Sono emersi i piani per un’Unione Europea più compatta, che vengono fatti passare come un tentativo per creare un Super-Stato europeo.
Mai sprecare una buona crisi: i funzionari dell’UE e i politici francesi e tedeschi stanno girando intorno ai progetti di quello che alla fine diventerà un super-stato dell’Unione Europea.
Pensate ad esso come a degli Stati Uniti d’Europa, dove tutte le nazioni che ne fanno parte cederanno tutta la loro sovranità alle élite non elette di Bruxelles.
Questo significa niente eserciti nazionali, niente leggi locali, niente banche centrali, nessun controllo fiscale affidato agli stati membri. Tutto sarà sotto il controllo di Juncker, Tusk e della cricca globalista che servono diligentemente.
Il Regno Unito è stato fortunato ad andarsene? Potete scommetterci!
Eravamo certi che il Super-Stato europeo fosse il piano ultimo in serbo per l’Unione Europea, ma sembra che la Brexit abbia accelerato la sua creazione, confermando quello che molti di noi che scriviamo su The Duran già sapevamo… che invece di riformare l’UE, la leadership di Bruxelles (sotto la tutela degli USA) avrebbe accelerato per la costituzione di un’Unione Europea più compatta ed integrata.
Pare che il piano circolato fra gli stati membri sia più un “ultimatum”, che una scelta sulla quale discutere.
Ecco come l’UE fa la democrazia… pistola alla tempia, prendere o lasciare.
A condurre la carica per il modello del Super-Stato ci sono nient’altri che Francia e Germania, i cui ministri degli esteri pare che siano in giro a far pubblicità all’ultimo disastroso piano politico europeo.
L’inglese Express ha fatto uscire la storia allo scoperto:
I ministri degli esteri di Francia e Germania hanno rivelato un progetto per abolire effettivamente i singoli stati membri con quello che viene descritto come un “ultimatum”.
Secondo queste proposte radicali i paesi dell’UE perderanno il diritto di avere il proprio esercito, le proprie leggi, il proprio sistema di tassazione o le proprie banche centrali, e tutti questi poteri verranno trasferiti a Bruxelles.
Gli stati membri perderebbero anche quei pochi controlli sui propri confini che gli sono rimasti, inclusa la procedura per ammettere e trasferire i rifugiati.
Il piano ha scatenato rabbia e panico in Polonia – un tradizionale alleato dell’Inghilterra nella lotta contro il federalismo – dopo essere trapelato al canale di notizie polacco TVP Info.
L’emittente pubblica riporta che il piano bomba verrà presentato entro oggi ad un incontro del Gruppo di Visegrád – composto da Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia – dal Ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier.
Estratti del rapporto di nove pagine sono stati pubblicati oggi mentre i leader di Germania, Francia e Italia si incontravano a Berlino per i colloqui sulla crisi della Brexit.
Nella premessa del testo i due ministri hanno scritto: “I nostri paesi condividono un destino comune e un insieme di valori che danno vita ad un’unione ancora più stretta tra i nostri cittadini. Perciò lotteremo per un’unione politica in Europa e inviteremo i prossimi Europei a partecipare a questa iniziativa”.
Le rivelazioni arrivano pochi giorni dopo che l’Inghilterra ha scioccato l’establishment di Bruxelles votando per abbandonare l’Unione Europea, con una mossa che qualcuno ha predetto che potrebbe condurre alla dissoluzione dell’UE.
Alcuni stati membri sono profondamente scontenti del federalismo strisciante del progetto europeo, e ci sono forti sentimenti anti-europei in Europa orientale, Scandinavia e Francia.
Rispondendo con rabbia al piano, il Ministro degli Esteri polacco Witold Waszczykowski ha detto: “Questa non è una buona soluzione, ovviamente, perché da quando è stata inventata l’UE sono cambiate molte cose”.
“L’umore nelle società europee è diverso. L’Europa e i nostri votanti non vogliono lasciare l’Europa in mano ai tecnocrati”.
“Perciò voglio parlare di questo, se sia davvero questa la ricetta giusta proprio ora nel contesto di una Brexit”.
Ha aggiunto: “Quelli che mettono in dubbio lo stesso principio di un’Europa Unita sono sempre più rumorosi. Lo spettro di una dissoluzione sta infestando l’Europa e la visione di una federazione non mi sembra la migliore risposta ad esso”.
