L’offensiva russa in Siria è ancora in pieno svolgimento, ed è difficile dare un senso a ciò che sta veramente accadendo, o a quanto essa sia efficace. Secondo i siriani, sarebbe stato distrutto il 40% di tutte le infrastrutture del “Daesh” (intendendo ISIS + al-Qaeda + tutte le centinaia di altri gruppuscoli che combattono insieme contro il governo siriano). Le fonti russe sono meno entusiaste e parlano di un’offensiva siriana piuttosto lenta ed esitante. Per ora non si sono viste grosse vittorie ma, dal momento che tutti concordano sul fatto che l’offensiva aerea russa ha un’efficacia devastante ed è enormemente distruttiva nei confronti del Daesh, penso ci siano buone probabilità che i Siriani possano conseguire in fretta un successo importante. Se così non fosse, allora sarebbero gli iraniani che, indiscutibilmente, avrebbero veramente la possibilità di ribaltare l’ago della bilancia. Potrebbe essere questo il momento giusto per vedere che opzioni può avere il Daesh.
Come Daesh si può adattare alle circostanze
Primo, fino ad ora il Daesh ha potuto spostarsi di notte in totale impunità perché l’Aviazione Siriana semplicemente non ha i mezzi tecnici per localizzare ed ingaggiare le unità del Daesh col buio. Tutto questo ora è cambiato perché tutti i mezzi aerei russi (ad ala fissa o rotante) impegnati nell’attuale campagna hanno una completa operatività notturna. Questo è un problema importante per il Daesh perché ora deve muoversi in un ambiente che è diventato pericoloso 24 ore su 24. La soluzione? Mimetizzarsi e disperdersi. Le forze del Daesh dovranno imparare meglio a non essere localizzate, anche attraverso le radiocomunicazioni, e dovranno evitare per quanto è possibile ogni concentramento visibile. Non è un compito certamente facile, ma è qualcosa che altri hanno già imparato a fare in passato.
Secondo, le forze del Daesh dovranno adattarsi a condurre attacchi in stile guerriglia, colpisci e fuggi. Fino ad ora entrambi gli schieramenti hanno attuato una bizzarra “guerra di trincea”, in cui ciascun contendente si trincerava e cannoneggiava l’avversario. Ora che i comandanti siriani di prima linea possono richiedere l’intervento dei bombardieri russi e il supporto aereo ravvicinato, questo diventa molto pericoloso per gli uomini del Daesh e probabilmente li costringerà a passare ad una guerra di imboscata, più rapida.
Terzo, la maggior parte delle fonti concorda sul fatto che attualmente il Daesh controlla circa l’80% del territorio e il 20% della popolazione. Questo è dovuto sopratutto alle dimensioni dell’Esercito Siriano che è dislocato su un fronte troppo ampio per poter controllare aree scarsamente popolate. Il Daesh potrebbe trarre vantaggio da questo cercando di aggirare le forze siriane in avanzata e tendendo imboscate a quelle unità con i fianchi e le linee di rifornimento sguarnite. I Siriani dovranno stare molto attenti a non cadere nei “calderoni” come è successo agli Ucraini in Novorussia.
Quarto, se le cose dovessero mettersi veramente male per quelli del Daesh, essi potrebbero incominciare ad usare i confini turchi, iracheni, libanesi e giordani per nascondersi alle forze siriane/iraniane e godere di quel tipo di rifugio sicuro che gli afgani avevano in Pakistan durante l’invasione sovietica.
Quinto, il Daesh potrebbe fare quello che hanno fatto gli Ucraini, e organizzare un auto-attentato che dia risalto alla ”ferocia russa”, magari bombardando una clinica pediatrica o un ospedale. Potrebbero anche tentare un “attacco chimico russo a rifugiati in fuga”. I media corporativi sarebbero più che felici di raccogliere e diffondere questa storia, non importa quanto ridicola.
