Proprio l’altro giorno, il Primo Ministro inglese Theresa May ha duramente criticato, insieme al Segretario alla Difesa inglese Michael Fallon, la possibilità che i soldati inglesi che hanno combattuto all’estero, soprattutto in Iraq e Afghanistan [in Inglese], finiscano sotto processo penale. Questa pratica è stata descritta dalla May e da Fallon come una “caccia alle streghe”, e di conseguenza entrambi hanno chiesto al governo, per conto del Partito Conservatore al potere, di proteggere il personale militare inglese da qualsiasi tipo di indagine penale, specialmente se i militari in questione sono stati accusati della violazione della Convenzione Europea sui Diritti Umani in zona di combattimento.

Va sottolineato che il governo inglese ha convocato già nel 2010 un gruppo di investigatori ora noto come Iraq Historic Allegations Team (IHAT), che aveva il compito di indagare sulle accuse fatte dai civili iracheni contro i militari inglesi. Secondo i dati ufficiali, l’IHAT ha esaminato un totale di 1.500 casi nel tentativo di fare giustizia, ed è stato riportato che le spese per queste procedure hanno raggiunto un totale di 100 milioni di Sterline (circa 130 milioni di Dollari americani).

Ma i funzionari e gli ufficiali inglesi liquidano tutte le accuse, secondo le quali i soldati britannici avrebbero perseguitato la popolazione locale durante l’occupazione dell’Iraq, affermando che degli avidi avvocati stanno erroneamente accusando dei veterani di crimini di guerra solo per fare soldi. Come osservato dal The Guardian, questa è una storia orchestrata [in Inglese], perché i casi vengono attentamente selezionati e resi di pubblico dominio, e la stampa e il pubblico se la bevono. Ma la realtà, ovviamente, è molto diversa.

L’idea che le accuse siano in gran parte false semplicemente non ha senso, perché il Ministero della Difesa inglese ha già pagato 20 milioni di Sterline come risarcimento alle vittime di abusi in Iraq, per un totale di 326 casi [in Inglese]. Chiunque si spinga a far causa al Ministero della Difesa inglese sa che questi paga solo se un caso è palese o se il Ministero vuole coprire qualcosa.

Inoltre, sono state fatte accuse di abusi su prigionieri e civili fin dall’inizio della guerra in Iraq nel 2003, ed è stato già rivelato che il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) – l’istituzione più rispettata del mondo in materia di diritto umanitario internazionale – si è lamentato degli abusi sui prigionieri.

E’ chiaro che il governo inglese ha paura che in connessione con queste indagini qualcuno dei suoi membri finisca sotto processo, dato che ci sono prove contro lo stesso Ministero della Difesa. E’ stato riportato che chi conduceva gli interrogatori in Iraq utilizzava le cosiddette “cinque tecniche”, tecniche bandite nel 1978 dalla Convenzione di Ginevra, e a loro volta costoro affermano che stavano seguendo ordini diretti, e questo significa che il Ministero della Difesa inglese ha ordinato ai suoi soldati di torturare la gente in Iraq.

Ma queste paure non sono connesse solo con l’Iraq, dato che c’è un’altra indagine [in Inglese] che deve determinare se l’Arabia Saudita ha utilizzato armi di costruzione inglese per commettere crimini di guerra in Yemen. E’ stato annunciato che il Comitato per il Controllo sulle Esportazioni delle Armi investigherà se siano state infrante le leggi sul controllo delle esportazioni – dopo che le Nazioni Unite hanno ravvisato un “disastro umanitario” e diffusi attacchi ai civili durante l’attacco allo Yemen. 

Secondo il The Independent, nell’ultimo trimestre dell’anno scorso le stime rilasciate hanno mostrato che le vendite di bombe e munizioni all’Arabia Saudita da parte di aziende inglesi sono aumentate da 9 milioni di sterline a oltre 1 miliardo. Tutte le esportazioni di armi dal Regno Unito vengono autorizzate attivamente dal governo, che rilascia le licenze per gli accordi dopo averli esaminati.

Andrebbe anche notato che il rapporto dell’ONU sugli attacchi in Yemen condotti dai Sauditi solleva la questione della colpevolezza di Londra in questa vicenda, dato che gli esperti hanno concluso che la coalizione a guida saudita ha condotto vasti attacchi aerei contro i civili, violando il Diritto Internazionale. Un comitato delle Nazioni Unite che investigava sulla campagna di bombardamento condotta dai Sauditi ha scoperto “ampi e sistematici attacchi” a bersagli civili in violazione del Diritto Umanitario Internazionale, ma il Regno Unito continua ad esportare le sue armi all’Arabia Saudita e a inviare i suoi consiglieri militari in Yemen.

Secondo la Campagna contro il Commercio delle Armi, le vendite di armi inglesi ai Sauditi nei primi nove mesi dell’anno ammontavano a 2,95 miliardi di Sterline, raggiungendo i 7 miliardi durante il mandato di David Cameron, incluso un contratto per 72 caccia Eurofighter Typhoon. Londra ha già confermato che ufficiali inglesi stavano operando nei centri di comando e controllo sauditi che coordinano gli attacchi allo Yemen, ma nega che questi avessero un ruolo operativo. Ironicamente, in un comunicato ministeriale del Marzo 2014 il governo inglese ha detto esplicitamente che “non […] garantirà una licenza se ci sarà il chiaro rischio che le armi vengano usate per commettere una grave violazione del diritto umanitario internazionale“.

Il governo inglese è stato ripetutamente avvertito [in Inglese] da importanti avvocati e diplomatici che potrebbe finire sotto processo per i crimini di guerra riguardanti i missili venduti all’Arabia Saudita che sono stati usati per uccidere i civili in Yemen. L’Inghilterra rischia di essere processata per crimini di guerra a causa di prove sempre crescenti che i missili venduti all’Arabia Saudita siano stati utilizzati esplicitamente per colpire i civili.

Ma il Ministero della Difesa del Regno Unito ha tentato come da routine [in Inglese] di chiudere qualsiasi indagine che potesse arrivare alla conclusione che le uccisioni illegali e la tortura dei civili abbiano una qualsiasi connessione con le sue attività. Cosa abbastanza curiosa, nel 2014 l’allora Primo Ministro David Cameron annunciò il ritiro di Londra dalla Convenzione europea per i Diritti Umani, per evitare di essere processata per i crimini di guerra, annunciando che il Regno Unito avrebbe adottato al suo posto una carta dei diritti inglesi.

Ci sono pochi dubbi riguardo al fatto che i crimini di guerra inglesi non debbano rimanere impuniti, non importa quanto duramente provino ad evitare le proprie responsabilità i politici inglesi, cercando di tirare fuori dai guai i loro soldati e coloro che gli hanno dato ordini criminali. Questo argomento è attualmente di grande importanza in una situazione in cui l’Inghilterra sta pianificando una campagna militare in Siria. Invece di provare a far finta che non siano mai stati commessi crimini di guerra, i politici inglesi farebbero meglio ad iniziare una discussione sul ruolo che il paese ha avuto in Iraq, Afghanistan e Yemen, fornendo a quegli interventi una base giuridica obiettiva, assieme alla valutazione del ruolo che ha Londra in Siria, senza l’autorizzazione dell’ONU o una richiesta delle autorità di questo paese, in una chiara violazione delle norme internazionali.

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Articolo di Grete Mautner pubblicato su New Eastern Outlook il 6 ottobre 2016.

Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.it

[Le note in questo formato sono del traduttore]

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