George Simion, leader di AUR, con indosso una caratteristica camicia da contadino romena.

Oltre un secolo dopo Marx, uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del nazionalismo.

Per avere l’ultima prova basta guardare alla Romania, dove un nuovo partito nazionalista è entrato in parlamento con il 9% dei voti. I Liberali romeni, che costituiscono una sensibile minoranza nel paese, sono scioccati dalla svolta a sorpresa dei nazionalisti. In effetti, sembra che in pochi l’abbiano vista arrivare: prima delle elezioni, l’AUR è stato notato a malapena anche dal popolare sito nazionalista Incorect Politic. Così come la Francia è un importante indicatore delle tendenze nell’Europa occidentale, così la Romania con i suoi quasi 20 milioni di abitanti è significativa per l’Europa orientale, e in particolare i Balcani.

Questo partito si chiama Alleanza per l’Unità dei Romeni, il cui acronimo AUR significa ORO in romeno. L’organizzazione, guidata dall’attivista di strada 34enne George Simion e dal giornalista tradizionalista Claudiu Târziu, è riuscita a trovare un equilibrio tra l’unione di una coalizione diversificata di sostenitori di destra e la presentazione di un’immagine rassicurante al grande pubblico. Questa coalizione include nazionalisti, Cristiani Ortodossi, filosofi di destra e oppositori dei lockdown anti-Covid in Romania.

Il logo di AUR è indicativo: una mappa della Romania col confine orientale suggestivamente sovrapposto dalle stelle dell’Unione Europea. Il messaggio? Siamo un partito responsabile e pro-europeo – cosa importante visto il numero di romeni che lavorano nell’UE o hanno beneficiato dei fondi dell’UE – e desideriamo che la vicina Moldavia si riunisca alla Romania. In effetti, il recente centenario dell’unità rumena, quando la nazione venne completamente unificata nel 1919 sulla scia della Prima Guerra Mondiale, è stato ampiamente celebrato in tutto il paese. Il ricongiungimento con la Moldavia, paese povero di 2 milioni di anime, sembra quindi naturale per i romeni, anche se l’obiettivo è raramente perseguito attivamente.

Perché AUR ha sfondato?

Non è del tutto chiaro perché AUR sia stato in grado di sfondare pur rimanendo invisibile ai radar di gran parte dei media. George Simion, che è stato attivo in cause pubbliche per molti anni, ha attraversato il paese da luglio a bordo del “Caravan Dorato”, un elegante autobus. L’attenzione è stata portata anche dalle proteste di strada del membro del partito Diana Șoșoacă contro i lockdown. Evidentemente il partito è andato bene anche sui social. La pagina Facebook di Simion ora ha 428.500 mi piace e 617.500 follower. Gli elettori di AUR sono giovani (45% tra i 18 e i 35 anni) e poco istruiti (8% laureati).

The “Golden Caravan.”

Il “Caravan Dorato”.

Le precedenti elezioni parlamentari avevano visto lo sfondamento della Liberal-globalista Unione Salvate la Romania (USR, analoga alla tendenza macronista in Francia), che aveva fatto particolarmente bene tra i romeni istruiti all’estero, grazie ad una piattaforma anti-corruzione. Nel 2016, l’USR ha ricevuto l’8,9% dei voti e ha più che consolidato la propria posizione ottenendo il 15,4% nel 2020. Questa volta, tuttavia, molti sono stati sorpresi nell’apprendere che anche AUR ha fatto bene nella diaspora, apparentemente tra le centinaia di migliaia di romeni all’estero che lavorano nell’agricoltura, nell’edilizia e in altri lavori da colletto blu. In effetti, il gruppo Facebook “AUR in Germania” ha oltre 17.500 membri e AUR è stato competitivo con, o addirittura ha ricevuto più voti, l’USR in molte città del Belgio.

Search interest for “AUR” in Romania.

L’interesse nelle ricerche su “AUR” in Romania.

I romeni all’estero sono in genere politicamente piuttosto inerti. Tuttavia, molti scalano i ranghi delle loro nuove patrie (ad esempio, tra innumerevoli casi, l’attuale ministro dello Sport francese, Roxana Maracineanu) e le reti della diaspora, liberali o conservatrici, sono desiderose di usare le loro considerevoli risorse per influenzare e fare del bene nella loro patria. Le chiese Cattoliche vuote in Occidente a volte vengono convertite in chiese Ortodosse. Una di queste chiese ben frequentate che ho visitato in un paese occidentale mostrava con orgoglio sui muri le immagini di Ion Moța e Vasile Marin [in inglese], due celebri membri della Guardia di Ferro, un gruppo fascista, che morirono combattendo il socialismo ateo durante la Guerra Civile Spagnola.

