Dopo l’abbattimento del volo ucraino PS752 la grande domanda, in Iran e all’interno dei suoi circoli militari e politici, è capire cos’è andato storto.
Un’analisi delle circostanze sotto le quali è avvenuto l’incidente non mostra sfortunatamente niente di sbagliato. Le decisioni prese, strategiche e tattiche, sono state tutte razionali e ragionevoli. Ma sfortunatamente i casini càpitano perfino quando tutto va per il verso giusto, e va come dovrebbe andare.
Il sito di Iran Front Page ha pubblicato [in inglese] l’intera conferenza stampa del comandante di IRGC Aerospaziale, il brigadier generale Amir Ali Hajizadeh, e un video [con sottotitoli in inglese] del discorso. Il racconto da lui fatto è altamente plausibile e senza contraddizioni.

“Preferirei essere morto e non assistere a tutto ciò”
Una accurata lettura di questo discorso chiarisce anche alcune interpretazioni errate presenti nei primi resoconti e commenti:
Per quanto riguarda i dettagli dell’incidente, io direi questo; bene, sapete tutti che le condizione nella regione sono rimaste in tensione ed alto il rischio di un conflitto per più di una settimana. È stato davvero senza precedenti se paragonato a quello a cui abbiamo assistito negli anni scorsi, perfino dalla Rivoluzione del 1979. Il rischio di un conflitto era molto alto, sia le forze armate americane che quelle iraniane erano in massimo allarme. Gli americani avevano anche minacciato di colpire 52 siti in Iran.
Questo è il punto principale da tenere presente. C’era davvero una minaccia da parte degli Stati Uniti, e tutti pensavano che la guerra sarebbe scoppiata nei prossimi minuti o ore. Le decisioni prese sotto tale stress possono risultare sbagliate più facilmente:
Ciò che sappiamo dalle nostre indagini e da quel che gli amici ci hanno detto è che, bene, in quella notte, quella dalla sera di martedì [7 gennaio 2020], il livello di preparazione era quello da condizioni di guerra, il più alto livello di allerta era stato comunicato a tutti i sistemi dalla difesa aerea integrata. Sotto tali circostanze, un certo numero di sistemi di difesa aerea erano stati aggiunti all’anello di difesa aerea di Teheran. Il primo sistema, quello dietro l’incidente, era stato dispiegato a Bidganeh, ad ovest della città.
Un sistema di difesa aerea integrata fornisce a tutte le unità collegate l’intera immagine della situazione in aria. Radar fissi, unità missilistiche di difesa e centri di comando e controllo sono collegati da sicure linee sotterranee, non da ponti radio.
Ma il sistema mobile Tor M1 [in italiano] responsabile dell’abbattimento dell’aereo ucraino era stato aggiunto come sistema autonomo. Esso è un sistema relativamente vecchio, e i suoi operatori avevano solo una connessione radio vocale con le altre parti della rete. Se anche avessero avuto una connessione dati, anch’essa sarebbe stata via radio e con poca velocità di scambio dati. Il sistema non aveva l’immagine piena della situazione in aria. Il suo radar ha la portata massima di 25 chilometri, in molte situazioni pratiche perfino molto minore di questa. A Bidganeh, dove il sistema si trovava, ci sono strategici impianti di produzione e test per i missili, distanti circa 30 chilometri dall’aeroporto di Teheran. L’operatore del sistema Tor non sapeva che un aereo civile era appena decollato:
Svariate volte è stato comunicato e sottolineato all’intera rete di essere al Livello 3 di Allerta, quello più alto. Per diverse volte, a questi sistemi, compreso quello coinvolto nell’incidente, sono stati notificati dalla rete integrata che missili da crociera sono stati lanciati contro il paese. Un paio di volte, i sistemi avevano ricevuto comunicazione che “i missili cruise stanno arrivando, state pronti”.
Questa è la normale situazione di “nebbia di guerra”, in cui informazioni errate o interferenze elettroniche causano falsi allarmi e prende il sopravvento la confusione.
