Negli ultimi tre anni, due paesi hanno dimostrato la loro sconsiderata capacità di trascinare il mondo in una guerra globale per via della Siria: la Turchia membro della NATO nel 2015, e Israele alleato degli Stati Uniti questa settimana. Entrambi sono responsabili dell’abbattimento di un aereo militare russo legalmente operante in Siria: la Turchia – direttamente, e Israele – indirettamente, attraverso la subdola manovra di un F-16 che ha coinvolto la difesa aerea siriana (secondo la narrativa ufficiale).

Quali sono state le conseguenze a medio termine del primo incidente? Grazie alla diplomazia e alle vittorie russo/siriano/iraniane, la Turchia è stata inserita nel processo di pace di Astana. La comunicazione Russia-Turchia è tornata in pista (anche se non in pista come potrebbe essere): si tratta di una partnership tattica limitata in settori chiave in una relazione di reciproca sfiducia. Cionondimeno, la Russia tratta con la Turchia faccia a faccia, scavalcando gli Stati Uniti membro della NATO , il che è significativo.

E che dire di Israele? Anche se ha dimostrato capacità aviatorie che hanno vigliaccamente provocato la morte di 15 militari russi, Israele si è sparato sui piedi. La Russia era consapevole delle preoccupazioni israeliane nella regione durante il processo di pace siriano, mentre Israele ha dato alla Russia meno di un minuto per far atterrare il suo aereo nella propria base aerea, dato che Israele ha condotto attacchi illegali in Siria.

Infatti, lo scorso anno, Israele ha effettuato decine di attacchi illegali in Siria con il pretesto dell’autodifesa contro l’Iran. È difficile, se non impossibile, simpatizzare con questo comportamento. Inoltre, una parte significativa della popolazione di Israele è espatriata dalla Russia, e almeno alcuni di loro non possono essere contenti del comportamento spericolato di Israele (proprio come non è stata contenta la piccola comunità di espatriati russi in Turchia), che crea divisioni interne.

Dove ci lascia questo? Il modus operandi del Cremlino è stato moderato e focalizzato sul lungo termine. Quindi quelli dal grilletto facile che volevano una rappresaglia militare non la otterranno. Tuttavia, Israele sembra favorire una Siria divisa travolta dal caos, mentre la Russia e l’Iran vogliono il contrario. In questo senso, è sorprendente che non ci siano stati più incidenti militari di questo tipo tra Russia e Israele. Quest’ultimo dovrà adattare il suo comportamento affrontando le realtà sul terreno – la Siria è stata ampiamente liberata. E la Russia deve affrontare i limiti della sua politica multi-vettore in Medio Oriente, che coinvolge attori regionali e globali che hanno programmi divergenti.

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Post di Nina Kouprianova pubblicato il 18 settembre 2018 sul suo profilo Facebook.
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

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