Molti organizzatori di AUR sembrano aver fatto parte della Coalizione per la Famiglia (CPF), un gruppo che era riuscito ad avviare un referendum civico per rendere incostituzionale il matrimonio gay. Il referendum si è tenuto nel 2018 con il 93,4% dei voti a favore della riforma. Tuttavia, il risultato è stato nullo perché l’affluenza è stata di un misero 21,1%, in parte perché i progressisti hanno chiesto il boicottaggio e per l’evidente disinteresse dei rumeni.

Il referendum fallito, tuttavia, è servito evidentemente da pietra miliare per la riuscita riorganizzazione della destra romena.

Personalmente, penso da tempo che ci fosse una considerevole nicchia elettorale per il nazionalismo in Romania, insoddisfatta dal declino del Partito Grande Romania di Corneliu Vadim Tudor negli anni 2000. Tudor era riuscito a raggiungere il secondo turno delle elezioni presidenziali nel 2000, ricevendo il 33,2% dei voti [1]. AUR è stato in grado di capitalizzare questa domanda latente.

Cristiani e tradizionalisti

Traditionalist journalist and AUR co-leader Claudiu Târziu.

Il giornalista tradizionalista e co-leader di AUR Claudiu Târziu.

Come accennato, il partito combina diversi elementi. Accanto a Simion c’è Claudiu Târziu, 47 anni, giornalista che gestisce il sito di notizie cristiane ROST. Il sito ha una copertura comprensiva dello storico movimento fascista cristiano della Romania, la Guardia di Ferro, e documenta l’attivismo di gruppi ebraici romeni, come l’Istituto Elie Wiesel e la Federazione della Comunità Ebraica.

Negli ultimi anni, tali gruppi hanno esercitato pressioni per rimuovere il nome del dissidente anticomunista Petre Țuțea dalle strade cittadine (a causa dei suoi commenti abbastanza miti ed equilibrati sugli ebrei) e per censurare gli scritti dei principali intellettuali romeni Mircea Eliade [primo link in francese, secondo in inglese] ed Emil Cioran (che all’inizio della loro carriera aveva sostenuto la Guardia di Ferro). Quest’anno, il parlamentare romeno e leader della Federazione Ebraica Silviu Vexler ha fatto approvare con successo una legge per privare i dissidenti anticomunisti (e i loro parenti!) delle pensioni statali speciali nel caso fossero stati anche membri della Guardia di Ferro.

Romanian philosopher Sorin Lavric.

Il filosofo romeno Sorin Lavric.

Diversi professori universitari sostengono apertamente l’AUR, in particolare il filosofo Sorin Lavric, che ora è presidente del partito al Senato romeno. Il mite Lavric è ampiamente conosciuto come un moralista gentile e ironico. In un recente video [in romeno], Lavric spiega di essere “entrato in politica per disgusto e disperazione” e per “un’ideologia soffocante a causa della quale non si può più respirare intellettualmente in questo paese”.

Gli attivisti Liberali stanno ora esaminando attentamente tutto ciò che Lavric ha mai detto e fatto nel tentativo di demonizzarlo. Una campagna online [in romeno] chiede le sue dimissioni per aver scritto che un esame ginecologico è “la situazione più odiosa in cui può cadere l’elemento femminile”. Letteralmente non viene fornito nessun altro contesto. La campagna ha già ricevuto oltre 20.000 firme.

Il movimento è sostenuto anche da altre personalità romene di spicco, come l’attore Mircea Diaconu, che ha recitato nel divertente film del 2002 Filantropica [in inglese] (in precedenza è stato membro del Parlamento Europeo per il partito Socialista, dove non si è reso noto per il sostegno per cause nazionaliste).

Ideologia e programma: famiglia, nazione, credo e libertà

An Orthodox Romanian wedding ceremony.

Un matrimonio Ortodosso romeno.

