Il siparietto [in inglese] del primo ministro israeliano Netanyahu di ieri (vedi il video, e la presentazione [entrambi in inglese]) non era basato su materiale acquisito in Iran dai servizi segreti israeliani, ma molto probabilmente sui dati forniti dall’Iran all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) durante il periodo di attuazione del Piano di Azione Comprensivo Congiunto (JCPOA  [in inglese]).

Ali Vaez, direttore dell’Iran Project presso il Crisis Group, è stato il primo a proporre [in inglese]  questa tesi:

Ali Vaez @AliVaez – 18:06 UTC – 30 aprile 2018Mi sembra che, probabilmente,  Israele abbia violato l’@iaeaorg e raccolto alcuni nuovi dettagli da quello che l’Iran fornì all’agenzia nel 2015 per chiudere le questioni in sospeso, come qui riportato [in inglese].

 

Diversi esperti di proliferazione nucleare (qui, qui e qui [tutti in inglese]) sottolineano che non c’è nulla di nuovo nella presentazione di Netanyahu:

Jeffrey Lewis @ArmsControlWonk – 00:14 UTC- 1 maggio 2018: Passiamo  al siparietto di Netanyahu. Come vedrete, tutto ciò che ha detto era già noto all’AIEA e pubblicato [in inglese]. Non c’è letteralmente niente di nuovo qui e niente che cambi il giudizio sul JCPOA.

Tutta la grafica, le immagini e i dettagli tecnici citati da Netanyahu erano noti all’AIEA e ai negoziatori dell’accordo con l’Iran.

Il racconto che gli israeliani forniscono per spiegare come hanno avuto accesso ai file non si adatta al contenuto della presentazione “altamente teatrale”:

L’alto funzionario israeliano, che ha parlato in condizione di anonimato per discutere di una missione segreta, ha detto che il servizio di controspionaggio israeliano del Mossad ha scoperto il magazzino nel febbraio 2016, e ha sorvegliato l’edificio da allora.

Gli agenti del Mossad hanno fatto irruzione nell’edificio una notte dello scorso gennaio, hanno rimosso i documenti originali e li hanno portati di nascosto in Israele la stessa notte, ha detto il funzionario.

 

Esfandyar Batmanghelidj, scienziato politico della Columbia University, ragiona [in italiano] su questa diapositiva e sulle immagini satellitari della presentazione di Netanyahu:

La diapositiva nella foto afferma che l’Iran ha spostato i file in quel luogo nel 2017. Ma le fonti israeliane dicono al New York Times che il Mossad ha scoperto il magazzino all’inizio del 2016. Perché, se in quel momento non c’erano file nucleari, il Mossad avrebbe messo un magazzino a caso di Teheran sotto osservazione?

Molto probabilmente entrambe le affermazioni sono false.

La diapositiva mostra una schermata di un’immagine satellitare di Shurabad, un quartiere di magazzini nella periferia meridionale di Teheran. Le coordinate sono 35,494257. N, 51.356535 E.

Confrontando le modifiche negli edifici nella foto, e una cronologia storica delle immagini satellitari di Google Earth, Batmanghelidj rileva che l’immagine mostrata da Netanyahu nella sua presentazione deve essere stata scattata tra settembre 2014 e novembre 2015.

Altri ricercatori confermano [in inglese] questa analisi. Batmanghelidj osserva che questo lasso di tempo corrisponde al “periodo di attuazione” del JCPOA, iniziato a gennaio 2014 e terminato a luglio 2015. Durante detto periodo l’Iran ha fornito, come concordato nel JCPOA, informazioni sulla sua ricerca nucleare, e ha dato agli ispettori dell’AIEA l’accesso a tutte le sedi e ai materiali di base pertinenti.

Israele afferma di aver individuato il sito dell’archivio all’inizio del 2016. Come si adatta questo all’immagine satellitare della presentazione, che è stata poi sostituita da una più recente e disponibile solo in una visualizzazione cronologica storica?

Presumibilmente l’immagine satellitare faceva parte della scorta acquisita dagli israeliani. Ma:

  • L’Iran non aveva motivo di dare all’AIEA un quadro del genere. Ha dato agli ispettori dell’AIEA l’accesso fisico ai suoi siti e non ha nascosto nulla.
  • L’IAEA utilizza [in inglese] Wikimapia, Google Earth e altri strumenti open source per perseguire e documentare il proprio lavoro.
  • È quindi molto probabile che l’AIEA abbia realizzato quella schermata di un’immagine satellitare nel momento in cui ha ispezionato il sito durante il periodo 2014 e 2015 per documentare il suo lavoro.

Ci sono altre incongruenze nella bravata di Netanyahu. Una delle sue diapositive mostra la potenziale posizione di un ordigno nucleare in un missile, come tracciato in un noto schizzo del 2003 da scienziati iraniani. In seguito sostiene che gli attuali missili iraniani con una portata più lunga potrebbero contenere un tale dispositivo.

Questo è sbagliato. I nuovi missili iraniani usano [in inglese] un cono tipo “biberon” troppo piccolo per contenere un dispositivo come quello ricercato dallo scienziato iraniano 15 anni fa. Nessun missile iraniano attuale è in grado di trasportare un tale dispositivo nucleare.

In seguito allo show allarmista di Netanyahu, l’AIEA ha fornito [in inglese] questa dichiarazione:

Nel dicembre 2015, il direttore generale della IAEA Yukiya Amano ha presentato la valutazione finale sulle passate e presenti questioni in sospeso relative al programma nucleare iraniano al Consiglio dei Governatori dell’IAEA…

La valutazione generale dell’Agenzia è stata che una serie di attività rilevanti per lo sviluppo di un ordigno esplosivo nucleare sono state condotte in Iran prima della fine del 2003 come uno sforzo coordinato, alcune attività hanno avuto luogo dopo il 2003. L’Agenzia ha anche valutato che tali attività non sono andate oltre la fattibilità e gli studi scientifici, e oltre l’acquisizione di alcune competenze e capacità tecniche rilevanti…

Sulla base del rapporto del direttore generale, il consiglio dei governatori ha dichiarato che l’esame di questo problema è stato chiuso.

L’Iran ha condotto studi di fattibilità per valutare ciò che era necessario ad avviare un programma di sviluppo di armi nucleari. Non ha mai iniziato un programma del genere. Gli studi di fattibilità riguardavano un potenziale programma di armi nucleari irachene che avrebbe minacciato l’Iran. Quando gli Stati Uniti hanno invaso l’Iraq nel 2003, il potenziale pericolo di un Iraq ostile si è dissolto, e l’Iran ha chiuso i suoi studi. La chiusura nel 2003 è stata confermata da una Valutazione dell’Intelligence Nazionale [National Intelligence Estimate] degli Stati Uniti nel 2007, e dall’AIEA.

Netanyahu ha presentato il vecchio materiale dei vecchi studi di fattibilità iraniani. Tutto ciò che ha presentato era già noto, e i dettagli tecnici erano stati a lungo discussi.

Le affermazioni su come e quando il controspionaggio israeliano ha acquisito i file non hanno senso. La favola raccontata dal Mossad è che i suoi agenti hanno fatto irruzione in un magazzino a Teheran, hanno aperto due dozzine di casseforti a combinazione (come mostra la slide 8 della presentazione), hanno tirato fuori mezza tonnellata di materiali e li hanno messi su un aereo per Israele nella stessa notte. Anche Hollywood rifiuterebbe una sceneggiatura così poco plausibile.

I raccoglitori mostrati da Netanyahu erano tutti vuoti.

L’immagine satellitare del 2014/2015 utilizzata da Netanyahu nelle sue diapositive è un’ulteriore indicazione che il materiale non è stato ottenuto in Iran, ma da un archivio (digitale) presso l’AIEA di Vienna. Il materiale di “mezza tonnellata” di “55.000 pagine stampate” e “183 CD” che Netanyahu afferma, in modo poco plausibile [in inglese], essere stato trafugato da un “magazzino” a Teheran è probabilmente solo un mucchio di vecchi file di dati dell’indagine IAEA del 2014/2015, copiato da un archivio digitale IAEA a Vienna. Probabilmente entrano in un disco SSD o in una manciata di penne USB.

Netanyahu ha presentato delle assurdità e mentito proprio come fa sempre [in inglese].

Ma lo spettacolo non è stato vano. Per quanto riguarda il suo scopo, ci riferiamo [in inglese] ancora ad Ali Vaez: 

Ali Vaez @AliVaez – 18:06 UTC – 30 Apr 2018: Tutto qui, questo è un chiaro tentativo di riciclare vecchie informazioni per creare nuovo clamore e  convincere @realDonaldTrump a staccare la spina sull’#IranDeal  e spingere l’Iran e gli Stati Uniti in un conflitto militare, al fine di indebolire e controllare l’Iran. Altre informazioni qui [in inglese].

Lo spettacolo è stato coordinato [in inglese] con la Casa Bianca, e non era necessario per convincere Trump che, a detta di tutti, ha già deciso di far saltare l’accordo JCPOA. Ma potrebbe essere utile per aumentare il sostegno pubblico a tale decisione.

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Articolo di Bernhard apparso su Moon of Alabama il 1° maggio 2018
Traduzione in italiano di Cinzia Palmacci per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]

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