Per ultimo, dobbiamo assolutamente dare per scontato che, se l’Esercito Siriano dovesse avere troppo successo, almeno dal punto di vista dell’Impero, allora tutti gli “amici della Siria” unirebbero le forze e chiederebbero una “conferenza di pace” il cui scopo principale sarebbe quello di salvare il Daesh dalla completa distruzione. Questa è stata la strategia usata dall’Occidente, con i colloqui di pace Minsk 1 e 2, par salvare la giunta Ukronazi dalla sconfitta militare.
Il mondo ha visto numerosi esempi di forze simili al Daesh (in senso militare, non politico), che si sono adattate a nemici tecnologicamente superiori. Per ora la superiorità delle forze governative è sopratutto nel cielo (grazie all’Aereonautica Russa) e nell’intelligence (grazie alle unità OsNaz GRU – ricognizione militare NdT– sul terreno e gli “occhi e orecchie” russe nel cielo e nello spazio). Col tempo comunque la Russia potrebbe far arrivare nuovo equipaggiamento (lanciarazzi multipli moderni, lanciafiamme pesanti TOS-1, nuovi carri armati e nuovi sistemi di artiglieria), tutte cose che faranno certamente la differenza, ma alla fine della fiera saranno gli “scarponi”, nel senso di fanteria, che decideranno l’esito (della guerra). Basteranno i Siriani e i Curdi a sconfiggere il Daesh o dovranno intervenire gli Iraniani? Onestamente non lo so, ma scommetto che gli Iraniani e gli Hezbollah entreranno in gioco. Per quanto riguarda un intervento russo, Putin ha per ora completamente escluso una tale possibilità.
Opzioni raccomandate dai politici americani
I politici americani se ne sono usciti con due suggerimenti per aiutare i loro “terroristi moderati”: fornire al Daesh missili antiaerei sofisticati e imporre una zona di non sorvolo. Considero entrambe le opzioni altamente impraticabili e molto pericolose.
Fornire missili antiaerei sofisticati: ma quali? Il Daesh dispone già di sistemi portatili di difesa antiaerea (MANPADS) come gli Stinger americani o gli Igla russi. Questi sono ottimi missili, ma non hanno la portata per colpire gli aerei russi che volano quasi sempre a 5000 m. Certo, possono colpire un bersaglio che voli più basso, come un SU-25 in missione di supporto aereo ravvicinato o un elicottero MI-24. Entrambi questi tipi di velivoli sono stati pesantemente modificati durante e dopo le guerre in Afganistan e in Cecenia e sono ben protetti contro questo tipo di attacco. Comunque prima o poi un aereo russo verrà colpito da uno di questi missili ed è anche possibile che venga abbattuto. Il Daesh ha già la capacità di farlo e non ha alcun senso fornirgli altri MANPADS, anzi è molto pericoloso, pensando all’uso che potrebbe farne un qualsiasi gruppo terroristico contro aerei civili. La Siria non è l’Afganistan e non siamo nel 1980. E’ semplicemente improbabile che i MANPADS possano fare una gran differenza in questa guerra, specialmente non contro il tipo di aerei che i russi stanno attualmente impiegando.
Una zona di non sorvolo: contro chi, gli aerei russi? Per prima cosa, questa sarebbe una provocazione folle e le potenziali conseguenze di un abbattimento di un aereo russo da parte degli Stati Uniti sono veramente terrificanti. Questo comporta anche la domanda sul dove una tale zona verrebbe creata. La Hillary e gli altri pazzoidi Neocons sono per una zona di non sorvolo nel nord della Siria. Certo, e cosa succederebbe se come risposta i russi imponessero un’altra zona di non sorvolo sul resto della nazione? Allora cosa? Mettendo pure da parte la follia di minacciare apertamente di attacco militare la Russia, in termini legali l’Impero non ha nessun mandato per imporre una tale zona, mentre la Russia sarebbe al 100% nella legalità, qualora volesse dichiararne una. E se l’Impero dovesse andare completamente fuori di testa e dichiarasse di voler imporre una zona di non sorvolo su tutta la Siria, potete essere assolutamente sicuri che appariranno “improvvisamente” gli S-300, in numero tale da rendere tutto ciò un esercizio estremamente pericoloso. Per inciso, a questo punto i Russi potrebbero dire che tutti gli S-300 in Siria sono manovrati esclusivamente da personale siriano e sono sotto il comando siriano e così essere in grado di abbattere aerei americani in totale impunità (cosa che hanno già fatto in passato in Vietnam e Libano).
