Proprio come nel 2006, quando sia Ehud Olmert che George Bush dichiararono che l’“invincibile IDF” aveva, ancora una volta, ottenuto una “gloriosa vittoria” e l’intero Medio Oriente quasi morì di risate ascoltando questa ridicola affermazione, oggi sia negli Stati Uniti che in Israele la macchina della propaganda ha dichiarato un’altra “gloriosa” vittoria per lo “stato Ebraico di Israele” nonché “unica democrazia in Medio Oriente”. E, proprio come nel 2006, tutti nella regione (e nella Zona B) sanno che la verità è che l’entità Sionista ha subito una sconfitta enorme, umiliante. Proviamo ad analizzarlo.

Innanzitutto, alcuni numeri. Le operazioni di combattimento sono durate due settimane. Tutti gli altri numeri di missili sono in discussione. Piuttosto che fidarmi di questa o quella fonte, dirò semplicemente che Hamas ha lanciato molte migliaia di missili contro Israele. Alcuni, probabilmente meno del 50%, sono stati veramente intercettati dalle difese aeree israeliane, altri hanno colpito nella terra di nessuno, e alcuni sono effettivamente atterrati e hanno causato molte distruzioni e almeno 12 morti. Gli israeliani hanno eseguito centinaia di attacchi di artiglieria e aerei provocando una massiccia distruzione nella Striscia di Gaza e uccidendo circa 250 palestinesi. Ancora una volta, questi numeri sono stime, e non raccontano davvero l’intera storia. Per capire la storia, dobbiamo dimenticare questi numeri e guardare cosa sperava ciascuna squadra, e cosa ha ottenuto ciascuna squadra. Cominciamo con gli israeliani:

Il segnapunti israeliano

Per comprendere gli obiettivi di Israele in questa guerra, dobbiamo prima collocare questa ultima guerra nel suo contesto, e quel contesto è che Israele è stato completamente sconfitto in Siria. Per corroborare questa tesi, ricordiamo gli obiettivi dei Sionisti quando scatenarono una grande guerra internazionale contro la Siria. Questi obiettivi, come elencato nel mio articolo di luglio 2019 “Sfatare le voci su un cedimento russo ad Israele” erano:

Il piano iniziale degli Anglo Sionisti era di rovesciare Assad e rimpiazzarlo con i pazzi takfiri (Daesh, Al-Qaida, Fronte Al-Nusra, ISIS – chiamateli come desiderate). Riuscire in questo avrebbe raggiunto i seguenti obiettivi:

  1. Rovesciare un potente e secolare stato arabo, assieme alla sua struttura politica, le forze armate e le forze di sicurezza.
  2. Creare caos totale e orrore in Siria per giustificare la creazione di una “zona di sicurezza” da Israele, non solo nel Golan ma anche più a nord.
  3. Scatenare una guerra civile in Libano, aizzando i Takfiristi contro Hezbollah.
  4. Lasciare che i Takfiristi ed Hezbollah si annullino a vicenda fino alla morte, poi creare una “zona di sicurezza”, ma questa volta in Libano.
  5. Impedire la creazione di un asse Sciita tra l’Iran, l’Iraq, la Siria e il Libano.
  6. Dividere la Siria secondo linee etniche e religiose.
  7. Creare il Kurdistan per poi usarlo contro Turchia, Siria, Iraq e Iran.
  8. Fare in modo che Israele diventi la potenza indiscussa in Medio Oriente, e costringere Arabia Saudita, Qatar, Oman, Kuwait e tutti gli altri a chiedere il permesso ad Israele per qualsiasi progetto che riguardi il gas o le sue infrastrutture.
  9. Isolare gradualmente, minacciare, sovvertire ed eventualmente attaccare l’Iran con una vasta coalizione di forze regionali.
  10. Eliminare tutti i centri di potere Sciiti in Medio Oriente.

