Account verificato del portavoce dell’OIR @OIRSpox – 15:02 UTC – 24 aprile 2018
#L’attacco iracheno ad un noto quartier generale del Daesh in Siria è stato pianificato/condotto dalle forze di sicurezza irachene, con il supporto della @CJTFOIR. Questo attacco dimostra la volontà dell’Iraq di fare ciò che è necessario per la sicurezza dei suoi cittadini e per assicurarsi il suo ruolo importante nella coalizione globale per sconfiggere il Daesh.
Il tweet sopra riportato dal portavoce dell’operazione americana Inherent Resolve (OIR) contro l’ISIS è estremamente fuorviante, se non falso. Gli Stati Uniti stanno cercando di prendersi un po’ di merito per un attacco eseguito senza il loro consenso. L’attacco contro l’ISIS è stato avviato da un’alleanza antiamericana come avvertimento contro ulteriori imbrogli degli Stati Uniti con ISIS.
I militari americani in Siria si sono astenuti dal combattere l’ISIS per mesi. La mappa del territorio in mano all’ISIS (in grigio) sul confine siriano-iracheno nella zona controllata dagli USA a nord dell’Eufrate (in giallo) non è cambiata dal novembre 2017.
Livemap: 30 novembre 2017 e 24 aprile 2018 – clicca qui e qui per ingrandire
(Il corridoio giallo che va in direzione sud-est verso l’Iraq sulla mappa è fuorviante: gli Stati Uniti non hanno forze lì e l’ISIS l’ha attraversato più volte per attaccare le forze siriane (in rosso) oltre il fiume).
Il gruppo britannico Airwars documenta i raid statunitensi in Iraq e in Siria. Gli attacchi degli Stati Uniti contro l’ISIS in Siria sono scesi a uno al giorno o meno:
Fonte: Airwars – clicca qui per ingrandire
Gli attacchi degli Stati Uniti hanno colpito solo obiettivi molto piccoli, se non nessuno. Dalla sintesi settimanale di OIR dal 30 marzo al 5 aprile [in inglese] (solo per la Siria):
Tra il 30 marzo e il 5 aprile, le forze militari della coalizione hanno condotto nove attacchi composti da 11 missioni in Siria e Iraq.
Non sono stati segnalati attacchi condotti in Siria il 5 aprile 2018.
Non sono stati segnalati attacchi condotti in Siria il 4 aprile 2018.
Non sono stati segnalati attacchi condotti in Siria o in Iraq il 3 aprile 2018.
Non sono stati segnalati attacchi condotti in Siria il 2 aprile 2018.
L’1 aprile in Siria, le forze militari della Coalizione hanno condotto un attacco composto da tre missioni contro obiettivi del Daesh.
• Vicino ad Abu Kamal, un attacco ha ingaggiato un’unità tattica del Daesh e ne ha distrutto un veicolo.
Il 31 marzo in Siria, le forze militari della Coalizione hanno condotto un attacco composto da una missione contro obiettivi Daesh.
• Vicino ad Abu Kamal, un attacco ha ingaggiato un’unità tattica del Daesh.
Il 30 marzo in Siria, le forze militari della Coalizione hanno condotto un attacco composto da una missione contro obiettivi del Daesh.
• Vicino a Shadaddi, un attacco ha ingaggiato un’unità tattica Daesh e ha distrutto un veicolo del Daesh.
Due auto e tre presunti militanti (ovvero “unità tattiche”) presi di mira in una settimana non sono affatto un combattimento. Il numero totale di combattenti dell’ISIS nell’area è stimato tra i 5.000 e i 12.000. Gli attuali attacchi degli Stati Uniti non sono nemmeno punture di spillo.
È ovvio che gli Stati Uniti vogliono mantenere vivo e vegeto l’ISIS per utilizzarlo nuovamente, se necessario, contro il governo siriano e iracheno. L’allora Segretario di Stato Kerry e l’allora Presidente Obama hanno ammesso [in inglese] di aver usato l’ISIS per fare pressione sul presidente siriano Assad e [in inglese] sull’allora Primo Ministro iracheno al-Maliki:
Il motivo, ha aggiunto il presidente, “per il quale non abbiamo iniziato diversi attacchi aerei in tutto l’Iraq non appena è arrivato l’ISIL è perché ciò avrebbe tolto pressione al [Primo Ministro Nuri] al-Maliki”.
Ora vediamo una ripetizione di tali “giochi”. L’ISIS ha avuto il tempo di riposare. Sta riguadagnando capacità soprattutto nella provincia irachena di al-Anbar, dove si muove tra i villaggi e minaccia gli abitanti [in inglese]. Sta emettendo nuove istruzioni strategiche [in inglese] ai suoi seguaci e li invita ad attaccare o sabotare le prossime elezioni in Iraq.
Poiché gli Stati Uniti non sono disposti a combattere contro l’ISIS, i governi di Iraq, Siria, Iran e Russia (+Hezbollah) hanno deciso di riprendere la questione nelle loro mani. Il 19 aprile i 4+1 si sono incontrati per coordinare le loro future campagne.
Toppa della sala operativa 4+1 – fonte @IraqiSecurity – clicca qui per ingrandire
Funzionari militari di Iraq, Siria, Iran e Russia si incontrano nella loro sala operativa di Baghdad per coordinare ulteriori battaglie contro l’ISIS. Notate le quattro bandiere sul tavolo principale.
Fonte: @IraqiSecurity – clicca qui per ingrandire
Fonte: @IraqiSecurity – clicca qui per ingrandire
Il Ministro della Difesa iraniano Brigadiere Generale Amir Hatami ha partecipato [in inglese] alla riunione della sala operativa e ha tenuto ulteriori incontri [in inglese] con i comandanti delle Forze di Mobilitazione Popolare irachene (PMU), o Hashd al-Shaabi. (Il comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione iraniana Qasem Soleimani, un drappo rosso per tutte le forze anti-iraniane, viene intenzionalmente tenuto nascosto.)
Fonte: IRNA via @Sadattawa – clicca qui per ingrandire
La riunione della sala operativa di alto livello ha concordato le operazioni e gli attacchi futuri. Prima dell’incontro i funzionari dell’intelligence militare del 4 + 1 avevano identificato un potenziale obiettivo per un’operazione comune. Un attacco è stato progettato e pianificato per dare un nuovo slancio alla nuova fase dei combattimenti. È stato anche inteso come avvertimento per gli Stati Uniti.
Poco dopo l’incontro, l’aeronautica irachena ha colpito un centro di comando e controllo dell’ISIS [in inglese] nella Siria orientale, vicino ad Abu Kamal, all’interno della zona controllata in teoria degli Stati Uniti:
Secondo un portavoce militare iracheno, l’operazione è stata coordinata completamente con l’esercito siriano.
Il Ministero della Difesa iracheno ha diffuso il video del riuscito attacco ad una villa a tre piani. In seguito, l’Iraq ha annunciato [in inglese] che 36 combattenti dell’ISIS, inclusi alti comandanti dell’ISIS, sono stati uccisi nell’attacco.
Dopo l’attacco, l’operazione americana Inherent Resolve ha tentato di prendersi il merito dell’attacco sostenendo [in inglese] di essere coinvolta:
ASIA SUDOCCIDENRALE – L’aviazione irachena ha condotto un attacco aereo nei pressi di Hajin, in Siria, contro i terroristi del Daesh che operano vicino al confine tra Iraq e Siria il 19 aprile. L’attacco è stato approvato dal Primo Ministro iracheno e dal Comandante in Capo delle Forze Armate Dr. Haydar al-‘Abadi.
L’attacco dimostra l’impegno dell’Iraq nel distruggere i resti del Daesh che continuano a minacciare i loro cittadini. L’operazione è stata pianificata ed eseguita dal Comando Operazioni Congiunte iracheno con il sostegno dell’intelligence della Coalizione.
“Questa operazione mette in evidenza le capacità delle forze armate irachene di perseguire aggressivamente il Daesh e di mantenere la sicurezza interna del loro paese”, ha affermato Brigadiere Generale Robert B. Sofge, vice comandante generale delle operazioni, Task Force Congiunta Combinata – Operazione Inherent Resolve.
La missione della Task Force Congiunta Combinata – Operazione Inherent Resolve è quella di sconfiggere il Daesh in aree designate in Iraq e in Siria, e stabilisce le condizioni per le operazioni supplementari per aumentare la stabilità regionale.
Le mie fonti dicono che la rivendicazione degli Stati Uniti è fuorviante, se non completamente falsa. Dopo che i quattro comandanti nella stanza operativa di Baghdad hanno deciso l’attacco, il comando iracheno ha avviato l’attacco pre-pianificato. Gli iracheni hanno informato il comando della OIR americana che ci sarebbe stato un attacco, ma ha fornito solo una descrizione approssimativa dell’area bersaglio. Detto diversamente, non è stato dato agli Stati Uniti il tempo per avvertire l’ISIS. Il “sostegno dell’intelligence” degli Stati Uniti per l’operazione è consistito nel tenere alla larga i suoi aerei.
Il tweet del portavoce dell’OIR sopra citato è una ripetizione della dichiarazione del comando dell’OIR emessa il 19 aprile. Reclama credito laddove non gli appartiene.
Mentre gli Stati Uniti coccolano l’ISIS in Siria per usarlo di nuovo per i propri scopi, i 4+1 pianificano una più ampia operazione comune per distruggere finalmente la minaccia Takfirista. Mi aspetto che l’operazione abbia inizio solo dopo che le elezioni parlamentari irachene del 12 maggio saranno finite e dopo che un nuovo governo iracheno sarà operativo. Dovranno essere preparate abbastanza forze sia sul lato siriano che sul lato iracheno del confine. Sul versante siriano un ponte militare per attraversare l’Eufrate è stato recentemente ricostruito dall’esercito siriano e nuove attrezzature stanno arrivando nell’area. L’incontro del Ministro della Difesa iraniano con le Forze di Mobilitazione Popolare suggerisce un ruolo forte per queste unità nella lotta imminente.
Gli Stati Uniti tenteranno di ostacolare o minare il piano o ne rimarranno fuori?
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Articolo di Moon of Alabama pubblicato il 24 aprile 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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