Il programma del partito [in romeno] indica che “la dottrina di AUR si basa su quattro pilastri: famiglia, nazione, credo e libertà”. L’enfasi è sull’unità e la solidarietà di tutti i romeni etnici oltre i confini. Ciò include non solo la riunificazione con la Moldavia, ma anche un rafforzamento dei legami con la diaspora romena, sparsa in particolare in tutta l’Europa occidentale:

Sarebbe empio limitare la nazione ai nativi rimasti entro i confini. La nazione romena è dove la lingua romena, la fede Cristiana e la memoria di un passato comune uniscono i contemporanei. Siamo un tutto organico all’interno di una matrice in cui i principali leganti sono la lingua, la fede e l’etnia. Dove queste tre caratteristiche vengono messe in discussione, lì la nazione romena perde il suo significato.

Il progetto centrale è chiaro: “Il presupposto della riunificazione con la Repubblica di Moldavia come progetto nazionale e prioritario nella strategia di sicurezza nazionale ed europea, nello sviluppo regionale e nel consolidamento del fianco orientale della NATO”. In effetti, sette dei 40 nuovi membri del parlamento di AUR e 14 senatori sono di origine moldava (o come talvolta dicono i romeni, “bessarabi”).

Il programma pone un’enfasi enorme sul rinnovamento demografico e sulla famiglia. La situazione è davvero disastrosa: “Il declino demografico è probabilmente il problema più critico che dobbiamo affrontare oggi. La Romania ha la seconda diaspora con la crescita più rapida di qualsiasi paese al mondo, dopo la Siria”. Il partito vuole sostenere le famiglie, aumentare la fertilità e ridurre l’emigrazione. Infatti, mentre il tasso di fertilità della Romania è un rispettabile, per gli standard europei, 1,7, la popolazione è scesa da 23,5 milioni nel 1990 ai 19,2 milioni di oggi. La fuga di cervelli di medici e ingegneri è stata catastrofica per il paese, e l’UE prevede che la popolazione scenderà ulteriormente a 15,5 milioni entro il 2050.

AUR sostiene che la famiglia è l’elemento costitutivo fondamentale della società: “Proprio come un organismo può essere mantenuto in vita solo se preserva la salute delle sue cellule, così una nazione non ha possibilità di sopravvivenza a meno che non coltivi il suo modello classico di famiglia ordinaria”. Il partito ritiene inoltre che “l’ideologia di genere sia un’aberrazione teorica che deriva dagli attuali incarichi degli attivisti neo-Marxisti”.

A novelty in Romanian (and global?) politics: a transsexual Gypsy prostitute has sought political office for the first time. This monument of Bioleninism has also protested in favor of the #BLM movement.

Una novità nella politica romena (e globale?): una prostituta zingara transessuale ha cercato per a prima volta di ottenere un incarico politico. Questo monumento al bio-leninismo ha protestato anche a favore del movimento Black Lives Matter.

La difesa di AUR per un rinnovamento delle famiglie rumene e della natalità è logicamente accoppiata con l’opposizione all’attuale continua colonizzazione Afro-Islamica dell’Europa. Il partito vuole applicare effettivamente l’articolo 3 della Costituzione romena [in inglese], che afferma “Nessuna popolazione straniera può essere spostata o insediata sul territorio dello stato romeno”. Ciò rappresenta una netta confutazione dei piani dell’UE per il reinsediamento forzato dei migranti nell’Europa orientale. Più in generale, il partito è “chiaramente contrario alla colonizzazione dell’Europa da parte di popolazioni straniere”.

Gran parte del programma di AUR si legge come una sofisticata critica filosofica tradizionalista del demoliberismo, nel lignaggio di Platone ed Evola. Il partito rifiuta l’“antropocentrismo” e sostiene “una visione spirituale, categoricamente opposta alla visione piatta del volgare materialismo”. Sostiene “la ricerca naturale del benessere da parte di ogni persona, ma rifiutiamo l’idolatria del denaro, considerando il guadagno materiale un mezzo, non un fine di per sé”.

Il programma definisce la libertà come segue:

Se la famiglia, la patria e la fede ci danno un’identità appartenendo a entità organiche che solo i malvagi negano, allora la libertà è ciò che dà dignità a questa identità. La libertà è l’identità dello spirito in azione, cioè l’atto di affermare le convinzioni che le tre precedenti unità (famiglia, patria, fede) instillano in noi. Senza la libertà di manifestarle in qualsiasi circostanza, famiglia, patria e fede rimangono parole vuote.

AUR si oppone all’egualitarismo:

La nostra alleanza si oppone apertamente a qualsiasi forma di marxismo contemporaneo. Le correnti di correttezza politica, ideologia di genere, egalitarismo o multiculturalismo sono forme camuffate della ferita neo-Marxista. Non ci può essere nessun dialogo con chi, con la falsa pretesa di combattere la discriminazione, finisce per distruggere le gerarchie e i valori che secoli di tradizione hanno creato con pazienza e amore.

