Sono circondato, il nemico è qua fuori, non voglio che mi prendano e mi portino in parata, iniziate l’attacco aereo, metteranno alla berlina me e questa divisa. Voglio morire con dignità e portare tutti questi bastardi con me. Esaudite il mio ultimo desiderio, iniziate l’attacco aereo, in ogni caso mi uccideranno. Questa è la fine comandante, la ringrazio, dica alla mia famiglia e al mio paese che li amo. Dite loro che sono stato coraggioso e che ho combattuto fino all’ultimo. Vi prego di avere cura della mia famiglia, vendicate la mia morte, addio comandante, dite alla mia famiglia che li amo

Alexander Prokhorenko

 

“Questo è per i nostri ragazzi”

Roman Filipov

 

Quelli che stiamo vivendo sono i giorni più pericolosi nella storia dell’umanità. Pensate che sia un’iperbole?

Ripensateci.

Stiamo rischiando un Armageddon nucleare

La prima cosa da capire è che non, ripeto, non si tratta della Siria o delle armi chimiche, non a Salisbury, non a Douma. Questo genere di sciocchezze non sono altro che “cibo per prolet[in inglese] mentalmente svantaggiati, politicamente accecati o variamente zombificati droni ideologici che dal Maine, al Golfo del Tonchino, all’attentato dinamitardo da parte di Gladio (struttura NATO) della stazione di Bologna [tutti in inglese], alla migliore e più grande di tutte – l’11 settembre naturalmente – semplicemente crederanno a qualsiasi cosa la “loro” parte (essi credono) gli dica. La verità è che gli anglosionisti sono i primi ad aver favorito la proliferazione di armi chimiche nella storia (e anche i principali assassini di arabi e di musulmani!) Quindi le loro lacrime di coccodrillo non sono nient’altro che questo – lacrime di coccodrillo, anche se la loro macchina propagandistica dice altro.

Davvero qualcuno crede seriamente che Trump, May, Macron or Netanyahu siano disposti a rischiare una guerra termonucleare apocalittica che potrebbe uccidere svariate centinaia di milioni di persone in solo poche ore, perché Assad ha usato armi chimiche su decine, centinaia, o addirittura migliaia di innocenti civili siriani (ammesso, giusto per amore della discussione, che quest’accusa sia fondata)? Da quando gli anglosionisti si preoccupano degli arabi?! Tutto questo non ha assolutamente nessun senso!

A coloro che diranno che parlare di “svariate centinaia di milioni di persone” uccise sia un’iperbole, consiglierei di dare un’occhiata ai vecchi piani occidentali per “risolvere il problema russo” tra cui :

  • Plan Totality (1945) [in inglese]: identificava 20 città sovietiche come destinate all’obliterazione al primo attacco: Mosca, Gorki, Kujbyšev, Sverdlovs’k, Novosibirsk, Omsk, Saratov, Kazan, Leningrado, Baku, Tashkent, Čeljabinsk, Nižnij Tagil, Magnitogorsk, Molotov, Tbilisi, Stalinsk, Grozny, Irkutsk, e Jaroslavl’.
  • Operation Unthinkable (1945) [in inglese]: presumeva un attacco a sorpresa da parte di 47 divisioni britanniche e americane nell’area di Dresda, nel mezzo delle linee sovietiche. Questo rappresentava quasi la metà delle 100 divisioni (circa due milioni e mezzo di uomini) all’epoca a disposizione dei quartier generali britannico, americano e canadese. (…) La maggior parte delle operazioni d’attacco sarebbe stata svolta dalle forze americane e britanniche, oltre che formazioni polacche e fino a 100.000 soldati tedeschi della Wehrmacht.
  • Operation Dropshot (1949) [in inglese]: comprendeva profili di missione secondo i quali si sarebbe fatto uso di 300 bombe nucleari e 29.000 bombe ad alto potenziale su 200 obiettivi in 100 grandi e medie città per spazzare via l’85% del potenziale industriale dell’Unione Sovietica con un unico colpo. Tra 75 e 100 delle 300 armi nucleari avevano lo scopo di distruggere al suolo l’aeronautica da combattimento sovietica.

Articoli come questoquesto, e questo [tutti in inglese] sono anche buoni indicatori (queste sono tutte stime, naturalmente, nessuno lo sa per certo; quello che interessa è l’ordine di grandezza approssimativo).

In ogni caso, non voglio dire che in questo momento storico gli anglosionisti vogliano deliberatamente iniziare una guerra termonucleare con la Russia. Quello che voglio far capire è che c’è una semplicissima e fondamentale asimmetria tra le forze russe e quelle anglosioniste nel Medio Oriente, che potrebbe condurci a questo risultato a dispetto delle intenzioni originarie. Ecco come:

Come rischiamo un Armageddon nucleare?

Primo passo: gli anglosionisti colpiscono la Siria in modo sufficientemente duro da costringere i russi a reagire.
Secondo passo: a questo punto, oltraggiati dalla reazione russa, gli anglosionisti a loro volta colpiranno per rappresaglia le forze russe in Siria.

Ora è fondamentale ricordare che, sebbene i russi siano meglio equipaggiati e che i loro soldati sono di gran lunga migliori rispetto ai loro antagonisti “occidentali” (gli esempi di Alexander Prokhorenko o di Roman Filipov [entrambi in inglese] vi diranno tutto quello che dovete sapere riguardo a come i combattono i russi in Siria, specialmente se confrontati con il genere di personale schierato dagli Stati Uniti e dalla NATO), le forze di CENTCOM+NATO+Israele+Arabia Saudita hanno un immenso vantaggio numerico. Non importa quanto siano efficienti le difese aeree russe o la (lieve) superiorità aerea, quando può semplicemente essere sovrastata dai numeri. Tutto quello che l’Impero deve fare è lanciare un gran numero di vecchi missili da crociera Tomahawk, fare in modo che i russi usino le loro riserve di missili di difesa aerea, dopodiché usare gli armamenti più avanzati. La verità è che se l’impero volesse, potrebbe addirittura stabilire una no-fly zone sulla Siria e spazzare via completamente la task-force russa. Certo, ci sarebbero perdite da entrambe le parti, i russi combatterebbero eroicamente, ma perderebbero. A meno che, naturalmente, non ricevessero aiuto dalla patria, specificamente sotto forma di attacchi di missili da crociera dalla Flotta del Mar Nero, dalla Flottiglia del Caspio, dagli aerei stazionati nella Russia meridionale (Crimea) o anche in Iran. La Russia colpirebbe anche con missili dalle basi di terra e di mare. Quindi la Russia ha la capacità di colpire numerosi obiettivi profittevoli (e più o meno indifesi) statunitensi e della “coalizione” in tutto il Medio Oriente. Ma quali sarebbero le conseguenze?

Terzo passo: gli attacchi russi contro obiettivi CENTCOM costringerebbero l’Impero a controbattere e colpire le navi della Marina Russa e, peggio ancora, le installazioni militari nella stessa Russia.
Quarto passo: gli attacchi USA/NATO contro il territorio russo scatenerebbero inevitabilmente una risposta russa contro gli USA.

Questa risposta sarebbe inizialmente convenzionale, ma al crescere delle perdite da entrambe le parti, l’uso delle armi nucleari sarebbe quasi inevitabile.

Sì, in teoria, e in qualunque momento, durante questo ciclo di escalation, entrambe le parti potrebbero decidere di retrocedere. In teoria. Ma nel mondo reale, non vedo come questo possa accadere, né ho mai visto un modello che spieghi in modo convincente come potrebbe aver luogo questa ritirata (specialmente col genere di individui narcisisti e psicopatici di qualità eccezionalmente bassa che sono al comando negli USA – pensate a Trump o a Bolton – e le loro patriottiche stupidaggini come “siamo i migliori i più grandi e i più forti”).

Non sto profetizzando che questo sarà quanto accadrà davvero, ma sto dicendo che questo è il rischio che l’Impero anglosionista è disposto a prendersi al fine di ottenere… cosa esattamente? Cosa è degno di prendersi un rischio così grande?

Penso che sia stato il Ministro della Difesa britannico a metterla giù meglio [in inglese]: gli anglosionisti vogliono che la Russia “vada via e stia zitta”.

Stiamo rischiando un Armageddon nucleare (vada via e stia zitta!)

Vada via e stia zitta” è stato il sogno i tutti i leader occidentali almeno da un millennio (intervallato e rafforzato da tentativi regolari (e falliti) di sconfiggere o convertire i russi). Pensate solo a quanto sia stato frustrante per una civiltà che ha stabilito colonie in tutto il mondo, anche nelle regioni più remote del nostro pianeta, avere questa nazione imbattibile proprio alla porta accanto che, non solo rifiuta di sottomettersi, ma che li sconfigge regolarmente sul campo di battaglia anche quando mette in campo l’unione delle proprie forze guidate dai loro “migliori e più brillanti” condottieri (Napoleone, Hitler e… Trump?). Immaginate solo come una civiltà centrata su, e governata da, banchieri, impazzisca al rendersi conto di quali immense ricchezze ci sono letteralmente “alla porta accanto” ma quelli che vivono in quel territorio si rifiutano per qualche insondabile ragione, di lasciare che essi le sfruttino! La semplice esistenza di una “Russia russa” è un affronto a tutti i reali valori occidentali (non a quelli ufficiali) e questo è qualcosa che i leader dell’Impero non sono disposti a tollerare. Da qui la Siria, l’Ucraina, tutte le sciocche accuse di attacchi al “novichok” cum grano saraceno. Queste sono tutte espressioni della stessa politica:

  1. Dipingere la Russia come una specie di Mordor e creare di nuovo una “grande coalizione” contro di essa
  2. Costringere la Russia a sottomettersi all’Egemonia AngloSionista
  3. Sconfiggere la Russia politicamente, economicamente o militarmente

Questi sono obiettivi che meritano tutto questo rischio, specialmente nel momento in cui il tuo Impero sta crollando e il tempo non è dalla tua parte. Ciò di cui siamo testimoni, a partire almeno dal 2015, è ancora un’altra Crociata occidentale contro la Russia, una specie di guerra santa mossa nel nome di tutto quanto per l’Occidente vi è di sacro (denaro, potere, dominio egemonico mondiale, secolarismo, ecc.) contro tutto ciò che aborre (sovranità, indipendenza, spiritualità, tradizioni).

La semplice verità è questa: se non fosse per le capacità militari russe, l’Occidente avrebbe spazzato la Russia “fuori dalle mappe” già da tanto tempo, rimpiazzandola con qualcosa come un certo numero di “mini-Polonie” governate da una élite compradora proprio come quella che attualmente è al potere nell’UE. L’urlo disperato “vada via e stia zitta” è proprio espressione di questo “sogno occidentale” frustrato dalla potenza delle Forze Armate russe e dall’unità del popolo russo dietro il loro attuale leader. Ma perfino l’esistenza dichiaratamente frustrante della Russia non è una ragione sufficiente a rischiare tutto questo; qui c’è molto di più in gioco.

La Russia come la punta di un iceberg molto più grande

A causa di fattori geografici, storici, culturali, religiosi e militari, la Russia oggi è obiettivamente il leader della resistenza mondiale all’Impero, quanto meno in termini morali, psicologici e politici. Ma questo non vuol dire che essa sia “anti-USA”, per nulla. Per un motivo, la Russia non governa o controlla la resistenza mondiale all’Impero. Infatti, a un’analisi superficiale, la Russia spesso sembra essere piuttosto sola nella propria posizione (come dimostrato dal recente comportamento cinese al consiglio di sicurezza dell’ONU). La verità è che altri Paesi che vogliono la fine dell’egemonia anglosionista non hanno assolutamente alcun incentivo a raggiungere la Russia in cima alla lista nera statunitense ed esporsi all’ira dell’Egemone, specialmente non nel momento in cui la Russia sembra essere più che disposta a portare il peso dell’odio dell’Impero. Inoltre, come a tutti i Paesi grandi e potenti, alla Russia mancano i veri amici, e la maggior parte dei Paesi sono più che contenti di pretendere che la Russia sistemi tutti i loro problemi (questo è dimostrato dal continuo flusso di accuse secondo cui la Russia non abbia fatto abbastanza in questa o quell’altra parte del pianeta). Eppure tutti questi Paesi non è che facciano la fila per dimostrare solidarietà alla Russia quando questa potrebbe averne bisogno. Quindi, quando dico che la Russia guida la resistenza non intendo dire che lo fa nello stesso modo in cui gli USA controllano la NATO o una qualunque “coalizione dei volenterosi”. La Russia semplicemente guida per il fatto che essa non “va via”, e ancora meno “sta zitta”.

La Russia è il solo Paese nel pianeta, con la possibile eccezione dell’Iran, che osa apertamente e senza toni di scusa denunciare l’ipocrisia dell’Impero, e che è disposta a sostenere le proprie parole con la potenza militare, se necessario. La Repubblica Popolare Democratica di Corea è un caso unico e locale. Quanto ai vari Paesi e movimenti bolivariani dell’America Latina, al momento sono sul punto di essere sconfitti dall’Impero. In teoria, il mondo musulmano ha sicuramente il potenziale per giocare un ruolo più importante nella resistenza all’Impero, ma il virus wahabita, iniettato da USA+Arabia Saudita+Israele ha, per lo meno fino ad oggi, impedito l’emersione di un modello di successo e realmente islamico, a parte quello della Repubblica Islamica dell’Iran (da cui la demonizzazione di quest’ultimo da parte degli anglosionisti).

E però …

L’Impero si trova sulla rotta di perdere l’intero Medio Oriente. Non tanto a causa di certe politiche brillanti e machiavelliche dei russi o degli iraniani, ma per gentile concessione delle proprie politiche infinitamente arroganti, stupide e controproducenti. Il rovesciamento di Saddam Hussein probabilmente passerà alla storia come una delle decisioni politiche più stupide di sempre (a proposito, anche dietro a quella c’è stato Bolton). Quella fu una catastrofe interamente auto-inflitta. Come lo fu l’invasione quasi altrettanto disastrosa dell’Afghanistan. Un altro disastro auto-inflitto per gli anglosionisti fu il loro sostegno al colpo di Stato a guida USA/UE in Ucraina, che non solo è risultato essere una calamità che gli Europei dovranno pagare per molti decenni a venire (immaginatela come una grande Somalia alle porte dell’UE) ma che ha fatto anche un lavoro fantastico per unire il popolo russo dietro i suoi leaders, riducendo i sentimenti pro-Occidente nell’opinione pubblica russa a qualcosa attorno al 2-5% al massimo. “Prendersi” l’Ucraina di sicuro non meritava “perdere” la Russia.

Poi c’è la Cina, che gli USA hanno malamente gestito dai tempi della cosiddetta Terza Crisi dello Stretto di Taiwan [in inglese] nel 1996, quando Clinton minacciò militarmente la Cina (si veda qui [in inglese] per dettagli) e con cui Trump adesso ha lanciato una guerra commerciale al fine di “Fare l’America Di Nuovo Grande” (buona fortuna per questo!).

Di contro, tutta la vera “azione” adesso è centrata sul progetto OBOR [in inglese] in cui Cina e Russia hanno ruoli da protagonista e nel quale l’anglosfera non avrà alcun ruolo. Aggiungete all’equazione il Petro-Yuan [in inglese] e avrete l’emersione del nuovo modello eurasiatico che minaccia di rendere l’Impero semplicemente irrilevante.

E poi c’è la Turchia (secondo stato membro della NATO per potenza). E il Pakistan per quello che conta. O l’Afghanistan. O l’Iraq. O lo Yemen. Ovunque l’Impero è in completa ritirata e si lascia il caos alle spalle.

La verità è che la Russia non sarebbe mai una minaccia credibile all’Egemonia AngloSionista se non fosse per gli innumerevoli disastri auto-inflitti che l’Impero ha assorbito anno dopo anno dopo anno. In realtà la Russia non è una minaccia proprio per nessuno. E perfino la Cina non sarebbe una minaccia per l’Impero, se quest’ultimo non fosse tanto arrogante, iper-teso, ignorante, irresponsabile e incompetente nelle proprie azioni. Permettetemi di darvene solo un esempio semplice, ma chiaro: gli USA non solo non hanno niente che assomigli lontanamente ad una politica estera coerente, non hanno neanche un ministero per gli Affari Esteri. Il Dipartimento di Stato non ha a che fare con la diplomazia semplicemente perché i leaders statunitensi non credono nel concetto di diplomazia. Tutto ciò che fa il Dipartimento di Stato è emettere minacce, sanzioni e ultimatum, avanzare pretese, rilasciare classifiche (tutto nell’ambito dei diritti umani e simili!). Questa non è “diplomazia”, e persone come Nikki Haley non sono diplomatici. Infatti, gli USA non hanno neanche riguardo per il Diritto Internazionale, per questo la stessa Nikki Haley dichiara apertamente ad una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che gli USA sono pronti a ignorarne le decisioni e ad agire in completa violazione dello Statuto delle Nazioni Unite.  Detta in modo semplice: i criminali non hanno nessun bisogno di diplomazia. Semplicemente non capiscono il concetto.

Proprio come i loro padroni e mentori israeliani, gli americani si sono convinti che tutto ciò che gli serve per avere successo nella scena internazionale è minacciare di usare la forza o usarla davvero. Cosa che funziona alla grande (o così sembra) a Gaza o a Grenada, ma quando si ha a che fare con Cina, Russia o Iran, questo approccio monomaniacale mostra rapidamente i propri limiti, specialmente quando le tue forze si limitano a lanciare missili da lontano o ad assassinare civili (né gli USA né Israele né, per quello che conta, l’Arabia Saudita, hanno una capacità credibile di “mettere gli scarponi sul terreno”, da qui il loro uso di ascari).

L’Impero sta fallendo, velocemente, e per tutte le chiacchiere su “l’Animale Assad” o “L’Uomo Razzo”, che avrebbero bisogno di una punizione anglosionista, la posta in gioco è la sopravvivenza dell’Egemonia imposta sull’umanità alla fine della Seconda Guerra Mondiale e, di nuovo alla fine della Guerra Fredda, e il futuro del nostro pianeta. Non può esserci un Egemone Mondiale e un ordine mondiale multipolare regolato dal diritto internazionale. È una situazione da aut-aut. E in questo senso, è ancor più grande della Siria o anche della Russia.

Da Douma a Donetsk?

C’è ancora una possibilità che gli anglosionisiti decidano di colpire al Siria simbolicamente, come hanno fatto l’anno scorso a seguito della precedente “false flag” chimica a Khan Sheikhoun (Trump probabilmente si è messo da solo nell’angolo a forza di tweet, rendendo un qualche genere di attacco quasi inevitabile). Se dovesse accadere questo, comunque non dovremmo festeggiare troppo presto, perché sarebbe soltanto una piccola deviazione dal percorso; la Crociata anti-russa del 21-esimo secolo continuerà, molto probabilmente sotto la forma di un attacco ucro-nazista in Donbass.

Rapido pro-memoria: lo scopo di un tale attacco non sarà quello di riconquistare e pulire etnicamente il Donbass, ma costringere la Federazione Russa ad impedire che ciò avvenga intervenendo apertamente. Quest’intervento russo, naturalmente, finirà velocemente la guerra e schiaccerà le forze ucro-naziste, ma a quel punto le tensioni in Europa arriveranno al culmine, il che significa che la NATO (finalmente!) troverà una missione quasi credibile per se stessa, i tedeschi dovranno rinunciare al North Stream II, la Polonia e gli staterelli baltici faranno soldi diventando la versione est-europea di Okinawa, e le potenze anglo (USA/GB) ristabiliranno un fermo controllo sull’UE, nonostante la Brexit. Inoltre la Russia diventerà il bersaglio di una guerra economica totale, di cui faranno parte i blocchi energetici (gli Stati Uniti saranno più che contenti di imporre il proprio gas ad alto prezzo agli europei), la disconnessione da SWIFT, il sequestro di beni russi, l’esclusione dalle operazioni finanziarie russe in UE, ecc. Questo potrebbe essere rischioso, naturalmente, specialmente con una guerra commerciale con la Cina in corso, ma queste sono solo opzioni. Quello che è sicuro è che finché Putin o qualcuno come lui resta al potere in Russia, il Congresso continuerà a sbattere in faccia alla Russia sanzioni dopo sanzioni dopo sanzioni. Infatti, nel corso della maggior parte della propria Storia, anche prima della Rivoluzione, la Russia è stata sotto qualche genere di sanzione da parte dell’Occidente. Non c’è nulla di nuovo qui, e come mi piace ricordare alla gente in questi giorni, il miglior previsore del comportamento futuro è il comportamento passato, specialmente per i regimi maniacali e i loro leader.

Inoltre, come già detto in passato, e diversamente dall’attuale scontro in Siria, una guerra in Ucraina è una scommessa molto sicura per l’Impero. Primo, quando l’obiettivo è la sconfitta della “tua” parte, quasi tutte le avventure militari sono abbastanza sicure. Secondo, una volta che i russi saranno in Novorussia, “la possiederanno”, il che significa che dovranno accollarsi l’enorme carico finanziario di ricostruirla. Terzo, questa presenza russa consoliderebbe e addirittura pomperebbe i nazionalisti Ucri, che comunque, avranno un’occasione d’oro per dare la colpa di tutto quanto essi hanno sbagliato negli ultimi 4 anni ai russi. Quarto, qualunque operazione di questo genere avrà come risultato l’uccisione di molti degli ucro-nazisti peggiori e più rabbiosi, e questo eliminerà un potenziale problema per i tipi alla Poroshenko con cui gli Stati Uniti preferiscono avere a che fare. Infine, come ho detto, questo darà alla NATO una missione sacra per “difendere l’Europa contro uno stato canaglia revanscista come quello russo”, distruggendo in questo modo anche il più modesto grado di indipendenza dall’anglosfera. E nel caso peggiore? Il caso peggiore sarebbe se i novorussi riuscissero a fermare l’attacco ucro-nazista senza l’intervento scoperto dei russi. Ma anche se questo accadesse e se addirittura i novorussi lanciassero un qualche genere di contro-offensiva per liberare Mariupol o Slaviansk, queste sono perdite irrilevanti dal punto di vista dell’Impero, per cui sia i russi che gli ucraini non sono altro che carne da cannone. Proprio come l’Impero vuole che gli arabi e i musulmani si uccidano tra loro per conto di Israele in Medio Oriente, allo stesso modo l’Impero non vuole niente più che vedere gli ucraini e i russi che si ammazzano a vicenda in grandi quantità e per il più lungo tempo possibile.

[Nota a margine: Qualcuno potrebbe suggerire che i novorussi possano non solo sconfiggere le forze ucro-naziste ma anche liberare il resto dell’Ucraina, Kiev compresa. Io questo lo trovo estremamente improbabile. Ecco perché: Primo, nonostante tutte le sciocchezze e gli urrà patriottici, ci sono molto buone e oggettive ragioni per le quali i novorussi non sono riusciti a liberare Mariupol al primo tentativo (ci fu un grosso rischio che le forze novorusse finissero circondate dagli ucraini) o perché ci sia voluto così tanto tempo affinché riuscissero a riprendere il controllo dell’aeroporto di Donetsk: nel corso della maggior parte della loro esistenza, le forze novorusse sono state composte di una miscela di tipi differenti di unità che, con tutto il loro coraggio personale, semplicemente non erano in grado di condurre delle operazioni offensive. Queste erano limitate ad ingaggi a livello tattiche che, anche quando avevano successo, non portavano a sviluppi di livello operativo. Sembra che siano stati apportati grossi cambiamenti nella struttura di comando delle forze novorusse. La liberazione dell’aeroporto di Donetsk e ancor di più, il calderone di Debaltsevo [in inglese] sono stati sforzi congiunti delle formazioni di DNR-LNR, ma anche se, come penso, i novorussi adesso sono in grado di portare contro-offensive a livello operativo, non è questo che ci vorrebbe per liberare Kiev. Inoltre, come ha commentato un officiale novorusso, “più a ovest andiamo, meno siamo visti come liberatori e più come occupanti”. Ultimo, ma non meno importante fatto, la Russia non permetterà ai novorussi di liberare la maggior parte dell’Ucraina anche se potessero farlo, perché la Russia dovrebbe pagare i costi sbalorditivi per cercare di rimettere a posto questa enorme “Somalia europea”, e questo è un compito che va oltre i suoi mezzi attuali. Riguardo a tutte le allucinazioni est-europee circa un’invasione russa, la Russia non ha né il desiderio né i mezzi per invadere nessuno. La dolorosa verità è questa: gli ucraini pagheranno un prezzo molto caro per i loro deliri russofobi, e la maggior parte del conto per rimettere a posto questo pasticcio dovrà essere pagato dal resto dell’Europa. Hanno creato loro questo incubo, che lo rimettano a posto adesso.]

Conclusione: tornando alla Siria

Niente di quanto detto sopra dovrebbe distrarci da quello che attualmente è il pericolo più grande che tutti quanti stiamo affrontando – il rischio di una guerra Stati Uniti-Russia in Siria. Infatti, questa realtà sembra affacciarsi perfino alle più ottuse fra le prostitute mediatiche che adesso si preoccupano di un effetto di sversamento. No, non in Europa o negli USA, ma su Israele, ovviamente [in inglese]. Eppure, il fatto che ci sia gente che capisce che Israele potrebbe non sopravvivere ad uno scontro tra superpotenze alle proprie porte è una buona cosa. Forse che la lobby israeliana negli USA, o per lo meno la parte di essa che si preoccupa di Israele (molti/la maggior parte fingono), sarà più chiara rispetto a tutti gli shabbos-goyim anglo che non sembrano in grado di raccogliere un minimo di istinto di auto-conservazione? Bibi Netanyahu ha sentito il bisogno di chiamare Putin dopo che funzionari russi hanno letto l’atto di protesta all’ambasciatore israeliano a seguito del loro (in realtà piuttosto mal condotto) attacco aereo alla base aerea siriana T-4. Non molto grande come speranza, lo ammetto.

Qui noi si tratta più di buoni contro cattivi. Si tratta di mentalmente sani contro folli. Penso che possiamo tranquillamente mettere Trump, Bolton, Haley e il resto di loro nel campo nei “deliranti terminali”. Ma i generali statunitensi al comando? Ho chiesto a due amici bene informati, ed entrambi mi hanno detto che probabilmente non c’è nessuno con un grado superiore a quello di colonnello che abbia abbastanza coraggio per obiettare alla follia dei neocon, anche se ciò significa la Terza Guerra Mondiale. Di nuovo, anche qui non c’è da sperarci troppo…

C’è una sura (Al-Anfal 8:30) del Corano che lo Sceicco Imran Hosein cita spesso, e che io vorrei citare a mia volta qui: E [ricorda, o Maometto], quando quelli che non credevano tramavano contro di te per imprigionarti o ucciderti o esiliarti [dalla Mecca]. Ma essi fanno i loro piani, e Allah fa i suoi piani. E Allah è il migliore tra tutti quelli che fanno piani.  E visto che parliamo della Siria, dove l’Iran ed Hezbollah sono obiettivi al pari (più) dei russi, è anche giusto citare qui uno slogan sciita molto popolare che esorta a ricordare che la battaglia contro l’oppressione deve essere combattuta incessantemente e ovunque: “Ogni Giorno È Ashura e Ogni Terra È Karbala”. E, naturalmente, ci sono le parole di Cristo stesso: “E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna.” (Matt 10:28).

Questi riferimenti religiosi, senza dubbio, irriteranno i tanti occidentali “illuminati” per i quali questo genere di linguaggio puzza di oscurantismo, fanatismo e bigotteria. Ma in Russia o in Medio Oriente, questi riferimenti fanno proprio parte dell’ethos nazionale o religioso. Per fare luce sulla mia affermazione, voglio darvi una citazione dal “Discorso della Vittoria Divina[in inglese] che Sayyed Hassan Nasrallah pronunciò nel 2006 a seguito della schiacciante vittoria da parte di una relativamente piccola forza di Hezbollah sulla potenza combinata delle forze aeree, navali e terrestri di Israele:

Oggi celebriamo una grande vittoria strategica, storica e divina. Come può la mente umana immaginare che poche migliaia di vostri figli della resistenza libanese – se volessi potrei darvi l’esatto numero – per 23 giorni hanno resistito in una terra esposta ai cieli contro la più forte aeronautica del Medio Oriente, che disponeva di un ponte aereo per il trasporto di bombe intelligenti dall’America, tramite la Gran Bretagna, a Israele; contro 40.000 ufficiali e soldati – quattro brigate di forze di élite, tre divisioni di riserva; contro il più forte carrarmato del mondo; e contro l’esercito più forte nella regione? Come hanno potuto solo poche migliaia di persone resistere e combattere in tali condizioni avverse, e [come ha potuto] la loro forza di combattimento tenere fuori le navi da guerra dalle nostre acque territoriali? In ogni caso, l’esercito e la resistenza sono in grado di proteggere le acque territoriali dall’essere profanate da qualunque sionista. [Applauso] [E come è riuscita la loro lotta] anche a causare la distruzione dei carrarmati Mirkava, che sono oggetto dell’orgoglio dell’industria israeliana; danneggiare giorno e notte gli elicotteri israeliani; e trasformare le brigate d’élite – non sto esagerando, e voi potete guardare e leggere i media israeliani – in ratti terrorizzati dai vostri figli? [Come è successo tutto questo] mentre voi eravate abbandonati dagli arabi, e dal mondo e alla luce delle divisioni politiche attorno a voi (sebbene la solidarietà umana fosse profonda)? Come avrebbe potuto questo gruppo di mujaheddin sconfiggere quest’esercito senza l’aiuto e l’assistenza della Potenza di Dio? Questa esperienza di resistenza, che dovrebbe essere trasmessa al mondo, dipende – a livello morale e spirituale – dalla fede, dalla certezza, dalla fiducia [in Dio], e dalla disponibilità a sacrificarsi. Dipende anche dalla ragione, dalla pianificazione, dall’organizzazione, dagli armamenti, e, come ho già detto, sull’attuazione di tutte le possibili procedure di protezione. Noi non siamo né una resistenza disorganizzata e sofistica, né una resistenza trascinata sul terreno che non vede davanti a sé, nient’altro che il suolo, né una resistenza del caos. La resistenza pia, che si affida a Dio, amorevole e ben informata è anche la resistenza coscienziosa, saggia ed equipaggiata che ha i suoi piani. Questo è il segreto della vittoria che noi festeggiamo oggi, fratelli e sorelle.

Queste parole potrebbero essere usate anche per descrivere la relativamente piccola task force russa in Siria. Infatti, ci sono numerosi paralleli che si potrebbero fare tra il ruolo e la posizione di Hezbollah nel Medio Oriente e il ruolo e la posizione della Russia nel mondo. E anche se entrambe sono ben addestrate, ben armate e ben comandate, è la loro forza spirituale che deciderà il risultato della guerra scatenata contro di loro dall’Egemonia. I secolaristi anglosionisti non lo capiranno mai – proprio non possono – e questo causerà la loro inevitabile caduta. L’unica domanda è il prezzo che l’umanità dovrà pagare affinché quest’ultimo Impero finalmente morda la polvere.

The Saker

*****

Articolo pubblicato sul TheSaker.is il 13 aprile 2018
Traduzione in italiano a cura di Mario B. per Sakeritalia.it

[Le note in questo formato sono del traduttore]

Condivisione: