La guerra siriana ha assistito a numerose distorsioni mediatiche ma ce n’è una in particolare che devo contestare energicamente.

Le notizie dei media occidentali ritraggono i recenti combattimenti attorno ad Aleppo come un assalto dell’esercito siriano alla città.

Certe volte si ammette che il governo controlli parte di Aleppo. Ad ogni modo, l’impressione generale è che Aleppo sia una città ribelle e che il governo siriano la stia assaltando.

Questo si accompagna spesso ai sensazionali annunci del bombardamento terroristico dell’aviazione siriana contro il proprio stesso popolo – cosa ormai entrata a far parte dell’usuale critica occidentale al presidente Assad.

Questo è un capovolgimento della verità.

Aleppo era la più grande città e capitale economica della Siria. Fino al 2012 è stata sotto il controllo del governo, e rapporti dalla1031816270 città confermavano come la sua popolazione fosse largamente favorevole ad esso. A metà del 2012 i ribelli siriani lanciarono la loro grande offensiva (“Operazione Vulcano di Damasco”) finalizzata a rovesciare il governo. L’offensiva includeva attacchi alle due più grandi città siriane: Damasco e Aleppo.

L’attacco a Damasco fu respinto con successo. Nel caso di Aleppo invece i ribelli riuscirono a conquistare una considerevole parte della città. Ad ogni modo circa metà della città – a quanto pare la metà con la maggioranza della popolazione – rimase sotto il controllo del governo.

Da allora Aleppo è stata teatro dello scontro tra i due schieramenti, subendo la distruzione di molti dei suoi edifici storici.

L’offensiva ribelle del 2015 nella provincia di Idlib e nei dintorni di Aleppo riuscì quasi a tagliare fuori la parte della città controllata dal governo dal resto del Paese. Il governo poteva mandare rinforzi ad Aleppo e rifornimenti per la sua guarnigione e per la sua popolazione civile soltanto tramite un ponte aereo.

Da quando l’esercito russo è intervenuto nel conflitto le posizioni si sono però invertite.

L’esercito siriano appoggiato dalle forze aeree russe riuscì per prima cosa a riaprire le strade per Aleppo.

Pochi giorni dopo riuscì poi a tagliare ogni collegamento stradale alla sezione di Aleppo tenuta dai ribelli – di fatto tagliando fuori i ribelli in essa presenti.

In altre parole, mentre fino a pochi mesi fa era la parte governativa di Aleppo ad essere assediate, ora ad essere assediata è la parte in mano ai ribelli.

Il successo dell’esercito siriano è stato reso ancora maggiore dal fatto che a inizio Gennaio i ribelli mandarono rinforzi ad Aleppo per resistere a quella che credevano sarebbe stata una grande offensiva governativa nella zona.

 

Ora quei rinforzi, assieme ai combattenti ribelli già presenti nella città, sono accerchiati ed intrappolati.1027986619

Dichiarare che tutti gli abitanti di Aleppo appoggiano il governo e avversano i ribelli sarebbe eccessivo. Tuttavia, ancora nel 2012, un comandante ribelle ammetteva che a fare ciò fosse la maggior parte di essi.

Durante le proteste che nel 2011 precedettero la guerra – che iniziò a tutti gli effetti con l’offensiva ribelle lanciata a metà del 2012 – Aleppo si tenne per lo più in disparte da esse – un fatto che allora i media occidentali dovettero ammettere.

Anche questo suggerisce che la maggioranza degli abitanti di Aleppo supporti il governo, o per lo meno che non sia fortemente avversa ad esso.

Dire quindi che l’esercito siriano sta attaccando Aleppo significa distorcere la verità.

Sarebbe la stessa cosa che dire che l’Armata Rossa nel 1943 stava attaccando Stalingrado solo perché l’esercito tedesco aveva catturato la maggior parte della città.

Un modo più veritiero di descrivere il combattimento attorno ad Aleppo è quello di dire che la città e la sua guarnigione hanno resistito a tre anni di assedio da parte dei ribelli, assedio che ora sta per essere tolto.

Un modo ancora migliore sarebbe poi quello di dire che l’esercito siriano non sta attaccando Aleppo ma la sta difendendo con successo.

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Articolo di Alexander Mercouris pubblicato da Sputniknews il 9 Febbraio 2016
Traduzione in Italiano a cura di Gregorio Ventura per Sakeritalia.it

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