Il voto sula Brexit potrebbe aver accelerato la fase finale per un Super-Stato europeo, ma la Brexit ha anche gettato molti dubbi su quanta “integrazione” possa tollerare una popolazione europea abbattuta e sconfortata.
Alcuni funzionari dell’UE sono cauti nei confronti di una completa integrazione europea, e avvertono che potrebbe avere l’effetto contrario sui cittadini europei, alimentando ulteriormente il sentimento euro-scettico. Quest’opinione è sostenuta da un improbabile insider, Jeroen Dijsselbloem, che ha detto,
“Nell’eurozona qualcuno sta spingendo per il completamento dell’unione monetaria creando una piena unione politica, un governo economico dell’area euro o perfino un euro budget… per me è ovvio”.
“Dobbiamo rinforzare quello che abbiamo e completarlo, ma non costruiamo altre estensioni della casa europea mentre è così instabile”.
Nel frattempo Lorenzo Condign, ex direttore generale della Tesoreria italiana, ha detto che è quasi impossibile capire la scelta dell’Europa per più integrazione in un’epoca di tali sconvolgimenti.
Ha detto: “Sembra difficile immaginare che il resto dell’UE serri i ranghi e si muova rapidamente nella direzione di una maggiore integrazione. Semplicemente, non c’è la volontà politica”.
“In realtà, il rischio è esattamente l’opposto – ossia che prevalgano le forze centrifughe e che rendano l’integrazione ancora più difficile”.
Ma altri vedono il voto sulla Brexit come un’opportunità per spingersi avanti col sogno a lungo accarezzato dalle élite europee della creazione degli Stati Uniti d’Europa.
Il ministro degli Esteri spagnolo Manuel Garcia-Margallo ha chiesto “più Europa” mentre il ministro delle Finanze italiano, Pier Carlo Padoan, sta sostenendo la causa di un budget comune per gli stati dell’Eurozona.
Ed Emmanuel Macron, il ministro dell’Economia francese, vuole andare ancora oltre e creare una tesoreria comune per l’Eurozona, che sovrintenda al trasferimento permanente di fondi dalle economie più ricche dell’Europa settentrionale per consolidare quelle mediterranee.
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Articolo di Alex Christoforou pubblicato su The Duran il 28 Giugno 2016.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.it
Dopo che la “finanza cosmopolita” che fa capo al Regno Unito si è smarcata gli USA sono in allarme e accelerano la realizzazione del piano per legare strettamente l’Europa agli Stati Uniti e completare “l’alleanza” Atlantica. Fino ad ora tutte le forzature adottate ne hanno reso la realizzazione solo ancora più improbabile. Per esempio, inducendo la crisi dei rifugiati hanno forzato la mano, e il tentativo di destabilizzazione invece di portare alla richiesta di più Europa ha portato alla chiusura delle frontiere e alla concreta possibilità di una Brexit; il cappio del debito non ha portato la popolazione europea a piegarsi alle politiche di austerità e alle riforme strutturali, al contrario; la BCE con le sue iniziative allontana gli stati, la Germania rafforza le banche di stato riportando l’ 80% dei titoli acquistati nelle loro casse. Ora dopo le denunce dei documenti segreti, il cappio del TTIP ha sempre più difficoltò a stringersi al collo dell’Europa. Inoltre, come rileva l’articolo, quest’ultima forzature non potrà che rendere le contraddizioni interne ancora più palesi come la necessità dei trasferimenti di fondi dalle economie forti a quelle dei paesi mediterranei che ha sempre trovato ostacoli insormontabili.
Poi è chiaro a tutti che la NATO è il pilastro della strategia guerrafondaia atlantista, e che ci mette contro un nostro naturale alleato che se attaccato è in grado di spianare l’intera Europa. Ciò nonostante si insiste ad ammassare truppe ai suoi confini e prendendo nuovi accordi che vanno tutti in questa direzione, con il risultato di indebolire l’unione europea agli occhi della gente dato che appare sempre più chiaramente come quest’ultima sia indissolubilmente legata a quella che, invece, è l’unione militare, la NATO.
L’idea di un super-stato-europeo alberga solo tra i pii desideri di qualche burocrate europeo e nella testa di qualcuno della Casabianca e della Cia…è pura fantapolitica…non ci riusciranno mai!
Specie la super-Ue attuale in cui hanno fatto entrare cani e porci è talmente divisa che possono scordarselo di riuscirci!