L’8 ottobre 1997, il Dipartimento di Stato dichiarò indebitamente Hamas un’organizzazione terroristica straniera, per volere di Israele, al fine di diffamare il gruppo che si oppone apertamente all’occupazione illegale della Palestina storica.
Il 25 gennaio 2006, Hamas ha trionfato in modo schiacciante nelle elezioni del Consiglio legislativo palestinese, vincendo 74 seggi contro i 45 di Fatah.
È il governo legittimo della Palestina, un’organizzazione non violenta di lotta contro la libertà, non terrorista, non coinvolto in attività connesse al terrorismo.
Eppure, è illegalmente bloccato nella Gaza assediata – per ragioni politiche, non di sicurezza.
Hamas non minaccia nessuno. Non ha mai attaccato Israele. Giustamente ha risposto per autodifesa contro tre guerre di aggressione israeliane preventive dal dicembre 2008.
Ismail Haniyah è il suo leader politico, è presidente dell’ufficio politico di Hamas e Primo Ministro eletto della Palestina, privato della sua legittima posizione dalla spietatezza israeliana.
Il collaborazionista israeliano di lunga data Mahmoud Abbas l’ha illegittimamente sostituito nominando Salam Fayad, ex funzionario della Banca Mondiale e rappresentante della FMI in Palestina, nel giugno 2007. Ha prestato servizio come Primo Ministro fino a giugno 2013.
Giovedì, il Dipartimento di Stato ha vilmente designato Haniyeh come “Terrorista Globale Speciale (SDGT) ai sensi della Sezione 1 (b) dell’Ordine Esecutivo (EO) 13224”.
Rex Tillerson ha mentito quando lo ha definito un leader terrorista chiave, che minaccia la stabilità del Medio Oriente, e che “mina il processo di pace attaccando i nostri alleati Egitto e Israele”.
I suoi beni sono congelati, soggetti a confisca. Agli statunitensi è “proibito effettuare transazioni con lui”.
Dichiarare che “è stato coinvolto in attacchi terroristici contro cittadini israeliani” è una spudorata menzogna. Lo sta incolpando per la morte di 17 americani uccisi in presunti “attacchi terroristici”.
“Le designazioni di terrorismo espongono e isolano organizzazioni e individui e negano loro l’accesso al sistema finanziario statunitense. Inoltre, le designazioni possono aiutare le attività di contrasto delle agenzie statunitensi e di altri governi ”, ha annunciato il Dipartimento di Stato, in modo dispregiativo, denigrando un leader politico legittimo e ignorando i veri terroristi a Washington e in Israele.
L’ala militare di Hamas è destinata esclusivamente alla difesa, sebbene non sia in grado di contrastare la potenza dell’IDF quando è senza limiti, specialmente i suoi bombardamenti terroristici che massacrano i civili indiscriminatamente, com’è successo in tutte le guerre israeliane.
Lo stato ebraico considera i civili e i siti non militari obiettivi legittimi, violando in modo flagrante il diritto internazionale.
Il capo dello staff dell’IDF, Gadi Eisenkot, ha detto in precedenza che “ciò che accadde nel quartiere Dahiya di Beirut nel 2006, succederà in ogni villaggio da cui Israele è stato bersagliato” [in inglese. Quartiere sciita raso al suolo dall’aviazione israeliana].
“Applicheremo una forza sproporzionata nel cuore del punto debole del nemico (i civili) e causeremo grandi danni e distruzione”.
“Dal nostro punto di vista, questi non sono villaggi civili (paesi o città). Sono basi militari. Questa non è una raccomandazione. Questo è un piano che è stato approvato”.
La strategia Dahiya è terrorismo di Stato, con l’obiettivo di infliggere il massimo numero di morti, feriti, distruzione, profughi e sofferenza umana, una violazione del diritto internazionale umanitario di base.
Haniyeh è un uomo segnato, forse preso di mira per l’eliminazione, forse un’altra guerra israeliana è stata pianificata a Gaza.
Fondato nel 1987 durante la prima intifada, Hamas in arabo significa coraggio e valore. È un movimento di resistenza contro la durezza dell’occupazione.
La sua ala militare, quella delle brigate di Al-Din Al-Qassam, è per l’autodifesa e la sicurezza interna. Hamas rifiuta la guerra e di conseguenza la violenza, cerca la liberazione attraverso il negoziato e il consenso internazionale.
Rifiuta la tirannia sionista. Come dovrebbero fare tutti. Essa è corrosiva e razzista, una pura forza malvagia distruttiva, che danneggia sia gli ebrei che i non ebrei.
L’antisionismo non è antisemitismo. Questa fandonia, screditata da lungo tempo, emerge ogni volta che Israele vuole diffamare i suoi detrattori, accusandoli anche di terrorismo e istigazione.
Il terrorismo di Stato è la politica ufficiale israeliana. Netanyahu e i suoi compagni di coalizione sono terroristi, non Haniyeh o il governo che dirige.
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Articolo di Stephen Lendman apparso su Stephen Lendman il 1° febbraio 2018
Traduzione in italiano di Cinzia Palmacci per SakerItalia
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