Come tutti sappiamo, questo è ciò che è realmente accaduto:

  1. Lo stato siriano è sopravvissuto, e le sue forze armate e le forze di sicurezza sono oggi più capaci di quanto lo fossero prima che la guerra avesse inizio (ricordate come hanno “quasi” perso la guerra inizialmente? I siriani si sono ripresi imparando qualche lezione molto difficile. Secondo tutti i rapporti, sono migliorati enormemente, mentre nei momenti critici l’Iran ed Hezbollah stavano letteralmente “tappando i buchi” nelle prime linee siriane e “spegnendo le fiamme” in focolai locali. Oggi i siriani stanno facendo un ottimo lavoro, liberando grandi porzioni del loro paese, inclusa ogni singola città siriana).
  2. Non solo la Siria è più forte, ma gli Iraniani ed Hezbollah sono ovunque nel paese oggi, cosa che sta facendo cadere gli Israeliani in uno stato di panico e rabbia.
  3. Il Libano è solido come una roccia; anche l’ultimo tentativo saudita di rapire Hariri sta avendo effetti controproducenti.
  4. La Siria rimarrà unita e non avverrà nessuna nascita del Kurdistan. Milioni di rifugiati lontani da casa stanno facendo ritorno.
  5. Israele e gli Stati Uniti hanno fatto la figura degli idioti e, ancora peggio, sono perdenti senza che sia rimasta loro alcuna credibilità.

Vedendo la loro sconfitta in Siria, i Sionisti hanno fatto quello che fanno sempre: hanno usato la loro macchina della propaganda per elencare attacchi vittoriosi apparentemente senza fine su presunti “obiettivi iraniani” in Siria. Mentre alcuni sempliciotti civili con zero esperienza militare hanno creduto a questa assurdità, la verità sulle operazioni israeliane in Siria è semplice: le difese aeree siriane hanno impedito con successo agli israeliani di colpire obiettivi importanti e sensibili, e loro sono stati costretti a dichiarare vittorie importanti la distruzione di fienili vuoti spacciate per la “distruzione di importanti quartier generali dell’IRGC”, in tal modo “dimostrando” a poche persone ingenue nella Zona A e a se stessi (!) che l’IDF è ancora “invincibile” come lo è “sempre” stata. Per quanto riguarda i Neoconservatori, hanno raddoppiato e hanno dichiarato che 1) le difese aeree russe sono inutili 2) che Russia e Israele lavorano mano nella mano e 3) che gli israeliani sono ancora invincibili. Tuttavia, se tutto ciò fosse vero, perché Israele non è riuscito a raggiungere uno solo dei suoi obiettivi? E perché sia ​​i russi che gli iraniani sono ancora in Siria, i russi hanno appena terminato una seconda pista a Khmeimim e hanno appena schierato un gruppo di Tu-22M3 in quella base aerea [in inglese], da dove ora possono minacciare qualsiasi nave nel Mediterraneo, nel Mar Rosso, nel Golfo Persico, nel Mar Arabico e nell’Oceano Indiano? Nel loro altrimenti “tempo libero” possono sganciare tonnellate di bombe e missili sulle restanti forze Takfiriste in Siria.

Come dico da molti anni ormai, la verità è che l’IDF è una pessima forza combattente. Perché? In primo luogo, ha lo stesso identico problema degli Stati Uniti (e dell’Arabia Saudita, del resto): si affida ad una tecnologia costosa, ma non hanno buoni “stivali sul terreno” in grado di combattere. È così che si vincono le guerre moderne (si veda qui per un elenco di idee popolari sbagliate sulle guerre moderne).

Nella sua storia recente, l’intera gamma di forze israeliane “d’élite” (comprese l’aviazione, la marina, l’artiglieria e persino la Brigata Golani) ha ricevuto il suo calcio nel sedere collettivo nel 2006 da circa 1000 combattenti regolari di Hezbollah armati solo alla leggera: tenete presente che le forze d’élite di Hezbollah erano schierate solo a nord del Fiume Litani, per proteggere Beirut da una possibile invasione di terra da parte di Israele. Invece di prendere Beirut o “disarmare Hezbollah” (quello era un obiettivo ufficiale!), gli israeliani non sono riusciti nemmeno a controllare la piccola città di Bint Jbail situata proprio oltre il confine ufficiale israeliano! Alla faccia degli “invincibile”!

