Il 9 settembre si sono svolte le elezioni generali in Svezia, ma secondo i risultati in arrivo non sembra esserci un chiaro vincitore. Il partito anti-immigrazione, beffardamente chiamato Democratici Svedesi (SD), è arrivato terzo, e potrebbe giocare un ruolo chiave nel plasmare il prossimo governo.

Il blocco di governo del centrosinistra del Primo Ministro Stefan Löfven è in leggero vantaggio con il 40,6 per cento dei voti, con l’alleanza di centrodestra che ha ottenuto il 40,3 percento totale. I moderati hanno il 19,8% dei voti. I Democratici Svedesi hanno ottenuto il 17,6% dei voti, in aumento rispetto al 12,9% delle precedenti elezioni del 2014. Il Partito di Centro è all’8,6%, i Democratici Cristiani al 6,4%, i Liberali al 5,5% e il Partito Ambientalista I Verdi al 4,3%. Questi erano risultati al primo mattino del 10 settembre, con il 99% delle schede contate.

Jon Henley, giornalista del Guardian che si trovava a Stoccolma, ha commentato: “Il nuovo governo, che ora potrebbe richiedere settimane per essere formato, avrà bisogno di alleanze tra blocchi di partiti di centro-destra e centro-sinistra, o dovrà accordarsi con i Democratici Svedesi – a lungo evitati da tutti gli altri partiti a causa delle loro radici estremiste – per far passare le sue leggi, dando potenzialmente ai populisti la possibilità di intervenire in politica”.

Guy Verhofstadt, coordinatore della Brexit del Parlamento Europeo ed ex Primo Ministro belga, ha accolto favorevolmente il risultato elettorale svedese. Ha twittato: “I sondaggi mostrano che il nostro Partito di Centro e gli alleati Liberali guadagnano voti rispetto alle elezioni del 2014. Inoltre, i Democratici Svedesi ottengono meno voti del previsto”.

I Democratici Svedesi di estrema destra, che hanno corso da soli, hanno capitalizzato il crescente sentimento anti-migranti dopo che un afflusso di rifugiati nel 2015 ha scosso il panorama politico in una delle nazioni più liberali del mondo. I Democratici Svedesi rifiutano ufficialmente il fascismo e il nazismo.

Ciononostante, i critici dei Democratici Svedesi sottolineano che il partito ha le sue radici nel fascismo svedese, ed è stato principalmente un movimento nazionalista bianco nei primi anni ’90. Poi iniziò a prendere le distanze dal suo passato. Il logo dei DS degli anni ‘90 fino al 2006 era una versione della torcia usata dal Fronte Nazionale Britannico (noto partito fascista del Regno Unito).

Il Primo Ministro Stefan Löfven, capo del blocco di centro-sinistra del paese, ha chiesto cooperazione, preoccupato che l’opposizione di centro-destra possa tentare di formare un governo con l’aiuto dei Democratici Svedesi. “Mancano due settimane prima dell’apertura del Parlamento. Lavorerò con calma, come Primo Ministro, nel rispetto degli elettori e del sistema elettorale svedese”, ha detto Löfven ad una manifestazione di partito.

Jimmie Åkesson, leader dei Democratici Svedesi, ha detto in un discorso al quartier generale della sua campagna, che il suo partito avrà ora “influenza sulla politica svedese”. I Democratici Svedesi vogliono congelare l’immigrazione e hanno spinto affinché il paese lasci l’Unione Europea.

La CNN ha citato il politologo Nicholas Aylott, che ha affermato che le fazioni dell’alleanza di centrodestra potrebbero voler raggiungere un accordo con i Democratici Svedesi, nonostante entrambi i blocchi principali abbiano promesso di non lavorare con il partito di estrema destra.

Ciò è rafforzato dal fatto che Åkesson, nel suo discorso post-elettorale, ha invitato altre parti a riconoscere il successo del suo partito entrando in trattativa con esso. Ha individuato il candidato a premier del centro-destra, il leader del Partito Moderato Ulf Kristersson, per possibili trattative.

“Invito Ulf Kristersson a parlare di come questo paese dovrebbe essere governato in futuro”, ha detto. “Questo è un segnale molto chiaro agli elettori che il governo che abbiamo avuto, non gode del sostegno della maggioranza degli elettori”, ha aggiunto.

La Svezia ha avuto diversi governi recenti di coalizione e minoranza. La CNN ha inoltre citato Aylott che ha detto che mentre è possibile una “grande coalizione” in stile tedesco tra il Partito Socialdemocratico dei Lavoratori e il Partito Moderato, un’altra alternativa potrebbe essere un’alleanza sotto un nuovo Primo Ministro scelto come “il candidato che piace di più ai parlamentari” in conformità col sistema parlamentare svedese.

Dopo la crisi dei migranti del 2015, l’immigrazione è diventata altamente politicizzata in Svezia, visto che il paese ha accolto oltre 160.000 rifugiati.

La CNN ha riferito che il sostegno all’estrema destra in Svezia rispecchia tendenze simili in altre nazioni europee, in seguito alla migrazione di massa dei rifugiati nella regione nel 2015, nel pieno della guerra siriana. I partiti anti-migranti in Germania, Austria, Danimarca, Francia, Ungheria, Italia e Regno Unito hanno tutti ottenuto più voti negli ultimi anni.

La CNN ha citato anche Anders Ygeman, un alto funzionario dei socialdemocratici, che ha affermato che la crisi dei migranti è la ragione per cui i DS hanno ottenuto così tanti voti. “Abbiamo pagato il prezzo dell’essere al governo. Abbiamo sofferto la crisi dei rifugiati nel 2015. Ecco perché i Democratici Svedesi sono grandi come sembrano”, ha detto alla CNN.

La crisi migratoria è stata peggiorata anche da un’ondata di criminalità legata ai migranti. Numerosi sono stati i rapporti secondo i quali il crimine è intimamente legato alla mancata integrazione degli immigrati nel paese. Più recentemente, il 13 agosto, sono state incendiate circa 80 macchine e altre 40 sono state danneggiate da atti di vandalismo nella città di Göteborg, nella Svezia occidentale; i media lo hanno definito un crimine commesso da gruppi di migranti, nonostante non ci siano prove concrete. Gli aggressori erano tutti maschi, con maschere nere, la loro etnia non poteva essere determinata. Inoltre, la Svezia non conduce statistiche sull’origine etnica e sulla criminalità, nonostante tutte le affermazioni secondo cui esiste una chiara connessione tra migrazione e attività criminale.

I risultati delle elezioni del 9 settembre, tuttavia, porteranno la Svezia a settimane difficili, se non mesi, fino a quando un governo non potrà essere negoziato tra tutti i “vincitori”.

*****

Articolo pubblicato da Southfront il 10 settembre 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

Condivisione: