Prima di tutto, una confessione: non so proprio come i media tradizionali abbiano trattato il viaggio di Trump verso i summit della NATO e del G7. Francamente, non mi interessa molto – è già passato molto tempo da quando ho smesso di ascoltare questi imbonitori imperiali. C’è un rischio nell’ignorarli completamente, ed è il rischio di dire “bianco” quando tutti dicono “nero”. Questo è un piccolo rischio – e, dopo tutto, chi se ne frega? – ma oggi me lo prenderò di nuovo e vi dirò la mia opinione sul viaggio di Trump in Europa: credo che sia stato un successo immenso. Ma non necessariamente per Trump, è stato un immenso successo per i nemici dell’Impero, come me. Ecco la mia interpretazione su ciò che penso sia avvenuto.

In primo luogo, Trump è stato costantemente scortese. Non posso dire se questa mancanza di buone maniere sia il vero Trump, o se Trump abbia cercato di inviare un messaggio non verbale. Per quanto può valere, conosco solo una persona che ha avuto rapporti personali e privati ​​con la famiglia Trump, compreso lo stesso Donald, e secondo lui, Trump è una persona impeccabilmente cortese. Comunque sia, se questa sia la sua natura o se ha inviato un messaggio non così “sottile”, Trump si è davvero superato. Ha spintonato senza tanti complimenti il Primo Ministro del Montenegro [in Inglese], che merita assolutamente di essere trattato con un profondo disprezzo. Si è poi messo davanti ad Angela Merkel durante lo scatto della foto ufficiale. Ha fatto aspettare il G7 per più di un’ora, si è rifiutato di camminare verso un’altro set fotografico. Non si è nemmeno preoccupato di indossare la cuffia per la traduzione simultanea quando gli altri parlavano e, crimine dei crimini, ha detto agli stati membri della NATO di pagare più soldi senza dire una sola parola sull’articolo 5 [in Inglese]. È difficile valutare ciò che pensavano davvero gli altri politici riuniti (le prostitute sono brave a nascondere e reprimere i propri sentimenti), ma la Merkel era chiaramente arrabbiata e frustrata. A quanto pare, tutti odiavano Trump, con la sola eccezione possibile di Macron (che però è una prostituta d’alto bordo). Così come Obama era un ammaliatore, Trump sembra apprezzare il ruolo del mascalzone. Ma soprattutto, Trump ha trattato la banda UE/NATO con il disprezzo che merita e questa, francamente, è la cosa che ho trovato più piacevole. Perché?

La cruda verità sulla NATO: Eurofemminucce ed Eurodeficienti

Cos’è la NATO? In origine, la NATO doveva essere un’alleanza militare per opporsi alle forze armate Sovietiche e, in seguito, all’Organizzazione del Patto di Varsavia. Ora che queste due sono scomparse, la NATO non ha una vera missione. Quello che la NATO ha ancora è una burocrazia enorme. Si possono fare un sacco di soldi con la NATO: stipendi, contratti, investimenti, ecc. Diamine – questi tizi si sono appena costruiti un gigantesco e nuovissimo quartier generale [in Inglese], probabilmente per “scoraggiare l’aggressione russa”, giusto? La NATO è anche un enorme ascensore burocratico che può far arrivare le persone ai veri centri di potere, compreso il potere finanziario. Inoltre, la NATO è anche una cricca di persone che usano la NATO per far carriera o avanzare il proprio programma politico. Nella migliore delle ipotesi, la NATO è una gigantesca foglia di fico che copre l’oscenità dell’imperialismo occidentale.

Sicuramente la NATO non è un’alleanza militarmente utile. Oh, sì, certo, gli Americani possono usare la NATO per costringere gli Europei ad utilizzare i sistemi militari statunitensi, questo è vero, ma se scoppiasse una guerra, specialmente una guerra *vera* contro la Russia, gli Americani metterebbero da parte queste Eurofemminucce e affronterebbero da soli più del 90% dei combattimenti. La maggior parte degli eserciti della NATO è comunque una barzelletta, ma anche quelli che sono marginalmente migliori dipendono dagli Stati Uniti per tutti i moltiplicatori di forza (intelligence, logistica, trasporti, comunicazioni, navigazione, ecc.).

E poi c’è la “Nuova Europa[in inglese]: i pazzi in Polonia o nei Paesi baltici che stanno facendo un immenso sforzo nel tentativo di far sì che i Vecchi Europei (che hanno fatto l’enorme errore di accettarli nella NATO) entrino in rotta di collisione con la Russia. Da un punto di vista pragmatico, gli Stati membri della NATO non avrebbero MAI dovuto incorporare i “Nuovi Europei” nella loro alleanza. Lo stesso vale per l’UE, naturalmente. Ma nella loro illusione di grandeur e nel loro piccolo revanscismo hanno deciso che l’Europa *vera* doveva essere un gemello siamese della “Nuova Europa”, e ora stanno pagando il prezzo di questo errore strategico di proporzioni colossali. Naturalmente gli Americani sono dei bastardi per aver incoraggiato i sogni deliranti degli Eurodeficienti, ma ora che quello che è fatto è fatto, gli Americani stanno facendo l’unica cosa razionale e pragmatica: stanno lasciando che gli Eurodeficienti si occupino da soli dei propri errori. Questo fatto viene meglio dimostrato dalla nuova politica di Trump riguardo all’Ucraina: semplicemente non se ne cura.

Oh, sicuro, dirà qualcosa sugli Accordi di Minsk, magari citerà la Crimea, potrebbe anche dire qualcosa sulla minaccia russa. Ma poi si girerà dall’altra parte e andrà via. E gli Eurodeficienti scopriranno qualcosa che avrebbero dovuto sospettare da tempo: l’Ucraina è il *loro* problema ora, agli Americani non interessa, perché non hanno niente da perdere e niente da vincere, e così non offriranno altro se non parole vuote. La cosa peggiore è che sembra che gli Europei finiranno per pagare la maggior parte dei costi di ricostruzione dell’Ucraina quando l’attuale regime Nazista verrà definitivamente rimosso (ma questo è un argomento per un futuro articolo).

Qui c’è la giustizia del karma all’opera: tutti gli Eurodeficienti dovranno affrontare le ricadute del collasso totale dell’Ucraina, ma i primi a pagare saranno i Polacchi, che hanno provato così tanto a trascinare la NATO e l’Europa vera nel loro programma revanscista. Inoltre i Polacchi, che da anni si lamentano della minaccia russa e che da anni sostengono i movimenti nazionalisti e persino neonazisti dell’Ucraina, subiranno più della semplice giustizia, e affronteranno un diluvio di problemi (sociali, politici, economici, ecc.) provenienti dai “loro” Ucraini, mentre i Russi guarderanno questo sfacelo da est, protetti dalle due repubbliche novorusse e dalle formidabili Guardia Nazionale e Guardia di Frontiera. Come faranno molti Russi, vorrei augurare agli Europei “buon divertimento” con le future ondate di rifugiati ucraini, e i “valori europei” che porteranno con loro.

[Nota a latere: la Russia farà meglio con i suoi profughi? Assolutamente! Perché? Perché gli Eurodeficienti non sono solo Eurodeficienti, ma anche Eurofemminucce. Quando si troveranno di fronte ad un’ondata criminale generata dai rifugiati, tutto quello che potranno fare è voltarsi dall’altra parte e negare tutto. In Russia qualsiasi ondata criminale affronterà tutta la forza e perfino la violenza dello stato. Date un’occhiata a questi ragazzi [in italiano]:

Membri della Guardia Nazionale russa

E immaginate come reagirebbero al tipo di avvenimenti che hanno avuto luogo recentemente nella “Vecchia Europa”. Provate a stuprare le loro donne!]

La triste verità è che la NATO e l’UE non meritano di essere trattate con rispetto. Si meritano pienamente la condiscendenza di Trump. Peggio ancora, gli Americani non hanno nemmeno dovuto fingere di prendere sul serio gli Europei perché, negli ultimi dieci anni, questi ultimi hanno obbedito senza discutere agli ordini più ridicoli e persino controproducenti degli Americani.

Le famose parole di Victoria Nuland sull’UE esprimevano davvero l’opinione generale americana sul Vecchio Continente.

Il G7: “gorgoglìo di un mondo affondato”

Gorgoglìo da un mondo inabissato” non è un’espressione che ho coniato io. Fu l’autore russo Ivan Solonevic che la scrisse per descrivere quel genere di aristocratici russi in esilio che ancora pensavano che un giorno avrebbero recuperato tutti i loro beni sequestrati dai Sovietici in Russia. Tuttavia, questa espressione calza anche coi leader del G7 che si incontrano con grande solennità e fanno finta di essere importanti. In verità, non contano nulla. C’è stato un momento in cui il G7 è stato veramente grande, ma ora con la Cina e l’India assenti e con la Russia espulsa, il G7 è diventato solo un incontro per un caffè frequentato da brutta gente ricca, un’occasione per ricordare i bei vecchi tempi quando l’Europa era ancora importante.

In realtà, ovviamente, e proprio come l’UE o la NATO, il G7 è un rimasuglio anacronistico di un passato ormai lontano. I paesi del G7 semplicemente non sono il luogo in cui oggi si svolge l’azione vera. Ma anche peggio di questo è il fatto che i leader del G7 soffrono della stessa forma di demenza senile dei leader dell’UE o della NATO, il che non è sorprendente visto che sono più o meno le stesse persone: non hanno nulla di originale o nuovo da dire, di sicuro niente di importante. Non hanno alcuna sagacia, poca legittimità e ancora meno credibilità. Sì, certo, in Francia Macron ha vinto, ma solo perché l’establishment francese si è impegnato in una massiccia campagna di propaganda congiunta volta a battere Marine Le Pen. Ma se si considera che solo il 20% dei Francesi ha votato per Macron al primo turno e che ha raggiunto quel risultato piuttosto pietoso anche se ha avuto il pieno sostegno dell’establishment francese, allora ci si rende conto di quanto sia davvero impopolare questo establishment tra i Francesi. Mentre la macchina propagandistica dei Rothschild cercava di presentare Macron come una specie di De Gaulle, la maggior parte dei Francesi lo vedeva per quello che era: un fantoccio nelle mani della plutocrazia transnazionale. Eppure, di tutti i leader del G7, Macron è innegabilmente il più dinamico, non solo per la sua giovane età, ma semplicemente perché non si presenta come una specie di fossile da un passato lontano.

Ci viene detto che il G7 è composto dalle sette economie più avanzate del pianeta (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti), ma l’unica vera potenza in questa lista sono gli Stati Uniti. Dopo di essi verrebbe la Germania, ma le politiche di immigrazione della Merkel hanno portato ad un disastro a livello europeo, e ormai è un leader sotto assedio. È anche la principale colpevole del fiasco ucraino. La prossima sarebbe il Regno Unito, ma il Regno Unito è appena uscito dall’UE, e la May sta presiedendo un processo al quale lei stessa si oppone, così come le élite britanniche. Il che ci lascia con il Giappone, l’Italia e il Canada. Il vecchio potere economico del Giappone è stato oscurato dall’immensa economia della Cina, mentre in termini politici i Giapponesi sono subalterni degli Statunitensi, senza voce in capitolo. L’Italia non dovrebbe nemmeno far parte del G7, almeno non in termini politici ed economici, perché l’Italia è molto più vicina ai suoi vicini mediterranei, come la Spagna e la Grecia, e quindi viene guardata con disprezzo dall’alto in basso dai “settentrionali”, specialmente dalla Germania. Il che ci lascia col Canada, probabilmente il Paese più irrilevante e sottomesso di tutti (quando è stata l’ultima volta che il Canada ha avuto da dire qualcosa di rilevante su qualcosa? Esatto). La morale è questa: in termini economici il G7 è stato quasi sostituito dal G20, mentre in termini politici il G7 è un guscio vuoto. Trump se ne è reso pienamente conto, e per questo non cerca nemmeno di essere gentile con loro.

Trump e gli Euronani

Obama era un venditore d’auto usate nato: poteva essere affascinante ed educato con tutti. Trump non ha mai avuto bisogno di agire in tal modo e, nel caso degli Europei, non ci ha nemmeno provato.

Il disprezzo di Trump per i leader europei non è affatto diplomatico, e dimostra una mancanza di educazione di base, ma è comunque un disprezzo che i leader europei si meritano. Inoltre, mentre è vero che l’Impero Anglo-Sionista sta affondando, la parte europea sta affondando molto più velocemente di quella americana. Il che non è sorprendente visto che gli USA sono davvero un paese unico.

Il caso speciale americano

Mentre stavo scrivendo questo articolo ascoltavo la conferenza stampa di Donald Trump al Rose Garden della Casa Bianca, che spiegava al mondo che gli Stati Uniti ora si ritireranno dall’Accordo di Parigi [in Inglese]. Non voglio discutere i meriti di questi accordi o le ragioni alla base della decisione di Trump, ma sottolineo che questo pone gli Stati Uniti in opposizione diretta a 195 altri paesi, che hanno firmato questo trattato aspettandosi che gli Stati Uniti rispettassero i termini. 195 paesi significano davvero l’intero pianeta, eppure Trump si sente sicuro di potersi permettere di percorrere un sentiero separato, e che il resto del mondo dovrà stare zitto.

Trump ha ragione. Gli Stati Uniti sono un “caso speciale”.

Non c’è assolutamente niente che il resto del pianeta possa fare per impedire agli Stati Uniti di ritirarsi da questo o da qualsiasi altro accordo. La prova migliore di questo fatto si può trovare nella posizione più o meno ufficiale degli USA, secondo i quali non hanno bisogno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per imporre sanzioni ad un’altra nazione, minacciare l’aggressione militare, o persino andare in guerra contro di essa. Gli Stati Uniti hanno già attaccato la Siria diverse volte, ci sono forze statunitensi dispiegate all’interno della Siria, e nessuno sembra preoccuparsene, il che è un po’ ironico considerando quanti avvocati ci sono negli Stati Uniti e, ancora di più, nel Congresso. Eppure tutti accettano senza discutere il fatto che gli Stati Uniti sono, per qualche ragione, al di sopra della legge, che le leggi sono per gli “altri”, non per la “nazione indispensabile”, che ha il “dovere” e la “responsabilità speciale” di “guidare il mondo” (scusate se insisto su questo, ma adoro questo tipo di linguaggio imperialista!).

In politica il potere non è assoluto, ma relativo. Certo, l’esercito americano è fondamentalmente disfunzionale e non sembra essere in grado di spaventare nessuno nella lista dei “nemici” degli Stati Uniti, ma rispetto all’Europa gli Stati Uniti sono un concentrato di potenza. Per quanto riguarda gli Europei, essi dipendono dagli Americani per tutto quello che conta. Trump capisce tutto questo, e sembra avere più rispetto per Kim Jong-un che per Angela Merkel. Non posso biasimarlo perché anch’io sono d’accordo.

Le tante dolci ironie di tutto questo

La tradizionale politica estera britannica è sempre stata quella di favorire le guerre in Europa per evitare un qualsiasi tipo di unità continentale. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il loro obiettivo principale è sempre stato quello di “mantenere gli Americani dentro, i Russi fuori e i Tedeschi sotto”. E ora vediamo gli Inglesi che lasciano l’UE e gli Americani che si tirano fuori, forse non dall’Europa di per sé, ma dalla maggior parte dei problemi europei. Allora perché gli Inglesi se ne vanno? Non è forse un chiaro segnale che l’Europa sta affondando?

Uno degli slogan preferiti dagli Ucronazisti è “Україна – це Європа” (l’Ucraina è Europa). Purtroppo, come ho scritto in un articolo passato [in italiano], è l’Europa che “è diventata” (come) l’Ucraina: povera, corrotta, guidata da ideologi ipocriti totalmente staccati dalla realtà e, soprattutto, totalmente ossessionata da minacce immaginarie. L’unica differenza tra i leader dell’UE e le loro controparti ucronaziste è che, mentre queste ultime hanno dichiarato di essere già in lotta contro un’invasione russa, i primi si preparano a contrastarla. Questo è tutto. A parte questo, non vedo alcuna differenza, almeno nessuna importante. Ah, quasi dimenticavo gli Americani: non combattono i Russi (ancora?), ma stanno “difendendo” il loro paese dall’attacco di hacker russi e da talpe filorusse nell’entourage di Donald Trump. Splendido.

In questo mondo impazzito, solo i Russi stanno cercando con pazienza di convincere i loro partner occidentali a ritornare ad una qualche parvenza di sanità mentale. Ma, francamente, non credo che siano molto speranzosi. Vedono come il cosiddetto “Occidente” sta crollando, come le élite dominanti dell’Occidente sembrano decise ad autodistruggersi e si chiedono: perché i nostri “partner occidentali” sono così determinati a provocare la loro scomparsa, e perché ci accusano di ciò che stanno facendo a loro stessi? Spesso ridono anche dei poteri quasi magici che i pazzi paranoici in Occidente sembrano attribuire alla Russia. Un esperto funzionario americano, James Clapper, ex Direttore dell’Intelligence Nazionale, pensa addirittura [in Inglese] che i Russi siano “quasi geneticamente portati a cooptare, penetrare, ottenere il favore, una tecnica tipica russa” di sovvertire la democrazia (non riesco a decidere se sembra più un razzista Nazista o un pagliaccio… probabilmente è una miscela di entrambi). Come ho già detto, i Russi stanno per lo più ridendo di tutto questo, ma giusto per essere dannatamente sicuri che le cose non volgano al peggio, stanno anche ricreando le loro famose “Armate d’Assalto” [in Inglese] (compresa almeno un’Armata Corazzata), stanno raddoppiando le dimensioni delle Truppe Aviotrasportate [in Inglese], portandole a 72.000 soldati, e si stanno generalmente preparando alla Terza Guerra Mondiale.

Ma per il momento la guerra è molto meno probabile di quanto lo sarebbe stata con Hillary. Ciò che vediamo è che Trump sta rendendo “di nuovo grande l’America” calpestando i suoi alleati in Europa e disprezzando nel contempo il resto dell’umanità. Questo tipo di megalomania arrogante non è certamente un bel vedere – ma è meglio della Terza Guerra Mondiale. E “meglio della Terza Guerra Mondiale” è tutto quello che possiamo sperare nel prossimo futuro.

Il Saker

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Articolo pubblicato su The Saker il 2 giugno 2017.

Traduzione in Italiano per SakerItalia a cura di Raffaele Ucci.

[Le note in questo formato sono del traduttore]

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