Il recente concerto russo a Palmira è stato un evento carico di simbolismo. Anche se sono stati i Siriani a liberare questa antica città, ed anche se i Russi sono stati solo di supporto, questo sostegno è stato fondamentale; inoltre, non è stata solo Palmira ad essere stata salvata dai Russi, ma la stessa nazione siriana. Aggiungerei anche che i Russi a Palmira non hanno salvato solo la Siria, ma la civiltà intera.
Immaginate di essere un extraterrestre che guarda il nostro pianeta dallo spazio. Non solo vedreste atrocità inenarrabili commesse dagli psicopatici mangiafegato del Daesh, ma vedreste anche l’Impero, che governa la maggior parte del pianeta, e la cosiddetta “civiltà occidentale, che, più di ogni altra civiltà, ha plasmato il nostro mondo moderno, dare il loro pieno appoggio al Daesh.
Vedreste i missili americani TOW usati contro l’unico esercito in grado di opporsi al Daesh, vedreste tutti gli stati che formano il cosiddetto “concerto delle nazioni” (circa un terzo del totale) chiedere il rovesciamento del legittimo e legale Presidente della Siria, anche se ciò significa far sventolare su Damasco la bandiera nera del Daesh.
Vedreste il genocidio dei Cristiani, mentre i presunti Cristiani del mondo guardano dall’altra parte, e il genocidio dei Mussulmani (rigorosamente non-Tafkiri), mentre i presunti Mussulmani guardano altrove. Vedreste l’autoproclamatosi “Leader del Mondo Libero” condannare il (molto limitato) intervento militare russo in Siria, e vedreste un membro della più potente alleanza militare del pianeta (la Turchia) guadagnare milioni contrabbandando il petrolio rubato del Daesh.
L’elenco potrebbe continuare, ma penso si possa convenire che qualunque extraterrestre osservasse tutto questo sarebbe sopraffatto da una sensazione di disgusto totale per la razza umana.
Ma poi vedreste una nazione, la Russia, che, non solo aiuta a liberare l’antica Palmira dalle bestie demoniache che avevano cercato di distruggerla, ma che la ripulisce completamente dalle mine e dagli ordigni inesplosi, rendendo sicura la ricostruzione. E, infine, vedreste la Russia che fa arrivare i suoi migliori musicisti, per rendere uno struggente omaggio a tutti quelli che sono stati torturati ed uccisi non solo dal Daesh, ma sopratutto da chi ha creato e scatenato il Daesh: l’Impero Anglo-Sionista.

L’anfiteatro di Palmira, sotto il controllo del Daesh, prima di essere liberato dalle forze governative siriane
Ho trovato molto significativo che il concerto non sia iniziato con un pezzo di un compositore russo. Al contrario, i Russi hanno scelto di iniziare con un brano commovente di Johann Sebastian Bach: la famosa “Ciaccona”, Partita n. 2 in re minore, BWV 1004. Yehudi Menuhin ha definito la Ciaccona “la più grande struttura per solo violino che esista”, e il violinista Joshua Bell ha detto che la Ciaccona è “non solo uno dei più grandi pezzi musicali mai scritti, ma una delle più alte vette toccate dall’uomo nella storia. E’ un brano di una spiritualità potente, emotivamente intenso, strutturalmente perfetto”. (fonte)
Questa non è una coincidenza. I Russi hanno scelto il più grande compositore del genere umano ed una delle sue miglior composizioni per far vedere (io credo) che l’umanità non è solo male, orrore, bugie e assassinio, e che la civiltà occidentale ha prodotto anche una parte della più raffinata, spirituale e meravigliosa arte di tutti i tempi. Solo la musica trascendentale di Bach può essere una “voce” degna di riportare la bellezza nello stesso posto dove il Daesh organizzava le esecuzioni di massa. Il messaggio è stato: “volevate distruggere la civiltà e insieme anche la bellezza, e noi vi abbiamo portato Bach!”.
Bach come “arma di civiltà” non è meno importante in questo contesto di quanto lo siano i Su-34 e i missili da crociera nella “guerra cinetica” contro il terrorismo.
E’ ironico che sia stata la Russia, che non ha mai veramente fatto parte del “mondo occidentale”, ad aver portato Bach a Palmira. Se avessero deciso gli Americani di organizzare un concerto, non si sarebbero mai preoccupati di Palmira o del popolo siriano, avrebbero mandato Toby Keith a cantare “American soldier” per i Marines in qualche base militare americana (o qualcosa del genere). I Russi invece, a Palmira, hanno suonato Bach.
Oggi la Russia difende tutte le civiltà. Anche quella occidentale.
The Saker
*****
Pubblicato da Thesaker.is il 12 Maggio 2016
Tradotto in Italiano da Mario per Sakeritalia.it
Giustoooooooooooo e Vero !!
non uso le maiuscole, ma stavolta sarenbbero giustificate !!!
Bisogna incominciare a dire pane al pane e vino al vino !!
Al ginnasio, il mio prof. di tutto tranne inglese e matematica, vecchio prete che parlava correntemente greco antico e latino, Maestro di etimologia greca, latina, italiana e francese, ripeteva spesso e volentieri che ai tempi di Dante si diceva invece: dire pane al pane e ca..o al ca…o!
Credo sia ormai evidente come le spinte fondamentali all’evoluzione umana stiano diventando il terreno di sperimentazione di forze che ne vogliono deviare il percorso. Gli ideali del superamento delle barriere etniche, religiose e ideologiche, ad esempio, gli ideali della libertà e della fraternità universale sono stati utilizzati come un cavallo di troia per penetrare e manipolare la coscienza dell’uomo moderno. Sono diventati il veicolo per l’affermazione globale degli interessi di una ristretta élite che ha dato l’avvio alla globalizzazione liberista. Il fatto è che il nostro io è ancora poco centrato nella coscienza. Il livello di maturità della maggior parte di noi è ancora quello di un adolescente con un ego convinto di essere il centro di tutto, ai cui desideri tutto si deve piegare, per questo siamo facilmente esposti alle solleticazioni e manipolazioni di un sistema che fa leva su egoismo, vanità, e affermazione individualistica. Un sistema che, attraverso le mode, ci spinge a essere consumatori acquiescenti di qualsiasi cosa venga confezionata da una mercificazione imperante, la quale ha raggiunto ogni ambito e vende e spettacolarizza persino l’intimità e i sentimenti. Un sistema che ha imposto un libertarismo che chiude la persona in un ambito pseudo politico e sociale dove gli è concesso solo di rivendicare una libertà nella forma del diritto all’affermazione di ogni istinto e scelta che investe l’ambito personale anche quella più irragionevole e incoerente, basta che sia ispirata dal sistema. La personalità di tutti viene uniformata da un individualismo che cancella l’identità, sia essa culturale, antropologica o addirittura biologica. Si è sollecitati in molti modi, tra cui una pornografia ormai imperante e senza più limiti, a reclamare il trionfo di desideri sbrigliati che finiscono per dominare la personalità e indebolirne la struttura psicologica.
La diffusione dei movimenti gay è andata di pari passo con il dilagare della pornografia soprattutto nelle nuove generazioni, creando un clima che ha reso plausibile tutto, anche cose aberranti come i rapporti sessuali con minori, veicolate da affermazioni del tipo “anche i bambini hanno diritto alla loro sessualità”. La nostra è diventata una società senza etica e senza valori perché ci vogliono far credere che non siano più necessari.
Con la cosiddetta “educazione alla diversità” s’impongono nuovi dettami educativi alle famiglie che sono un pericolo per l’identità di ognuno e per la coesione sociale. A scuola abbiamo intere classi di tredicenni che si dichiarano apertamente gay. La lobby omosessuale internazionale, che ha le sue roccaforti a New York, Washington D.C., San Francisco e Bruxelles, è sempre più influente e determinata al sovvertimento dell’istituto della famiglia.
“Quelli che manipolano il meccanismo nascosto della società costituiscono un governo invisibile che è il vero potere che controlla. Noi siamo governati, le nostre menti vengono plasmate, i nostri gusti vengono formati, le nostre idee sono quasi totalmente influenzate da uomini di cui non abbiamo mai nemmeno sentito parlare. Questo è il logico risultato del modo in cui la nostra società democratica è organizzata. Un vasto numero di esseri umani deve cooperare in questa maniera se si vuole vivere insieme come società che funziona in modo tranquillo. In quasi tutte le azioni della nostra vita, sia in ambito politico o negli affari o nella nostra condotta sociale o nel nostro pensiero morale, siamo dominati da un relativamente piccolo numero di persone che comprendono i processi mentali e i modelli di comportamento delle masse. Sono loro che tirano i fili che controllano la mente delle persone». (Stauber)
Per quelli che, di fronte al grande mistero della vita, riconoscono la finitudine della propria piccola persona tutto diventa sacro. Non è necessario credere in un Dio perché, in questo caso, è la sacralità della Vita che ne rende palese l’esistenza. Quando l’io non riempie il nostro campo visivo è facile scorgere l’anima delle cose. Da qui sorge ogni forma di civiltà, dal rispetto per la Vita. Oggi, invece, al primo posto è il personaggio che interpretiamo, una maschera che siede sul trono di un mondo dedito all’apparenza. Un mondo dove è il dio danaro a dare la misura a tutte le cose; dove tutto è merce che si può vendere e acquistare, anche i sentimenti; dove l’affermazione del proprio io e la sua soddisfazione diventano gli elementi principali del canovaccio del politicamente corretto; dove tutto viene svuotato di senso. E, quando questo svuotamento va in profondità, alterando la struttura psicologica, allora non c’è più limite al peggio. In un mondo così fatto quello che ci viene proposto è di aderire a una visione antiumana palesandosi così la concezione che la civiltà capitalistica moderna ha della natura dell’essere umano. Essa si caratterizza per un assoluto individualismo che fa di ogni utile diga alle bassezze del proprio ego un limite alla libertà e ai diritti. De Sade è diventato il profeta di quest’epoca mentre l’eroe sembra essere chi non si fa scrupolo di tagliare la testa del proprio “nemico”, che vende come schiave le donne che rapisce dopo averne ucciso i mariti e usa le bambine figlie di quelle donne come oggetto della propria lussuria.
La Russia ha dato una lezione di civiltà alla élite politica europea e americana organizzando e celebrando il concerto sulle rovine materiali ma non spirituali di Palmira.
Un rilievo ai russi però lo solleverei nei riguardi della guerra mediatica che subisce e che quando risponde non è abbastanza efficace perché per penetrare le difese della censura liberistica autoritaria in Europa dovrebbe lavorare di concerto con la Cina che potrebbe amplificare, in Cina e Stati neutrali nella zona di sua influenza, i fatti internazionali in medio oriente e oriente europeo dove gli IUSA stanno lavorando per fast partire il conflitto con armi convenzionali confidando di venirne a capo senza sfociare in quello atomico.
L’élite occidentale si sta avviando al crimine umanitario allo stesso modo della Germania Nazista e forse peggio.
i media occidentali nascondono ogni informazione a riguardo della mattanza di cristiani..ovvio che i cristiani occidentali non si indignino. Io sono uno di loro , so la verità perchè la leggo su questi siti e cerco di aiutare (anche materialmente) i miei fratelli nei campi profughi in Siria ed Iraq..ma che ci posso fare se il nostro governo ed i nostri media ingannano gli italiani?
Quando dico in giro che la Russia è dalla nostra parte vengo assalito con i soliti mantra ripetuti in tv.
Quando parlo dei miei fratelli cristiani massacrati in Siria mi vengono a dire che è colpa di Putin che li bombarda..
Un muro di gomma.
Confido nel buon Dio, che ci ha mandato Putin e che alla fine farà trionfare il bene.
Prego per questo e per i miei fratelli siriani ed occidentali.
La pubblicistica occidentale in questo ultimo biennio non ha mai fatto cenno su quali basi e per quali “ideali” sta muovendo “guerra a bassa intensità” per ora alla Russia. Un tempo la pubblicistica d’occidente esaltava la Libertà, sull’altare della quale si sarebbe immolata, ora tace su chi o coloro che stanno espropriando le Nazioni d’europa della loro Libertà per la quale combatterono guerre per unire le Nazioni in un proprio Stato e poi difenderla.
Ora ,alcune quelle Nazioni ,che rivendicano la propria sovranità vengono sanzionate, da una comunità internazionale in soggezione agli USA .
In questa faccenda mi sovviene uno scritto di madame Chateaubriand,moglie del ministro degli esteri dopo l’epoca Napoleonica, che fornisce un parallelismo fra il dispotismo Nepoleonico quando,dopo Lipsia e Waterloo, sta per cadere e quello dei Bourbons che stava per reinstallarsi con Charles X.
Uno(Napoleone) diceva “voglio la Libertà e l’incatenava”;l’altro che lo seguirà diceva” Ci vuole l’Assolutismo ma impotente scatenava la Libertà”.
Questo aneddoto per rilevare che oggi siamo nello stesso Teatro del dramma dell’umanità: ora gli USA,nelle vesti del despota con il vessillo della Libertà sta mettendo in catene di sicurezza tutta la servitù politica occidentale pronta a tradire alla prima occasione perché non vuole immolarsi per rimanere nel “dispositivo di sicurezza americano che è una prigione senza uscite di sicurezza: si entra e si muore.
Gli USA lo sanno e, capendolo, stanno diventando sempre più esigenti,sempre più oppressivi, tanto che l’ansia di riconquistare la Libertà dei popoli e Nazioni asservite agli USA , diventa palpabile e sta avanzando a strascico, dall’Asia verso occidente, perché la Storia ha riservato per ogni popolo un proprio destino e non un secolo o millennio americano.
Mi conforta il precedente degli gli auspici nazisti sul proprio millennio imperiale che durò pochi lustri ; così la Storia procederà senza riguardo alla volontà della superbia di uomini criminali in potenza ed in atto.