalmente, gli Stati Uniti e i loro satelliti, dalla pubblicazione del rapporto di Dick Marty (ONU) hanno cercato di tenere le indagini sul traffico di organi umani lontane dalle Nazioni Unite. Al fine di controllare pienamente le indagini e i procedimenti giudiziari, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania si sono opposti alla proposta, e hanno costretto la Serbia ad accettare le indagini condotte esclusivamente da EULEX.

Chi sta dalla parte della Serbia?

Dalla parte della Serbia nelle Nazioni Unite ci sono Russia, Cina, Gabon e Sudafrica; questi stati hanno valutato che il Consiglio di Sicurezza dovrebbe istituire un organo investigativo internazionale; ma dopo le pressioni degli Stati Uniti hanno fatto sì che la proposta alle Nazioni Unite non venisse approvata, e presto Washington ha nominato il suo uomo a capo della squadra investigativa dell’EULEX – Clint Williamson. L’EULEX invece ha nominato un procuratore speciale britannico, Jonathan Ratel, e Washington e Londra hanno chiuso il cerchio all’interno dell’EULEX, come hanno fatto in precedenza all’Aia, in modo che persino Florence Hartmann scrivesse che la loro intelligence controllava completamente la strategia, le accuse e le sentenze del Pubblico Ministero.

Bondsteel

Camp Bondsteel.

Fin dall’inizio della scoperta del crimine del traffico di organi, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno cercato di screditare il rapporto di Dick Marty, che indicava che il loro burattino, Hashim Thaçi, capo della mafia in Kosovo e Primo Ministro del “Kosovo”, come coinvolto nel traffico di organi umani. Tuttavia, tracce del mostruoso business risalgono a ben prima del rapporto di Dick Marty, alla scoperta più spaventosa e oscura della storia della guerra:

Questi crimini non sono iniziati in Kosovo, ma in tutti i territori della Jugoslavia, dove la NATO ha interferito ed è intervenuta in un conflitto armato contro il popolo serbo.

È iniziato tutto nella Repubblica Serba di Krajina (RSK)

La sanguinosa industria della morte iniziò nella RSK (i territori serbi in Lika, Banovina, Kordun e Slavonia, occupati illegalmente dalla Croazia dopo il 1995) dove furono espiantati gli organi dei serbi catturati e imprigionati, per i ricchi in Occidente e nella monarchia del petrolio (cioè l’Arabia Saudita). C’era un ospedale a Vukovar guidato dalla Dott.ssa Vesna Bosanac (tra il 30 luglio e il 19 novembre 1991). È lì che, per la prima volta, si sono verificati gravi abusi dell’etica medica e del diritto umanitario internazionale: il rifiuto di fornire un’adeguata assistenza medica ai civili feriti di nazionalità serba (alcuni dei quali erano bambini) e l’invio di civili serbi alla liquidazione fisica. Tra i crimini più gravi commessi nell’ospedale di Vukovar c’è stato il prelievo forzato di sangue ai civili serbi fino all’ultima goccia, letteralmente. A tal fine, i serbi che vivevano a Vukovar sono stati portati forzatamente in ospedale da membri della Guardia Nazionale Croata [in inglese].

Quindi il crimine è continuato in Bosnia ed Erzegovina. Nel 1996. Xavier Bernard Gaultier, giornalista di Le Figaro ed esperto di Balcani, fu trovato impiccato nel suo appartamento in Spagna. Le autorità spagnole non ebbero dubbi sulla causa della morte, pensando che si trattasse di un suicidio. Tuttavia, le circostanze erano più che strane. Fu trovato con le mani legate. Sul muro della casa c’era scritto “traditore” e “Diavolo Rosso”, il soprannome di Roberto delle Fave, un mercenario italiano che combatté in Bosnia ed Erzegovina per i croati e rivelò a Gaultier molti dettagli riguardanti le spedizioni di armi dall’Austria, e del trasporto di organi in Italia. Giornalista francese, Gaultier indagò e scrisse un articolo su questioni estremamente rischiose per la sua vita. “Si parlava di criminali di guerra dell’ex Jugoslavia, ma anche di VIP italiani”. Vi erano alcune informazioni secondo cui migliaia di serbi di Sarajevo (la maggior parte è ancora dispersa?!) abbiano avuto lo stesso destino, e che i loro organi siano stati venduti da Stati Uniti, Germania e Scandinavia al Qatar.

Due milioni da un solo corpo

Sebbene i pubblici ministeri dell’EULEX parlino principalmente di espianti di reni in cui i donatori rimanevano vivi e venivano pagati 10.000 euro, mancano informazioni su ciò che è ben noto nell’industria della morte: vale a dire che un corpo può fruttare fino a due milioni di euro. Xavier Gaultier ha scritto che i cacciatori d’organi si assicuravano sempre che le loro vittime non perdessero “una sola goccia di sangue”, in modo che chi li dissezionava utilizzasse l’intero corpo nella sua totalità per la vendita.

Questo è il motivo per cui i cacciatori di organi seguono le zone di guerra del mondo, generando entrate enormi. Questo fatto raccapricciante svela i crimini più orrendi, ma ancora nascosti nell’ex Jugoslavia – un comitato criminale contro il popolo, gli uomini, le donne e i bambini serbi; il crimine che il mondo nasconde sotto i nostri occhi.

Oltre a Dick Marty anche Gerard Gallucci (ex capo dell’UNMIK nel nord del Kosovo) ha affermato che Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia e Italia erano informati sul traffico di organi umani e sulla “chirurgia illegale” ai quali venivano esposti i serbi rapiti in Kosovo. Indipendentemente dal fatto che noi sapessimo o meno che cosa accadde, il grande “Quintetto” (gli stati sopra menzionati) certamente lo sapevano. Hanno le informazioni, le risorse e una lunga storia di collaborazione con l’UÇK. “Non importa quale sia la verità sul traffico di organi, il coinvolgimento di alcuni dei maggiori leader mondiali è certo e confermato in questo crimine internazionale e nella corruzione”, afferma Gallucci. Nel 2011. Gallucci ha predetto che il Primo Ministro del “Kosovo” Thaçi rimarrà Primo Ministro indipendentemente da quanto afferma il rapporto di Dick Marty, perché è protetto dagli Stati Uniti e da altre potenze occidentali.

Era Camp Bondsteel, non l’ospedale Medicus. In questo senso, il posto giusto per indagare sui crimini del traffico di organi umani dei serbi rapiti in Kosovo e Metohija è la base militare degli Stati Uniti, Camp Bondsteel, non “Medicus”.

Nel 2008, tuttavia, sono trapelate informazioni secondo le quali tutte le spedizioni degli organi raccolti appartenenti ai serbi rapiti sono avvenute in speciali ospedali gestiti dalla NATO; nel frattempo c’erano tra i 6 e 14 voli al giorno che trasportavano organi umani freschi in Occidente; parte degli organi serbi finì al Royal Hospital di Londra. Secondo le accuse e le prove, anche l’ex ministro francese e capo della ONG Medici senza Frontiere, Bernard Kouchner, è fortemente coinvolto in questo crimine.

Dato che le autorità serbe si sono dimostrate sorprendentemente riluttanti riguardo al rapporto di Dick Marty, e non hanno voluto esporre alcuna prova aggravante che potesse mettere in pericolo e minacciare coloro che li hanno portati al potere (dopo che la CIA ha organizzato l’insurrezione del 5 ottobre 2000), non è sorprendente che la Russia, dopo l’inizio delle indagini del Consiglio d’Europa e delle Nazioni Unite, ne abbia avviato un’altra in proprio. È anche chiaro il motivo per cui Mosca è stata attaccata dal procuratore dell’EULEX Ratel – Mosca rimane, forse, l’unica speranza per chiarire completamente le indagini farsesche organizzate da Washington e Bruxelles in Kosovo e che, un giorno, questi crimini assolutamente mostruosi vengano alla luce.

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Articolo di Grey Carter pubblicato su Oriental Review il 5 agosto 2019.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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