I contraccolpi sono iniziati

Innanzitutto, cominciamo con un breve riepilogo di ciò che è accaduto (nota: le informazioni continuano ad arrivare, quindi potrebbero esserci correzioni una volta che le fonti ufficiali avranno rilasciato le loro dichiarazioni ufficiali).

  1. Il Primo Ministro iracheno Adil Abdul-Mahdi ha ora rivelato ufficialmente che gli Stati Uniti gli avevano chiesto di mediare tra loro e l’Iran, e che il generale Qasem Soleimani era arrivato per parlargli e dargli la risposta ai suoi sforzi di mediazione. Pertanto, Soleimani partecipava ad una MISSIONE DIPLOMATICA UFFICIALE nell’ambito di un’iniziativa diplomatica INIZIATA DAGLI STATI UNITI.
  2. Il Parlamento iracheno ha ora votato una risoluzione che chiede al governo di far pressione su Washington e i suoi alleati per ritirare le loro truppe dall’Iraq.
  3. Il premier iracheno Adil Abdul-Mahdi ha detto che gli americani hanno informato l’esercito iracheno del previsto attacco aereo pochi minuti prima che fosse effettuato. Ha sottolineato che il suo governo ha negato il permesso a Washington di continuare l’operazione.
  4. Il Parlamento iracheno ha chiesto anche che il governo iracheno “lavori per porre fine alla presenza di truppe straniere sul suolo iracheno e vieti loro di usare il suo territorio, lo spazio aereo o marittimo per qualsiasi motivo
  5. Il Ministero degli Esteri iracheno ha affermato che Baghdad si è rivolta al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite reclamando per le violazioni degli Stati Uniti alla sua sovranità.
  6. Il religioso iracheno Muqtada al-Sadr ha affermato che la risoluzione parlamentare volta a porre fine alla presenza di truppe straniere nel paese non è stata sufficientemente forte, invitando i gruppi delle milizie locali e straniere ad unirsi. Ho anche ottenuto conferma che l’Esercito del Mahdi sta venendo riattivato.
  7. Gli alti gradi del Pentagono stanno ora dando la responsabilità di questo disastro monumentale a Trump (si veda qui [in inglese]). Si stanno lentamente rendendo conto di quale immenso disastro sia, e non vogliono essere ritenuti responsabili di ciò che avverrà.
  8. Per la prima volta nella storia dell’Iran, una Bandiera Rossa è stata issata sopra la Sacra Cupola della Moschea Jamkaran, in Iran. Ciò indica che il sangue dei martiri è stato versato e che ora ci sarà una grande battaglia. Il testo nella bandiera dice “Oh Al-Husayn ibn Ali, chiediamo il tuo aiuto” (traduzione non ufficiale 1) o “Sollevatevi e vendicate Al-Husayn ibn Ali” (traduzione non ufficiale 2)
  9. Gli Stati Uniti hanno annunciato il dispiegamento di 3.000 soldati dall’82a Aviotrasportata in Kuwait.
  10. Alla fine, l’Idiota in Capo ha twittato il seguente messaggio, probabilmente per cercare di rassicurare i suoi folli sostenitori: “Gli Stati Uniti hanno appena speso due trilioni di dollari in equipaggiamento militare. Siamo i più grandi e di gran lunga i MIGLIORI al mondo! Se l’Iran attaccherà una base americana o qualsiasi americano, invieremo alcune di quelle nuove meravigliose attrezzature contro di loro… E senza esitazione!”. Apparentemente, pensa ancora che la criminale spesa esagerata per equipaggiamenti militari di secondo grado gli assicurerà la vittoria…

Analisi

Bene, il primo pensiero che ho fatto quando ho letto questo elenco puntato è stato che il Generale Qasem Soleimani aveva già colpito lo Zio Shmuel dall’oltretomba. Quello che vediamo qui è un immenso disastro politico che si sta sviluppando come un disastro ferroviario al rallentatore. Non fatevi trarre in inganno, questo non è solo un “errore involontario” tattico, ma un grave disastro STRATEGICO. Perché?

Per prima cosa, gli Stati Uniti diventeranno ora una presenza militare ufficialmente e totalmente illegale in Iraq. Ciò significa che qualsiasi SOFA (Status Of Forces Agreement [Accordo Sullo Status Delle Forze]) degli Stati Uniti e dell’Iraq fatto fino ad ora verrà considerato nullo.

In secondo luogo, gli Stati Uniti hanno ora due opzioni:

  1. Combattere e affondare in profondità in un pantano catastrofico o
  2. Ritirarsi dall’Iraq e perdere ogni possibilità di mantenere forze in Siria

Entrambe sono pessime, perché qualunque opzione scelga lo Zio Shmuel, perderà qualunque minuscolo livello di credibilità rimasto, anche tra i suoi presunti “alleati” (come l’Arabia Saudita, che ora sarà lasciata faccia a faccia con un Iran più potente che mai).

Il problema principale con l’attuale (e molto provvisorio) risultato è che sia la Lobby Israeliana che la Lobby Petrolifera saranno ora indignate, e chiederanno agli Stati Uniti di provare ad usare la forza militare per cambiare regime sia in Iraq che in Iran.

Inutile dire che non accadrà (solo gli sbandieratori ignoranti e incurabili credono alla sciocchezza che le forze armate statunitensi siano “LE MIGLIORI”).

Inoltre, è chiaro che con l’ultima azione terroristica gli USA hanno ora dichiarato guerra SIA all’Iraq che all’Iran.

Questo è così importante che devo ripeterlo di nuovo:

Gli Stati Uniti sono ora in guerra, de-facto e de-jure, SIA con l’Iraq che on l’Iran.

Mi affretto ad aggiungere che gli Stati Uniti sono in guerra anche con la maggior parte del mondo Musulmano (e sicuramente tutti gli Sciiti, inclusi Hezbollah e Houthi yemeniti).

Successivamente, voglio menzionare l’aumento del numero di truppe statunitensi in Medio Oriente. Altri 3.000 soldati dell’82° Aviotrasportata sono ciò che sarebbe necessario per appoggiare le evacuazioni e fornire una forza di riserva per i Marines già inviati. Questo NON SI AVVICINA LONTANAMENTE al tipo e al numero di truppe che gli Stati Uniti avrebbero bisogno per combattere una guerra con l’Iraq o l’Iran.

Infine, alcuni pensano che gli Stati Uniti proveranno ad invadere l’Iran. Bene, con un comandante in capo narcisisticamente delirante come Trump, non direi mai “mai” ma, francamente, non penso che nessuno al Pentagono sarebbe disposto ad obbedire ad un simile ordine. Quindi no, un’invasione di terra non è nei piani e, se mai diventasse un’opzione realistica, vedremmo prima un aumento massiccio dei livelli delle truppe statunitensi, stiamo parlando di diverse decine di migliaia, se non di più (a seconda del piano).

No, gli Stati Uniti, se/quando attaccheranno l’Iran, faranno ciò che Israele ha fatto in Libano nel 2006, ma su una scala molto più ampia. Inizieranno con un numero enorme di attacchi (missilistici e aerei) per colpire:

  1. Difese aeree iraniane
  2. Posti di comando iraniani e capi civili e militari iraniani
  3. Obiettivi simbolici (come installazioni nucleari e unità ad alta visibilità come l’IRGC)
  4. Marina iraniana e difese costiere
  5. Infrastrutture civili cruciali (centrali elettriche, ponti, ospedali, stazioni radio/TV, depositi alimentari, installazioni farmaceutiche, scuole, monumenti storici e, non dimentichiamolo, ambasciate straniere di paesi che sostengono l’Iran). Il modo in cui ciò sarà giustificato sarà lo stesso di quello che è stato fatto alla Serbia: una “distruzione delle infrastrutture cruciali del regime” (cos’altro c’è di nuovo?!)

Quindi, entro circa 24-48 ore il Presidente degli Stati Uniti andrà in onda annunciando al mondo che si tratta di una “missione compiuta”, e che “LE MIGLIORI” forze armate della galassia hanno dato una lezione ai “Mullah”. Ci saranno danze per le strade di Tel Aviv e Gerusalemme (fino al momento in cui i missili iraniani non inizieranno a cadere dal cielo. A quel punto i balli saranno sostituiti da urla su un “2° Hitler” e sull’“Olocausto”).

Quindi si scatenerà l’inferno (ne ho discusso così spesso in passato che non entrerò nei dettagli).

In conclusione, voglio menzionare qualcosa di più personale sul popolo degli Stati Uniti.

In parole povere, ci sono due gruppi principali che ho osservato durante i miei molti anni di vita negli Stati Uniti.

Primo gruppo: sono gli imbecilli guardaTV, che pensano che le teste parlanti nella scatola per idioti condividano effettivamente conoscenze e competenze reali. Di conseguenza, il loro modo di pensare segue le seguenti linee: “sì, sì, dì quello che vuoi, ma se i mullah fanno una mossa sbagliata, semplicemente li nuclearizzeremo; alcune bombe a neutroni si prenderanno cura di questi negri della sabbia”. E se gli viene chiesta l’etica di questa posizione, la solita risposta è un “si fottano! hanno fatto casini con i tizi sbagliati, ora li prenderemo a calci in culo”.

Gruppo due: è un gruppo molto più silenzioso. Comprende sia persone che si considerano Liberali che Conservatori. Sono totalmente inorriditi, e provano una rabbia silenziosa contro le élite politiche statunitensi. Amici, ci sono MOLTI americani là fuori che sono veramente inorriditi da ciò che viene fatto in loro nome, e che si sentono assolutamente impotenti a fare qualsiasi cosa. Non conosco i giovani soldati che ora vengono inviati in Medio Oriente, ma conosco molti ex militari che conoscono la verità sulla guerra e sulle MIGLIORI forze armate della storia della galassia, e sono anche loro assolutamente inorriditi.

Non posso dire quale gruppo sia più grande, ma la mia sensazione è che il Gruppo Due sia molto più grande del Gruppo Uno. Potrei sbagliarmi.

Ora chiudo le trasmissioni ma cercherò di aggiornarvi non appena arriveranno informazioni importanti.

Il Saker

 

AGGIORNAMENTO 1: secondo il sito web russo Colonel Cassad [in russo], Muqtada al-Sadr ha formalmente presentato le seguenti richieste al governo iracheno:

  1. Rompere immediatamente l’accordo di cooperazione con gli Stati Uniti.
  2. Chiudere l’ambasciata degli Stati Uniti a Baghdad.
  3. Chiudere tutte le basi militari statunitensi in Iraq.
  4. Rendere reato qualsiasi cooperazione con gli Stati Uniti.
  5. Garantire la protezione delle ambasciate irachene.
  6. Boicottaggio ufficiale dei prodotti americani.

Cassad (alias Boris Rozhin) ha pubblicato anche questa eccellente caricatura:

AGGIORNAMENTO 2: Russia Today riferisce che “Un militare americano e due mercenari sono stati uccisi nell’attacco di Al-Shabaab in Kenya, due membri del Dipartimento della Difesa feriti[in inglese]. Il che conferma la mia ipotesi , e gli attacchi spontanei sarà ciò che vedremo per primi, che la rappresaglia promessa dall’Iran arriverà solo più tardi.

AGGIORNAMENTO 3: al-Manar riferisce che due missili sono caduti vicino all’ambasciata americana a Baghdad.

AGGIORNAMENTO 4: Zerohedge riferisce [in inglese] che la TV di stato iraniana ha trasmesso un appello durante la processione funebre, in cui un oratore ha affermato che ogni iraniano dovrebbe inviare un dollaro (in totale 80.000.000 di dollari) come ricompensa per l’uccisione di Donald Trump. Sto cercando di ottenere una conferma dall’Iran al riguardo.

AGGIORNAMENTO 5: fonti russe affermano che tutte le forze missilistiche iraniane sono state messe in allerta per il combattimento.

AGGIORNAMENTO 6: l’incrociatore pesante lanciamissili “Marshal Ustinov” ha attraversato il Bosforo ed è entrato nel Mediterraneo.

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Pubblicato su The Saker.is il 5 gennaio 2020
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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