Una zona di non sorvolo ha senso contro una nazione indifesa, ma contro una dotata di difese antiaeree moderne o semi-moderne questa è una proposta molto pericolosa. Voglio credere che al Pentagono e agli Stati Maggiori Riuniti ci siano abbastanza uomini sani di mente che siano in grado di dire no a qualunque progetto che possa arrivare a far scoppiare una guerra atomica fra la Russia e gli Stati Uniti.
La “superpotenza che tiene il broncio”
Fino ad ora sembra che gli Stati Uniti non sappiano assolutamente che pesci pigliare. Dapprima hanno accusato i russi di bombardare i terroristi “sbagliati”. I russi hanno risposto “va bene, dateci un elenco di bersagli di “terroristi cattivi” e noi li distruggeremo”. Gli Americani hanno rifiutato. Allora i russi hanno detto “va bene, allora in questo caso dateci almeno una lista di “terroristi buoni” da non bombardare e noi non li colpiremo”. Gli Americani hanno però nuovamente rifiutato! A questo punto i russi hanno incominciato apertamente a farsi gioco degli Americani e Putin ha anche detto che i suoi “partners” americani hanno il “cervello in pappa”.
Inoltre gli Stati Uniti hanno anche rifiutato l’invito russo ad inviare specialisti militari al Quartier Generale Russo e sembra anche che ora abbiano rifiutato di ricevere una delegazione militare russa guidata dal Primo Ministro Dmitry Medvedev in persona! Io non ho mai sentito parlare di una “superpotenza accigliata” ma questo è quello che apparentemente stiamo osservando proprio ora. Tutti si chiedono per quanto tempo lo Zio Sam se ne starà nel suo angolo a tenere il broncio, questa non è chiaramente una politica sostenibile. Infatti non è per nulla politica.
Non vedo nessun segnale che gli Stati Uniti abbiano il coraggio di guardare in faccia alla realtà ed agire di conseguenza. Non solo l’amministrazione Obama è scesa ad un livello assolutamente mai visto di incompetenza e mediocrità intellettuale, ma le prossime elezioni presidenziali non potranno far altro che peggiorare le cose: con dei veri psicopatici come la Hillary, McCain o la Fiorina, che praticamente tutti i giorni rilasciano dichiarazioni irresponsabili, la Casa Bianca deve costantemente schivare le accuse di essere “troppo morbida con la Russia”. Dal momento che nessun politico statunitense può permettersi di dire al pubblico americano la verità fondamentale, che gli Stati Uniti non sono onnipotenti, i politici americani sono costretti ad una corsa infinita per provare quanto essi siano “tosti” nella “difesa”. Per quanto riguarda gli Europei, probabilmente il cervello per capire tutto questo ce l’hanno, ma quello che a loro manca è la spina dorsale per dirlo ai loro sovrani americani.
Proprio come in Ucraina, l’Occidente ha combinato un pasticcio completo e ora non sa assolutamente cosa farsene di tutto ciò.