E afferma la realtà della natura umana:

AUR afferma la gerarchia dei valori e rifiuta a priori qualsiasi livellamento in nome dell’uguaglianza. La nostra concezione è elitaria, non populista e non demagogica. Crediamo nella verticalità dei valori, non nella mancanza orizzontale di valori. Crediamo in una natura umana data alla creazione, le cui caratteristiche di base non possono essere modificate dagli ingegneri sociali.

Il partito si oppone all’“euro-federalismo Socialista” e sostiene una “Europa delle nazioni” conservatrice:

Il percorso della Romania può avere solo una direzione: l’Europa. Ma un’Europa in cui i valori classici (verità, bontà, bellezza), accompagnati dai tre paradigmi culturali che ne costituiscono la matrice (filosofia greca, diritto romano e cristianesimo), che non hanno bisogno di essere inventati adesso.

In termini politici molto pratici, le posizioni di AUR non sono ancora chiare. Al momento delle elezioni, i leader del partito hanno tenuto un discorso conciliante e “rassicurante”. In una discussione di un’ora sul canale televisivo nazionale TVR1, la politica è stata a malapena affrontata, i neoeletti rappresentanti di AUR apparentemente hanno voluto prima di tutto apparire disponibili e umani. L’intervistatore non è stato affatto ostile.

Simion dice che vuole incaricare esperti competenti del paese, non politici, come ad esempio Florian Colceag come ministro dell’Istruzione. Colceag, un sostenitore di AUR, non un membro, è un famoso formatore di giovani di talento e un ricercatore in economia ambientale.

Il partito vuole limitare l’aborto, ma questa dovrebbe rimanere una scelta individuale. Dopo essere stati intervistati in televisione, i neoeletti parlamentari hanno indossato saggiamente mascherine contro il Covid. In contrasto con altri movimenti populisti di destra, l’AUR ha chiesto protezione per le foreste della Romania, rifugi per gli orsi bruni e molti altri animali selvatici, che sono stati a lungo afflitti dal disboscamento illegale.

Il tempo ci dirà cosa porterà l’AUR. Dopotutto, i nuovi movimenti politici sono notoriamente litigiosi, in particolare quelli ai margini. Ma il nazionalismo politico è anche in generale molto più praticabile nell’Europa orientale. Dopotutto, i nazionalisti attualmente governano nelle vicine Ungheria e Bulgaria.

Queste ultime elezioni suggeriscono che la Romania sta attraversando le stesse tendenze di frammentazione sottoculturale e politica della Francia [in inglese]. Anche la politica romena era governata da due grandi partiti straordinariamente vuoti. I romeni Liberali hanno sfondato politicamente nel 2016 con l’USR. Ora è giunto il momento per i nazionalisti di essere rappresentati.

Ironia della sorte, la svolta nazionalista deve molto al discredito da parte dei Liberali del tradizionale partito di governo romeno, il Partito Social Democratico (PSD, di fatto un partito composto da ex apparatchik comunisti dediti principalmente a politiche spicciole di poco conto. La reputazione dei Socialdemocratici non si è mai ripresa dal loro tentativo di legalizzare essenzialmente la corruzione nel 2017 e dalle massicce proteste che ne sono seguite. Il PSD è sceso da un enorme 58,6% dei voti nel 2012 a un mero 28,9% nel 2020 (sebbene sia ancora il partito più grande). Sembra probabile che molti giovani elettori rurali che avrebbero naturalmente votato PSD abbiano invece optato per AUR. L’alienazione politica continua ad essere schiacciante: l’affluenza è scesa ad un livello incredibilmente basso del 33,2%. Come sempre, il liberalismo non è altro che entropico.

Nota

[1] Corneliu Vadim Tudor una volta dichiarò: “La Romania dev’essere governata con una mitragliatrice!” Questo dà un senso del caos economico e sociale della Romania degli anni ‘90, dove il tenore di vita è rimasto fermo per un decennio allo stesso livello abissale dell’epoca comunista. In un’occasione [in inglese] la polizia venne mandata a contenere 15.000 minatori in marcia contro il governo: molti poliziotti vennero catturati e il prefetto del Distretto di Vâlcea venne preso in ostaggio e malmenato.

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Articolo di Guillaume Durocher pubblicato il 17 dicembre 2020 su Unz Review.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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