Ciò in cui l’IDF ha molta esperienza è terrorizzare i civili palestinesi e mettere in atto quello che potrebbe essere definito un genocidio al rallentatore del popolo palestinese. Il problema con Gaza ora è lo stesso che ha rivelato la fallita invasione del Libano nel 2006: proprio come i libanesi nel 2006, i palestinesi del 2021 non hanno più paura dei Sionisti. Inoltre, con un grande aiuto da parte dell’Iran e di altri, Hamas a Gaza è ora molto, molto meglio armata che in passato. È vero, alcuni dei suoi missili sono decisamente a bassa tecnologia e non molto efficaci (bassa precisione, testate piccole, traiettoria semplice, gittata limitata), ma Hamas ha anche mostrato alcuni UAV abbastanza decenti. Soprattutto, d’ora in poi per Hamas c’è solo una strada: salire la “scala della qualità” (proprio come hanno fatto gli Houthi in Yemen, iniziando con droni modesti ma alla fine ottenendo quelli molto capaci).

L’altro obiettivo principale degli israeliani in questa guerra era dimostrare al mondo (e, cosa ancora più importante per i codardi israeliani sempre narcisisti adoratori di loro stessi, a loro stessi!) che la loro rete di difesa aerea “Cupola di Ferro[“Iron Dome”] era la “super migliore più all’avanguardia” del mondo (senza dubbio per via del famoso “genio ebraico”!). Ora sembra che nella migliore delle ipotesi gli israeliani abbiano intercettato circa il 30-40% dei missili di Hamas. Il modo in cui gli israeliani l’hanno nascosto è affermando che la loro stravagante Cupola di Ferro non ha nemmeno tentato di ingaggiare i missili che non ha ritenuto pericolosi. Ma nell’era degli onnipresenti smartphone, quel tipo di stupide sciocchezze può essere facilmente smascherato (anche mostrando il caos totale nei cieli israeliani o, se è per questo, gli attacchi missilistici sugli obiettivi militari israeliani). Anche se l’intero sistema di difesa aerea Cupola di Ferro probabilmente funziona leggermente meglio del quasi inutile Patriot americano, le difese aeree israeliane sono chiaramente almeno una generazione indietro rispetto a quelle russe, inclusi gli S-300 che i russi hanno venduto alla Siria (di nuovo, nell’era degli smartphone onnipresenti, questo non è difficile da dimostrare).

È fondamentale ricordare che i missili di Hamas sono molto inferiori a quelli degli Huthi e dei siriani, e ancora di più se paragonati ai droni e ai missili di Hezbollah o iraniani! In altre parole, l’“invincibile” IDF non può affrontare nemmeno i suoi nemici più deboli e meno sofisticati (Hamas e il Movimento per il Jihad Islamico in Palestina) e il grottescamente costoso Cupola di Ferro non può proteggere i Sionisti da eventuali decisi attacchi missilistici della coalizione della Resistenza (Palestina, Yemen, Siria, Hezbollah, Iran e Russia).

Nella sua totale disperazione, l’entità sionista ha fatto ciò che gli Anglo-Sionisti fanno sempre quando non riescono a sconfiggere le forze militari: rivolgono la loro ira sulle infrastrutture civili, e ne uccidono quanti più possono. Colpiranno anche obiettivi altamente simbolici come il centro stampa internazionale di Gaza o un ospedale della Mezzaluna Rossa, con il pretesto che Hamas (che è il governo locale democraticamente eletto) ha uffici lì (questo è chiaramente un vaffanculo a coloro che condannano Israele per aver violato il diritto internazionale). Per un normale essere umano, questo suona sia osceno che ridicolo. Ma ricordate, gli israeliani sono prima di tutto narcisisti, e non hanno mezzi per immaginare come pensano o si sentono gli esseri umani normali. Tutto ciò che questi tizi possono provare è adorazione di sé e odio per tutti gli “altri”.

Potremmo dire che in questa guerra i palestinesi hanno sconfitto sia l’alta tecnologia militare che il tipo di odio genocida veramente medievale.

In altre parole, lungi dal mostrare quanto sia “invincibile” l’entità sionista, quest’ultima guerra contro i palestinesi ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che l’IDF non può affrontare nessuno dei suoi nemici.

Oltre ai missili e alle bombe, gli israeliani amano usare il terrore, poiché la loro ideologia li ha convinti di due cose: gli arabi capiscono solo la forza e noi israeliani siamo invincibili. Ma questo solleva la questione del perché gli israeliani non abbiano osato trasferirsi a Gaza, nemmeno simbolicamente. Sì, lo so, la doxa ufficiale della Zona A è che “Biden ha chiamato Netanyahu e gli ha detto di smetterla”. Come se “Biden” potesse dare ordini agli israeliani!

La verità è che anche con un tasso di vittime di 10:1 a vantaggio dell’IDF, e senza blindati o artiglieria, i palestinesi sono molto più disposti ad impegnarsi in battaglie di strada rispetto all’IDF. L’IDF alla fine avrebbe vinto una battaglia di terra contro Hamas e il Movimento per il Jihad Islamico in Palestina? Forse, probabilmente, i vantaggi oggettivi in ​​tutto (tranne il coraggio!) per gli israeliani sono così enormi che nessuna quantità di abilità e coraggio può ostacolare per sempre l’immensa superiorità di mezzi degli israeliani.

Tuttavia, come la maggior parte delle persone in Occidente tende a dimenticare, le guerre non sono che mezzi verso un obiettivo politico. Se l’IDF decidesse sostanzialmente di radere al suolo Gaza e uccidere molte migliaia di palestinesi a costo di probabilmente centinaia di vittime, allora questo sarebbe politicamente suicida per il regime Sionista. Questo è il motivo per cui offro questa conclusione molto semplice:

Durante l’ultima guerra a Gaza, la deterrenza ha funzionato. Ma solo nel senso che i palestinesi hanno dissuaso con successo gli israeliani dal lanciare un attacco di terra contro Gaza.

C’è anche un altro sviluppo politico cruciale che va notato: mentre sia l’Iran che Hezbollah hanno dato il loro pieno sostegno politico ad Hamas+Movimento per il Jihad Islamico in Palestina, questi ultimi non hanno richiesto alcuna assistenza. In altre parole, non solo i palestinesi hanno sconfitto gli israeliani, ma lo hanno fatto assolutamente da soli, senza l’aiuto degli altri membri della Resistenza.

Ancora una volta, quei civili della Zona A che credono che Israele stia ottenendo enormi vittorie in Siria quasi quotidianamente si sbagliano, il che è normale. Ma potete essere dannatamente sicuri che almeno la maggior parte dei massimi comandanti dell’IDF conosce il vero punteggio, e per loro è l’ennesimo enorme disastro.

C’è anche un fattore politico da considerare. Sebbene ci siano state azioni di coordinamento della resistenza da parte dei palestinesi in Israele (propriamente detta, come definita dall’ONU), questa è la prima volta che i palestinesi di Gaza, quelli dei Territori Occupati e quelli di “Israele” hanno veramente combattuto, se non fianco a fianco (ancora!) perlomeno contemporaneamente e per una causa comune. Questa è una grande vittoria politica per Hamas+Movimento per il Jihad Islamico in Palestina, e un grave problema per Fatah e i Sionisti. Ora diamo un’occhiata al resto del segnapunti palestinese:

Il segnapunti palestinese:

Cominciamo dall’ovvio: i palestinesi non sono stati sconfitti. Questa vittoria può essere ulteriormente suddivisa in:

  • La leadership palestinese è per lo più sopravvissuta fisicamente, esiste ancora come autorità locale. Molti palestinesi sono stati assassinati, ma ciò non ha influenzato le capacità operative delle forze palestinesi (non più di quanto l’IDF sia riuscita ad influenzare le capacità operative iraniane in Siria).
  • La leadership palestinese è sopravvissuta anche politicamente. Non è stata incolpata dalla “strada palestinese” di aver iniziato la guerra, né è stata accusata di come l’ha eseguita. Quanto a Fatah, ora è, a detta di tutti, persa da qualche parte in una terra di nessuno politica che, è vero, si merita ampiamente per la sua incompetenza, corruzione e sottomissione ad Israele e agli Stati Uniti.
  • Militarmente parlando, gli attacchi missilistici palestinesi non sono stati altrettanto efficaci di, diciamo, gli attacchi di Hezbollah (per non parlare di quelli iraniani!), ma, ehi, hanno fatto enormi progressi, e possiamo essere tutti certi che i palestinesi di Gaza, prima o poi, raggiungeranno gli Houthi e, più avanti, forse anche Hezbollah.
  • Secondo molti resoconti, Hamas e il Movimento per il Jihad Islamico in Palestina hanno compiuto importanti incursioni politiche nella scena politica palestinese al di fuori di Gaza. Anche a dispetto di uno sforzo di hasbara [le pubbliche relazioni israeliane] davvero immenso da parte degli israeliani, l’opinione pubblica internazionale sta incolpando Israele per l’orgia di violenza.

È interessante notare qui che il famoso giornalista israeliano Gideon Levy ha scritto un articolo per Haaretz intitolato “La propaganda israeliana non inganna nessuno – tranne gli israeliani[in inglese] che era ulteriormente sottotitolato ““Hasbara” è un eufemismo israeliano per la propaganda, e ci sono alcune cose, ha detto il defunto ambasciatore Yohanan Meroz, che non sono “irrinunciabili”. Una di queste è il modo in cui Israele tratta i palestinesi”. Ecco come iniziava l’articolo di Levy:

E la propaganda coprirà tutto. Diremo terrorismo, grideremo antisemitismo, grideremo delegittimazione, citeremo l’Olocausto; diremo stato Ebraico, gay-friendly, irrigazione a goccia, pomodorini, aiuti al Nepal, premi Nobel per gli Ebrei, guardate cosa sta succedendo in Siria, l’unica democrazia, il più grande esercito. Diremo che i palestinesi stanno compiendo mosse unilaterali, proporremo negoziati sui “confini delle colonie”, chiederemo il riconoscimento di uno stato Ebraico e ci lamenteremo del fatto che “non c’è nessuno con cui parlare”. Ci lamenteremo che il mondo intero è contro di noi e vuole distruggerci, nientemeno.

Ora arriva la parte migliore: Levy l’ha scritto il 4 giugno 2015, e l’ha aggiornato il 10 aprile 2018, anni prima dell’attuale disastro! Da allora, le cose sono andate solo male per l’IDF e gli israeliani in generale. Solo il contraccolpo della guerra in Siria è stato, per l’IDF, un vero disastro.

Naturalmente, “Israele” è ancora adorato e fedelmente servito da molte classi dirigenti in tutto il mondo (questa è una delle funzioni dell’Impero, farlo rispettare), ma quell’Israele ufficialmente lodato è visto con disgusto e repulsione dalla maggior parte del pianeta. Da qui l’inevitabile fallimento dello sforzo di pubbliche relazioni veramente galattico per fare il lavaggio del cervello alla gente normale, facendogli credere che Israele sia un paese incredibilmente ottimista, un “posto senza popolo per un popolo senza paese”, ecc. ecc. ecc., Questa “Siolatria”, se vogliamo chiamarla così, era efficace quando l’OLP faceva saltare in aria le scuole elementari Ebraiche nell’Europa occidentale, ma oggi ha perso quasi tutta la sua forza, soprattutto tra le persone che pensano.

La triste e disgustosa realtà dell’entità Sionista sta veramente venendo fuori, filtrando sotto i muri della propaganda dell’Impero, e lentamente ma inevitabilmente si traduce in una reazione comune di indignazione e di totale disgusto per quello che non è nient’altro che l’ultimo paese ufficialmente razzista sul pianeta, l’unico paese con un campo di concentramento all’aperto che circonda da tutte le parti, l’unico paese a cui veramente, apertamente e sinceramente non frega niente del diritto internazionale o delle vite dei non Ebrei (pur definendo sacra la propria vita, ovviamente!). Questo è uno stato che ripete costantemente il mantra sul presunto sangue “sacro” degli Ebrei mentre, allo stesso tempo, commette un genocidio al rallentatore (ma molto reale) del popolo palestinese usando attacchi terroristici senza sosta contro qualsiasi paese abbastanza audace da sfidare l’ordine dell’ultima, e, si spera, definitivamente, aspirante “razza superiore” nella storia umana. Questo è anche il motivo per cui il “crimine dei crimini” per le persone politicamente corrette e sottoposte al lavaggio del cervello con successo è dichiarare che Israele non ha il diritto di esistere. Questo è uno psicocrimine così grave che voglio concludere commettendolo adesso, e chiedendo ad altri di unirsi a me in questo “psicocrimine”!

Israele non ha alcun diritto di esistere, prima di tutto perché è una creazione artificiale delle potenze imperialiste dell’Europa occidentale. In secondo luogo, è un paese che è sempre stato coinvolto in atrocità e massicce violazioni delle leggi e delle norme internazionali. Al contrario, Israele si basa su un’ideologia razzista che è, a tutti gli scopi pratici, indistinguibile dall’ideologia nazista di Hitler (sia il Nazionalsocialismo che il Sionismo hanno le stesse radici nel tempo, nello spazio e nella cultura, essendo entrambi prodotti del laicismo e nazionalismo europeo). Per queste ragioni, Israele e l’ideologia Sionista che lo sostiene sono un pericolo evidente e presente per la pace e la stabilità internazionali (per i dettagli sul Sionismo come ideologia e sulla sua tossicità, si veda qui [in inglese]). Inoltre, l’unico modo possibile per il popolo palestinese di recuperare la propria terra e i propri diritti secondo il diritto internazionale è che il “regime che occupa Gerusalemme deve svanire dalla pagina del tempo” (per citare la frase spesso mal tradotta [in inglese] dell’Ayatollah Khomeini). A proposito, questa consapevolezza presuppone anche una chiara comprensione che la cosiddetta “Soluzione dei Due Stati” (2SS) sia impossibile. Sì, lo so, la 2SS è attualmente l’unica secondo il diritto internazionale, ma non sorprende dal momento che lo stato di Israele è stato creato non solo con molte delle trappole dell’“essere uno stato riconosciuto a livello internazionale”, ma anche con la vergognosa complicità del paese che ha vinto la Seconda Guerra Mondiale. C’è una cosa che Israele ha in comune con la cosiddetta “Repubblica del Kosovo”: saranno i primi ad essere liberati non appena l’Impero Anglo-Sionista crollerà visibilmente (ovviamente, è già crollato, da qui i molti esiti disastrosi per USA e Israele sulla scena internazionale, ma questo è ancora ufficialmente negato nella Zona A e, ovviamente, dalla propaganda Anglo-Sionista e da coloro che vi prestano attenzione).

In verità, c’è solo una vera “soluzione” a questa guerra: la cosiddetta “Soluzione del Singolo Stato”, nel senso che coloro che vivono in questa terra potranno scegliere i loro leader e stili di vita secondo il vecchio principio “una persona, un voto”. Tutte le altre “soluzioni” semplicemente perpetuano l’attuale genocidio!

Per quanto riguarda quegli Ebrei che vogliono ancora uno stato di Israele etnicamente puro, possono crescere e diventare persone reali, oppure possono scegliere di colonizzare qualche altro pianeta. Finché non perseguitano le forme di vita locali, potrebbe funzionare. Ma se lo faranno, tutto accadrà di nuovo, ancora e ancora.

Conclusione: “Gaza” e il futuro dell’entità Sionista

Voglio concludere qui con quello che credo sia uno sguardo al futuro (o alla sua mancanza!) di Israele. Il sito web Islamic World News Analysis Group (che consiglio vivamente!) ha recentemente pubblicato [in inglese] quello che sostiene essere un video di un nuovo drone da combattimento iraniano chiamato “Gaza” così descritto: “Il drone Gaza, in grado di trasportare 13 bombe e 500 chilogrammi di equipaggiamento, oltre ad avere 35 ore di autonomia di volo fino a un raggio di 2.000 chilometri, è in grado di svolgere una varietà di operazioni di combattimento e di intelligence. Secondo le immagini pubblicate, sembra che il drone Gaza utilizzi il meccanismo Rotary Bomb Launcher sotto la sua fusoliera, che può trasportare fino a 5 bombe. Questo è il primo drone iraniano a utilizzare questo meccanismo. Sono inoltre installate 8 bombe sotto le ali e in totale questo drone è in grado di trasportare 13 bombe”. Ecco il filmato di questo nuovo drone. Date un’occhiata voi stessi e immaginate come potrebbe essere il prossimo round di questa campagna per liberare la Palestina.

Il Saker

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Pubblicato su The Saker.is il 25 maggio 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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