Opzioni russe
Contrariamente a quanto fanno credere i media occidentali, la forza russa in Siria è tuttora molto piccola. Il motivo principale è che l’aeroporto nei pressi di Latakia non può ospitare un maggior numero di velivoli russi. Per quanto ne so non ci sono altre località in Siria dove i russi possano dispiegare più aerei. E’ vero che il numero di missioni effettuate dai russi ha stupito gli esperti dell’aviazione statunitense che non avrebbero mai potuto raggiungere quei numeri con aerei e piloti americani. In ogni caso il contingente russo è piccolo e vulnerabile. Una opzione per i Russi sarebbe naturalmente quella di espandere l’aeroporto di Latakia, ma questo richiederebbe tempo e risorse importanti, e la mia sensazione è che essi vogliano prima rafforzare il loro attuale aeroporto. Comunque, come misura tampone, i russi potrebbero usare i bombardieri stanziati in Russia. Se l’Iran permettesse alla Russia il rifornimento in volo nello spazio aereo iraniano o se l’Iran consentisse alla Russia l’uso di aeroporti iraniani, allora potrebbero essere impiegati in Siria molti più “pacchetti di aerei” fatti da SU-34/SU-35SM o SU-34/SU-30SM. In teoria la Russia potrebbe anche usare i suoi Tu-22M3 per le bombe a caduta, i suoi Tu-95MS per i missili da crociera e i suoi Tu-160 per l’uno e l’altro. Penso che ora non ci sia nessuna necessità di usare questi bombardieri strategici, ma potrebbe essere una buona idea farlo per ragioni politiche, giusto per far vedere un po’ di “muscolatura militare”, e far capire ai Neocons che contro la Russia non bisogna mettercisi. Andrebbero bene anche lanci di missili da crociera effettuati da sottomarini, specialmente se lanciati da un battello russo nel Mediterraneo, non rilevato dagli Stati Uniti. Quel che è certo è che dopo la prima salva di missili da crociera russi, gli Stati Uniti hanno ritirato l’unica loro portaerei, la Theodore Roosevelt, dal Golfo Persico.
Nota a lato: alcuni osservatori russi hanno suggerito che la prima salva di missili da crociera russi fosse di 26 missili in quanto il 26° Presidente degli Stati Uniti fu Theodore Roosevelt, che è anche il nome dell’unica portaerei di stanza nel Golfo Persico e che questo fosse un sottile messaggio rivolto agli Stati Uniti. Non lo so. Magari lo era. O magari no. Ma se è una coincidenza è proprio perfetta. Quel che è certo è che per la prima volta da tanto tempo, non ci sono portaerei americane nel Golfo Persico.
Il problema più grosso connesso ad una qualche escalation militare o a un maggior coinvolgimento russo è che Putin dovrebbe “venderlo” al pubblico russo che, anche se fino ad ora è stato completamente solidale, è anche solitamente stanco di “missioni che sfuggono di mano” e di impegni militari a tempo indeterminato (p.e. la maggior parte dei Russi è contraria ad un intervento diretto della Russia nel Donbass). Fino ad ora il Cremlino ha fatto un superbo lavoro di pubbliche relazioni, spiegando che il Daesh è una minaccia diretta per la Russia e che è meglio per la Russia “combatterli laggiù piuttosto che qui vicino”. Questa logica è comunque basata sull’idea che un intervento russo molto limitato possa spostare l’ago della bilancia. C’è una linea di confine concettuale molto sottile fra cambiare l’equilibrio delle forze e combattere la guerra di qualcun altro, e questa è una cosa di cui il Cremlino è ben conscio. Speriamo che questa linea non venga mai oltrepassata.
The Saker
AGGIORNAMENTO: l’ultima notizia è che gli Americani hanno rifiutato anche l’offerta russa di coordinare il recupero dei piloti americani o russi che dovessero essere abbattuti o che precipitassero sulla Siria. Evidentemente è più importante per Obama continuare a tenere il broncio a Putin che aumentare le probabilità di sopravvivenza dei piloti americani. Tutto questo è tanto patetico quanto disgustoso.
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Pubblicato su Thesaker.is il 18 ottobre 2015
Tradotto in italiano da Mario per Sakeritalia.it
—,bisogna capirli questi bambinoni americani che non lasciavano copiare il compito ai somari della classe; così si sono messi a fare i teppisti mentre le loro vittime si sono messi a studiare come fargli il mazzo appena possibile,mentre i macho USA si trastullavano con le droghe sintetiche ,le licenze sessuali deviate e i rap demenziali della loro tradizione culturale.
Ora hanno timore che non potranno più essere i primi della classe ma per verificarlo dovrebbero tornare a picchiare; su questo punto i russi non sono come i serbi e i popoli pastori dell’Afganistan.