Così, vedete, i sistemi erano al massimo livello di allerta, in cui voi avete solo da premere il bottone. A loro era stato detto che i missili cruise stavano arrivando, e l’unità coinvolta nell’incidente ha lanciato un missile. Ora noi abbiamo fatto un’intervista all’operatore che sarà presto rilasciata come parte del piano per rendere completamente noto l’argomento. Lui, nell’intervista, ha detto che “noi abbiamo richiesto molte volte che lo spazio aereo della nazione fosse libero dai voli civili”. Al livello 3 di Allerta questo è normale, tali richieste sono fatte, beh i nostri cari fratelli non hanno dato seguito a queste richieste per certe loro considerazioni. E così gli aerei volavano nonostante la situazione di guerra.
Questo è un grosso problema politico, non militare.
L’intenzione strategica iraniana, dopo l’assassinio statunitense dell’eroe nazionale Qasem Soleimani, era quella di proiettare un atteggiamento di sfida verso gli Stati Uniti. La salva di missili sulla base statunitense in Iraq è stata lanciata nonostante i duri avvertimenti e le minacce di guerra statunitensi.
I precisi colpi su bersagli selezionati, soprattutto edifici per la manutenzione, è stato un avvertimento per dimostrare le capacità dell’Iran. Io credo che fosse necessario, e che valesse il rischio.
Il livello politico ha deciso che questo obiettivo sarebbe stato rafforzato lasciando aperto lo spazio aereo, e mostrando un atteggiamento di normalità. Chiudere lo spazio aereo avrebbe consentito agli Stati Uniti di affermare che l’Iran stava temendo la loro reazione, mostrando debolezza. Credo che la decisione di non chiudere lo spazio aereo sia stata strategicamente corretta. Ma che tatticamente aveva dei costi, rivelatisi molto alti.
In quei momenti, quando accade l’incidente, questa unità di difesa aerea realizza che c’è un bersaglio, da essa identificato come un missile cruise, alla distanza di 19 chilometri […]. Date le informazioni passate a questo operatore, siamo in situazione di guerra e missili cruise sono stati lanciati, questo poveruomo lo identifica come un missile cruise.
Il Tor M1 è stato sviluppato negli anni ’90, i segnali radar che genera sono mostrati su uno schermo analogico catodico, e le scansioni radar sullo schermo sono difficili da discriminare. Ben che vada, uno ha la velocità, la distanza e la direzione del bersaglio, e deve trarre delle conclusioni da ciò. Il Boeing emette l’usuale segnale civile ADS-B [in italiano] ma uno si aspetta che un missile cruise statunitense possa fare altrettanto, e lo farebbe. La velocità del Boeing 737, ancora in fase di salita, era [in inglese] circa 250 nodi cioè 460 chilometri all’ora, una velocità compatibile con quella di un tipico missile cruise. L’aeroplano ci metteva meno di otto secondi a percorrere un chilometro. Ciò lasciava poco tempo all’operatore per decidere e reagire.
Bene, in tale situazione lui era obbligato a chiamare per chiedere l’approvazione. Qui è dove ha sbagliato l’operatore, ma in quel momento il suo apparato di comunicazione era apparentemente non funzionante, a causa o di interferenze elettroniche o per l’alto traffico radio. Per questa ragione lui non è riuscito a contattare [i suoi superiori]. Aveva 10 secondi per decidere, poteva colpire o non colpire [il bersaglio]. In quelle circostanze, lui ha deciso di fare quella scelta sbagliata, ha agganciato il bersaglio, il missile è partito e l’aeroplano è stato colpito in questo punto. Poi ha seguito questa rotta e qui è dove ha colpito il suolo.
Le comunicazioni radio possono essere inaffidabili, la gente chiamata dall’operatore potrebbe essere impegnata a rispondere a qualcun altro o potrebbe non reagire con prontezza. Il personale dei sistemi di difesa aerea è addestrato a presumere sempre la presenza di interferenze elettroniche da parte del nemico, gli Stati Uniti si sono vantati [in inglese] pubblicamente dei loro attacchi cibernetici verso i sistemi dell’ IRGC, e gli attacchi aerei statunitensi avvengono normalmente dietro una ondata di contromisure elettroniche.
In queste circostanze, livello di allarme più alto possibile, avvertimenti sull’arrivo di missili cruise ostili, bersaglio sconosciuto presumibilmente in rotta verso un obiettivo militare, mancanza di comunicazioni, poco tempo a disposizione, l’operatore del sistema Tor ha fatto ciò per cui era stato addestrato a fare.
Come ex ufficiale militare, io non vedo nessuna colpa in ciò che ha fatto quell’uomo. È per questo che ritengo sbagliata questa affermazione [in inglese] del Presidente iraniano Rouhani:
In un’altra affermazione, Rouhani ha definito il lancio del missile un “imperdonabile errore”, e ha aggiunto che i funzionari devono “risolvere le debolezze dei sistemi di difesa della nazione per esser certi che tali disastri non si debbano più ripetere”.
L’intento strategico dell’Iran è quello di resistere alla pressione degli Stati Uniti e di mostrare un atteggiamento di sfida, e chiudere lo spazio aereo avrebbe contraddetto quell’obiettivo. L’abbattimento del volo PS752 è avvenuto durante un aggancio tattico fatto da una piccola unità mobile che ha eseguito ciò che si suppone debba fare. L’andare in malora delle comunicazioni succede spesso durante le situazioni di guerra, e spesso causano vittime, ma sono inevitabili.
Nella sua conferenza stampa, il generale afferma che è colpevole la sua organizzazione [in inglese]:
I nostri cari fratelli dell’Aviazione hanno escluso categoricamente la possibilità che l’aeroplano fosse stato colpito da un missile, loro hanno agito in base a quel che sapevano. Io devo dire che non erano colpevoli, e non hanno niente a che fare con tutto ciò, tutta la colpa ricade su di noi, loro sono innocenti. L’aeroplano seguiva la sua rotta stabilita, non ha fatto errori, ha fatto la cosa giusta, come l’ha fatta l’Aviazione. Tutti hanno fatto la cosa giusta. Solo uno ha sbagliato, e siccome è sotto il nostro comando, noi siamo i responsabili di ciò. Siamo noi che dobbiamo risponderne.
È il modo giusto per tenere una saggia conferenza stampa. Ma l’incidente in sé stesso non è un errore o sbaglio militare.
Ciò che si può e si dovrebbe criticare è la reazione lenta del comando militare iraniano tenuta dopo l’incidente. Ha lanciato una’inchiesta interna e ha imposto il silenzio a tutti. Ci sono voluti tre giorni ai generali per cercare una scusa impossibile da trovare, perché tutti i fatti accaduti hanno seguito una logica razionale. I sistemi di difesa aerea devono essere dispersi per renderli più difficili da attaccare. Durante una guerra, ci si deve aspettare disturbi nelle comunicazioni. I soldati sono addestrati ad agire autonomamente quando mancano le comunicazioni, loro hanno fatto quello che avrebbero dovuto fare.
È triste che sia successo questo incidente, e che 176 persone abbiano perso la vita. Ma se si vuole indicare una persona colpevole per questo, si deve cercare la persona che ha causato l’intera situazione. Quella persona non è il sergente di basso rango che ha premuto il pulsante. Quella persona è il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
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Articolo di Bernhard pubblicato su Moon Of Alabama il 12 gennaio 2020
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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La russia deve stare allertatata ..se per puro caso cade il governo iraniano e se vengono messi dei fantocci occidentali ….putin si ritrova la nato a sud del suo stato….e quindi putin svegliati ….vendi armamenti all’Iran, s400, aerei, missili….vendi di tutto all’Iran se non vuoi trovarti accerchiato