Ho cercato di non scrivere su questo argomento, almeno fino a quando non fossero disponibili fatti più concreti. Visto però che la vicenda sembra trasformarsi in uno scontro politico fra, da un lato Russia ed Egitto, e dall’altro Stati Uniti e Regno Unito, penso di poter almeno contribuire con qualche considerazione di carattere generale.
Tutto ciò che si sa fino ad ora è questo: il Volo Kogalymavia 9268 era partito dall’aeroporto internazionale di Sharm el-Sheikh, in Egitto, ed era diretto all’aeroporto di Pulkovo, a San Pietroburgo. Il velivolo aveva raggiunto l’altezza di 33.500 piedi (10.200m.) a 404 nodi (748km/h, 465miglia/h). In seguito è successo qualcosa di totalmente catastrofico. I piloti non hanno comunicato assolutamente nulla via radio, l’aereo è precipitato e si è schiantato al suolo. La sezione di coda è stata trovata a 5 km. dal resto del velivolo. Anche solo da questi dati possiamo arrivare ad alcune conclusioni iniziali: questo non è stato il “classico” incidente meccanico (tipo, p.e. un motore in fiamme) ma qualcosa che è accaduto così in fretta da non avere lasciato ai piloti neanche il tempo di reagire. L’aereo si è spezzato in due a mezz’aria. Solo tre cose potrebbero aver causato tutto questo:
a) Un improvviso e catastrofico cedimento strutturale
b) Un missile antiaereo
c) Una bomba all’interno dell’aereo
La prima opzione è possibile e ci sono testimonianze che indicano come la sezione di coda abbia una frattura nella parte posteriore. Altri resoconti menzionano il fatto che l’aereo avesse impattato con la coda durante un atterraggio, 14 anni fa. In ogni caso questo velivolo era stato controllato diverse volte, l’impatto di coda era stato debitamente registrato e i pericoli derivanti da questo tipo di incidente sono anch’essi ben noti. Di conseguenza, la possibilità di un cedimento strutturale catastrofico non è campata in aria.
La seconda opzione, per me non ha alcun senso. Non conosco nessun sistema missilistico portatile, o anche automontato, in grado di colpire un aereo che vola ad oltre 10 km. di altezza e a più di 700 km/h. Per quanto riguarda poi missili di dimensioni maggiori, beh, avremmo in questo caso gli stessi problemi che con l’MH17, solo peggiorati: non solo un grosso missile si lascerebbe dietro una evidente scia di condensazione e farebbe molto rumore, ma, a differenza dell’Ucraina, nel deserto egiziano il personale della batteria non avrebbe alcun posto dove nascondersi dopo il lancio. Infatti, sarebbe estremamente difficile anche solo far arrivare nella zona prescelta un missile di queste dimensioni: proprio come l’Ucraina, l’Egitto è zona di guerra e ci sono molti “occhi nel cielo”. Infine, a meno che il missile non sia in grado di acquisire il bersaglio a 10.000 m. con un puntamento a infrarossi, dovrebbe dirigersi verso l’aereo utilizzando il radar, e un’emissione del genere sarebbe rilevabile. Non posso provare il contrario, e non bisognerebbe mai dire mai, ma l’ipotesi del missile non mi convince proprio.
Per cui rimane solo la bomba. Con mio grande dispiacere, questa è la versione che trovo più plausibile, anche solo per il principio del rasoio di Occam. Senza voler offendere nessuno, ma i servizi di sicurezza egiziani non godono di una buona reputazione nella protezione dei turisti. Anche se mi sembra evidente che Stati Uniti e Gran Bretagna stanno cercando di trarre vantaggio da questa tragedia, vorrei far notare che Medvedev ha appena ordinato pubblicamente che i controlli aeroportuali nei terminal da dove partono aerei russi vengano effettuati dai servizi di sicurezza russi. Potrebbe essere che l’intelligence russa sia arrivata alle stesse conclusioni di quella inglese ed americana?
E così tutto si riduce a questo: che cosa è più probabile? Un cedimento strutturale massiccio o una bomba? Credo che la seconda ipotesi sia molto più realistica.
Tuttavia, dovremmo aspettare il rapporto ufficiale. “Molto più probabile” non significa che questo sia ciò che è veramente successo. E’ “molto più probabile” che una moneta cada testa o croce, ma talvolta può anche rimanere in piedi. In passato si sono già verificati incidenti riconducibili a precedenti atterraggi con impatti di coda sulla pista, e la Kolymavia Airline era in difficoltà finanziarie, per cui può essere che la manutenzione non fosse proprio eccezionale.
Ma cosa comporterebbe, se fosse stato veramente il Daesh a far cadere il volo 9268?
Per quanto brutto possa sembrare, non penso che questo sia molto significativo, almeno non a livello politico.
Primo, le autorità russe hanno sempre affermato che la minaccia del terrorismo alla Russia era reale. Appena in Siria sono iniziate le operazioni militari russe, alle autorità è stato chiesto se tutto ciò non avrebbe aumentato notevolmente il rischio di attentati terroristici contro la Russia. La loro risposta è sempre stata la stessa: “noi siamo già minacciati al massimo, questo non peggiora certamente le cose”. In Occidente se lo sono dimenticato, ma la Russia sta già combattendo contro i terroristi nel Dagestan. Anche a Mosca vengono regolarmente arrestati dei pazzoidi Wahabiti! Per la Russia la lotta al terrore non è mai veramente terminata, e l’intervento in Siria è solo un ulteriore episodio di una guerra che era iniziata dopo l’invasione sovietica dell’Afghanistan. Certo, questa è un’immane tragedia umana, ma non è peggio di Budennovsk o di quanto successe a Mosca con il Nord-Ost. Dagli shaitan, che stanno combattendo ormai da decenni, i Russi non si aspettano niente di meno.
Secondo, il fatto che il Daesh abbia dovuto colpire all’estero, fa capire indirettamente come essi non abbiano i mezzi per compiere attentati all’interno della Russia. Ancora una volta, non bisognerebbe mai dire mai, ma la Russia, protetta dal FSB è un osso troppo duro per i pazzoidi Wahabiti.
Terzo, se da un lato non sarei sorpreso se gli Egiziani mentissero nel loro rapporto (hanno veramente molto da perdere!), non credo però che le autorita russe direbbero il falso sulle cause dell’incidente. Questo è un caso che ha una visibilità troppo alta e, a differenza del “Kursk”, non presenta aspetti militari o riguardanti la sicurezza dello Stato. I rischi di un tentativo di insabbiamento superano di gran lunga i possibili vantaggi. Per dirla in modo semplice: a differenza degli Egiziani, i Russi non hanno nessun motivo impellente per mentire (e con questo non sto dicendo che sospetto gli Egiziani di mentire, sto solo dicendo che essi hanno molte più ragioni per farlo dei Russi).
Quarto, indipendentemente da ciò che potrà dire il rapporto finale fra un paio di mesi, gli Egiziani pagheranno un grosso scotto economico in mancati introiti (turistici), perché rimarrà sempre un sospetto su quanto accaduto realmente. Anche se i servizi di sicurezza egiziani non avessero fatto nulla di male, e anche se il rapporto finale scagionasse definitivamente l’Egitto da ogni colpa, il panico indotto da questo episodio (alimentato dalle dichiarazioni di Stati Uniti e Gran Bretagna) farebbe un gran danno all’Egitto. In questo senso il Daesh ha già avuto dei grossi benefici da questa tragedia.
Tutto questo mi porta ad una conclusione paradossale: qualunque cosa dirà il rapporto definitivo, non farà quasi nessuna differenza per la situazione sul terreno. Il danno è stato fatto e ormai non ci si può più porre rimedio.
The Saker
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Pubblicato su Thesaker.is il 6 novembre 2015
Tradotto in italiano da Mario per Sakeritalia.it
io invece non pongo limiti all’infamia angloamericana, e quindi non escludo la seconda ipotesi. Ovvero missile, lanciato dai terroristi col supporto logistico e militare USA. Dici che un missile farebbe troppo rumore e sarebbe troppo grosso per non essere notato. In teoria è così, in pratica bisogna andare a vedere se chi sa che è stato un missile è pronto a dirlo. CHi parlerebbe? Il governo egiziano, che sta in piedi sulle armi fornite dall’occidente? Quello russo, che sa benissimo che l’unica reazione proporzionale a un atto del genere è la guerra dichiarata? DI fronte a un atto di guerra, l’unica reazione possibile è quella. E se non sei in grado/non vuoi farla, devi incassare e tacere, perchè se parli, poi davvero c’è il rischio di un golpe nazionalista a Mosca perchè Putin non difende i russi.
E se è stato un missile, e Putin è costretto a tacere, la cosa avrà eccome risvolti militari.
articolo misurato e molto sensato……….infatti chi ha detto x primo che era una bomba????
molto probabilmente chi lo sapeva………………..lo scontro oligarchia occidentale v.s. resto mondo continua.
Da un articolo tradotto da Alessandro Lattanzio e comparso sul sito Aurora, risulterebbe, invece, che l’aereo russo sia stato abbattuto proprio da un missile dopo che i piloti dell’airbus sono stati spinti, con l’inganno, a portare l’aereo ad una quota inferiore. Il missile farebbe parte di uno stock che gli inglesi avrebbero consegnato ai sauditi, i quali, a loro volta, l’avrebbero passato ai terroristi. Il fatto coinvolge i servizi americani, e la storia assume uno svolgimento da fantapolitica, se non fosse che, ormai, siamo stati costretti a riconoscere che quello di cui questi signori sono capaci supera di molto qualsiasi fantasia. La risposta russa però in questa storia, se vera, risulterebbe ancora una volta pronta ed efficace e metterebbe in grande difficoltà l’avversario perché potrebbe essere usata come arma di ritorsione sul piano diplomatico. Non a caso i sauditi e con loro gli americani avrebbero fatto di tutto per ostacolare i russi nella loro azione di risposta.
Il colmo sta nel fatto che Putin, stando così le cose, potrebbe dare all’attentato una risposta politica che, in questo caso, sarebbe meno pericolosa per la Russia ma molto più devastante per gli avversari, di una risposta militare.
Questo è il link dell’articolo:
https://aurorasito.wordpress.com/2015/11/07/un-raid-cattura-le-risorse-della-cia-che-hanno-abbattuto-laereo-russo-in-egitto/
In linea di massima sono daccordo con Saker, l’ipotesi bomba sembra quella più plausibile… certo noto uno strano interesse mediatico da parte occidentale, interesse che in genere non viene cosi pubblicizzato quando si tratta di tragedie che coinvolgono la Russia.
Che dire, aspettiamo i risultati delle indagini prima di trarre altre conclusioni