Mentre scrivo, io e molti altri iraniani siamo pieni di indignazione. Gli attacchi terroristici quasi quotidiani in Iran sono a dir poco preoccupanti. Oggi, 3 novembre, un altro scandaloso attacco terroristico ha avuto luogo nella città di Karaj, nel nord dell’Iran. In mattinata i terroristi hanno attaccato civili e agenti di polizia sull’autostrada Qazvin-Karaj. In un video diffuso sui social media, si vede chiaramente uno dei terroristi giustiziare un agente di polizia ferito. Questo è il modo in cui è iniziata la tragica guerra siriana, e questo è ciò che Washington ha pianificato per l’Iran.
Negli ultimi due mesi, Washington, i sionisti e i loro stati clienti occidentali hanno lanciato una massiccia operazione psicologica contro la Repubblica Islamica, con decine di migliaia di troll online, e il loro esercito di “giornalisti” che diffondono notizie false e disinformazione ogni minuto, ogni giorno. La quantità di notizie false diffuse durante quest’operazione psicologica è ridicola. Alcuni troll/bot hanno persino affermato che il disastro di Halloween in Corea del Sud è colpa di Teheran.
“Iran International”, di proprietà saudita, BBC Persian, ManotoTV e altri vergognosi organi di informazione, dai loro uffici di Londra e Los Angeles, hanno diffuso bugie e notizie false 24 ore su 24, incoraggiando apertamente la violenza in Iran. Queste bugie sono state ripetute dai media occidentali e da celebrità iraniane e non iraniane in tutto il mondo. Si tratta di una massiccia operazione psicologica che probabilmente è seconda solo a quella in corso contro la Russia.
Subito dopo aver accusato la Repubblica islamica di aver picchiato a morte Mahsa Amini, i paesi occidentali hanno annunciato che avrebbero imposto nuove sanzioni a Teheran, nonostante avessero annunciato la loro volontà di rilanciare il JCPOA solo una settimana prima. Che cosa è successo? Il motivo apparentemente addotto per queste sanzioni sono “misure repressive e violazione dei diritti umani e del diritto internazionale”.
Ormai solo gli idioti credono davvero che i “diritti umani” siano il motivo delle sanzioni occidentali in qualsiasi parte del mondo. Se i “diritti umani” o i “diritti delle donne” sono i problemi che hanno con l’Iran, allora come mai il regno saudita è risparmiato da queste sanzioni, dove le donne hanno bisogno di mahram (tutore maschile) per andare ovunque al di fuori della loro casa, dove fanno a pezzi i giornalisti nelle loro ambasciate all’estero, e decapitano le persone in pubblico nella “piazza delle braciole” a Riyadh?
Si tratta dell’interferenza occidentale in Iran e di come sia finita con la Rivoluzione Islamica. Si tratta di un paese su cui avevano il controllo assoluto, e che poi hanno improvvisamente perso. Questo è il motivo della loro ostilità. Non è un fenomeno unico per l’Iran. Vediamo la stessa ostilità nei confronti di qualsiasi paese indipendente, come ad esempio la Russia e la Cina. Non si tratta nemmeno di “regimi” o ideologie. Se così fosse, non avrebbero rovesciato [in italiano] il democraticamente eletto Mossadeq nel 1953 a favore del dittatore Mohammad Reza Pahlavi.
Nel suo ultimo discorso, l’ayatollah Khamenei ha identificato correttamente la radice del lungo conflitto tra Stati Uniti e Iran:
Dicono che il motivo per cui gli americani si sono opposti al popolo iraniano è stata la mossa che avete fatto nell’ambasciata”, ha detto. “Vedete, avete attaccato la nostra ambasciata ed è nata una disputa [che ha portato a] una lotta e una inimicizia”. Mentono. Non è così.
Quello di Mossadeq era un governo nazionale. Il suo problema con gli occidentali era solo sulla questione del petrolio. Non era un Hojatoleslam (alto chierico islamico) né promuoveva l’Islam. La questione riguardava solo il petrolio, che era nelle mani degli inglesi. Lui disse che il petrolio doveva essere nelle nostre mani. Questo è stato il suo unico crimine.
Hanno arrestato Mosaddegh, il suo entourage e tutti gli altri. Alcuni furono giustiziati in seguito, altri furono imprigionati per molti anni.
La nostra disputa con gli americani è iniziata quel giorno. Ora i politici americani dicono ipocritamente e senza vergogna che ‘sostengono la nazione iraniana’.
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Per gli imperialisti di Washington non c’è affronto più grande di un paese che si erge in modo indipendente, facendo gli interessi del suo popolo e il suo futuro. Questo è intollerabile! Ancora peggio, quando un paese arretrato e “incivile” come l’Iran osa sfidare l’egemonia statunitense, tale audacia deve essere accolta con la più feroce e crudele animosità. Sin dalla Rivoluzione Islamica, gli Stati Uniti hanno imposto “sanzioni draconiane”, hanno condotto numerosi attacchi terroristici e assassinii, hanno imposto al paese una guerra lunga otto anni e hanno lanciato diverse operazioni per arrivare a un colpo di stato o cambio di regime. Negli ultimi 43 anni, sia attraverso canali diretti che indiretti, hanno offerto a Teheran tangenti per abbandonare la lotta e il sostegno alla causa palestinese, porre fine all’ostilità verso il caro regime sionista di Washington e abbandonare la lotta per un mondo multipolare.
Tutti questi sforzi per distruggere la determinazione della Repubblica Islamica sono falliti. E continueranno a fallire. Perché? Perché non capiscono e non capiranno mai. Dai tempi di Jimmy Carter e del suo imbarazzante discorso di Capodanno a Teheran nel 1977, in cui dichiarò che l’Iran era “un’isola di stabilità”, il che significava che Washington si sentiva assolutamente al sicuro nel suo controllo sul paese, fino al patetico discorso di John Bolton di fronte ai sostenitori dei terroristi iraniani nel 2018, in cui esprimeva la speranza di “festeggiare a Teheran” prima della fine dell’anno, hanno fallito più volte nell’analizzare correttamente il popolo e la nazione iraniani.
In un grande discorso, l’Ayatollah Khamenei parla di questi ripetuti errori di calcolo:
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Oggi assistiamo allo stesso tipo di errore di calcolo di cui parla l’Ayatollah Khamenei nel video qui sopra. Pensavano di poter lanciare una “rivoluzione femminista” in Iran, credendo nelle loro stesse menzogne che la Repubblica Islamica non avesse sostenitori e che sarebbe crollata sotto la pressione di rivolte e scioperi. La Repubblica Islamica ha risposto mobilitando i suoi sostenitori e questo è stato il risultato…
Ecco le “femministe liberali in rivolta”:
Ed ecco i sostenitori della Repubblica Islamica:
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È chiaro che le poche migliaia di “manifestanti”, di cui una minoranza era costituita da veri e propri terroristi/sovversivi, sono stati sopraffatti dall’enorme quantità di persone che si sono presentate a sostegno della Repubblica Islamica. Ma naturalmente i media occidentali non mostrano nulla di tutto ciò. Invece hanno decine di “analisti” che speculano sulla rapidità con cui la Repubblica Islamica può cadere e su come l’Ayatollah Khamenei sia “già morto e sostituito da una controfigura”.
Visto che non sono riusciti a creare problemi alla Repubblica Islamica con le “proteste”, sono ricorsi a rivolte, separatismo e attacchi terroristici. Terroristi curdi, terroristi baluchi, terroristi arabi e azeri, tutti con l’obiettivo di dividere l’Iran. L’ISIS che cerca il genocidio degli sciiti iraniani e i monarchici che cercano di “ristabilire immediatamente i legami con Israele e gli Stati Uniti e di assumere una posizione storicamente corretta contro la guerra della Russia in Ucraina”, come ha detto il mese scorso il sedicente “principe ereditario” dell’Iran. Queste sono le persone che Washington ha mobilitato per un “Iran libero”. Se la Repubblica Islamica dovesse cadere, queste persone dividerebbero il paese in almeno cinque parti, e comincerebbero ad uccidersi a vicenda in una “Battle Royale” libera per tutti. Per fortuna, le forze di sicurezza iraniane arrestano quotidianamente numerosi rivoltosi e terroristi, che spesso si mettono a piangere davanti alle telecamere, confessando i loro crimini e da chi hanno ricevuto denaro e armi. Nessuno di loro ha preso posizione e difeso le proprie azioni spregevoli. Che sorpresa!
Che ne sanno di come si combatte per una causa? Che ne sanno del coraggio e del sacrificio? Cosa sanno della fratellanza? Niente! Sono opportunisti che, come i loro amici ex-patrioti in Occidente, venderebbero la propria madre per denaro e potere. Proprio come in Siria, non hanno leader, né onore, né dignità. Vengono usati come strumenti da Washington, per poi essere gettati sotto il treno quando gli americani hanno finito con loro. È così che gli americani trattano i loro “alleati”.
Al contrario, la Repubblica Islamica era profondamente coinvolta nel caos e nella guerra con Saddam quando inviò i primi uomini in Libano per assistere alla creazione di Hezbollah, in risposta all’invasione di Israele nel 1982.
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Da allora, tutto ciò che l’Iran ha ottenuto lo ha condiviso con i suoi fratelli nella regione. Perché? Perché solo uniti, questa regione può cacciare i barbari anglo-sionisti. È stato in previsione di giorni come questo che l’Iran ha costruito un impressionante arsenale missilistico, ha formato e sostenuto molteplici gruppi di miliziani armati in diversi paesi della regione, e ora si è rivolto a grandi potenze come la Russia e la Cina per formare una forte alleanza contro l’Impero. Nella loro arroganza e visione razzista pensavano che la Repubblica Islamica poggiasse su fondamenta marce come quelle su cui poggiano i regimi loro alleati nel Golfo Persico. Washington si aspettava che la Repubblica Islamica cadesse così facilmente? Pensavano che Siria, Hezbollah, Hashd Al-Shaabi, Ansarullah e altri alleati nella regione sarebbero rimasti a guardare mentre il membro più forte dell’alleanza di resistenza veniva distrutto? Pensavano forse che la Repubblica Islamica avesse costruito un arsenale di centinaia di migliaia di missili solo per crollare sotto la pressione di piccoli teppisti e rozzi attacchi terroristici?
Come ho già detto nel mio precedente articolo, l’Iran non è la Libia o l’Iraq di Saddam Hussein, che si sono trovati da soli di fronte all’assalto della NATO. L’Iran è potente da solo, e ha potenti alleati. Teheran non è sola a fronteggiare l’Impero del Male, e oggi non solo gli alleati regionali, ma anche grandi potenze come la Russia e la Cina hanno grandi interessi in Iran. Qualsiasi intervento straniero o campagna di bombardamenti contro l’Iran sarà accolto da una pioggia di missili su Israele e sulle basi statunitensi in tutta l’Asia occidentale. Se vogliono mettere alla prova le capacità della Repubblica Islamica, devono essere pronti a fare grandi sacrifici, perché l’era degli attacchi “mordi e fuggi” è finita.
Gli occidentali non hanno capito perché gli iraniani erano arrabbiati con loro nel 1979 e perché hanno rovesciato un “re moderno” a favore di una “teocrazia islamica arretrata”. Molti occidentali non riescono ancora a capire come la Repubblica Islamica possa essere così popolare tra il popolo iraniano e spesso si rifiutano di crederci. Perché dovrebbero capire? Non sanno cosa provino 200 anni di umiliazione e di sottomissione agli altri. Non sanno cosa si prova ad aver eletto un Primo Ministro, per poi vederlo rovesciato da stranieri che hanno riportato sul trono un dittatore impopolare. Non sanno cosa si prova a vedere le risorse naturali del proprio paese saccheggiate dagli stranieri per decenni.
Negli anni successivi alla Rivoluzione, la Repubblica Islamica e i suoi alleati hanno dato molti martiri per la causa della liberazione dell’Asia occidentale dall’Impero Sionista. Dalla guerra contro l’Iraq di Saddam, in cui sono stati martirizzati centinaia di migliaia di giovani, alle guerre contro l’ISIS in Siria e in Iraq, questi martiri sono stati ispirati e guidati dalla lotta immortale dell’Imam Hussein contro l’oppressione. Questa è l’ideologia su cui si è formata e si regge tuttora la Repubblica Islamica. Non temono gli Stati Uniti e la loro favolosa “potenza militare”. Non temono le bombe e i missili americani “superdotati”. Temono solo Dio e considerano la lotta contro l’oppressione un dovere religioso, proprio come fece l’Imam Hussein 1400 anni fa. È questo che gli occidentali non capiscono quando cercano di intimidire l’Iran e i suoi alleati.
A 43 anni dalla presa dell’ambasciata del 4 novembre 1979, non hanno ancora capito che la Repubblica Islamica è il risultato della loro stessa crudeltà e ingiustizia nei confronti dell’Iran, che si è ritorta contro di loro. Se non hanno ancora capito perché la Repubblica Islamica continua a rafforzarsi, nonostante tutti i loro tentativi di distruggere il paese dall’esterno e dall’interno, allora non lo capiranno mai..
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Articolo di Aram Mirzaei pubblicato su The Saker il 3 novembre 2022
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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L’Iran subisce questa fortissima pressione esterna, da parte dell’impero del male statunitoide-occidentaloide ed ebreo per alcune ragioni:
Perché è schierato con la Russia e collabora, in generale, con le Potenze Libere (di cui fa parte integrante) Cina compresa, con la quale ha importanti accordi economici.
Perché condivide tecnologie militari (ad esempio droni) con la Russia, supportando l’alleato nel conflitto in ukraina.
Perché “minaccia” con la sua sola esitenza e la sua sovranità gli occupatori illegali ebrei della Palestina, testa di ponte dell’impero del male in Medio Oriente.
Perché ha scompaginato i piani usa-nato-ebrei in Medio Oriente combattendo con successo i tagliagole dell’isis in Iraq e in Siria, in solido con la Russia.
Perché potrebbe dotarsi di armamento nucleare (ma puramente per scopi difensivi).
Mi sembra che i motivi principali delle azioni criminali dell’impero del male contro l’Iran siano sostanzialmente questi.
Cari saluti
Tanto per capirci su chi era Reza Pahlavi, ultimo Schah di Persia, vi racconterò una piccola storia riguardo all’Iran. Io conosco una signora molto anziana (ha ormai 88 anni e vive in una Residenza assistita) che, quando aveva 28 anni nel 1962, si trovava a Teheran perché si era innamorata di un giovane e facoltoso iraniano. Quest’ ultimo le descrisse quale fogna di ipocrisia e di crudeltà fosse il regime dello Schah raccontandole 2 episodi. Primo episodio: Due ragazze, sospettate di essere vicine all’opposizione anti monarchica, vennero chiuse in carcere e, alla fine, vennero giustiziate gettando un grande orso nella loro cella e chiudendo la porta. Secondo episodio: Ai top manager angloamericani delle cosiddette “Sette Sorelle”, implicati nella continua ricerca di nuovi giacimenti petroliferi, era stato concesso di invadere qualsiasi terreno privato per le loro perforazioni senza chiedere alcuna autorizzazione ai legittimi proprietari, i quali, quando si presentavano per protestare, venivano accolti a fucilate dalla scorta armata che lo stesso Schah concedeva immancabilmente loro. Questo era il modello di modernizzazione che proponeva il tiranno, sempre protetto dagli angloamericani fino alla sua vergognosa fuga del gennaio 1979. Tutto il popolo iraniano ha ancora bene impresso in mente l’arresto del Primo Ministro eletto Mossadeq (democraticamente eletto) nel 1953, fatto poi marcire in carcere per 14 anni dal dittatore Pahlavi fino alla sua morte. Pertanto, tutti i tentativi di far crollare la Repubblica Islamica con azioni terroristiche sotto copertura da parte della CIA e dello MI6 spacciate per “manifestazioni oceaniche per la libertà di pensiero e i diritti civili” falliranno miseramente. E’ bene che l’Impero anglosionista si metta l’anima in pace!