Le cose che piacciono sono quelle che vengono richieste ancora e ancora
Orazio

Bombardate, bombardate, bombardate, bombardate, bombardate l’Iran
John McCain

Il Presidente Putin, la Russia e l’Iran sono responsabili per il sostegno all’Animale Assad. Uomo avvisato…
Donald Trump

È difficile dialogare con persone che confondono l’Austria con l’Australia
Vladimir Putin

Bis repetita

Sembra che stiamo tornando al punto di partenza: gli Anglo-Sionisti si stanno di nuovo, apparentemente, preparando a usare gli stessi Caschi Bianchi (noti anche come “terroristi buoni”) per eseguire ancora un altro falso attacco chimico in Siria e incolpare di nuovo le forze governative. I russi stanno, di nuovo, avvertendo il mondo in anticipo e, proprio come l’ultima volta, (quasi) a nessuno importa qualcosa. E ci sono persino rapporti secondo cui gli Stati Uniti, ancora una volta, stanno prendendo in considerazione l’ipotesi di imporre una zona interdetta al volo (totalmente illegale) sulla Siria (non ne sentivo parlare dalla campagna presidenziale di Hillary) [entrambi i link in inglese]. E proprio come l’ultima volta, sembra che l’obiettivo degli Stati Uniti sia quello di salvare i “terroristi buoni” da una grande vittoria governativa.

Sembra che la mia previsione che ogni “clic” ci avvicini di un passo al “bang!” si stia, purtroppo, avverando, e anche se l’Impero sembra aver rinunciato alla riconquista della Siria su vasta scala, i Neoconservatori stanno chiaramente spingendo per quello che potrebbe rivelarsi un grosso attacco missilistico alla Siria. Il fatto che sparare un gran numero di missili vicino/verso/contro le forze russe potrebbe portare a un contrattacco russo che, a sua volta, potrebbe portare ad una guerra importante, forse nucleare, non sembra affatto essere preso in considerazione nei calcoli dei Neoconservatori. È vero, i Neoconservatori sono per lo più persone piuttosto stupide (o con “problemi di concentrazione”), con un forte senso di superiorità e una visione messianica del nostro mondo. Tuttavia, mi sconcerta il fatto che così poche persone negli Stati Uniti e nell’UE siano preoccupate per questo. In qualche modo, una guerra nucleare è diventata così impensabile che molti hanno concluso che non potrà mai accadere.

L’altra cosa di cui i Neoconservatori sembrano non essere consapevoli è che la situazione sul terreno in Siria non può essere modificata mediante attacchi missilistici o bombe. Per prima cosa, l’ultimo attacco degli Stati Uniti ha definitivamente dimostrato che i Tomahawk statunitensi sono un obiettivo facile per le difese aeree siriane (per lo più antiquate). Naturalmente, gli Stati Uniti potrebbero contare su più AGM-158 JASSM che sono molto più difficili da intercettare, ma non importa quali siano i missili utilizzati, non degraderanno efficacemente le capacità militari siriane, semplicemente perché in Siria ci sono troppo pochi obiettivi paganti per gli attacchi con missili da crociera. Considerando che gli Stati Uniti sanno bene che non si verificherà alcun attacco chimico (o perfino che possa aver luogo, se è per questo, dal momento che anche gli Stati Uniti hanno dichiarato la Siria libera dalle armi chimiche nel 2013), la Casa Bianca potrebbe decidere di far saltare in aria alcuni edifici vuoti e dichiarare che “l’Animale Assad” è stato punito, suppongo. Ma anche un attacco missilistico statunitense che non incontrerà alcuna opposizione non avrà alcun significato militare. Quindi questo solleva la domanda: quale senso avrebbe qualsiasi attacco alla Siria? Purtroppo, la risposta piuttosto evidente è che l’imminente attacco missilistico ha meno a che fare con la guerra in Siria e molto più a che fare con la politica interna degli Stati Uniti.

Le opzioni russe e siriane

Ci sono anche alcune differenze. La più grande differenza è che questa volta la task force navale russa nel Mediterraneo orientale è molto più grande dell’ultima volta: 15 navi tra cui due fregate avanzate, l’Admiral Grigorovich e l’Admiral Essen (si veda un rapporto dettagliato qui [in inglese]) e due sottomarini diesel avanzati da attacco classe 636.3. Si tratta di una gran quantità di potenza di fuoco antinave, antiaerea e anti-sottomarino e, cosa ancora più importante, un sacco di capacità avanzate di allerta precoce. Dal momento che le reti di difesa aerea russe e siriane sono state integrate in un unico sistema di fuoco automatico, ciò significa che i siriani “vedranno” con precisione ciò che sta avvenendo nello spazio aereo siriano e intorno ad esso (questo è particolarmente vero grazie ai russi che mantengono il loro AWACS A-50U in pattugliamento 24 ore su 24 e 7 giorni su 7).

Quello che mi preoccupa di più sono i vari rapporti (come questo [in inglese]) che dicono che il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha detto al ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov la settimana scorsa che “Mosca sarebbe stata ritenuta responsabile” se si verificherà un attacco chimico. Se con “Mosca sarà ritenuta responsabile” i pazzi di Washington DC vogliono dire “moralmente responsabile”, allora questa è solo la solita assurdità. Ma temo che con i pazzi certificati come Bolton e Pompeo al potere, gli Stati Uniti potrebbero prendere in considerazione l’idea di attaccare il personale russo in Siria (non necessariamente nelle ben difese basi di Khmeimim o Tartus). Questi potrebbero facilmente prendere di mira varie installazioni o unità militari siriane dove è noto che il personale russo è schierato, e dichiarare che non stavano deliberatamente prendendo di mira i russi, e che i russi colpiti erano “chiaramente coinvolti” con le forze armate siriane. Gli Stati Uniti hanno già preso di mira i cittadini russi con sequestro di persona e detenzione, potrebbero iniziare ad uccidere cittadini russi e poi dare la responsabilità di queste morti al Cremlino. Non la pensate così? Pensate solo agli “Skripal’” e vedrete che questa nozione non è così inverosimile.

A proposito, i russi hanno delle opzioni. Una cosa che potrebbero fare è piazzare 6 MiG-31 (modernizzati) in allerta rapida nel sud della Russia (o, meglio ancora, in Iran) e tenerne un paio in pattugliamento aereo in Siria (o sull’Iran). In combinazione con gli “occhi” dell’A-50U, questi MiG-31 potrebbero fornire ai russi una capacità formidabile, specialmente contro i B-1B statunitense schierati in Qatar o a Diego Garcia. Finora, i MiG-31 non sono stati in azione in Siria, ma se intercettare un gran numero di missili da crociera diventerà la missione, offrirebbero una forza molto più flessibile e capace rispetto alla piccolissima quantità di Su-35 e Su-30 attualmente con sede a Khmeimim.

Ma la chiave per proteggere la Siria è rinforzare le difese aeree siriane e le capacità di preallarme, in particolare con sistemi avanzati di difesa aerea mobile, in particolare molti sistemi a corto-medio raggio come i Tor-M2 e i Pantsir-S2. Finché questo obiettivo non sarà raggiunto, gli Stati Uniti e la Russia rimarranno in un pericoloso “stallo alla messicana” in cui entrambe le parti sono impegnate in quello che chiamo “gioco del pollo nucleare”, con ciascuna delle parti che minaccia l’altra contando sulla propria capacità nucleare di dissuadere un contrattacco significativo o una rappresaglia. Questo è estremamente pericoloso, ma la Russia può fare ben poco per impedire ai leader statunitensi di tornare a quella stessa strategia più e più volte. Finora i russi hanno mostrato un livello davvero notevole di moderazione, ma se spinti troppo oltre, il passo seguente per loro sarà quello di vendicarsi contro gli Stati Uniti in un modo che fornisca loro ciò che la CIA chiama “negazione plausibile” (ho discusso questa opzione più di un anno fa in questo articolo). Se attaccati direttamente e apertamente, i russi, ovviamente, non avranno altra opzione se non quella di contrattaccare. E anche se è vero che le forze russe in Siria e nei pressi della Siria sono enormemente in minoranza rispetto alle forze USA/NATO/CENTOM, i russi hanno un enorme vantaggio sugli Stati Uniti in termini di missili da crociera a lungo raggio (si veda l’analisi di Andrej Martjanov “Le capacità di contrapposizione russe: il gorilla da 800 libbre in Siria[in inglese] per una discussione dettagliata di questo argomento).

Niente di quanto appena detto è una novità: il mondo è bloccato in questa situazione da più di un anno, e sembra che non sia ancora finita. Sfortunatamente, posso solo essere daccordo con Ruslan Ostaško [in inglese]: solo una massiccia sconfitta militare o un collasso economico non meno importante costringeranno coloro che “confondono l’Austria con l’Australia” a rinunciare alla loro folle ricerca dell’egemonia mondiale con la violenza.

Il Saker

*****

Pubblicato su The Saker.is il 31 agosto 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

Condivisione: