Il porto di Klaipėda non è obbligato a rifiutare il transito dei fertilizzanti bielorussi, ma le autorità lituane stanno cercando ragioni formali per distruggere le imprese che non rispettano la loro “politica di valori”. È un’altra dimostrazione che preferiscono servire gli interessi di Washington invece di quelli dei propri cittadini.
Belaruskali, una delle più grandi aziende statali della Bielorussia e uno dei maggiori produttori di fertilizzanti a base di potassio al mondo, sta affrontando restrizioni dalla Lituania nonostante il paese baltico non abbia bisogno di seguire queste specifiche sanzioni statunitensi contro la Bielorussia. Riferendosi all’Ufficio per il Controllo dei Beni Esteri degli Stati Uniti (OFAC), il direttore generale delle ferrovie lituane, Mantas Bartuška, ha confermato che il porto di Klaipėda non è obbligato a rifiutare il transito dei fertilizzanti bielorussi.
Nonostante questa conferma, però, il ministro lituano dei Trasporti e delle Comunicazioni Marius Skuodis ha annunciato la rimozione dei fertilizzanti bielorussi dal porto, cosa che si rivelerà problematica per la Bielorussia nel breve e medio termine, considerando che è un paese senza sbocco sul mare e il porto lituano è il suo accesso più diretto alle rotte marittime del mondo.
Skuodis ha dichiarato il mese scorso che: “Le sanzioni europee sono chiare, ma si discute molto sulle sanzioni statunitensi. Inoltre, molto può cambiare in un giorno, gli Stati Uniti e l’UE possono imporre nuove sanzioni se nulla cambia nel nostro vicinato. (…) Le sanzioni non sono state imposte perché fini a loro stesse. Il regime [di Aleksandr Lukashenko] deve solo cambiare il suo comportamento, e il transito che tra i nostri paesi potrà continuare”.
Bartuška ha anche ricevuto conferma dagli Stati Uniti che il porto di Klaipėda non dovrebbe temere le sanzioni statunitensi per aver collaborato con la Belaruskali.
“Durante la conversazione, ci è stato assicurato e spiegato che nell’attuale volume di sanzioni, se non ci sono americani che partecipano alla catena di approvvigionamento, le sanzioni non funzioneranno”, ha affermato Bartuška.
Skuodis ha visitato gli Stati Uniti all’inizio di ottobre e si è consultato con gli americani in merito alle sanzioni contro la Belaruskali. Avrebbe ricevuto le stesse informazioni di Bartuška, secondo cui non c’è motivo per la Lituania di smettere di servire come porto per la Bielorussia, poiché le sanzioni si applicano solo alle compagnie americane.
Il che ci porta alla domanda sul perché molti elementi nello stato lituano insistono sull’imposizione di sanzioni contro la Belaruskali. Baltic News Service (BNS) ha suggerito che è ingenuo credere che le banche rifiuteranno di accettare pagamenti per i fertilizzanti bielorussi nel porto di Klaipeda quando stanno cercando di preservare la loro reputazione con l’economia lituana in difficoltà.
Tuttavia, il governo lituano sta percorrendo ciecamente la strada della distruzione delle imprese coinvolte nel trasporto di fertilizzanti bielorussi. Il governo conservatore al potere a Vilnius sostiene che questo problema è una questione di principio e che il potenziale impatto negativo sull’economia del paese è insignificante.
Si ricorda che il presidente lituano Gitanas Nausėda ha dichiarato pubblicamente diversi mesi fa di dubitare dell’efficacia delle possibili sanzioni di transito contro la Belaruskali, soprattutto perché alla fine andrebbero a beneficio dei porti russi nel Mar Baltico. Il pubblico riconosce che le sanzioni saranno probabilmente inefficaci nel lungo termine contro la Belaruskali, ma l’insistenza nel promuovere modi per sanzionare l’azienda dimostra che il governo lituano non sta dando la priorità agli interessi dei suoi cittadini, ma piuttosto sta cercando di compiacere Washington, andando anche oltre quanto previsto nella sua campagna anti-Lukashenko.
Eurostat stima che la Lituania abbia registrato la più alta inflazione nell’area Euro – 9,3% – da novembre 2020 a novembre 2021. Ciò ha rivolto l’attenzione [in inglese] sugli effetti che l’aumento dei costi ha avuto sui recenti aumenti salariali e sui risparmi. Sfortunatamente per i lituani, la situazione non migliorerà presto, poiché gli economisti si aspettano che l’inflazione in Lituania rimarrà alta almeno fino alla metà del 2022.
La Lituania non solo soffre della più alta inflazione nell’area Euro, la sua economia è stagnante, la disoccupazione e la criminalità rimangono elevate e la pandemia di COVID-19 è ancora dilagante. Nonostante questi importanti problemi sociali, la Lituania ha dato la priorità ad una campagna di provocazione non solo contro la Bielorussia, ma anche contro Russia e Cina [in inglese]. Una politica così ostile nei confronti dei paesi vicini e delle grandi potenze va a svantaggio economico della Lituania, una politica curiosa da adottare quando i cittadini soffrono.
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Articolo di Paul Antonopoulos pubblicato su Infobrics il 3 dicembre 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
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Cosa avrà fatto di male la Bielorussa a una cacatina di mosca (l’insetto, non la Terza Roma!) sulla carta geografica come la lituania?
E’ chiaro che i governicchi lituani sono servi dell’impero del male usa-nato-unione europoide e non fanno gli interessi vitali della (scarsa) popolazione locale …
Anche il livore russofobo è stato rinfocolato ad arte.
Situazione simile a quella di un paese occupato come l’Italia, in cui l’intesa fra Eni e Gazprom per il South Stream è stata affossata “per ragioni geopolitiche” e ordini esterni, senza badare all’interesse nazionale … anzi, contro l’interesse della nazione.
Prigionieri del girone dantesco dell’impero del male occidetaloide, la pagheremo cara, anche se molti di noi, a differenza dei lituani, non hanno colpe e subiscono.
Cari saluti
Però, pensando male, dopo l’azoto è giunta l’ora de potassio?
ormai sono in demenza senile voglio a tutti i costi la guerra
Che avrà mai fatto la Bielorussia… e la Russia… e tutti gli altri?
Sono se stessi, non si uniformano all’Impero, e rispettano tutti gli altri, grandissimi e piccolini, su un piano di parità, perché intendono il Mondo, Casa comune dei Popoli… non casa dell’unico popolo accettato: quello angloamericanizzato.
Fra 100 anni noi non ci saremo… immaginate i popoli russo e bielorusso e cinese che parlano e scrivono con l’alfabeto latino… cioè, …ahò coll’accento delll’ammericani de’ Kansassity?? (Nando Moriconi, de’: Un Americano a Roma)
Fantascienza? No. E’ questo che vogliono a Londra e a Washington.
Anzi peggio, come i Filippini che parlano il Taglish… una via di mezzo fra Tag (dialetto di Manila) ed english.