Robin Yassin-Kassab           @Qunfuz1

13:05 – 16 feb 2018

 

A causa della dichiarazione di guerra fatta da Assad contro i siriani e gli altri, cominciò la prima guerra, il territorio siriano ora è diviso in zone russe, iraniane, americane, turche, ognuna delle quali è reclamata da molte milizie. Lo stato siriano non sopravviverà. Solo Assad lo farà.

 

EHSANI2           @EHSANI22

13:17 – 16 feb 2018

 

È vero. Lo Stato non è più quello che era, neanche un po’. Ma per quale motivo? Quando iniziarono le rivolte, Assad non era preparato (a giudicare dalla sua intervista con Jay Solomon del Wall Street Journal del gennaio 2011). Non aspettandosi l’arrivo nel suo paese di ciò che stava iniziando in Tunisia, ci fu una confusione iniziale.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Questa confusione ed esitazione iniziale convinse molti che il destino di Assad avrebbe seguito quello di Ben Ali, Mubarak e Gheddafi. In altre parole, avrebbe lasciato la poltrona ritirandosi, o sarebbe stato rovesciato e ucciso. Mentre i siriani e gli osservatori si aspettavano questo, ciò non passò neanche una volta per la mente di Assad.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Perché il caso della Siria era differente rispetto a quello di Tunisia, Egitto o Libia? Risposta: per la miscela di fazioni del paese e per la sua eredità e storia fin dai primi anni ’80. La Tunisia, l’Egitto, la Libia erano stati governati da una persona o una famiglia con nessuna miscela di fazioni e con una violenta storia recente (Fratellanza Musulmana, Hama).

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Mentre molti hanno chiesto ripetutamente l’abbandono di Assad durante questi ultimi sette anni, pochi hanno discusso o pensato al “regolamento di conti” che avrebbe probabilmente dominato il panorama siriano nel caso che il sistema/regime/Stato si fosse dissolto o rovesciato con la forza.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Non si facciano errori su questo: se Assad fosse stato rovesciato con la forza, la Siria avrebbe sperimentato un periodo di “regolamento di conti” straordinariamente violento e sanguinoso, in cui tutti quelli associati con il “sistema” avrebbe pagato, con la sua vita, il prezzo per Hama.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Pensate a tutti i membri del partito Baath. Pensate ad ogni villaggio Alawita. Pensate a tutti quelli che sarebbero stati chiamati “simpatizzanti di Assad”. Chi sarebbe stato il giudice? Chi avrebbe avuto la responsabilità per questi “regolamenti di conti”?

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Durante l’estate del 2015 ho incontrato un alto funzionario siriano. Mentre lui discuteva della transizione, eccetera, io gli chiesi se la sua organizzazione o chiunque altro avesse preparato un piano per proteggere le minoranze, i villaggi, le città da questo probabile “regolamento di conti”. Ricevetti in risposta uno sguardo vuoto.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Torniamo ai primi giorni della crisi: lo ripeto, Assad NEANCHE UNA VOLTA ha contemplato l’abbandono. Lui ha provato ciò che poteva per contenere la crisi. Qui [in inglese] si possono trovare altre informazioni su questi primi giorni incluso il primo discorso di Assad.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Poiché Assad non ha mai contemplato l’abbandono, egli avrebbe imbrigliato la crisi oppure combattuto fino alla fine. La sconfitta non era un’opzione perché, nella testa dei dirigenti, avrebbe portato ad una situazione tale da rendere le scene della guerra fra Tutsi e Hutu simili ad una passeggiata nel parco.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Se abbandonare o perdere non erano opzioni percorribili, Assad rimaneva con due soli passi da compiere. Dapprima, all’inizio del 2012, chiese e supplicò l’opposizione di calmare la situazione prima di forzarlo ad oltrepassare la linea e chiedere aiuto ai suoi “grandi alleati stranieri”. Nessuno lo ascoltò.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Purtroppo, lasciato senza altre opzioni che perdere e passare attraverso l’inevitabile bagno di sangue che sarebbe seguito in tutto il paese, Assad raggiunse la sua decisione finale: avrebbe chiesto ai suoi alleati di aiutarlo a difendersi e, così credeva, avrebbe salvato il paese e lo Stato.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Assad chiese aiuto ai suoi alleati con riluttanza? Temeva la perdita di indipendenza e sovranità di cui ora molti lo accusano? Per rispondere a ciò, si pensi alla lista di paesi ed attori che si erano già radunati per aiutare a rovesciarlo con nessun riguardo a quello che sarebbe seguito.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Assad e lo Stato siriano avevano la loro parte di nemici desiderosi di vederlo abbandonare. Tuttavia questi nemici (compresi molti osservatori sulla Siria) difficilmente pensavano o si preoccupavano di ciò che sarebbe accaduto dopo il violento rovesciamento di Assad e della Stato. Molti non-siriani non avevano nessun interesse in questo gioco.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Per quanto riguarda i siriani che volevano rovesciare Assad e lo Stato, è naturalmente comprensibile che si facciano richieste di democrazia e cambiamento. A circa 350 milioni di arabi e centinaia di milioni da altre parti del mondo sarebbe piaciuto fare lo stesso.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Gli Assad e il partito Baath non sono arrivati al potere mediante una democrazia di stampo jeffersoniano. L’hanno fatto lavorando dentro il sistema e attraverso un colpo di Stato militare. E sì, da allora hanno monopolizzato il potere. Ma questo non vuol dire che si debba fare qualunque cosa per forzare un cambiamento dello status quo.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Essere stufi del monopolio sul potere da parte di Assad e del partito Baath non fornisce la licenza di portare armi, invitare jihadisti globali e implorare l’aiuto di occupanti stranieri. Il tutto mentre si dà la colpa ad Assad di non lasciare la poltrona e ritirarsi, un qualcosa che solo uno sciocco si sarebbe potuto attendere.

 

EHSANI2           @EHSANI22

 

 

Molti osservatori ci ricordano della dipendenza di Assad dai suoi alleati. Ogni nazione regionale dipende dai suoi alleati. Che dire della Giordania? Dell’Arabia Saudita? Del Qatar? Del Bahrain? Della Turchia (NATO)? Di Israele? Che dire di tutte quelle basi straniere in queste nazioni? Che dire della loro “sovranità”?

 

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Serie di tweet di EHSANI2 su Twitter pubblicata il 16 febbraio 2018
Traduzione in italiano di Fabio_San per SakerItalia

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