Il Ministero degli Esteri ucraino ha espulso un console del governo ungherese per ciò che definisce distribuzione illegale di passaporti ungheresi ai cittadini ucraini.

Nel filmato con telecamere nascoste pubblicato su YouTube a settembre, lo staff consolare ungherese nella città di Berehove viene mostrato mentre distribuisce documenti di cittadinanza ungherese e raccoglie giuramenti di fedeltà allo stato ungherese.

Secondo la legge ucraina, i cittadini non sono autorizzati a detenere la doppia cittadinanza. Tuttavia, in pratica, in quanto paese multietnico con un gran numero di ucraini che vivono e lavorano all’estero, centinaia di migliaia di cittadini ucraini detengono passaporti russi, bielorussi, polacchi, romeni e di altri paesi.

Come rappresaglia per l’espulsione dell’Ucraina del suo rappresentante governativo, l’Ungheria ha annunciato che caccerà un diplomatico ucraino attualmente di stanza a Budapest. Ha anche minacciato di bloccare la candidatura dell’Ucraina alla NATO e la sua adesione all’UE.

Le escalation di espulsioni “occhio per occhio” sono il risultato del deterioramento delle relazioni tra i due governi di destra nazionalisti sul trattamento delle minoranze etniche, le leggi sui diritti linguistici e la geopolitica.

Oltre 200.000 ungheresi vivono in Ucraina, con la maggioranza che risiede nell’Oblast della Transcarpazia. Prima della Seconda Guerra Mondiale questa regione non era considerata parte dell’Ucraina sovietica.

La discriminazione contro la lingua ungherese è stata presentata dal governo di Viktor Orbán come la ragione principale del suo atteggiamento sempre più negativo nei confronti di Kiev. Nel settembre del 2017, il governo ucraino di Petro Porošenko ha introdotto una nuova legge non democratica sulla lingua che limita le possibilità delle minoranze etniche di essere istruite nella loro lingua madre. Ha reso l’ucraino la lingua di insegnamento obbligatoria per tutti gli studenti della scuola secondaria.

Anche se il disegno di legge era chiaramente inteso a prendere di mira l’uso della lingua russa nelle scuole e “ucrainizzare” la popolazione russa del paese, ha fatto arrabbiare anche altre minoranze etniche. In risposta ai cambiamenti nella legge sulla lingua, i membri dell’UE Ungheria, Grecia, Romania e Bulgaria hanno presentato tutte denunce al Consiglio d’Europa e all’OSCE. L’Ungheria ha affermato che bloccherà qualsiasi voto a sostegno dell’adesione dell’Ucraina all’UE e alla NATO, a meno che non venga modificata la legge sulla lingua.

L’uso forzato dell’ucraino è stato utilizzato dal regime di Porošenko e dai teppisti nazionalisti del paese per attaccare le minoranze etniche e scatenare l’odio etnico verso tutto ciò che è “anti-ucraino”. Questo fa parte della guerra che ormai dura da oltre quattro anni contro la regione del Donbass a maggioranza russa, che ha tentato di staccarsi da Kiev in seguito al colpo di Stato anti-russo che ha portato Porošenko al potere..

A settembre, la città occidentale di Leopoli ha vietato tutti i libri, i film e altri manufatti culturali in lingua russa, nonostante il fatto che una considerevole minoranza della popolazione usi la lingua russa nella vita quotidiana.

Tali azioni hanno ulteriormente incoraggiato i delinquenti di destra ad attaccare quelle persone che parlano lingue diverse dall’ucraino nella sfera pubblica. A settembre, un lavoratore di McDonald’s a Kiev è stato aggredito da un “attivista” di destra per aver parlato in russo mentre serviva i clienti.

Sebbene la lingua sia stata la questione più in vista citata dai media occidentali come fonte di tensioni tra Ungheria e Ucraina, ci sono più questioni materiali e strategiche fondamentali in gioco.

Nonostante sia un membro dell’UE e della NATO, il governo anti-immigrati e di estrema destra di Orbán ha coltivato legami più stretti con la Russia, con grande fastidio degli Stati Uniti e di altri membri dell’UE. L’Ungheria è stato uno dei pochi membri dell’UE a esprimere opposizione alle sanzioni europee contro la Russia. Ha continuato a votare per la loro applicazione in seno al Consiglio Europeo, in modo da non compromettere il suo status con l’UE.

L’Ungheria è anche uno dei pochi paesi dell’UE che ha visto aumentare il suo commercio con la Russia, dopo un calo iniziale a causa delle sanzioni. Il paese si aspetta quasi un raddoppio del suo commercio con la Russia nel prossimo anno.

All’inizio di settembre, Orbán e il presidente russo Vladimir Putin hanno tenuto colloqui diretti sulle forniture di gas ed energia. La Russia è pronta a costruire l’oleodotto “TurkStream” che, come il gasdotto Nordstream nel Mar Baltico, consentirà al petrolio russo destinato all’Europa occidentale di aggirare l’Ucraina.

Al summit, Orbán ha ammesso che “non è un segreto che quando il gasdotto dal sud si avvicinerà all’Ungheria, vorremmo che continuasse attraverso l’Ungheria. Questa sarebbe una grande opportunità per l’Ungheria”.

La Russia e l’Ungheria hanno anche concordato di andare avanti con la costruzione di due reattori nucleari di fabbricazione russa nella centrale nucleare di Paks, nell’Ungheria centrale.

Il peggioramento delle relazioni ungaro-ucraine avviene mentre il Mar d’Azov diventa un nuovo punto di infiammabilità tra i militari russi e ucraini. L’Ucraina ha accusato la Russia di condurre azioni aggressive contro le navi ucraine nella regione, e di usare le acque per rifornire i separatisti nella regione del Donbass.

Oltre ai già annunciati piani per costruire una base navale nel Mar d’Azov, il Segretario del Consiglio Nazionale per la Sicurezza e la Difesa (NSDC), Oleksandr Turčynov, ha dichiarato la settimana scorsa che il paese intende “condurre esercitazioni serie nelle acque del Mar d’Azov”. Da parte sua, Washington ha fornito motovedette alla marina ucraina.

Il mese scorso l’Ucraina ha condotto una serie di provocatorie esercitazioni militari in tutto il paese con il sostegno e il coinvolgimento degli Stati Uniti, che hanno “consiglieri” militari su tutto il territorio. L’esercito ucraino ha inviato truppe verso il confine ungherese durante le esercitazioni, nel tentativo di intimidire Budapest. Kiev ha negato che le esercitazioni abbiano preso di mira l’Ungheria, affermando assurdamente che la dimostrazione di forza aveva lo scopo di impedire alla Russia di invadere l’Ucraina da ovest.

Anche se Trump è costantemente criticato dal Partito Democratico per non essere sufficientemente aggressivo nei confronti della Russia, in realtà ha superato l’ex presidente Barack Obama nel sostegno a Kiev, inviando anche missili anticarro Javelin.

A settembre, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato il progetto di bilancio militare del 2019, che aumenta i finanziamenti bellici per l’Ucraina a 250 milioni di dollari.

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Articolo di Jason Melanovski pubblicato su World Socialist Web Site il 9 ottobre 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

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