Nel corso degli anni di aggressione a guida americana contro la Siria, Israele ha attaccato il suo territorio numerose volte – tramite bombardamenti aerei e cannoneggiamenti da oltre il confine.
Non è chiaro se qualcuno dei suoi aerei da guerra sia stato colpito in precedenza – il più delle volte operavano dal Libano o dal proprio spazio aereo.
Sabato mattina, la difesa aerea siriana ha abbattuto un F-16 israeliano che operava ad ovest di Damasco. Un portavoce dell’IDF ha detto che l’aereo si è schiantato, i piloti si sono salvati dopo l’espulsione, aggiungendo che sono stati ricoverati e sono in condizioni stabili.
Prima dell’incidente, Israele ha abbattuto quello che ha chiamato un drone iraniano, molto probabilmente un drone siriano spacciato per iraniano.
Netanyahu e i vertici dell’IDF insieme a Washington cercano pretesti per rendere la guerra in Siria più intensa di quanto non sia già.
Il portavoce dell’IDF, il Generale Ronen Manelis, ha mentito, dicendo che l’Iran ha condotto “un pericoloso attacco sul territorio israeliano”, aggiungendo:
“Questa è una grave violazione della sovranità israeliana da parte dell’Iran… che trascina la regione in una situazione pericolosa, e ne pagherà il prezzo” – un inquietante avvertimento, Israele e Washington che coordinano le loro operazioni contro la Siria.
Nessuna prova suggerisce che siano avvenuti attacchi transfrontalieri iraniani o siriani durante tutti gli anni del conflitto.
A differenza di Israele, le forze aeree e terrestri siriane operano solo nel loro territorio. L’Iran insiste sul fatto di avere solo consiglieri militari nel paese, che aiutano il suo alleato a combattere il terrorismo sostenuto dagli Stati Uniti e operando dalle basi siriane, non dalle sue, come sostenuto falsamente.
Nessun drone iraniano o siriano è entrato nel territorio israeliano prima dell’alba di sabato, come sostenuto da Israele. L’UAV abbattuto era nello spazio aereo siriano, forse vicino al confine israeliano.
I media siriani hanno detto che “l’aggressione” israeliana è stata lanciata contro una delle sue basi militari.
Questo incidente provocato da Israele segnala una possibile pericolosa escalation pericolosa della guerra alla Siria a guida USA – lanciata da Obama e intensificata da Trump, che mira al cambio di regime e al conseguimento di un altro trofeo imperiale americano, in vista dei piani per colpire l’Iran allo stesso modo.
La Russia capisce le intenzioni degli Stati Uniti e di Israele, ma fino ad ora non riesce a sfidarli con forza.
L’ultimo incidente è una prova ulteriore della necessità di affrontare l’aggressione statunitense, israeliana e turca in Siria per fermarla.
La mancata azione potrebbe consentire a questi paesi di ritagliarsi del territorio siriano, ottenere il cambio di regime da tempo voluto, isolare l’Iran, prendere di mira il suo governo e coinvolgere la regione in un conflitto più grande di quello già esistente.
Il momento di interrompere ciò che sta accadendo è ora o probabilmente bisognerà affrontare un problema regionale molto più grande.
L’unica lingua che Washington e Israele comprendono è la forza. È ora di dare loro un assaggio della loro stessa medicina – abbastanza per costringerli a fare marcia indietro.
Il proseguimento delle normali relazioni diplomatiche con gli aggressori seriali li incoraggia a perseguire senza ostacoli i loro programmi imperiali.
Sfidarli con la forza è l’unico modo per impedire alla guerra in Siria di diffondersi pericolosamente fuori controllo, dirigendo le cose verso un possibile confronto nucleare, uno scenario da giorno del giudizio essenziale da prevenire.
Un commento finale
Secondo il Moscow Times, dei mercenari russi sono stati uccisi dagli attacchi aerei e terrestri guidati dagli Stati Uniti contro le forze siriane e alleate a Deir el-Zor all’inizio di questa settimana.
Russia Today, Sputnik e la TASS non lo hanno riportato. Numerosi mercenari russi operano in Siria.
Secondo il Moscow Times, “due unità tattiche del gruppo militare privato Wagner sono state colpite dagli attacchi americani il 7 febbraio”.
“Un’unità in pratica è stata completamente distrutta, e la seconda… ridotta in mille pezzi”, ha detto Igor Girkin, un artigliere veterano dell’esercito russo.
Secondo quanto riferito, il Ministero della Difesa russo avrebbe detto che nessuno del suo personale militare è stato ucciso, rilasciando una dichiarazione secondo cui l’attacco “dimostra che il vero obiettivo della continua presenza illegale delle forze statunitensi sul territorio siriano (è) la cattura e il controllo di beni economici che appartengono esclusivamente alla Repubblica Araba Siriana, non la lotta contro il gruppo terroristico internazionale ISIS”.
Quanti altri membri del personale siriano e russo moriranno prima che Mosca sfidi con forza l’aggressione guidata dagli Stati Uniti?
Ogni incidente come quello sopra menzionato e quello avvenuto prima dell’alba di sabato spiegano l’urgenza di intervenire responsabilmente per fermarli.
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Articolo di Stephen Lendman pubblicato il 10 febbraio 2018 sul suo sito.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
“il moskow times” ? Rispetto a questa trombetta “la repubblica” è il “times” che si diceva fosse una volta.
Il dato strategico di ieri è semplice: lo spazio di manovra israeliano in siria si è notevolmente ristretto , naturalmente Israele , se vuole , può cercare una escalation, ma ora deve temere altre “sorprese” , come quelle che portarono alla sua sconfitta strategica in libano nel 2006.