La crisi dovuta all’attacco yemenita con droni e missili da crociera [in inglese] a due installazioni petrolifere Saudite per ora è finita.

I Sauditi e gli Stati Uniti accusano lIran di essere dietro questo “atto di guerra”, come il Segretario di Stato Pompeo lo ha definito. I Sauditi bombardano lo Yemen con bombe prodotte negli USA dal 2015. Ci si dovrebbe chiedere come Pompeo chiamerebbe questo fatto.

Le forze yemenite allineate con gli Huthi non negano che i loro droni e missili da crociera siano copie di progetti iraniani. Ma insistono che vengono costruiti in Yemen e lanciati da lì.

Il Presidente Trump non lancerà un attacco militare contro lIran. E nemmeno lo faranno i Sauditi, o nessun altro. LIran li ha scoraggiati spiegando [in inglese] che ogni attacco contro lIran verrà fronteggiato dichiarando una guerra totale contro gli USA e i loro “alleati del Golfo Persico.

Trump ha inviato Pompeo in Arabia Saudita a stringere le mani alla famiglia criminale saudita, che si autodefinisce reale. Pompeo naturalmente ha provato a vendere loro più armi. Durante il suo volo di ritorno, ha partecipato ad una inconsuetamente diplomatica conferenza stampa [in inglese] con i giornalisti. Pompeo ha dichiarato:

“Sono stato qui in un gesto di diplomazia. Mentre il ministro degli Esteri iraniano minaccia guerre totali e di combattere fino all’ultimo americano, noi siamo qui per costruire una coalizione che miri a raggiungere la pace e una risoluzione pacifica. Questo è lo scopo della mia missione, quello che certamente il Presidente Trump vuole che io lavori per ottenere, e spero che la Repubblica Islamica dell’Iran la veda allo stesso modo. Non vi sono prove di questo dalle loro dichiarazioni, ma spero sia il caso”.

La crisi è finita e noi siamo tornati ad attendere il secondo round. Tra alcuni giorni o settimane vedremo un nuovo giro di attacchi sulle postazioni petrolifere dal lato occidentale del Golfo Persico. L’Iran, con l’aiuto dei suoi amici, può giocare a questo gioco ad oltranza, fino a che gli Stati Uniti non rinunceranno e toglieranno le sanzioni contro quel paese.

Gli Houthi continueranno ad attaccare i Sauditi sino a che non termineranno la loro guerra contro lo Yemen e pagheranno le riparazioni.

Fino a quando nessun militare americano verrà ucciso, gli USA non risponderanno, poichè Trump vuole essere rieletto. Una guerra totale attorno al Golfo Persico spingerebbe i prezzi dell’energia verso la stratosfera, e farebbe affossare l’economia globale. I suoi elettori non lo gradirebbero.

Nei nostri articoli [in inglese] precedenti sull’attacco ad Abqayq abbiamo detto che l’impianto di stabilizzazione del petrolio grezzo ad Abqayq non aveva difese aerea. Alcuni diligenti ricercatori hanno scoperto che nell’area vi erano postazioni di difesa aerea Patriot precedente sconosciute, che era essa stessa protetta anche da diversi cannoni antiaerei a breve raggio.

Michael Duitsman @DuitsyWasHere – 7:02 UTC – Sep 18,2019
Sulla carta, le difese aeree di punto sono piuttosto formidabili, almeno per gli standard del 1995.

Una batteria di SAM Shahine (Sistemi francesi di inizio anni ’80) 3 o 4 batterie antiaeree ognuna con 2 cannoni da 35mm accoppiati e un’unità di controllo del tiro.

Ma un sistema Patriot copre solo 120 gradi di orizzonte. I droni attaccanti sono arrivati da ovest, mentre i nemici dellArabia Saudita sono ad est e a sud di essa. La versione più vecchia Patriot 2 dei Sauditi inoltre non è molto utile [in inglese] contro droni e missili da crociera che volano a bassa quota.

Vi è inoltre la stranezza di ununità radar Patriot spenta [in inglese].

Putin is a Virus @PutinIsAVirus – 4:53 UTC · Sep 19, 2019

Non vi erano radar Patriot attivi nei mesi recenti (perlomeno non in maniera costante) nelle vicinanze dello stabilimento, e non nel breve raggio richiesto per individuare i missili da crociera e i droni a bassa quota. L’installazione più vicina era in Bahrain.

(e usava il Satellite Sentinel 1 CSAR per il rilevamento)

I satelliti con radar ad apertura sintetica possono “vedere [entrambi i link in inglese] i radar dei Patriot di altri sistemi di difesa aerea. Nessuno è stato rilevato attorno ad Abqayq.

La spiegazione per questo è piuttosto banale. Il colonnello Pat Lang è stato in Arabia come ufficiale di collegamento. Come ha recentemente sottolineato [in inglese]:

“Non sottovalutate mai l’irresponsabile pigrizia dei Sauditi. Secondo la mia esperienza loro spengono tutti i sistemi ATC e di difesa aerea che richiedono operazioni dirette o supervisione quando lo trovano scomodo, come nei fine settimana. Secondo me se gli Huthi hanno fatto questo, faranno qualcosa di simile a breve per mostrare che ne sono responsabili”.

Abqayq è stata attaccata nella notte tra venerdì e sabato. Quello [in inglese] in Arabia Saudita è il fine settimana.

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Pubblicato su Moon of Alabama il 19 settembre 2019
Traduzione in italiano a cura di Eros Zagaglia per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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